Sea stories > i problemi del mare


FORMIA E GAETA SI RIBELLANO ALL’ALLEVAMENTO DI TONNO La notizia dell’intenzione di creare un allevamento di tonni nel golfo ha messo in fermento la popolazione di Formia e Gaeta. L’impatto elevatissimo sull’ambiente degli allevamenti intesivi di pesce, d’altra parte, è una realtà ben nota: “Se questa iniziativa andasse in porto si verificherebbe un vero disastro ecologico nelle acque già ammalate del golfo di Gaeta” dichiara Adriano Madonna, giornalista di mare e profondo conoscitore di questa zona, dov’è nato. “Il tonno è un pesce che necessita di una grande quantità di nutrimento, poiché ha una crescita molto veloce. Consumando tanto, il tonno produce anche una cospicua quantità giornaliera di feci che contribuirebbero a inquinare ulteriormente le acque, portandole a livelli inimmaginabili” denuncia il giornalista.
Un'altra fonte di preoccupazione è la possibilità che un così gran numero di tonni attiri gli squali nel golfo e in prossimità delle spiagge: “Con un allevamento di tonni praticamente davanti casa, il rischio di avere ospiti sgraditi nei luoghi della balneazione estiva potrebbe diventare molto elevato.” Il riferimento è allo squalo bianco, la specie più temuta, che, come dimostrano gli avvistamenti e catture sulla Secca del Quadro del Circeo, è già frequentatore occasionale di queste acque (foto). Lo squalo bianco spesso segue i branchi di tonni, come dimostrano le molte catture nelle reti delle tonnare siciliane. “Se l’iniziativa del “pollaio di tonni” in mezzo al golfo di Gaeta dovesse realizzarsi, sarebbe una vera catastrofe” conclude Madonna.

TROPPO GRANDI O TROPPO PICCOLI, del sesso sbagliato o semplicemente di sapore o di aspetto sgradevole: dai 18 ai 40 milioni di tonnellate di animali marini, circa un terzo delle catture totali, viene ributtato in mare, ormai morto, ogni anno. Una pesca troppo intensiva e spesso senza regole, e il risultato è una continua riduzione della quantità di pesce che si trova in mare. Il 70% degli stock di pesce è sotto il livello di guardia, denuncia la FAO, commercialmente estinti o sovrasfruttati. Parallelamente, e paradossalmente, una gran quantità di organismi finisce per essere ributtata a mare perché invendibile: è il cosiddetto by-catch, l'insieme di quegli organismi che finiscono nelle reti insieme alle specie pregiate, ma che non sono vendibili. Continua...

TUTTI INSIEME CONTRO IL "FINNING"
Una crudele e insensata "tradizione culinaria": è sempre più grave il problema del finning, la pesca agli squali per prelevare solo le pinne, vendute a prezzi elevatissimi sui mercati orientali.
Gli squali vengono mutilati e lasciati poi a un terribile destino a causa della grande richiesta da parte dei cinesi benestanti, disposti a spendere oltre cento dollari per una scodella di zuppa di pinne di pescecane. Osservatorio Mediterraneo aderisce alla campagna promossa dal Club Squalo Anch'io L'unica alternativa è l'educazione"


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