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IL GIRO DEL MONDO IN 80 IMMERSIONI... O QUASI

Un rapido giro d'Italia e del Mondo attraverso alcuni articoli pubblicati e ancora presenti sul web. Ne approfitto per segnalarvi alcuni centri immersione di amici!

Australia: il Mar dei coralli, la Grande Barriera Corallina e Yongala uno dei relitti più belli del mondo. E ancora, scendendo lungo la costa orientale, il New South Wales e la Tasmania

Africa: la splendida Zanzibar

IL GIRO D'ITALIA SOTT'ACQUA

Estate, finalmente! Eccovi un veloce giro dell'Italia sommersa, una sorta di "guida Michelin" dei migliori punti d'immersione della costa italiana, raggiungibili dai diportisti-sub sia autonomamente con la propria barca, che affidandosi ad uno delle centinaia di centri immersioni sgranati lungo tutta la penisola.

LIGURIA Il promontorio di Portofino è senz'altro punto più frequentato della costa ligure: i suoi fondali sono ancora oggi ricchi di corallo rosso (rametti di nessun valore commerciale ma belissimi da vedere sott'acqua quando sono "fioriti"), gorgonie, spunge e briozoi. Le pareti di punta Chiappa, la secca dell'Isuela, il Cristo degli abissi, sono solo alcune delle immersioni possibili in questa zona, ricca anche di relitti di tutte le epoche. Due fra tutti: il dragamine francese K-T e la celebre Mohawk Deer. Fra i molti i diving center segnaliamo Fins&Fans dell'amico Andrea Ghisotti.

SARDEGNA Organizzatissimi dal punto di vista "diving" e ben conosciuti i fondali sardi, soprattutto quelli della Costa Smeralda. Le isole dell'arcipelago della Maddalena e le secche che si innalzano

dal fondo dei canali che dividono le isole sono fantastiche dal punto di vista subacqueo: il versante orientale di Caprera, punta Marginetto di La Maddalena, la secca di Spargi e quella dei Monaci sono solo alcune fra le decine di immersioni possibili lungo questi fondali. Menzione speciale per la secca delle cernie di Lavezzi: non è Italia ma quasi, ed è certo una delle immersioni più celebri del Mediterraneo, dov'è possibile accarezzare cernioni bruni di oltre un metro di lunghezza. Sicuramente ancora più emozionante però la discesa sul Pilone che divide le Bocche di Bonifacio, dove le cernie e tutto il pesce è certamente più... vero. Scendiamo più giù e troviamo i magnifici scogli di Mortoriotto e la favolosa Secca del Papa di Tavolara (potete appoggiarvi al Centro Sub Portorotondo o alla Scuola Sub Aquarius). Sempre in Sardegna: il promontorio di Capo Caccia è tormentato da magnifiche grotte; e ancora Villasimius, Arbatax, Carloforte con la sua tonnara, dove in tarda primavera ci si può immergere insieme ai tonni giganti.

Ma torniamo in continente. Scendendo in Toscana le immersioni più interessanti si effettuano lungo le isole dell'Arcipelago, inserite in un ampio parco marino ancora un po' ambiguo. Capraia, l'immensa Elba (splendida l'immersione alle Formiche della Zanca e lungo lo scoglietto di Portoferraio) e ancora Giglio, Giannutri, Formiche di Grosseto, Argentario, Secche di Mezzo canale sono una fonte inesauribile di punti di immersioni diverse e interessantissime (Dive In Cala Galera e Il Nostromo a Porto S. Stefano). Inaccessibile Montecristo di cui però potete leggere l'articolo. Al Giglio da non perdere immersioni al Fenaio, a Capel Rosso e alle Scole; a Giannutri bisogna fare i conti con i limiti del parco, ma sono ancora accessibili il relitto dell'Anna Bianca e quello del Nasim, una nave affondata a quote impegnative ma che ha disseminato il fondale di automobili Fiat, a quote ben più accessibili. Cliccate qui per un articolo su Giannutri

LAZIO Anche il litorale romano, nonostante la vicinanza con la città e soprattutto con il Tevere, offre immersioni interessanti su relitti e sulle piccole cigliate che nascondono ancora rametti di corallo rosso. Il vero gioiello del mare laziale è però l'arcipelago Pontino: Ventotene (Diving World Ventotene) e il relitto del Santa Lucia, Santo Stefano con la parete di gorgonie rosse e Ponza con secche, pareti, i relitti di navi e aerei e le piccole isole che le fanno da corona (Ponza Diving)

CAMPANIA Giungiamo così alle prime isole del golfo di Napoli: Procida, e soprattutto Ischia con le pareti di punta S.Angelo e punta San Pancrazio che volano giù, dritte, fino a profondità intorno a cento metri, adorne di corallo rosso e nero, gorgonie e gran quantità di pesce di passo (rivolgetevi a Franco Savastano di Ischia Habitat). E ancora Capri, la regina delle isole italiane: una cascata di gorgonie rosse a Punta Carena, il corallo nero ai Faraglioni; sotto il faro il traliccio dell'alta tensione colonizzato dalle gorgonie e ancora le grotte: Azzurra, Verde, Bianca...

La penisola sorrentina e la costa Amalfitana sono una inesauribile miniera per i sub: anche qui grotte, e poi pareti a picco, ricchissimi fondali fangosi che nelle ore notturne rivelano una quantità di organismi. Il promontorio di Palinuro è l'ideale per gli amanti delle grotte sommerse, traforato com'è da cavità, tunnel, spaccature e ampie camere adorne di stalattiti e stalagmiti.

E siamo in Calabria: piacevoli anche le immersioni lungo il promontorio di Tropea e Capo Vaticano, che al diportista offrono spiagge bianchissime e un mare dai colori d'incanto (qui l'itinerario su Tropea).

Avvicinandoci allo Stretto di Messina si arriva al vero gioiello del Mediterraneo sommerso: Scilla, anticamera dello Stretto, di gran lunga il punto più interessante per le immersioni tutto il nostro mare. Battuti da correnti a volte violente, i suoi fondali sono ricoperti da vere e proprie foreste di gorgonie e rappresentano un punto di passaggio obbligato per tutti migratori del nostro mare: tonni, ricciole, pesci spada, squali e persino mante. (Scilla Diving è da anni il punto di riferimento nello Stretto).

Il salto per la Sicilia è breve: prima tappa le Eolie, ciascuna diversa e a modo suo unica. Quindi Ustica, la "capitale dei subacquei", parco marino già prima che lo istituisse la legge: il Sicchitello e la secca della Colombara sono due fra le immersoni più belle dell'isola, un mare dove capita di imbattersi in immersione in un banco di timidi e sfuggenti barracuda mediterranei. (Ico Barbato di Diving World Ustica è fra i maggiori conoscitori dell'isola).

Favignana, Levanzo e Marettimo compongono le Egadi e sono anch'esse interessantissime dal punto di vista subacqueo: la secca del Toro di Favignana e punta Bassana di Marettimo sono due imemrsioni da non perdere assolutamente se si veleggia in quelle acque. Avendo buona esperienza e voglia di scoprire, si potrebbe dirigere la prua sui banchi di Skerki, un esteso bassofondo proprio nel bel mezzo del Canale di Sicilia. È un mare irascibile, questo, e la notevole distanza dalla costa fa sì che siano davvero pochi i sub che vi si immergono. Anche per queste ragioni questi sono fondali straordinari e inviolati, colonizzati da rami di corallo nero giganteschi, distese di alghe laminarie e soprattutto da una quantità di pesce straordinaria. C'è da fare attenzione, però: il sommo della secca sfiora la superficie; appena 30 cm. di profondità! E' un mare che solo pochi possono affrontare ma che conosce bene il Merak, il ketch del Comandante Filippo La Ciura.

Lampedusa, lo sperduto Lampione, regno delle ricciole e fino a poco tempo fa anche degli squali (qui un articolo pubblicato su Nautica); Linosa e Pantelleria sono tutte davvero interessanti dal punto di vista subacqueo e sufficientemente attrezzate per le immersioni.

Lungo il versante orientale della penisola, discese interessanti lungo la costa di Otranto e soprattutto nelle Tremiti: l'immersione più bella, sicuramente assai impegnativa, è lungo la secca di Punta Secca di Capraia, ma sono decine le altre discese accessibili a tutti i livelli di esperienza. Risalendo l'Adriatico i fondali si fanno bassi e sabbiosi ma non per questo privi di interesse, soprattutto in occasione di scogli e piccole cadute che, interrompendo la monotonia delle spiagge sommerse, si popolano a dismisura di vita. Immersione curiosa è quella sulla Paguro, una piattaforma divenuta negli anni una vera e propria oasi sottomarina. Con il parco marino di Miramare a Trieste, dove è anche operante un servizio di guide "biologiche", si conclude il nostro giro d'Italia.

Buone immersioni!

 
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