Angela Finocchiaro.

Centro Servizi Culturali S.Chiara
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Calendario Stagione di Prosa

Presentazione:
Le proposte della Stagione intrecciano percorsi e tendenze che caratterizzano la scena teatrale oggi, affiancando alla tradizione del "teatro di parola" esperienze teatrali che esplorano di più in scena i rapporti tra parola e altri linguaggi, come musica, danza e arti visive. Il pubblico della Stagione di prosa in questi ultimi dieci anni é cresciuto, numericamente ma anche qualitativamente nella sua capacità di scelta critica. Questo anche grazie ad una politica di "affiancamento" di proposte legate alla tradizione e popolari con quelle che emergevano dal teatro più sperimentale e di ricerca. Trento ha ospitato nello scorso decennio numerose opere di registi e artisti "allora" poco noti e che oggi rappresentano il teatro italiano anche all'estero. La crescita graduale quindi di un "gusto" aperto al nuovo (un nuovo scelto per qualità e non per provocazione fine a se stessa) ci permette quest'anno di fare alcune scelte "rischiose" e di modificare alcuni percorsi consolidati, come quello del teatro di parola più tradizionale e dei classici che nel cartellone di quest'anno si calano in percorsi maggiormente caratterizzati da artistiche forti e precise. I percorsi e le tematiche che si intrecciano nel cartellone rimarranno come indicazioni per il pubblico dei contesti e delle tendenza entro cui si iscrivono le singole proposte agevolando così la "lettura" del programma e la scelta dei percorsi.

Teatro del Novecento e drammaturgia contemporanea: un' attenzione particolare é rivolta alla drammaturgia contemporanea e al teatro del Novecento, per rilanciare il ruolo che il teatro da sempre ha di indagare il presente. Accanto ad autori "classici" come Pirandello, riletto da un grande regista, Patroni Griffi, e un omaggio a Paolo Poli e al suo teatro "irriverente", troviamo autori più contemporanei come Dacia Maraini, Ettore Scola, Furio Bordon ed Eric-Emmanuel Schmitt, una polifonia di voci e sensibilità diverse che raccontano del nostro vivere contemporaneo.

Tendenze: la Stagione vive anche di un ritmo legato alla vita della città: ecco che le feste di fine anno sono salutate da un evento teatrale, Excentricus, spettacolo circense canadese di teatro-danza, per far conoscere una forma nuova che la tradizione circense sta assumendo fondendosi con altri arti, come la danza e le arti visive.

I classici rivisitati: quattro grandi classici della drammaturgia europea sono presentati attraverso operazioni forti di regia e di interpretazione, capaci di valorizzare il "testo in scena", il potere evocativo della parola, l'attore e i suoi gesti. Tra questi, l'Otello, spettacolo di teatro-danza di Nekrosius, regista tra i più geniali e innovativi oggi sulla scena europea, che porta avanti una poetica di ëdeverbalizzazioneí del teatro, immettendo con forza sulla scena la fisicità e il corpo; un omaggio al teatro di Moliere, con due spettacoli che, grazie alla riscrittura scenica ed interpretativa di grandi artisti come Alessandro Haber e Massimo Zordan, comunicano tutta la sua verve comica e pungente; tra i classici, un testo importante ma poco noto di Ruzante, espressione di una tendenza oggi nel teatro di riscoprire la vitalità delle lingue e degli idiomi.

Tradizioni del teatro musicale: indubbiamente il teatro musicale sta vivendo un momento felice in Italia. Ecco quindi la proposta di tre spettacoli che ne indicano le direzioni e le tradizioni che convivono e si innestano su questo terreno. L'Opera buffa del giovedì Santo di Roberto De Simone, uno dei più fini registi e autori di teatro musicale in Italia, é uno spettacolo che propone uní incursione nel mondo della lirica, collocando in questo modo il teatro musicale al centro e all'origine di queste due grandi tradizioni teatrali (prosa e lirica). I Promessi Sposi di Tato Russo, raccoglie l'esperienza decennale del Teatro Bellini nella ripresa della tradizione teatral-musicale napoletana, mentre Grease, é una versione italiana del Musicals americano, un genere che ha suscitato nel pubblico dei teatri italiani, e anche nel nostro, molta curiosità e successo.

Altri percorsi: in questa sezione, invitiamo a seguire le suggestioni letterarie che provengono da alcuni spettacoli (líuniverso femminile di Pavese e Pinocchia di Stefano Benni) per scoprire quella felice tendenza oggi di voler ridare corpo e sonorità alla parola poetica e letteraria; lungo il percorso chiamato I Cantieri teatrali, si incontrano esperienze significative di teatro di ricerca: come quella del teatro di narrazione, che in Italia continua ad essere terreno tra i più fertili per la scoperta di nuovi autori ed interpreti e che questíanno presenta, tra gli altri, uno spettacolo legato alla nostra terra e memoria (il racconto del Cermis).

Prossimi appuntamenti:
mercoledì 27 e giovedì 28 marzo
Teatro dell’Archivolto
Pinocchia
Teatro Auditorium, Trento, ore 20.30.
Sito ufficiale: http://www.archinvolto.it/
Note: di Stefano Benni. Regia di Giorgio Gallione, con Angela Finocchiaro, Bruno Stori, Gabriella Picciau, Giorgio Scaramuzzino.
Note2: PINOCCHIA e' una liberissima riscrittura di Stefano Benni ispirata al libro di Collodi ed e' un testo teatrale appositamente ideato dall'autore per il Teatro dell'Archivolto e per il talento bizzarro e personalissimo di Angela Finocchiaro, affiancata in questo allestimento da Bruno Stori nel ruolo di Geppetto e da Gabriella Picciau e Giorgio Scaramuzzino, attori storici dell'Archivolto, che interpretano fregolisticamente i molti personaggi collodiani che Benni fantasiosamente ha reinventato per il palcoscenico: il Gatto e la Volpe, la Fata Turchina e il Grillo Parlante, metafora dei "tuttologi" che popolano ormai il nostro presente. In una casa di carta dove tutto e' illusione, tra azzurri, fiabeschi cieli stellati o nel ventre di una mostruosa balena, Pinocchia e Geppetto, personaggi /burattini /robot /replicanti, si muovono alla ricerca del meraviglioso paese dei balocchi fatto di abiti firmati e vetrine di scarpe, di aerei che bombardano e di concerti di beneficenza per i bambini bombardati. Pinocchia intanto cresce: folle e trasgressiva adolescente, deve essere dominata da un Geppetto/Mangiafuoco; potenziale moglie /compagna /amante, e' amata /odiata /minacciata da un Geppetto/Barbablu' che la vorrebbe conformista e sottomessa. Deliri comici, crudeli ninne nanna, dialoghi satirici, risate al vetriolo per una storia dove bugia e verita' si confondono, dove Pinocchia puo' sembrare una rock star con piercing e tatuaggi e Geppetto un Frankestein falegname.

“E’ una riflessione su una figura né di legno né di carne, che da soggetto animato può diventare amante. Geppetto è fondamentalmente un uomo solo che vuole riprendersi la sua infanzia. Ad attrarmi di più sono l’inizio e la fine del libro di Collodi: il padre-creatore che riempie la propria solitudine con una creatura giovane, e l’intervento conclusivo nella pancia della balena dove in modo più esplicito la gioventù salva la vecchiaia” Stefano Benni, l’autore Stefano Benni si è liberamente ispirato alla favola di Collodi per creare la sua Pinocchia, una storia tragicomica sul presente e di grande attualità. Al personaggio-burattino Benni innanzitutto cambia il sesso, riservandole quindi la facoltà umana di crescere. Pinocchia e Geppetto, personaggi, burattini, robot e replicanti, si muovono alla ricerca del meraviglioso paese dei balocchi fatto di abiti firmati e di vetrine di scarpe, di aerei che bombardano e di concerti di beneficenza e pacchi dono per bambini bombardati. E intanto Pinocchia cresce, diventando presto un’adolescente folle e aggressiva, dominata da un Geppetto/Mangiafuoco. Finchè Pinocchia giungerà a comportarsi come una moglie e a questo punto il padre-partner assumerà i panni di un personaggio estraneo a Collodi, diventerà Barbablù per arginare l’ingombrante e ingestibile signora. Uno dei temi centrali di questo lavoro è quello dell’eterno dissidio tra uomo e macchina. Mentre Geppetto è sempre vulnerabile in carne d’ossa, Pinocchia è di volta in volta mutante e icona appettitibile. C’è però un finale a sorpresa che rovescia la formula a tutto tondo di Collodi. Pinocchia tende a diventare umana e Geppetto scoprirà un’affinità impensabile, un limite senza rimedio. Un po’ ridicolo e un po’ amaro. Benni ha scritto questo testo appositamente per il talento bizzarro e personalissimo di Angela Finocchiaro, l’attrice comica tra le più serafiche, anti-sexy ed ironica che su questo personaggio si esprime così “mi sento imprevedibile come una burattina, non saprei interpretare il ruolo di una donna felice”