Il videoregistratore
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IL VIDEOREGISTRATORE

                   Il videoregistratore o VTR è l'apparecchio che provvede a memorizzare su nastro magnetico le informazioni video e audio. Costituisce uno degli strumenti fondamentali per le riprese video, oltre che per la registrazione, per la loro diffusione e per l'esecuzione del montaggio.

PRINCIPI DI REGISTRAZIONE E RIPRODUZIONE MAGNETICA

                   La parte essenziale di un videoregistratore è rappresentata dal sistema nastro magnetico-testina. Il nastro magnetico è costituito da una sottile striscia di plastica ricoperta da uno strato magnetico realizzato da un insieme di dipoli magnetici che vengono trattenuti sulla base plastica pur restando liberi di subire azioni d'orientamento, e che rappresenta propriamente il supporto di memoria. La testina del registratore, ossia il dispositivo che provvede a scrivere e leggere le informazioni sul nastro, è una piccola elettrocalamita, il cui avvolgimento viene connesso con i canali di entrata ed uscita del registratore.

                   In fase di registrazione o scrittura,  il segnale entrante nel registratore genera un campo magnetico che provvede ad orientare opportunamente i dipoli del nastro. Essi, una volta orientati vengono trattenuti dal legante memorizzando  con la posizione acquisita  l'informazione contenuta nel segnale elettrico.

                   In fase di riproduzione o lettura, i dipoli, essendo a loro volta delle calamite, generano anch'essi dei campi magnetici i quali, attraversati dalla testina, inducono nel suo avvolgimento un segnale identico a quello della scrittura. Il segnale viene quindi amplificato ed inoltrato verso l'uscita. Il nastro una volta registrato, può essere cancellato e nuovamente registrato. L'operazione di cancellazione avviene tramite un'altra testina alimentata da un apposito segnale che ripristina l'orientamento causale dei dipoli. E' bene precisare che i dipoli orientati sprigionano tra loro delle forze magnetiche che tendono a cancellare gradualmente l'informazione registrata. Questo effetto è noto come cancellazione spontanea.

 

TECNICHE DI VIDEOREGISTRAZIONE

A differenza della tecnica di registrazione audio, detta longitudinale, che prevede il solo scorrimento del nastro sulla testina in posizione fissa, a causa dell'ampiezza di banda del segnale televisivo, la tecnica di registrazione video è caratterizzata dal movimento della testina. Tale movimento viene ottenuto montando le testine su un cilindro o tamburo, posto in rotazione. Mentre il movimento del nastro è di tipo lineare, il moto della testina avviene secondo due possibili traiettorie: La traiettoria verticale, in questo caso la tecnica di registrazione è detta verticale o trasversale; e la traiettoria obliqua, in questo caso la tecnica è detta diagonale o elicoidale. Oltre a queste serie esiste anche la tecnica azimutale che costituisce una variante della tecnica elicoidale, applicata solo su videoregistratori di classe domestica.

 

CARATTERISTICHE DEL VIDEONASTRO

Il videonastro o videotape è caratterizzato da alcuni parametri relativi sia alla tecnologia costruttiva che alle prestazioni funzionali. Alcuni di essi, come il formato o il tipo di contenitore , sono di essenziale importanza operativa, altri come il rapporto segnale/rumore, sono di più specifica valutazione qualitativa.

a) La base plastica. Composta da poliestere, polivinile o milar, deve risultare resistente per la trazione esercitata dalle bobine e nel contempo flessibile per un corretto contatto con le testine. Il suo spessore varia da circa 20 a 40 micron (micron = millesimo di millimetro).

b) I dipoli magnetici. Costituiti da ossido di ferro o da ossido di cromo, vengono comunemente chiamati ossidi. I primi determinano minore consumo delle testine, i secondi possono offrire immagini più definite.

c) La retenzione.Questa grandezza esprime la capacità del nastro di assorbire il flusso magnetico sviluppato dalla testina. Tanto più elevata è la retenzione di un nastro, ossia tanto più elevato è il numero degli ossidi che vengono orientati, tanto migliore è la sua qualità. essa viene espressa in Gauss e, per i nastri di corrente uso, è di circa 1.600.

d) La coercizione. La coercizione rappresenta l'effettiva quantità di informazione che il nastro è in grado di memorizzare. Dipende dalla tecnologia costruttiva del nastro e dal tipo di ossido impiegato. La grandezza viene espressa in Oersted e varia da 300 a 900 circa. Tanto maggiore è la coercizione, tanto migliore è la qualità del nastro.

e) Il rapporto segnale/rumore. Espresso in db, rappresenta il rapporto tra il livello del segnale riprodotto rispetto al livello di rumore dovuto al nastro. E' in genere superiore ai 50 db ed è indice anche della sensibilità del nastro e della sua dinamica.-

f) Il Drop-out. Più che una caratteristica, rappresenta un difetto di costruzione dovuto ad assenza di ossidi su qualche piccola zona della base plastica, per distribuzione non uniforme dello strato magnetico. Si manifesta sull'immagine come una o più righe orizzontali nere, cioè prive di informazioni. Il drop-out può essere causato anche da piccole particelle di polvere o cenere che si depositano sul nastro.

 

LE PISTE DEL VIDEONASTRO

Il videonastro, oltre al segnale video contiene anche l'audio, gli impulsi di controllo che garantiscono la corretta riproduzione e dati relativi al time code o cue delle varie sequenze registrate. Tutte queste informazioni vengono trascritte su apposite aree del nastro, comunemente chiamate piste. Ad eccezione della pista video, tutte le altre hanno andamento longitudinale.

La pista video è situata nella zona centrale del nastro e ne occupa la parte più ampia. Essa è costituita da tracce verticali o oblique già precedentemente esaminate, e la sua ampiezza dipende dal formato del nastro.

La pista audio è situata lungo i bordi superiore o inferiore del nastro e viene incisa e letta tramite una testina fissa, analogamente a quanto avviene nei registratori audio.

La pista di controllo, collocata verso il margine del nastro, contiene quegli impulsi generati durante la registrazione che permettono, all'atto della riproduzione, di stabilizzare rigorosamente la rotazione del tamburo sulla stessa velocità di incisione.

La pista time code è situata anch'essa vicino al bordo del nastro. Su di essa vengono registrate informazioni che permettono di individuare agevolmente, in fase di montaggio, un preciso punto o quadro delle sequenze registrate. Questi dati provengono da un'apposita unità che assegna ora, minuti, secondi e frame alla progressiva registrazione.

 

FORMATI O STANDARD DI VIDEOREGISTRAZIONE

Esistono due ordini di standard: quelli che riguardano la larghezza del nastro e quindi la qualità dell'immagine e le dimensioni della cassetta e quelli che riguardano invece il metodo di registrazione. Il formato del nastro è rappresentato dalla sua altezza espressa in pollici ed è uno dei dati più significativi designando la classe di qualità del relativo registratore.

1/2 pollice (12,7 mm) Il più basso degli standard di videoregistrazione è quello che viene effettuato su nastro da mezzo pollice generalmente in uso su apparecchiature amatoriali e domestiche, anche se è giusto precisare che vi sono in commercio sistemi professionali come il BETACAM, in grado di offrire una qualità di immagine pari, se non superiore a quella del 3/4 di pollice BVU e dello stesso pollice. L'aspetto più critico delle videoregistrazioni in mezzo pollice non professionale riguarda il montaggio e quindi i riversamenti successivi. Anche se le riprese sono di ottima qualità già nel primo riversamento, obbligatorio, la definizione, le colorimetrie e la luminanza perdono circa il 20-30% di qualità. Se dal master montato si vogliono poi fare delle copie il nuovo riversamento a causa dell'ulteriore perdita di qualità sarà così poco definito da renderlo inutilizzabile.

3/4 di pollice U-Matic (19 mm) Il 3/4 U-Matic veniva normalmente utilizzato da piccoli studi per riprese di matrimoni e modesti filmati commerciali e promozionali anche se ultimamente, grazie all’avvento ed alla qualità offerta dal sistema digitale, non è più usato. Il livello delle colorimetrie è di poco superiore a quello del mezzo pollice ed anche la resa nei successivi riversamenti non consente di superare la terza generazione.

3/4 di pollice BVU (19 mm) Nettamente superiore al precedente in qualità di definizione, colorimetrie e luminanza viene usato dalle maggiori emittenti televisive per la trasmissione di servizi giornalistici e news, nonchè per realizzare ottime riprese per filmati industriali, promozionali e per documentari di buon livello tecnico. La qualità delle immagini resta inalterata fino alla seconda generazione e non diventa critica prima della quarta.

1 pollice (25,4 mm)- 2 pollici (50,8 mm) Lo standard più alto comunemente impiegato per la videoregistrazione e la videoproiezione è rappresentato dal pollice. Il pollice è principalmente uno standard di post-produzione in quanto utilizzato soprattutto in studio per montare riprese in BVU o in BETACAM o in altri standard. Questo formato rende la riproduzione accettabile fino in quarta o in quinta generazione permettendo i numerosi passaggi successivi indispensabili per creare contribuiti di prima, seconda e terza generazione, destinati ai montaggi più complessi.

DV e MiniDV (Digitale) La qualità delle immagini registrate su standard DV e MiniDv è assolutamente sorprendente, nettamente superiore a quella di ogni altro supporto amatoriale e anche a quella di alcuni standard professionali. La risoluzione orizzontale è all’incirca il doppio di quella della tradizionale cassetta VHS. Il sistema DV, garantisce una maggiore fedeltà dei colori rispetto a tanti standard amatoriali esistenti e un migliore rapporto S/N. Infatti, in fase di montaggio, la copia che se ne ricava è ottima se si lavora in analogico ed il risultato è migliore di quello che si ottiene con i classici standard video amatoriali (S-VHS, HI-8, VHS e 8mm). Se si lavora in digitale, la copia è indistinguibile dall’originale in quanto in questo caso non si tratta di una copia, ma di una vera e propria clonazione. Le immagini e i suoni sono registrati sul nastro digitale, cioè codificati in una sequenza numerica (di 1 e 0) e questa sequenza vine copiata integralmente, quindi non c’è rischio di perdere qualità.

DVCAM e DVCPro (Digitale) I formati DVCAM e DVCPro sono le versioni professionali del sistema digitale sviluppate rispettivamente da Sony e Panasonic. I tre formati DV, DVCAM e DVCPro utilizzano esattamente lo stesso tipo di segnale video ed audio in registrazione e riproduzione, ma il metodo di memorizzazione dei dati è diverso. Il DVCAM usa le stesse cassette del DV, ma registra ad una velocità superiore e con un’ampiezza di traccia maggiore rispetto al DV, per aumentare l’affidabilità delle registrazioni nell’uso professionale. I registratori e i riproduttori di formato DVCAM leggono anche i nastri DV. Il DVCpro, invece, utilizza cassette di formato differente sia dalle MiniDV che dalla DV standard ed una larghezza delle tracce superiore a quelle del DVCAM , corrispondentemente, una velocità di scorrimento del nastro più elevata. Gli apparecchi in formato DVCPro possono leggere le cassette MiniDV mediante un apposito adattatore, ma non quelle DV standard.

 

STRUTTURA E FUNZIONAMENTO DEL VIDEOREGISTRATORE

Indipendentemente dalle varie soluzioni costruttive e dalle prestazioni spesso molto differenti, il videoregistratore può essere ripartito in cinque fondamentali unità: Il sistema di ingresso e uscita, la parte elettrica, la parte meccanica, il complesso delle testine e comandi d’azionamento.

a) Il sistema di ingresso e uscita Questa è costituita dall’insieme dei connettori di collegamento con le apparecchiature che rispettivamente inviano al VTR i segnali da registrare e ricevono i segnali per la riproduzione. Detti connettori vengono ripartiti in due sezioni: video e Audio. La sezione video ,a sua volta, è suddivisa in: Video IN; Video OUT e Monitor.

Sezione video

Video IN è il connettore a cui perviene il segnale da registrare. Ad esso viene collegata l’apparecchiatura che genera il segnale che può essere una telecamera, un altro VTR, un mixer video o altra fonte.

Video OUT è il connettore dal quale proviene il segnale registrato da inviare per la diffusione oppure verso un mixer per le ulteriori elaborazioni o ad un altro VTR per un ulteriore registrazione.

Monitor, presente solo su alcuni registratori broadcast, è il connettore che fornisce il segnale registrato durante l’esecuzione della stessa registrazione. Di solito viene collegato ad un monitor per il controllo delle immagini.

                Sezione audio

                    Audio IN riceve il segnale proveniente da un registratore, da un CD o da un mixer audio.

Audio OUT fornisce il segnale in uscita da inviare ad un riproduttore, ad un amplificatore ad un mixer audio.

Headphone (cuffia) fornisce lo stesso segnale dell’audio out, ma adatto per l’ascolto del segnale in cuffia.

MIC (Microfono) è il connettore predisposto per il collegamento diretto di un microfono per l’aggiunta, in fase di registrazione, di un commento o di una colonna sonora.

                    Sezione mista

RF o radiofrequenza costituisce l’ingresso per registrare, sia in video che in audio, programmi captati direttamente dall’antenna televisiva.

UHF costituisce l’uscita del segnale video e audio e serve a collegare il VTR al televisore per la riproduzione dei programmi registrati.

SCART è il connettore che permette il collegamento sia in ingresso che in uscita dei segnali video e audio con televisori appositamente predisposti.

 

b) La parte elettrica provvede al funzionamento generale del videoregistratore ed in particolare agisce da interfaccia fra il sistema di ingresso-uscita e il complesso delle testine e lavora in stretta connessione con la parte meccanica.

c) La parte meccanica provvede al movimento delle bobine per lo scorrimento del nastro e alla rotazione del tamburo portatestine. E’ costituita da uno o più motori, da pulegge, cinghie e così via. La sua complessità può variare a seconda del VTR, del tipo della cassetta e dell’avvolgimento del nastro.

 d) Il complesso delle testine

Il videonastro contiene svariate informazioni, ciascuna delle qualiviene registrata o letta da un apposita testina. Le funzioni delle testine sono le seguenti.

Cancellazione generale. Viene attivata durante la registrazione e provvede ad eliminare ogni precedente informazione in vista della nuova scrittura.

Cancellazione audio. Viene impiegata solo per sostituire l’audio di un programma già registrato con uno nuovo. Il numero di queste testine e pari ai canali audio previsti dal VTR.

Scrittura e lettura audio. Il compito di questa testina è di registrare e riprodurre il sonoro.

Time code. Le testine di cancellazione e scrittura lettura del Time-Code sono collocate sugli stessi supporti delle testine audio.

Cancellazione video. Analogamente a quelle di cancellazione audio, vengono attivate solo quando è necessario sostituire le immagini di un programma, salvandone l’audio.

Scrittura e lettura video. In numero da uno a quattro a seconda del registratore e sono montate sul tamburo rotante.

Controlli. Questa testina provvede a registrare e rilevare gli impulsi di controllo per il sincronismo di rotazione del tamburo.

e) I comandi di azionamento

I comandi del videoregistratore si presentano per lo più in forma standard per ogni apparecchio. Essi sono:

Pulsanti di azionamento del nastro e di scelta delle funzioni. Sono i cinque consueti comandi: REW (Rewind o riavvolgimento), PLAY (riproduzione o lettura), STOP (Bloccaggio del nastro), FF (Fast Forward o avnzamento veloce) e REC (Record, registrazione o scrittura). In particolare la registrazione avviene premendo simultaneamente i tasti PLAY e REC.

Regolatori di livello. In numero di uno per il canale video e uno per ciascun canale audio, sono costituiti da una manopolina che fa riferimento ad una scala graduata ed agiscono in scrittura o registrazione.

Commutatori Manual-AGC. Sono pulsanti a due posizioni che agiscono in fase di regiastrazione a completamento dei regolatori precedenti. Nella posizione manual, la taratura dei livelli di segnale avviene coi regolatori. Nella posizione AGC (Automatic Gain Control o Controllo automatico di guadagno) la taratura dei livelli è automatica.

Selettori TV – LINE. Sono pulsanti a due posizioni che agiscono in registrazione e vengono commutati a seconda del tipo di segnale entrante.

Selettore CH1 – CH2 –CH1/2. Sono attivi solo in uscita e permettono di scegliere rispettivamente il canale audio 1, il canale audio 2 o entrambi.

Pulsante Pause o Still Frame (Pausa o Fermo immagine). Questo pulsante permette la visione di un singolo quadro registrato, a nastro bloccato.

Manopola Tracking (Collocazione in traccia). Questo comando provvede a collocare, all’atto della lettura, le testine video esattamente in coincidenza con le tracce incise. La sua azione consiste nell’inserire un ritardo variabile nel circuito di lettura dei controlli.

 

DISPOSITIVI PER IL MONTAGGIO O EDITING

Nell’effettuare le registrazioni avviene quasi sempre di riprendere le varie sequenze in tempi successivi. L’operazione di registrazione coordinata di sequenze diverse, video e audio, su uno stesso nastro viene detta montaggio elettronico o editing. L’editing presenta due modalità esecutive, l’assemble e l’insert, ognuna delle quali richiede sul relativo VTR degli appositi comandi.

L’assemble è la funzione che consente di registrare in successione sullo stesso nastro sequenze riprese in tempi diversi. La relativa esecuzione prevede la lettura dei controlli della sequenza registrata in precedenza e, all’avvio della nuova registrazione, la scrittura, oltre al video e all’audio, dei controlli allineati ai precedenti..

L’insert è la funzione che consente di immettere, su una registrazione già effettuata, nuove informazioni video o audio o entrambe, cancellando le corrispettive precedenti. Il dispositivo di insert, che in particolare lascia inalterati i controlli già registrati, è tale da garantire, all’inizio e alla fine del pezzo inserito, assenza di disturbi

 

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