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Torra a Buscadore Comunicados de Capidanni 01 COMUNICATO STAMPA Pro
sa limba unificada In relazione allarticolo
pubblicato il giorno 23/09/01 sulla cronaca
di Olbia sul tema riguardante la Lingua Sarda. Sardigna Natzione crede di dover
intervenire in merito, esponendo le proprie motivazioni e la propria posizione a riguardo
de problema. Innanzi tutto occorre far notare che
le argomentazioni addotte da coloro che sono intervenuti nel dibattito, non sempre hanno centrato il problema e
in buona parte indirizzate su una rotaia che
non porta a nulla, un ragionamento sterile che certamente, se posto su questi termini genererà solo dei malumori, ed allontanamenti che porteranno a tante spaccature quanti sono i dialetti e le sfumature della Lingua
Sarda. Non è assolutamente pensabile che una
discussione sulla lingua unificata, si debba centrare
esclusivamente sulle posizioni di fazione, ove ognuno cerca di imporre la
propina variante su di unaltra, come non è altresì pensabile sostenere che una lingua ufficiale
ammazzerà le diverse varianti della nostra lingua. Chi sostiene quelle tesi non ci pare
molto lungimirante, credendo di difendere la propria
fazioncina, a scapito di un
progetto comune, non solo può causare la scomparsa di tutta la lingua sarda, compresa la
propria variante, ma può essere di impedimento al processo di coesione tra i sardi che si
sta sempre di più rafforzando e giugerà a matuarazione solo se si deciderà di adotare
un codice linguistico unitario. Un esempio abbastanza chiarificante
può essere quello che succede con i dialetti Italiani,
il Romano parla il proprio dialetto ,magari che la lingua ufficiale sia lItaliano,
altrettanto il Napoletano , il Toscano , il Veneto ecc. Per ladozione
dellitaliano come codice linguistico di coesione, non pare proprio che abbiano perso
il proprio dialetto. Allora per quale motivo si sostiene
che la lingua ufficiale Sarda debba ammazzare le varianti della sua stessa
lingua? Il Re Spagnolo durante la dominazione
della Sardegna , ci aveva battezzato come pacos
locos y males unidos, un male che ancora oggi ci colpisce ,alimentato spesso da chi nutre mire su di noi. Nella situazione attuale è
fondamentale, inderogabile, se si vuole salvare e coltivare la nostra lingua, raggiungere
un compromesso di lingua standard, destinata allufficialità. Ciò non toglie che il Campidanese possa continuare a parlare la
propria variante , così anche il Logudorese, il Nuorese , il Gallurese. Altrimenti il Sardo sarà condannato
a morire, cosi lo potremo mettere in bella
vista come un bel sopramobile , ricordare come un tempo avevamo una bella lingua ,
ammirata da tutti , materiale di studio per i linguisti, ma con un incancellabile senso di
colpa per averla saputa difendere e valorizzare.
COMUNICATO
STAMPA REFERENDUM FEDERALISMO BRUCCEREMO LE SCHEDEIl 7 ottobre, i sardi verranno
chiamati a ratificare le Modifiche al titolo V della parte seconda della
Costituzione Italiana, con lillusione di andare ad esprimere il loro parere
sulla modifica in senso federale dellordinamento dello stato italiano. Esprimendo il voto nel sedicente
Referendum sul Federalismo, i sardi non solo si pronunceranno su un testo di
legge che non ha niente a che vedere con il federalimo e che neanche contiene tale parola,
ma di fatto rattificheranno il contesto, debolmente modificato, di una costituzione che li
cancella come popolo e che impone loro la sudditanza allItalia, stato centralista ed
ultimo dominatore della Sardegna. Il 7 ottobre è dunque per i sardi
una data importante, hanno loccasione di bocciare la costituzione italiana,
disertando le urne daranno un segno evidente di rifiuto della Carta di
Suddittanza imposta dallimperialismo italiano alla nazione sarda. Non è per
le insufficienze della legge, che tratta di un semplice decentramento amministrativo, che
bisogna rifiutare questo referendum ma per il fatto che, per noi sardi significa accettare
una rinuncia alla nostra soggettività politica ed economica sia in sede europea che
mondiale. Proprio nella contingenza storica
detterminata dalla costruzione di unEuropa che potrebbe rendere inutili gli
stati-nazione, lItalia chiede ai sardi se vogliono cambiare il colore delle cattene.
Il 7 ottobre non ci sarà riconosciuta purtroppo la libertà di spezzare le cattene della
dipendenza ma almeno avremo la possibilità di esprimere la volontà di farlo. Gli indipendentisti di Sardigna
Natzione, non solo non voteranno, ma in segno di rifiuto dellautoumiliazione
richiesta ai sardi dal referendum, brucceranno pubblicamente le tessere elettorali e
chiederanno a tutti i sardi di non esprimere il voto. Nugoro 19/9/01
BUSTIANU CUMPOSTU referendumfederalismo.doc
Coordinatore nazionale di Sardigna Natzione |