Titolo
Reflessologia Zu
"Morfologia"
Autore
A. E. Baldassarre
Pagine: 148


INDICE
(click sui capitoli)

- Morfologia Riflessa Zu
-
L'alluce
-
Le Dita
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Parte alta
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Parte centrale
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Parte bassa
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Alterazioni morfologiche..
- Sudorazione e odore
-
Sintesi

Elenco libri

 

 

 

 

SUDORAZIONE E ODORE

Altre indicazioni importanti sulle condizioni generali di un paziente ci vengono fornite dal nostro olfatto. Ogni persona ha un suo particolare odore che la contraddistingue. Gli odori che emaniamo fanno parte dell’eliminazione delle antroprotossine: termine coniato dallo scienziato italiano Sanarelli alla fine dell’ottocento. Eliminiamo fisicamente tossicità attraverso le urine, le feci, le mestruazioni, la sudorazione, la formazione di capelli e peli, la traspirazione, l’alito ed altro ancora, ma eliminiamo anche attraverso le emozioni, il riso, il pianto, le grida, e ancora attraverso il sogno, l’immaginario, la produzione artistica e creativa in generale. Per ora mi soffermo a considerare le informazioni che i piedi ci trasmettono attraverso l’olfatto e la sudorazione.

È fondamentale ciò che immettiamo nel nostro organismo, come lo metabolizziamo e come lo eliminiamo. Ovviamente il tutto non si riferisce solo all’alimentazione, infatti si strutturano nel nostro organismo anche le informazioni che riceviamo dall’ambiente circostante: la televisione, le radiazioni solari, le onde elettromagnetiche dei telefonini, delle porte che si aprono da sole ai supermercati, nelle banche, negli ascensori, le arrabbiature, le multe, ed altre infinite situazioni che nel loro strutturarsi saranno evidenziabili in relazione alle leggi dei Cinque Movimenti.

La sudorazione e l’odore che ognuno di noi emana, spesso sono compresenti, ma non sono la stessa cosa. Possiamo avere un forte caratteristico odore senza sudorazione e un’abbondante sudorazione senza odore. Definiremo l’odore yang, rispetto alla sudorazione yin, perché ci dà un’informazione meno strutturata, più volatile, rispetto al sudore più facilmente quantificabile. La sudorazione è un’eliminazione di liquidi, quindi la sua funzione principale è quella di stabilizzare la temperatura interna: possiamo sudare in maniera generalizzata o in corrispondenza del processo infiammatorio sottostante.

Per ora non approfondisco questo argomento, perché farà parte della diagnostica argomento del prossimo volume, mi limito a far notare che abbiamo due tipi di ghiandole sudoripare: le eccrine e le apocrine e quindi due tipi di sudorazione. Le prime sono situate sulla pianta dei piedi e il palmo delle mani dove non abbiamo peli, le altre sono situate in prossimità dei bulbi piliferi, presenti su quasi tutta la superficie corporea.

L’area riflessa della circolazione linfatica paravertebrale coincide con il percorso del meridiano dello zu taiyin (meridiano della milza): identifichiamo quest’area come la linea che divide la pelle bianca da quella rosa. Quando un paziente ci riferisce che gli sudano i piedi, sta a noi saper identificare il tipo di sudorazione. Se i piedi sudano solo sulla pianta sta a significare che ci troviamo di fronte ad una persona ansiosa: infatti questo tipo di sudorazione è indicativo di una vasocostrizione a livello periferico, determinato da una scarica di adrenalina. Se i piedi sudano invece in maniera generalizzata dorsalmente, siamo in presenza di un eccesso di calore periferico, del quale bisogna individuarne la causa. Se la sudorazione sul corpo si manifesta in aree limitate prenderemo in considerazione le aree sottostanti, se solo sui piedi le aree riflesse corrispondenti.

Una volta mi chiedevo come facessero i sommelier a riconoscere un vino solo dall’odore, dal colore e dal sapore. Costoro in realtà possono riconoscere e identificare solo un vino che hanno già assaggiato in precedenza, grazie a quella sottile capacità e predisposizione a memorizzare appunto il sapore, l’odore, il colore. Siamo più avvezzi a ricordare un motivo musicale, ma il processo di memorizzazione è identico. I piedi hanno degli odori che classifichiamo in relazione ai Cinque Movimenti e ci danno importanti indicazioni sulle problematiche del paziente, soprattutto in relazione a quanto sta eliminando perché eliminiamo solo quello che abbiamo in eccesso. Una persona che emana un forte odore, ci dà l’indicazione di una situazione di pienezza a livello struttura e probabilmente di vuoto d’energia.

Gli odori che prendiamo in considerazione e che bisogna imparare a memorizzare sono:

            Rancido                      Legno

            Bruciato                     Fuoco

            Fragrante                   Terra

            Marcio                        Metallo

            Putrido                       Acqua

Rancido

Un soggetto che emana un forte odore di rancido solitamente presenta anche, in maniera più o meno accentuata, una forma di macerazione negli spazi interdigitali e sotto le dita dei piedi, questa macerazione è determinata dal ph della sudorazione, divenuto più acido del fisiologico. L’alterato rapporto acido/alcalino è determinato, probabilmente, da un consumo di carne non proporzionale alla capacità di metabolizzazione del fegato.

Ma ci sono altre cause possibili dell’aumentata acidità in circolo: lo stomaco iperproduce acidità, oppure lo stomaco produce una normale quantità di succhi gastrici ma, sussistendo una stenosi pilorica di probabile origine psicosomatica, la normale quantità di acidità prodotta diventa eccessiva e stagnante nello stomaco per un impedito svuotamento.

L’acidità può aumentare per un mancato controllo del Movimento Legno (nonno) sul Movimento Terra (nipote) nella relazione del ciclo ke, che si manifesta nella non immissione in circolo, da parte del fegato, di bile che essendo alcalina andrebbe a neutralizzare l’eccesso di acidità. Il fegato produce una sufficiente quantità di bile, ma la cistifellea potrebbe avere una ridotta capacità peristaltica e quindi trattenere la bile prodotta.

Se una persona assume in eccesso dolci, latte o derivati, soprattutto freschi, nell’intestino questi prodotti fermentano e producono acidità, questa è un’altra motivazione che determina lo squilibrio acido/alcalino in favore dell’acidità.

Bruciato

Quando la pelle dei piedi ci appare di un colore rosso vivo, oppure si presenta lucente, sottile e in certe aree quasi violacea, abbiamo i segni caratteristici di soggetti con problemi circolatori/cardiaci. Il particolare odore che emanano queste persone è un caratteristico odore di bruciato. Durante i corsi di apprendimento e in più occasioni quest’odore è stato associato e identificato come odore di cuoio, dei finimenti per i cavalli nei maneggi o di caffè; soprattutto il caffè, essendo un prodotto di tostatura, è plausibilmente associabile all’odore bruciato del Movimento Fuoco. Queste persone sovente hanno mani e piedi bagnati di sudore.

Fragrante

Nella mia memoria è rimasto particolarmente impresso il ricordo di un giovane simpatizzante del movimento Hare Krishna, aveva le palme delle mani e le piante dei piedi letteralmente di colore arancio, che andò attenuandosi durante il corso delle sedute. I suoi piedi emanavano un odore fragrante così intenso che sembrava di entrare in una confetteria.

Da tenere presente che i devoti di Krishna fanno un esagerato utilizzo di zuccheri. I piedi di questo giovane sembravano fatti di marzapane.

A questo particolare ricordo, associo quello di un’anziana signorina diabetica che utilizzava come profumo il Tabacco d’Arar. Quando l’anno successivo tornò per un altro ciclo di terapie, mi accorsi che aveva cambiato profumo. Stupita per la mia memoria olfattiva, mi confermò che effettivamente aveva cambiato profumo, ora usava il Trussardi.

Quando racconto questa singolarità durante i corsi, solitamente questo aneddoto suscita una certa ilarità, non è comune che una donna di una certa età usi un profumo maschile. Se leggiamo questo accaduto attraverso il filtro taoista, ci rendiamo conto che la contraddizione è solo apparente. Se una persona è diabetica emana un odore particolarmente dolce, per cui sente l’esigenza compensativa di utilizzare un odore aspro, secco, anche se maschile.

Dal tabacco viene estratto l’acido nicotinico (Nicotene), che in piccole quantità è un vasodilatatore a livello periferico. I diabetici cronici hanno problemi di circolazione periferica tipica di questa patologia.

Nel ciclo ke, relazione nonno/nipote, l’acido è il sapore di controllo del dolce: è il legno infatti che controlla la terra con le sue radici, per evitare smottamenti e frane. Sarà invece la vecchia zitella inacidita a desiderare il profumo Violetta di Parma, per compensare la propria eccessiva acidità, nel tentativo di riportare il giusto equilibrio tra nonno e nipote, dando forza al Movimento Terra, sapore di controllo dolce, deficitario.

Marcio

Quando si parla dell’odore dei piedi, soprattutto di chi emotivamente ne rifiuta il contatto o anche il semplice parlarne, probabilmente ci si sta riferendo al caratteristico odore di marcio. È comune parlare a proposito di piedi dicendo: "Con decenza parlando!" Quel tipico odore, sarebbe meglio definirlo puzza, è il marcio, detto anche puzza di gorgonzola ed è senz’altro, insieme al rancido, l’odore più penetrante e sgradevole da sopportare, indipendentemente dall’igiene personale.

Le cause di questo particolare inconveniente sono da identificarsi nei soggetti così detti polmonari. L’odore di marcio è determinato dall’eccessivo utilizzo di prodotti caseari, che il nostro organismo non riesce più a metabolizzare per la mancanza dell’enzima della caseina nello stomaco. Per fare un esempio cito i neonati che, pur essendo nutriti esclusivamente di latte, non puzzano di marcio, ma profumano di latte, perché nel loro stomaco è presente l’enzima per la sua metabolizzazione.

Nel neonato esiste il cosiddetto riflesso orocolico (bocca/colon) che gli fa eliminare feci ogni qual volta viene allattato al seno. Nei primi mesi di vita viene allattato cinque/sei volte al giorno, successivamente e gradualmente inizierà lo svezzamento. Man mano che riduce l’assunzione del latte, nello stomaco si sviluppano differenti enzimi per la metabolizzazione dei diversi alimenti che gli verranno somministrati. Di solito un bambino, tra il secondo e il terzo anno di vita, istintivamente rifiuta il latte, purtroppo, per un’errata educazione alimentare, gli viene comunque somministrato in maniera eccessiva, mascherandone il sapore e il colore con il cacao. Tra parentesi, il contenuto maggiore di questi prodotti non è rappresentato né dal latte né dal cacao, bensì dallo zucchero. Si cerca in tutte le maniere di somministrarglielo perché fa bene.

In natura nessun animale adulto beve il latte dopo lo svezzamento. Il latte e lo zucchero non rimangono nel nostro organismo solo tre/quattro ore, ma almeno venti, ventiquattro. Durante questo periodo subiscono un processo fermentativo che viene assimilato dall’intestino tenue e dal colon, generando così un subdolo permanente avvelenamento. L’assunzione di sostanze che generano processi fermentativi nel nostro organismo è evidenziabile con manifestazioni tipo dilatazione dell’addome, gambe gonfie per la compressione che viene a generarsi a livello inguinale, flatulenza. Gli indiani hanno un detto: "Il latte di mucca è ottimo, per i vitelli!...". Ma noi non siamo vitelli.

La madre dà il latte al suo bambino, la cavalla al suo puledro, la leonessa al suo leoncino. In natura non esistono casi normali di mescolanza di razze.

Putrido

L’odore di putrido è una tipica manifestazione di vuoto renale.

È l’odore caratteristico dei reparti di geriatria, degli ospizi per anziani, è relativo al Movimento Acqua. Questo caratteristico odore che ci ricorda l’olezzo della fogna, a seconda della sua intensità, ci dà l’indicazione della dimensione della sofferenza dell’individuo che lo emana. È un odore facilmente identificabile e particolarmente nauseabondo, quando è di notevole intensità. È associabile a persone che soffrono di reni cronicamente. Il loro colorito è grigio, plumbeo.

Lo possiamo anche riscontrare in persone che hanno subito un avvelenamento da piombo o mercurio. Solitamente è più evidenziabile nelle persone molto anziane e debilitate. Noteremo immediatamente anche le unghie onicogrifotiche e nere.


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