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Muti come pesci?

Basta mettere la testa sott'acqua per rendersi conto che il mare non è il mondo del Silenzio e che, al contrario, è pieno di suoni. Alcuni di questi sono prodotti da pesci: fanno rumore quando mangiano, a volte quando nuotano. Ma i suoni  più interessanti sono quelli emessi volontariamente, per comunicare. 

Perché? Perché il suono nell'acqua viaggia velocemente (5 volte più velocemente che in aria); perché in mare non ci si può basare solo sulla vista, soprattutto per specie territoriali e che hanno come territorio un anfratto o una cavità sotto

Cosa dicono? Prendiamo la corvina, Sciaena umbra. I ricercatori dell'Università di Trieste, che l'hanno a lungo studiata, ci dicono che è il maschio a emettere suoni, probabilmente per attirare una femmina nel periodo di riproduzione. Altri pesci possono comunicare anche altre cose: ad esempio alcuni ghiozzi difendono anche vocalmente il loro territorio.Quando? Le corvine chiacchierano soprattutto d'estate, di sera, dopo li tramonto, con un picco fra le 22 e le 23.

Come fanno a "parlare"? La corvina appartiene a una famiglia di pesci, gli Sciaenidi, tanto famosi per essere chiacchieroni che gli inglesi li chiamano "pesci tamburo". I maschi hanno dei muscoli particolari che percuotono la vescica natatoria, piena di gas, che agisce come cassa di risonanza. Un po' come suonare il tamburo, insomma! Ma esistono altri modi per produrre suoni: sfregando fra loro delle parti del corpo (delle cernie tropicali ad esempio 'sbattendo le guance'), o facendo uscire un po' di gas dalla vescica natatoria, un po? come quando si sgonfia un palloncino.

Quanti sono i pesci che chiacchierano? In altri mari del mondo esistono liste più o meno complete di pesci che emettono suoni; in Mediterraneo no. Ma la produzione di suoni nei pesci è un fenomeno molto più comune di quanto forse non si sappia. Animali particolarmente studiati, soprattutto per la possibilità di tenerli in acquario, sono i ghiozzi. Vivono in mezzo ai sassi e negli anfratti e sono pesci territoriali: si basano quindi molto sui suoni per comunicare, sia per attirare le compagne che per difendere il loro territorio. Attraverso i suoni riescono a far passare molte informazioni: il fatto che siano maschi, e anche con determinate caratteristiche,  che abbiano un territorio, siano pronti alla riproduzione. Suoni diversi vengono usati anche negli "scontri" fra maschi.

Guaiti, latrati, gracidii, miagolii... tutti gli animali della Terra hanno la loro voce. Tutti tranne i pesci, o perlomeno cosi' li vuole la tradizione: assolutamente muti. Ma lo sono per davvero? No (ascoltate le voci di 17 pesci "chiacchieroni" su Fish Ecology )E diciamocelo pure: un po' di confusione l'ha creata anche il Comandante Cousteau, chiamando il suo primo filmato sottomarino - quello che vinse l'Oscar - "Il mondo del silenzio".

Perche' il mondo subacqueo tutto e', tranne che silenzioso.

Basta trattenere un attimo il fiato quando si e' sott'acqua; o meglio ancora scendere in apnea e prestare solo un po' di attenzione: vi accorgerete della quantita' di rumori che echeggiano nel mare, trasportati lontano dalla conduttivita' dell'elemento liquido, in cui il suono viaggia a velocita' cinque volte superiori a quella dell'aria. Certo, oggi siamo piu' abituati a sentire il rombo di un motoscafo o il ritmico incedere di un gozzo; ma affinando un pochino l'udito riuscirete a sentire le onde frangersi contro la scogliera, se e' una giornata di mare agitato e vi trovate in decompressione lungo una parete; vi accorgerete, un attimo troppo tardi, di esservi imbattuti in una bella cernia quando questa, spaventata, ha invertito direzione con un sonoro schiocco della sua grande coda. Potrete avvertire il frenetico ticchettio di una Lima che fugge contraendo velocemente le due meta' della sua conchiglia, il sordo brontolio di un pesce civetta e, se sarete veramente fortunati, potrete avvertire la presenza dei delfini molto prima di scorgerli, grazie ai fischi e clicchettii che emettono mentre nuotano.

Fu solo durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli americani immersero per la prima volta un idrofono in acqua per captare i movimenti dei sommergibili nemici, che l'umanita' si rese conto di quanto gli oceani fossero affollati e rumorosi: anche in alto mare gli strumenti registravano brontolii, piccole esplosioni, fischi, grugniti, cinguettii e anche incredibili melodie provenienti dagli abissi piu' profondi. (qui un articolo della US Navy sui rumori sottomarini e su come influenzano le loro attività). I responsabili, si scopri', erano pesci, mammiferi, crostacei e anche i vulcani sottomarini in piena attivita'.

Sono spesso le cattive maniere a tavola a provocare i rumori piu' intensi: pensate ai pesci pappagallo quando staccano a morsi pezzi interi di corallo; o ancora a chi si ciba di molluschi (le aquile di mare, ad esempio) che, per arrivare alla tenera carne dell'animale, debbono prima rompere la sua dura conchiglia.  Anche i piu' educati carangidi, serrando rapidamente la bocca e sbattendo i denti inferiori sul palato, creano dei suoni caratteristici che, per chi ha una buona esperienza, hanno un significato ben preciso: "si mangia!". Alcuni ricercatori hanno provato a registrare il sonoro di un loro banchetto e lo hanno quindi ritrasmesso in mare: dopo pochi minuti si e' avvicinato di corsa un grande barracuda che e' rimasto sconcertato a fissare il trasduttore per diversi minuti. Il che, d'altronde, e' piu' che logico: poiche' in mare, anche nelle condizioni piu' favorevoli, la visibilita' e' sempre limitata, l'udito gioca un ruolo importantissimo sia per individuare una fonte di cibo (dove c'e' qualcuno che mangia, li' c'e' cibo) sia per sorprendere la preda nel momento in cui e' concentrata su altre cose: a mangiare, ad esempio. cebAnche nuotando i pesci fanno rumore: spostando l'acqua circostante il pesce emette un'onda di compressione, e quindi un rumore, che e' direttamente dipendente dalla sua forma, dalla sua dimensione, dalla sua velocita': un rumore "firmato", insomma, caratteristico di ciascuna specie.

Lo schiocco sonoro della cernia e' un esempio familiare a molti; ma non sono soltanto i pesci grandi a far rumore: anche le migliaia di piccole code dei pesciolini riuniti in banco provocano un bel po' di rumore, che probabilmente li aiuta persino a rimanere alla giusta distanza dai vicini.

Ma i rumori prodotti involontariamente da un organismo sono molto meno interessanti di quelli che l'animale emette per uno scopo ben preciso. I pesci hanno diversi modi per emettere dei suoni: nuotando, e quindi creando delle onde di pressione; strofinando parti ossee fra loro, un po' come fanno le cicale d'estate o  contraendo rapidamente la vescica natatoria.

Cosi' se alcuni pesci digrignano i denti o sfregano le spine delle pinne l'una contro l'altra, altri sfruttano la risonanza della vescica natatoria: e' quanto fanno i balestra, che percuotono con le pettorali la pelle subito dietro all'apertura branchiale, sottilissima, cosi' che il suono viene amplificato dalla vescica natatoria sottostante; altri pesci, come le cernie, le corvine e i pesci angelo, mettono invece in risonanza la vescica semplicemente contraendo i muscoli.  (sul sito della Riserva di Miramare le voci di corvina, ghiozzo boccarossa, gambero schioccatore, canocchia).

Se i pesci emettono dei suoni, saranno anche in grado di sentirli. Il discorso e' ovvio, ma un momento... i pesci non hanno orecchie!

E invece si', ce le hanno:  non si vedono perche' sono interne. E comunque non e' il solo mezzo uditivo a loro disposizione, perche' i pesci ascoltano anche con la linea laterale, quella lunga fila di cellule particolarmente sensibili che corre lungo i fianchi, grazie alla quale riescono a percepire le onde di pressione e anche la loro direzione di provenienza.

I suoni vengono impiegati per diverse finalita': nel corteggiamento, nella difesa del territorio. E fin qui abbiamo parlato praticamente solo dei pesci, tralasciando i 'gamberetti schioccatori' , cui si deve il sottofondo appena percepibile, la sera, quando si dorme in barca in mezzo ad una rada (L'acustica dei gamberi 'schioccatori' e un articolo della BBC sull'argomento:

Ma i veri "coristi" del mare sono altri: i cetacei detengono infatti lo scettro per le vocalizzazioni piu' complesse e sofisticate (Suoni di cetacei: delfini, balene, grampi etc)

Prendiamo i delfini. I loro fischi e gli squittii - in realta' un susseguirsi rapidissimo di "clic" - vengono impiegati per la conversazione con i membri del proprio branco, al contrario dei clic piu' distanziati utiizzati a mo' di sonar per "vedere" l'ambiente circostante e per localizzare la preda. Ciascun delfino ha un proprio fischio caratteristico, il cosiddetto "fischio firmato", ben conosciuto dagli altri membri del branco. Cosi' quando qualcuno vorra' mettersi in contatto con un altro individuo, gli bastera' chiamarlo emettendo il suo fischio (quello dell'interlocutore) firmato. Al contrario delle femmine, i maschi hanno una "firma" molto simile a quella della loro madre: e questo fa si' che i giovani, rientrati nel branco dopo lungo tempo, riescano a riconoscere la loro mamma non tentino di accoppiarsi con essa. I fischi riescono ad arrivare nitidi ad una distanza di un paio di miglia e vengono utilizzati per tenere unito il branco; le varie modulazioni, unite agli atteggiamenti del corpo, costituiscono il complesso sistema di comunicazione dei delfini.

Anche per le orche il linguaggio vocale e' importante (Orche di Vancouver). Alcune di esse cacciano in gruppo e per esse la possibilita' di comunicare e' fondamentale per coordinare le battute. Le orche stanziali che vivono in gruppo hanno dei motivi, delle melodie, in comune: parlano cioe' in un loro "dialetto", diverso da quello degli altri gruppi, tramandato di generazione in generazione.  Anche i capodogli emettono dei suoni: i loro clic passano attraverso la testa e l'intervallo con cui vengono emessi e' proporzionale alle dimensioni del capo; ciascun individuo, quindi, e' riconoscibile dal suo richiamo. I capodogli si cibano preferibilmente dei calamari giganti che popolano le acque senza luce degli abissi oceanici. A quelle profondita' nere la vista e' un senso inutile (tant'e' che e' tempo fa venne catturato un capodoglio completamente cieco ma con la pancia piena): i clic del sonar, con cui riescono a stordire la preda, sono tutto cio' che ad un capodoglio possa servire per nutrirsi.

La palma dell'animale piu' rumoroso va pero' senz'altro alla megattera. I suoi balzi spettacolari rimbombano potentissimi a centinaia di metri di distanza, annunciando la sua presenza a tutti i possibli rivali, ma e' con il suo canto che la megattera si e' conquistata lo scettro di solista del mare. Sono soltanto i maschi a cantare, e si esibiscono solamente durante la stagione degli amori. (the virtual whale)

La loro canzone e' estremamente complessa ed lunga: i diversi suoni - i grugniti, fischi, cinguettii - formano delle frasi lunghissime, raggruppate in temi. Il richiamo delle megattere e' il piu' lungo e vario di tutto il mondo animale: pensate che una canzone dura dai sei ai trenta minuti, e poi viene ripetuta. Le megattere non cantano melodie "firmate" individualmente come i delfini o tipiche di un gruppo, come quelle dei capodogli, ma hanno la canzone, tipica di diversi gruppi (la canzone delle balene in Madagascar) che evolve con il tempo: le canzoni di moda alle Hawaii, ad esempio, sono diverse da quelle cantate dalle megattere australiane o da quelle sud-americane.Perche' non e' tanto la melodia ad aver valore, quanto la potenza di esecuzione: tanto piu' lunga e complessa sara' la canzone, maggiore sara' l'eta' del cantante e, presumibilmente, le sue dimensioni; quante meno pause inspiratorie verranno fatte fra le varie frasi, maggiori saranno le dimensioni dei polmoni e, di nuovo, piu' grande sara' la balena: la canzone e' un po' un modo per farsi pubblicita' a distanza, considerando che il canto e' udibile fino a sei miglia di distanza.

Insommma, e' un po' come se la megattera andasse cantando: "Qui una balena maschio di quindici metri; peso: 40 tonnellate; eta': trenta estati; sono un tipo duro; c'e' nessuno in grado di competere con me per queste belle megattere?"


Grazie per l'aiuto a: Andrea Belluscio, Università La Sapienza di Roma; Patrizia Torricelli, Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Venezia; Marco Costantini, Università di Trieste Riserva di Miramare.

LINK:

Il sito della Riserva Marina di Miramare contiene le voci di alcuni organismi mediterranei: corvina, ghiozzo boccarossa, gambero schioccatore, canocchia. Lo studio dei ricercatori sulla corvina.

Diciassette voci di altrettanti pesci americani:

Il Centro Interdisciplinare di Bioacustica dell'Università di Pavia è in prima linea nello studio dei suoni prodotti dagli animali marini, soprattutto i cetacei.

Un paio di articoli in inglese sull?argomento: 1 e 2

(L'acustica dei gamberi 'schioccatori' e un articolo della BBC sull'argomento:)

the virtual whale) suoni e filmati delle megattere

Megattere, canti dalle Madagascar da scaricare

Ancora sulle megattere

Suoni di cetacei: delfini, balene, grampi etc

Suoni di diverse balene (megattere, blu, grigie,  balenottere etc)

Orche di Vancouver

Il pesce parlante, Una storia per bimbi

Dalla US Navy un articolo sui rumori biologici marini

Sul sito di Discovery Channel una raccolta di suoni del mare, fra cui quello di un terremoto!

 
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