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Graziella Grasso
Tesi di Laurea in Architettura
RECUPERO DELLA PIAZZA ANTICA DI OGNINA
E DEI RAPPORTI CON IL MARE NEL LUNGOMARE DI CATANIA

DISEGNO
Passeggiata pensile. Sullo sfondo i negozi e il 'viale' sul 'molo nuovo'. Modello generale della proposta -a sinistra: piazza e giardino pensile, solarium e negozi sul molo grande -al centro: farobar e passeggiata pensile, isolato parzialmente ricostruito -a destra: scalo e piazza recuperati, parco.
DISEGNO IMMAGINE
Veduta generale della proposta -a sinistra il 'Farobar' e la passeggiata pensile -a destra il vecchio scalo e la piazza recuperata
Farobar. Veduta notturna
1 2 >>> avanti

Graziella Grasso
Nata a Portogruaro (Ve) nel 1975, si laurea in architettura, presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria nel 2002, con una tesi di indirizzo paesaggistico per ” La riqualificazione di un borgo di pescatori ad Ognina ( CT)”,
Relatore: Prof. Arch. Franco Zagari
Correlatore: arch. Alessandro Villari.


NOTA DI PROGETTO

PASSEGGIARE AD OGNINA

Ognina, nasce attorno all’abbazia Basiliana, fondata nel 1174 che rappresenta , insieme ai magazzini per la conservazione delle merci, il fulcro attorno al quale si sviluppano le case del borgo marinaro e in seguito le case di villeggiatura dei signori catanesi.
Gli elementi che caratterizzano il borgo sono: la Chiesa, affiancata dalla torre eretta nel 1548 durante le invasioni saracene, la piazza attorniata dai palazzi signorili, i due moli il vecchio ed il nuovo più ampio, la Garitta di avvistamento costruita sotto Carlo V, e una serie di isolati di case basse lungo la via Vecchia Ognina.
L’odierna chiesa di S. M. di Ognina sorge sulle fondamenta dell’abbazia, ma con un orientamento diverso dall’originario che aveva l’abside ad est. Oggi è rivolta con la facciata principale iverso ll mare.
Le antiche regole lasciano spazio al contatto con il paesaggio naturale. L’area che unisce la chiesa ed il mare diventa uno spazio di grande suggestione ed armonia di funzioni: l’atmosfera elegante della piazza si fonde con quella chiassosa del porto, il basolato in pietra lavica diventa sabbia nera e poi acqua, il vecchio porticciolo diventa la fontana della piazza, e le barche elementi di giochi.
Un altro elemento è entrato prepotentemente a far parte del paesaggio ogninese quando nel 1961 la costruzione di una strada a quattro corsie ha tagliato in due la piazza e tutto il borgo.
Oggi, ai piedi del grande viadotto che attraversa la piazza, si svolge così il mercato del pesce, si ricoverano le barche, ci si protegge dal sole; ma le case, gli alberi ed il mare dipinti sui suoi enormi pilastri denunciano la voglia di farlo sparire nel tentativo di ricreare tutto ciò che esso ha distrutto.
Negli ultimi decenni il borgo ha perduto il rapporto armonico con l’ambiente, che lo caratterizzava.
Nessuna importanza è stata data al contatto, sia visivo che fisico, con il mare, in quanto le attività portuali, sia commerciali che turistiche, precludono questa possibilità.
Si sono creati diversi livelli che entrano in conflitto fra di loro: la “città” alla quota di +7,00m il “borgo” a quella di +2,30m e le attività portuali a 50cm dal mare.

Il progetto consiste quindi essenzialmente nel cercare di armonizzare planimetricamente questi livelli, con l’eliminazione del viadotto, (ora anche prevista dal nuovo P.R.G), e nel prevedere la nascita di attività commerciali turistiche che costituiscano un polo di attrazione verso il borgo.
Il sistema della pavimentazione costituisce la base fondante del progetto: attraverso un succedersi di piazze, rampe e scale è possibile “scendere” al borgo, dalla città.
L’accesso pedonale può avvenire dai due estremi: ad est dal lungomare ed a nord-ovest da P.zza mancini Battaglia.
Arrivando dal lungomare, è possibile lasciare l’auto nel parcheggio coperto e, continuare la passeggiata sul lungo braccio del Molo Nuovo, accanto al quale, ancorati sui frangiflutti, degli scrigni di legno “sbocciano” durante il giorno, per accogliere bar, ristoranti e negozi; oppure attraversare la piazza alberata che copre il parcheggio e scendere verso il pontile di legno che costeggia il porticciolo turistico ed arrivare all’antica Piazza in pietra lavica che, degradando verso il mare, diventa sabbia vulcanica e poi acqua, per accogliere le piccole imbarcazioni dei pescatori.
L’accesso da nord-ovest viene filtrato invece, da un piccolo parco profumato di mandorli e lavanda, nel quale si possono ammirare le ‘Grotte di Ulisse’ o godere semplicemente dell’ombra e dei profumi nelle piazzette di legno.
Dalla Piazza una stradina sul retro dei palazzi nobiliari, guidando lo sguardo verso la Garitta, che ha riconquistato gli scogli, conduce al Mercato del pesce che si affaccia anche sulla piazza, e ad un antico giardino privato ricco di palme, che fa da scenario ad una sorgente naturale d’acqua dolce.
Il braccio del molo vecchio si conclude verso il mare, con la “scatola luminosa” del cosiddetto “ Faro- bar”, che di notte, costituisce il centro visuale del Golfo di Ulisse.
Il sistema dei percorsi sopra descritto non interferisce “fisicamente” con quello delle attività portuali, ma vi “ partecipa visivamente”, costituendo uno dei caratteri distintivi del progetto.
06-2002 Graziella Grasso


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pagina pubblicata il 30-06-02