Per tenere sotto controllo il suo immenso territorio, Roma si serviva di governatori (chiamati anche "procuratori") e di "prefetti" (un titolo di carattere militare).
L'esercizio della giustizia era in gran parte regolato dalla legge ebraica e quindi demandato al sinedrio, sia per gli Ebrei della Palestina che per quelli della diaspora. Ma in caso di sentenza di morte lo jus gladii era riservato al governatore.
Ponzio Pilato governò la Giudea per dieci anni, dal 26 al 36 d.C., mentre a Roma era imperatore Tiberio (14-37 d.C.). Furono anni di continue provocazioni e incidenti. Abitualmente Pilato risiedeva a Cesarea Marittima, città fondata da Erode.
Però durante le maggiori feste ebraiche si trasferiva a Gerusalemme per controllare l'ordine pubblico, come avvenne nei giorni della pasqua ebraica quando Gesù fu arrestato e condannato a morte.
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