Tratto da: "I miti nordici" di Gianna Chiesa Isnardi, edizioni Longanesi&C., 1991; 1997

Freyja,figlia di Njörðr, viveva un tempo con Odino, poichè era la sua amata. Presso la reggia, in una pietra abitavano quattro nani: Álfrigg, Dvalinn, Berlingr e Grérr. Costoro erano artigiani così abili che riuscivano in tutto ciò che si proponevano di fare. Odino amava moltissimo Freyja, poichè era la donna più attraente che ci fosse. Ella possedeva una dimora bella e robusta a un tempo: si dice infatti che quando le porte erano chiuse a chiave nessuno poteva entrarci contro la sua volontà. Avvenne un giorno che Freyja si recò alla pietra in cui dimoravano i nani; la trovò aperta e vide che essi stavano terminando una collana d'oro che le parve bellissima. [...] quando ella chiese di comprare la collana offrendo in cambio oro e argento e altre cose preziose, essi [...] dissero che tutti erano disposti a cedere la propria parte solo se Freyja avesse accettato di giacere una notte con ciascuno di loro. [...] la dea dovette acconsentire al loro volere e quando le quattro notti furono trascorse ebbe la collana e tornò a casa; tuttavia non disse nulla a nessuno [...] Loki, che era un cortigiano di Odino e godeva della sua fiducia, venne a sapere che ella possedeva la collana, e per di più il modo in cui l'aveva avuta; perciò andò subito da Odino e gli riferì ogni cosa. Odino gli ordinò di impadronirsene per lui. Loki replicò che non era possibile: nessuno infatti poteva entrare nella dimora di Freyja contro la sua volontà. [...] Così Loki [...] si trasformò in una mosca e volò in giro attorno alle serrature cercando un'apertura. Infine trovò sul tetto un buco così piccolo che non vi sarebbe potuto passare che un ago. Per quella via si introdusse nella casa. Quando fu entrato [...] vide che ella giaceva col monile al collo. Il fermaglio però si trovava dalla parte di sotto. Loki si trasformò in una pulce e si posò sulla guancia della dea, pungendola; ella si destò e si rivoltò nel letto, poi si addormentò di nuovo. Loki si tolse il travestimento, le sfilò la collana, aprì la porta e uscì recandosi fa Odino. Il mattino dopo al risveglio, Freyja [...] comprese dunque quanto era accaduto, così appena fu vestita adò immediatamente da Odino, lamentandosi [...] voleva che le fosse resa la collana. Odino disse che non l'avrebbe riavuta [...] se non a una condizione: Freyja avrebbe dovuto far nascere inmicizia fra due re, ciascuno dei queli avesse sottomessi altri venti sovrani. [...] Ciò fece Freyja e provocò con la magia l'eterna battaglia fra Högni e Heðinn: grazie a questo ritonò in possesso del suo monile tanto prezioso.