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Chronology

 

CONGRESSI 

II semestre 2008

  Questo servizio di informazione sugli eventi ECM deve necessariamente fare i conti con l'ingente mole di eventi accreditati e, soprattutto, in fase di accreditamento per il 2008. Pertanto, abbiamo operato una selezione, forzatamente 'arbitraria', di congressi che ci sono sembrati maggiormente attinente alla formazione psicoterapica ad orientamento psicoanalitico. Mano a mano che un evento sarà accreditato, verrà aggiornata la sua scheda completa del punteggio assegnatogli. Per gli eventi formativi che non compaiono nel sito ECM-sanità (http://ecm.sanita.it) verrà indicata la fonte informativa  (a fondo pagina).                                                                                           

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Eventi ECM  SECONDO SEMESTRE 2008 in attesa di accreditamento:  
 

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Roma, 27.11.2008 "OMEOPATIA E PSICOANALISI MEDICINE A CONFRONTO "; SedUNIVERSITA' DI CASTEL S.ANGELO . AULA MAGNA ISTITUTO CATTANEO CORSO VITTORIO EMANUELE II, 217 - ROMA; Info: lamaieutica@gmail.com Fees= euro n.d.
Roma, 13-14.12.2008 "L'IMPRONTA DEL TRAUMA "; Sede: UNIVERSITA' LA SAPIENZA DI ROMA CENTRO CONGRESSI VIA SALARIA 113 ; Info: cpdr@tiscali.it ; Fees= euro 140,00.

Società Psicoanalitica Italiana

Centro Psicoanalitico di Roma

Via Panama, 48 - Roma - Tel. 06.64781827

Fax 06.8415016   e-mail: cpdr@tiscali.it

Sito internet: www.cpdr.it

 

Convegno

“L’impronta del trauma”

Sui limiti della simbolizzazione

 

Roma 13/14 dicembre 2008

 

Università di Roma La Sapienza

Facoltà di Scienze della Comunicazione

Sala Congressi

Via Salaria, 113 - Roma

 

Sabato 13 dicembre

Mattina

Ore 8.30 – 9,00   Presentazione  T. Bastianini “L’impronta del trauma” – Relazione su tema preordinato

Ore9,00 – 9,30  Introduzione P. Cupelloni “L’impronta del trauma” – Relazione su terma preordinato

Coordina: L. Micati

Ore 9,30 – 10,30 S. Bolognini, Trauma Coscienza Contatto. Percorsi integrativi in psicoanalisi Lezione magistrale

Ore 10,30 – 11,00 E. Gaburri, La vergogna e il trauma Relazione su tema preordinato

Ore 11, 00 – 11,30 A. Pascale, La manutenzione del trauma – Relazione su tema preordinato

Ore 11,30 – 12,00 Pausa

Ore 12,00 – 13,30 Dibattito con la sala

Ore 13.30 Pranzo

 

Pomeriggio 

Coordina: P. Cruciani

Ore 15,00 – 16,00 P. Camassa, Il Perdono: come aggirare l'elaborazione del trauma – Lezione magistrale

Ore 16,00 – 16,30 M. G. Fusacchia,  La bambina e la medusa. Trauma sessuale infantile tra realtà e posteriorità – Relazione su tema preordinato

Ore 16,30 – 17,00 P. De Silvestris Il trauma come superamento dell’istinto di morte – Relazione su tema preordinato   

Ore 17.00 – 17, 15 Pausa

Ore 17,15 – 18,45 Dibattito con la sala

 

 

 

 

 

 

 

Domenica 14 dicembre 

Coordina: P. Marion

Ore 9,00 – 10,00 A. Giannakoulas, Dalla confusione delle lingue al trauma acuto, al trauma cumulativo e all'organizzazione del falso sé Lezione magistrale

Ore 10,00 – 10,30 G. Maffei, Il trauma della bruttezza  - Relazione su tema preordinato

Ore 10,30 – 11,00 L. Russo, Evento e psiche – Relazione su tema preordinato

Ore 11,00 – 11,30 Pausa

Ore 11,30 – 13,00 Dibattito con la sala

Ore 13,00 – 13,30 A. Luchetti  Conclusioni – Relazione tu tema preordinato

Ore 13,30 – 14,00 Questionario

 

RELATORI

 

Tiziana Bastianini

Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana. Presidente del Centro Psicoanalitico di Roma.

 

Stefano Bolognini

Psicoanalista con funzioni di Training della Società Psicoanalitica Italiana. Rappresentative for Europe nel Board dell’International Psychoanalytical Association (IPA).

 

Paola Camassa

Psicoanalista con funzioni di Training della Società Psicoanalitica Italiana

 

Paolo Cruciani

Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana

 

Patrizia Cupelloni

Psicoanalista con funzioni di Training della Società Psicoanalitica Italiana. Segretario Scientifico del Centro Psicoanalitico di Roma.

 

Pia De Silvestris

Psicoanalista Membro Ordinario della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica per l’Infanzia e l’Adolescenza (ASNE-SIPsIA). Membro Ordinario della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica (SIPP)

 

Maria Grazia Fusacchia,

Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana. Membro Ordinario della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica per l’Infanzia e l’Adolescenza (ASNE-SIPsIA).

 

Eugenio Gaburri

Psicoanalista con funzioni di Training della Società Psicoanalitica Italiana.

 

Andreas Giannakoulas

Psicoanalista con funzioni di Training dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi (A.I.Psi.). Presidente Emerito della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica per l’Infanzia e l’Adolescenza (ASNE - SIPsIA).

 

Alberto Luchetti

Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana. Redattore capo della Rivista di Psicoanalisi.

 

Giuseppe Maffei

Psicoanalista Associazione Italiana Psicologia Analitica (AIPA).

 

Paola Marion

Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana. Docente del Corso di Psicoterapia Psicoanalitica del Bambino e dell’Adolescente (ASNE-SIPsIA). Membro Ordinario della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica per l’Infanzia e l’Adolescenza (ASNE-SIPsIA).

 

Loredana Micati

Psicoanalista con funzioni di Training della Società Psicoanalitica Italiana.

 

Antonio Pascale

Scrittore.

 

Lucio Russo

Psicoanalista con funzioni di Training della Società Psicoanalitica Italiana. Segretario della II Sezione Romana di Training S.P.I.

 

 

 

 

TEMA DEL CONVEGNO

 

L’impronta del trauma.

Sui limiti della simbolizzazione

 

Il trauma costituisce, nei suoi aspetti fantasmatici, un tema caratterizzante e centrale della psicoanalisi, un oggetto di ricerca che ha trovato lettura in diversi modelli interpretativi ormai classici. Oggi un clima culturale violento e condiviso permea di traumatismo ogni forma di relazione, basti pensare alle rappresentazioni del dolore proposte dai media che inevitabilmente invadono ogni soggetto. Tragicamente la realtà del trauma si impone violenta e orrorifica, incide sulla funzione rappresentazionale individuale e collettiva, informa in modo nuovo la relazione tra reale e psichico. L’evento  traumatico non è  solo un evento isolato che può capitare ma si presenta come un clima diffuso, a stento arginabile, un sistema comunicazionale, un modello  culturale. La brutalità del trauma lascia un’impronta nella vita psichica di ogni soggetto, a volte prima ancora che questi abbia la possibilità di simbolizzare, a volte costringendolo a ripristinare un ordine simbolico nuovo perché quello costituito viene attaccato e perso.

Un convegno per proporre una riflessione ed un confronto su questa specifica questione, che nel nostro tempo si fa sempre più acuta: la simbolizzazione del trauma nell’epoca del traumatismo diffuso.

Una occasione per interrogarci sulle ricadute che in questo contesto di riferimento anche gli eventi esterni violenti e destabilizzanti, come le catastrofi, le guerre, le malattie, la violenza sessuale individuale e collettiva, etc, possono avere sulla struttura psichica dei soggetti. Si vuole riflettere sui limiti che il dolore di questo contesto di morte produce rispetto alla possibilità di simbolizzazione e di rappresentazione per procedere nella vita.

Nelle situazioni gravi il trauma rimane fuori dalla capacità di rappresentazione e di pensabilità, fuori dalla sfera dell’Io e lascia un’impronta, un “oggetto psichico residuale”, connotato di morte, che distrugge la organizzazione psichica acquisita  e destruttura e ri-determina l’assetto identitario.

Si costituisce allora nella vita psichica del soggetto traumatizzato un’area chiusa che potrebbe far pensare alla condizione del “musulmano” di cui parla Primo Levi, una figura viva–morta  che include un grumo psichico asimbolico in cerca di nuova espressività. Se lo spartiacque traumatico, il dopo di un evento che tutto cambia e che tutto risignifica, consente di sopravvivere alla vita precedente, esperienza oggi sempre più frequente, è necessario pensare la morte e la vita con funzioni psichiche diverse da quelle del lutto. 

Questo convegno propone pertanto una occasione di confronto scientifico per mettere al lavoro la teoria psicoanalitica, e i diversi modelli rispetto a forme  nuove di patologia e di sofferenza psichica che sono consentite dal progresso scientifico a tutela della vita biologica ma che espongono comunque a gravi danni della vita psichica. Eventi che limitano la rappresentazione di sé e la simbolizzazione dell’esistenza come ad es. accade con quei pazienti che arrivano in analisi dopo l’esperienza di un coma, all’inizio di un processo di alzheimer,  per abusi sessuali individuali o collettivi,  per esperienze di tortura,  sradicamento,  esilio. A proposito di queste esperienze reali, che noi analisti incontriamo sempre più spesso nella stanza d’analisi, vorremmo chiederci quali proposte teorico-cliniche e quali letture interpretative possano  venire dalla Psicoanalisi.

 

 

Bologna, 15.11.2008 "ENIGMI DELLA DIPENDENZA"; Sede:  BOLOGNA VIA CESARE BATTISTI 24 ; Info: segreteria.organizzativa@cepsibo.it Fees= euro 80,00.

CENTRO PSICOANALITICO DI BOLOGNA

"Glauco Carloni"

Sezione della Società Psicoanalitica Italiana

Componente della International Psychoanalytical Association

Via C. Battisti, 24  - 40123 Bologna

 

Enigmi della dipendenza

 

Firenze, 21-23.11.2008 "TRA IL FEMMINILE E IL MATERNO: UNA LINEA D'OMBRA "; Sede: FIRENZE, SCUOLA DI SANITÀ MILITARE, VIA VENEZIA 5 ; Info: sipp@mclink.it  Fees= euro 150,00

PROGRAMMA

 

Venerdì 21:

 

Sessioni plenarie

 

Mattino

Ore 9.00 – 9.30                      Iscrizione

 

Ore 9.30 – 9.45                      Saluti di Benvenuto

Prof. Giovanni Starace, Presidente SIPP

Sindaco Firenze

Dott. Valter Romeo Cungi, Segretario Regionale SIPP

 

Ore 9.45 – 10.00        Introduzione lavori:  Dott.ssa Maria Luisa Califano, Ordinario 

e Segretario Scientifico SIPP

Chairperson Dott.ssa Maria Lucia Mascagni, Direttore della rivista Psicoterapia Psicoanalitica e Ordinario SIPP

 

Ore 10.00 – 10.45      “Destini della femminilità”

Prof.ssa Mariella Ciambelli, Associato SIPP

 

Ore 10.45 – 11.00      Break

 

Ore 11.00 – 11.45      “L’erotico materno e  la seduzione originaria : lo strato roccioso della soggettività“

Dott.ssa Maria Grazia Minetti, Associato SIPP

 

Ore 11.45 – 13.00      Discussione

 

Ore 13.00 - 14.30       Pausa Pranzo

 

 

Pomeriggio

Chairperson Dott.ssa Claudia Sanseverino Associato SIPP

 

Ore 14.30 – 15.15      “Il silenzio di Giocasta”

Dott.ssa Amalia Giuffrida  Vice Presidente SPI

 

Ore 15.15 – 16.15      Discussione

 

Ore 16.15 – 16.30      Break

 

Ore 16.30 – 17.15      “Echi del vuoto. Osservazioni teorico cliniche sulla depressione post-partum”

Dott.ssa Rosita Lappi, Ordinario SIPP

 

Ore 17.15 – 18.15      Discussione

 

Ore 19.30                   Cena Sociale

 

 

Sabato 22

 

Ore 9.30 – 10.30        “La melancolie et la jalousie: deux logiques inconscientes de la difference”

Relatrice Prof.ssa Catherine Chabert

 

Discussants:

Ore 10.30 – 10.55      Chairperson Dott.ssa Wivie Benaim, Ordinario SIPP FT e Dott.ssa Lucia Schiappoli, Ordinario SIPP e Redattore capo della rivista Psicoterapia Psicoanalitica

 

Ore 10.55 – 11.10      Break

 

Discussants:

Ore 11.10 – 13.00      Chairperson Dott.ssa Wivie Benaim, Ordinario SIPP FT e Dott. Orazio Costantino, Ordinario SIPP FT

 

Pomeriggio

 

Ore 14.30 – 18.15      Sessioni parallele:

 

Corpo femminile tra diniego ed erotizzazione

Coordina: Dott.ssa Anna Giavedoni, Associato SIPP

                                   Femminile adolescenziale 

Coordina: Dott.ssa Carla Vitale Massoni, Ordinario SIPP

Tra madre e figlia: un amore contrastato 

Coordina: Dott.ssa Antonella Convertini, Associato SIPP

 

 

Domenica 23

 

Mattino

                                   

9.30-11.00                  Restituzione della discussione nelle sessioni parallele

 

11.00 – 12.00              Somministrazione questionario

 

12.00 – 12.30             Chiusura dei lavori: Dott.ssa Maria Luisa Califano, Segretario scientifico SIPP

 

Montegrotto Terme (PD), 4-7.12.2008 :" TRANSFERT E CONTROTRANSFERT, TRA TEORIA E INTERVENTO "; Info: manfredinilorenzo@gmail.com  Fees= euro 450,00.

TITOLO:

TRANSFERT E CONTROTRANSFERT, TRA TEORIA E INTERVENTO

 

Presentazione

 

L’approccio al transfert e controtransfert che verrà presentato in questo seminario potrà essere efficacemente utilizzato con tutti i clienti.

 

In questo seminario verranno discussi  ed esplorati una serie di aspetti della terapia e del counseling. In parte verranno trattati i temi del tranfert e del controtranfert nella terapia e nel counseling di qualsiasi estrazione e tipologia. E in parte si prenderanno in considerazione questioni specifiche all’approccio coporeo in psicoterapia e counseling. Gli argomenti che verranno trattati comprendono:

 

- Concetti teorici relativi al punto di vista della prospettiva ‘relazionale’ (ad esempio, Beebe e Lachmann, Knoblauch, il processo di cambiamento per il gruppo di studio di Boston, e altri)

- Osservazione e analisi del rapporto e dello scambio non verbale "micro-scambio" tra cliente e terapeuta

- Quando e come decidere di parlare del transfert

- Quando e come decidere di parlare del countertransference

- Implicazioni del transfert quando è implicato il corpo nella terapia.

- Implicazioni del controtranfert quando è implicato il corpo nella terapia.

- Utilizzo dei sogni del cliente per arricchire le informazioni sulla relazione terapeutica

- Utilizzo dei sogni del terapeuta o del counselor per avere informazioni riguardanti la relazione terapeutica

- Procedure pratiche per affrontare le difficoltà della relazione in una fase precoce della terapia o del counseling.

- Procedure pratiche per affrontare la relazione quando si presentano difficoltà nelle fasi intermedie della terapia o del counseling

- Procedure pratiche per quando la relazione diventa difficile verso la fine della terapia o del counseling.

 

Saranno presentate diverse tecniche terapeutiche. Sarà proposta una cornice teorica che cercherà di tenere in considerazione la complessità e ricchezza dell’esperienza transferale e controtransferale. Verrà spiegato come questa metodologia potrà essere applicata a largo spettro con diversi tipi di clienti.

 

Obiettivo dell’evento

Fare acquisire conoscenze teoriche e aggiornamenti in tema di:

TEORIE, PROCEDURE E TECNICHE  RELATIVE AL LAVORO SUL TRANSFERT E CONTROTRANSFERT

 

Fare acquisire abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di:

 

SVILUPPARE UN MODELLO PSICOTERAPEUTICO DI INTERVENTO RELAZIONALE

 

Fare migliorare le capacità relazionali e comunicative in tema di:

RELAZIONE PSICOTERAPEUTA-PAZIENTE IN AMBITO CLINICO

 

PROGRAMMA DEL SEMINARIO SU: ‘LA SESSUALITÀ, TRA TEORIA E INTERVENTO’

 

Prima giornata:

9:30 -   - Panoramica dei concetti teorici relativi alla prospettiva "relazionale" (ad esempio, Beebe e Lachmann, Knoblauch, il processo di cambiamento del gruppo di studio Boston, e altri)

11:00 Pausa

11:20 - - Esplorazione di casi di esempi.

12:00 Pratica delle tecniche

13:00 Termine della sessione della mattinata

15:00 Osservazione e lettura non verbale, "micro-scambio", della relazione cliente-terapeuta 

16:30 Pausa

16:50 Decidere quando e come parlare di transfert

18:30 Termine della sessione pomeridiana

 

Seconda giornata:

9:30 -   Decidere quando e come parlare controtranfert

11:00 Pausa

11:20 Esplorazione di casi di esempi.

13:00 Termine della sessione della mattinata

15:00 - Implicazioni Transferali relative all’approccio corporeo in terapia.

16:30 Pausa

16:50 Esplorazione di casi di esempi.

Esercitazioni

18:30 Termine della sessione pomeridiana

 

Terza giornata:

9:30 -   Implicazioni controtransferali relative all’approccio corporeo in terapia.

11:00 Pausa

11:20 Esplorazione di casi ed esercitazioni pratiche

Esercitazioni

Discussione di casi

13:00 Termine della sessione della mattinata

15:00 Implicazioni Transferali relative all’approccio corporeo in terapia.

16:30 Pausa

16:50 Esplorazione di casi ed esempi. Discussione di casi

18:30 Termine della sessione pomeridiana

 

Quarta giornata:

9:30 Procedure pratiche per affrontare le difficoltà della relazione in una fase precoce della terapia o del counseling

11:00 Pausa

11:20 - Procedure pratiche per affrontare la relazione quando si presentano difficoltà nelle fasi intermedie della terapia o del counseling

- Procedure pratiche per quando la relazione diventa difficile verso la fine della terapia o del counseling.

- Esplorazione di casi di esempi.

13:00 Termine della sessione della mattinata

15:00 - Spazio aperto per ulteriori dimostrazioni pratiche e per eventuali domande.

16:30 Pausa

16:50 Ulteriore pratica delle tecniche

17,30 Questionario ecm e colloqui

 

 

DOCENTE

GEORGE DOWNING Ph.D.

 

Ha insegnato Psicologia Clinica nella California School of Professional Psychology of Marital and Family Therapy, San Raphael, California; è stato consulente nel Langley Porter Neuropsychiatric Institute, San Francisco, California.

Dal 1991 opera presso l’Università di Klagenfurt (Austria) ed è direttore dei programmi di Training presso l’Esalen Institute, Big Sur, California.

Il Dr. Downing ha diretto ed insegnato nei Trainings di Formazione per Psicoterapeuti in Europa sin dal 1974.

Attualmente vive a Parigi.

Ha scritto il libro sulla psicoterapia corporea ‘ Il corpo e la parola’  Ed. Astrolabio.

 

Abstract

La Psicoterapia Corporea

 

La psicoterapia a mediazione corporea ha alcuni obiettivi primari:

1. Aiutare il paziente a stabilire una migliore comunicazione e un’ auspicabile integrazione tra “il corpo e la parola”

2. Favorire nel paziente una nuova relazione empatica con se stesso (nel percepire le variazioni del proprio corpo e le strutture della propria personalità) e con il terapeuta

3. Facilitare un migliore accesso alle memorie inconsce

4. Permettere un lavoro approfondito sul passato preverbale.

La caratteristica fondamentale di questo intervento olistico consiste nella integrazione delle competenze individuali specifiche (motorie, cognitive, emotivo-affettive e relazionali), in una modalità d’approccio che imposta il lavoro sulla globalità dell’individuo nel rispetto della sua storia, della sua personalità e delle sue potenzialità nella relazione con se stesso e con l’ambiente.

Questo tipo di psicoterapia opera con tecniche corporee interne ed esterne e si propone di favorire, nel rispetto delle diverse formazioni dei partecipanti, una approfondita analisi delle cause e delle dinamiche che determinano il disagio psicologico, dati che saranno fondamentali per l’identificazione degli obiettivi terapeutici.

 

“TRANSFERT E CONTROTRANSFERT: TRA TEORIA E INTERVENTO”

 

L’approccio terapeutico al transfert e controtransfert che verrà presentato in questo seminario potrà essere efficacemente utilizzato con tutti i clienti.

 

Per i clienti con problemi sessuali, rappresenta una nuova via per aiutarli a ritrovare una vita sessuale soddisfacente. I clienti senza problemi sessuali potranno invece migliorare e approfondire la loro vita sessuale. Diversamente dalla classica terapia sessuale, questa metodologia permette al terapista o al counselor di sviluppare strategie di trattamento uniche, che sono altamente specifiche per ogni singolo paziente.

 

Saranno presentate diverse tecniche terapeutiche. Sarà proposta una cornice teorica che cercherà di tenere in considerazione la complessità e ricchezza dell’esperienza sessuale. Verrà spiegato come questa metodologia potrà essere applicata ad un largo spettro di diversi tipi di clienti.

 

QUESTIONARIO E COLLOQUIO

 

La principale caratteristica del questionario, composto da 13 domande, è quella di essere basato su 10 domande precodificate e 3 domande aperte.

 

Il questionario è stato realizzato in modo da avere le seguenti caratteristiche:

 

- essere unico e pertinente per gli argomenti trattati durante il corso;

- avere un doppio livello di verifica, a domande multiple e a domande aperte.

 

COLLOQUIO

 

Il colloquio sarà basato su domande aperte e specifiche attinenti le argomentazioni sviluppate nel corso del programma.

 

 

Torino, 5-7.12.2008 ": DALLA MENTE DI EDIPO AL VOLTO DI NARCISO?"; Sede:  TORINO, CENTRO CONGRESSI TORINO INCONTRA, VIA NINO COSTA 8, 10123 TORINO ; Info: ediponarciso@ippweb.it Fees= euro 200,00.

ISTITUTO DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA – IPP

 

Convegno Internazionale

"Dalla mente di Edipo al volto di Narciso?"

 

5 – 6 - 7 dicembre 2008

CENTRO CONGRESSI TORINO INCONTRA

Via Nino Costa 8 - Torino


“Un sano sviluppo mentale sembra dipendere dalla verità, come l’organismo vivente dipende dal cibo. Se la verità manca o è incompleta, la personalità si deteriora” (Bion, “Trasformazioni”).

Scopo del convegno è riflettere sulle trasformazioni in corso, trasformazioni che portano un nuovo tipo di pazienti in psicoterapia e che richiedono ai terapeuti di interrogarsi sulle stesse, sul senso della psicoterapia a orientamento psicoanalitico nella società odierna, sulla tecnica della psicoanalisi in funzione delle nuove esigenze emergenti. Trasformazioni che richiedono di ripensare il ruolo delle configurazioni narcisistiche ed edipiche nell’epoca attuale.

La presenza Otto Kernberg e André Green, psicoanalisti di fama mondiale e cultori dei temi trattati nel convegno, la presenza di Simona Argentieri e Paolo Migone, psicoanalisti italiani di fama internazionale, il contributo dei soci didatti dell'IPP, creano una occasione unica di aggiornamento professionale sulle tematiche edipiche e narcisistiche, sulle trasformazioni a cui è chiamata la psicoterapia psicoanalitica per rimanere a contatto con la verità psichica dei pazienti e sociale in cui opera.

 

Dalla  locandina del Convegno

 

Il pensiero di chi oggi si riconosce nell’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica (IPP), nato nel 1985, si snoda intorno al tema del Convegno, un tema che riteniamo essenziale per la formazione e per la pratica analitica stessa.

 

La relazione analitica è fondata sull’amore della verità, ovverosia sul riconoscimento della realtà ed essa esclude ogni finzione e ogni inganno” (Freud, “Analisi terminabile e interminabile”).

 

Un sano sviluppo mentale sembra dipendere dalla verità, come l’organismo vivente dipende dal cibo. Se la verità manca o è incompleta, la personalità si deteriora” (Bion, “Trasformazioni”).

La domanda che ci convoca è la seguente: se ciò è vero, ed è vero, come è possibile tutelare e promuovere questo patrimonio unico di senso, di significato che sta alla base stessa del nostro lavoro e del nostro essere umani, rispetto al primato del modello imperante oggi nella cultura e nella società, che è basato essenzialmente sulla lusinga ovvero sulla manipolazione massificante delle persone? Lusinga etimologicamente significa bugia.

Non è compito allora della psicoanalisi, degli psicoanalisti e degli psicoterapeuti che si ispirano alla teoria e alla pratica analitica, disvelare questo perverso mondo di lusinghe che deteriora la personalità dell’individuo singolo e delle generazioni più vecchie e più giovani, cercando di nuovo e ancora e più in profondità di arrivare al nocciolo nascosto, inconscio dell’essere umano?

Alla fine dell’Ottocento (1891) Oscar Wilde scrisse il romanzo “Il ritratto di Dorian Gray”, in cui l’educazione sentimentale del giovane Dorian Gray da parte dell’amico più adulto Henry Wotton, basata sulla lusinga, fa nascere e sviluppare in Dorian una imago narcisistica così grandiosa che lo porterà a distruggere gli altri e ad autodistruggersi.

 

Si ipotizza che “l’educazione sentimentale” essendo fondata nell’epoca della comunicazione di massa sulla lusinga, abbia determinato nel corso del tempo uno spostamento dell’asse strutturante la psiche dell’essere umano da Edipo a Narciso. Quello di tanti piccoli e piccole Dorian, più di un secolo dopo, è un autoritratto generazionale ed epocale che pone, attraverso la domanda delle nuove e dei nuovi pazienti, delle domande alla psicoanalisi, intesa come pensiero e teoria e come pratica terapeutica ed esperienza clinica.

Peraltro l’eredità freudiana, anche nei suoi sviluppi e contributi successivi, va “riconquistata se la si vuole possedere davvero”.

 

Destinatari del corso

Psicologi e medici psicoterapeuti operanti in ambito pubblico (DSM, SERT, NPI, Consultori) e privato

 

Obiettivi didattici

·        Favorire l’aggiornamento e l’inquadramento delle conoscenze sulle problematiche edipiche e narcisistiche in un contesto storico-sociale che porta al modificarsi delle patologie classiche ed esige nuove risposte terapeutiche

·        Sviluppare la capacità di fare attraverso l’approfondimento della teoria della tecnica, delle sue trasformazioni,  di esempi clinici

·        Migliorare la capacità di accoglienza delle angosce portate dai pazienti e dei vissuti emotivi profondi controtransferali, accoglienza indispensabile per relazioni interpersonali e istituzionali fruttuose

 

Metodologia di lavoro

Lezioni magistrali, confronto/dibattito tra pubblico ed esperto guidato da un conduttore, tavole rotonde.

 

Articolazione del corso

Durata evento: 5 dicembre  – 7 dicembre 2008

Sede degli incontri: CENTRO CONGRESSI TORINO INCONTRA, Via Nino Costa 8 - Torino

 

Carta dei tempi

 

Venerdì 5 dicembre, pomeriggio

 

Chairman:  Filippo Bellavia, Didatta IPP

 

 

14,00 - 14,30

 

Registrazione e  iscrizioni

FIRMA PRESENZA PER GLI ISCRITTI ECM

 

14,30 - 14,45

 

 

Saluti autorità

14,45 - 15,00

 

Presentazione del convegno e dei relatori

 

15,00 - 16,00

 

LEZIONE MAGISTRALE

Otto  Kernberg Psicoanalista (USA)

“Indicatori prognostici del trattamento dei disturbi narcisistici di personalità”

 

16,00 - 16,30

 

CONFRONTO/DIBATTITO TRA PUBBLICO ED ESPERTO GUIDATO DA UN CONDUTTORE (“L’ESPERTO RISPONDE”)

Otto  Kernberg

 

16,30 - 17,00

 

SERIE DI RELAZIONI SU TEMA PREORDINATO

Claudio Grasso - Direttore Scuola IPP

“Dal sogno di Edipo al sogno di Narciso”

 

17,00 – 17,15

 

Intervallo

 

17,15 - 17,45

 

SERIE DI RELAZIONI SU TEMA PREORDINATO

Daniela Settembrini - Didatta IPP

“Verso una società narcisistica: implicazioni teoriche e cliniche”

 

17,45 - 18,15

 

CONFRONTO/DIBATTITO TRA PUBBLICO ED ESPERTO GUIDATO DA UN CONDUTTORE (“L’ESPERTO RISPONDE”)

Claudio Grasso, Daniela Settembrini

 

18,15 – 18,30

 

FIRMA PRESENZA PER GLI ISCRITTI ECM

 

 

 

Sabato 6 dicembre, mattino

 

Chairman:  Michele Avigliano,  Didatta IPP

 

 

9,30 - 9,45

 

FIRMA PRESENZA PER GLI ISCRITTI ECM

 

9,45 – 10,00

 

Apertura lavori

 

10,00 – 10,30

 

SERIE DI RELAZIONI SU TEMA PREORDINATO

Filippo Bellavia - Didatta IPP 

“Eros-ina/coke-ina: vecchie e nuove tossicomanie interrogano la psicoanalisi”

 

10,30 – 11,30

 

LEZIONE MAGISTRALE

Simona Argentieri – Psicoanalista

“Dal conflitto all’ambiguità”

 

11,30 -12,00

 

CONFRONTO/DIBATTITO TRA PUBBLICO ED ESPERTO GUIDATO DA UN CONDUTTORE (“L’ESPERTO RISPONDE”)

Simona Argentieri

12,00 – 12,15

 

Intervallo

 

12,15 – 12,45

 

SERIE DI RELAZIONI SU TEMA PREORDINATO

Marcello Pedretti - Didatta IPP

“Vincere è vivere, perdere è morire”

 

12,45 – 13,15

 

CONFRONTO/DIBATTITO TRA PUBBLICO ED ESPERTO GUIDATO DA UN CONDUTTORE (“L’ESPERTO RISPONDE”)

Filippo Bellavia, Marcello Pedretti

13,15 – 13,30

 

FIRMA PRESENZA PER GLI ISCRITTI ECM

 

 

 

 

Sabato 6 dicembre, pomeriggio

 

Chairman:  Claudio Grasso, Direttore della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica dell’IPP

 

14,45 – 15,00

 

FIRMA PRESENZA PER GLI ISCRITTI ECM

 

15,00 – 16,00

 

LEZIONE MAGISTRALE

André Green - Psicoanalista (Francia)

“A proposito dei fallimenti e delle sorprese del lavoro psicoanalitico”

 

16,00 – 16,30

 

CONFRONTO/DIBATTITO TRA PUBBLICO ED ESPERTO GUIDATO DA UN CONDUTTORE (“L’ESPERTO RISPONDE”)

André Green

 

16,30 – 17,00

 

SERIE DI RELAZIONI SU TEMA PREORDINATO

Mirella Rostagno, Didatta IPP

“Il corpo “investito”

 

17,00 – 17,30

 

SERIE DI RELAZIONI SU TEMA PREORDINATO

Michele Avigliano, Didatta IPP

“Narciso l’inafferrabile”

 

17,30 – 18,00

 

CONFRONTO/DIBATTITO TRA PUBBLICO ED ESPERTO GUIDATO DA UN CONDUTTORE (“L’ESPERTO RISPONDE”)

Michele Avigliano, Mirella Rostagno

18,00 – 18,15

 

FIRMA PRESENZA PER GLI ISCRITTI ECM

 

 

 

 

Domenica 7 dicembre, mattino - Carta dei tempi

 

Chairman Mauro Venturello, Presidente  e Didatta IPP

 

 

9,30 - 10,00

 

FIRMA PRESENZA PER GLI ISCRITTI ECM

 

10,00 - 10,45

 

TAVOLE ROTONDE CON DIBATTITO TRA ESPERTI

Dialogo tra Otto  Kernberg e Paolo Migone su: Differenza tra psicoanalisi e psicoterapia psicoanalitica"

 

10,45 - 11,30

 

TAVOLE ROTONDE CON DIBATTITO TRA ESPERTI

Dialogo tra André Green e Claudio Grasso su:  "Dal complesso di Edipo al complesso di Narciso?"

 

11,30 - 12,15

 

TAVOLE ROTONDE CON DIBATTITO TRA ESPERTI

Michele Avigliano, Filippo Bellavia, Claudio Grasso, Marcello Pedretti, Mirella Rostagno, Daniela Settembrini

 

12,15 – 13,00

 

ISCRITTI ECM

FIRMA PRESENZA

RITIRO,  COMPILAZIONE E CONSEGNA DELLE SCHEDE VALUTAZIONE INCONTRO  E  VERIFICA APPRENDIMENTO

 

 

Le iscrizioni si accettano inviando una e-mail con i dati personali (nome, cognome, partita IVA - per chi la possiede -, codice fiscale, residenza, recapito telefonico) e mandando copia del bonifico di versamento della quota al fax della Segreteria dell’IPP: 011597605 – cell. 3345372685

Indirizzo e-mail: ediponarciso@ippweb.it  

 

Coordinate bancarie per il versamento:

Conto Corrente Bancario intestato a

Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica

IBAN: IT 55 B 03268 01010 000883532170

 

La ricevuta potrà essere ritirata il giorno del convegno presso la segreteria organizzativa.

 

Per informazioni rivolgersi alla Segreteria IPP

Via Sacchi 46, 10126 Torino 

Tel.  011.597605 - Cell. 334.5372685

www.ippweb.it

 

Orari segreteria:

Lun –Mer – Gio: 9,30 – 12,30 e 15,30 – 18,30

Mar – Ven: 9,30 – 12,30

 

La quota di partecipazione alle tre giornate è di 200 Euro + IVA (fino al 5 ottobre 2008).

250 Euro + IVA          dal 6 ottobre 2008

100 Euro + IVA          Studenti e Psicologi neolaureati

  90 Euro + IVA          Soci IPP

 

Il corso è finanziato al 80% tramite quote di iscrizione e al 20% tramite autofinanziamento, partecipando all’incontro gli allievi della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica dell’IPP (non paganti). Nel caso le quote di iscrizione non raggiungano lo 80% previsto  l’Istituto provvede con fondi propri all’eventuale scoperto.

 

Accreditamento ECM richiesto.

 

Per accedere ai crediti formativi è necessaria la frequenza integrale agli incontri del mattino e del pomeriggio, firmare le entrate e le uscite del mattino e pomeriggio, compilare le Schede di valutazione incontro e di verifica dell’ apprendimento da consegnare firmate.

 

 

 

 

 

 

CURRICULA  DOCENTI IN ORDINE DI INTERVENTO

 

 

Otto F. KERNBERG

 

 

Otto F. Kernberg, M.D., F.A.P.A., is Director of the Personality Disorders Institute at The New York Presbyterian Hospital, Westchester Division and Professor of Psychiatry at the Weill Medical College of Cornell University. Dr. Kernberg is Past-President of the International Psychoanalytic Association. He is also Training and Supervising Analyst of the Columbia University Center for Psychoanalytic Training and Research. In the past, Dr. Kernberg served as Director of the C.F. Menninger Memorial Hospital, Supervising and Training Analyst of the Topeka Institute for Psychoanalysis, and Director of the Psychotherapy Research Project of the Menninger Foundation. Later, he was Director of the General Clinical Service of the New York State Psychiatric Institute, and Professor of Clinical Psychiatry at the College of Physicians and Surgeons of Columbia University. From 1976 to 1995 he was Associate Chairman and Medical Director of The New York Hospital Cornell Medical Center, Westchester Division. Dr. Kernberg was the Book Editor of the Journal of the American Psychoanalytic Association from 1977-1993. He has received numerous awards for his excellence in Psychiatry (see "Awards" section.) He is also the author of 12 books and co-author of 11 others (refer to the "Publications" section.)

Per ulteriori informazioni:  en.wikipedia.org/wiki/Otto_Kernberg

 

André GREEN

 

 

Né le 12 mars 1927, au Caire. Père d’origine portugaise [Félix Green] et mère d’origine espagnole [Sarine Barcilon] ; dernier d’une fratrie de quatre enfants ; vit jusqu’à 19 ans en Egypte dans le milieu juif cosmopolite ; études au lycée français du Caire (baccalauréat en 1945). Arrivé à Paris en 1946. Études de médecine (1946/1952).

 

Médecin psychiatre. (Internat en 1953 - Assistanat à Henri Rousselle en 1957. Chef de clinique à la faculté de médecine de Paris ~ Hôp. Ste Anne chez Jean Delay - 1958/59). [cf. « maîtres » reconnus Henri EY et Julian De Ajuriaguerra]

 

Psychanalyste (Société Psychanalytique de Paris).

·          Trois « tranches » d’analyse / avec Maurice Bouvet (1956/1960), Jean Mallet puis Catherine Parat.

·          Titulaire en 1965.

·          Directeur de l’Institut de Psychanalyse [1970/1972] et [1974/1975].

·          Vice-Président de l’Association Internationale de Psychanalyse.

·          [1975/1977 - élu au congrès de Londres].

·          Professeur à la " Freud Memorial Chair " [University College of London 1979/1980].

·          Président de la SPP [1986/1989].

·          1955 : rencontre avec Jacques Lacan à Sainte-Anne.

·          1957 : 1re rencontre avec Winnicott.

·          de 1961 à 1966 : Green suit assiduement le (et intervient au) Séminaire de Lacan.

·          1967 : rupture avec Lacan.

·          1976 : 1re rencontre avec W. R. Bion.

·          Ancien membre du comité de rédaction de la Nouvelle Revue de Psychanalyse de 1970 à 1995.

·          Professeur honoraire de l’Université de Buenos Aires.

·        Membre de l’Académie des Sciences Humaines de Moscou

 

Per ulteriori informazioni: fr.wikipedia/wiki/André_Green

 

 

Firenze, 13.12.2008 "DOVE VA LA PSICOTERAPIA? IL DIALOGO CON LE SCIENZE E CON LE CORRENTI SPIRITUALI "; Sede: SALA DEL CHIOSTRINI, VIA DELLA DOGANA 9/R, FIRENZE ; Info: gioiagorla@tin.it  Fees= euro 60,00.

Dove va la psicoterapia? Il dialogo con le scienze e con le correnti spirituali

Gherardo Amadei, Università di Milano, SPI

Firenze, Convento di San Marco, Sala del Chiostrini, via della Dogana, 9/r

Sabato 13 dicembre 2008, ore 9.00-17.3o

Ore 8.30                  Registrazione dei partecipanti

 Ore 9.00-10.00      Relazione:  Motivazioni ed equivoci della cosiddetta “consulenza filosofica”

 Ore 10.00-11.00    Relazione:  Quando la psicoterapia rischia di porsi come autoreferenziale

 Ore 11.15-12.15       Relazione:  Quale diagnosi per la psicoterapia e quali  procedimenti di verifica per

                                                         valutarne l’efficacia ?

Ore 12.15-13.15        Relazione:  Esemplificazione di una metodica valutativa attuabile nel lavoro clinico

Ore 13.15-13.45       Dibattito

Ore 14.15-15.15        Relazione:  Psicoterapia e pratiche di consapevolezza e di trasformazione della mente

Ore 15.15-16.15        Relazione:  Il concetto di Mindfulness, illustrato con esempi clinici

Ore 16.15-17.00       Dibattito sulle esemplificazioni cliniche

Ore 17.00-17.30      Compilazione dei questionari ECM e chiusura dei lavori

 

 

 

Concludendo il decimo anno della sua attività, la AIPCP dedica una giornata di studio ad alcune importanti tendenze che si osservano oggi nel campo della psicoterapia e che sottolineano l’importanza di un dialogo con le scienze da un lato e con le correnti filosofico-spirituali dall’altro. Ne tratterà il professor Gherardo Amadei, docente psicologia dinamica all’Università di Milano, già noto ai soci per la sua competenza ed esperienza clinica.

 

 

Quote di partecipazione, da pagare in loco:

 

Soci  AIPCP:  partecipazione gratuita

Non Soci:      € 60.00,  IVA compresa

 Studenti, Tirocinanti e Specializzandi:   € 25.00,  IVA compresa                                                                                       

 

 

 

È in corso la richiesta di accreditamento ECM per psicologi e medici psicoterapeuti

Prenotazioni e informazioni: 055 471840 (ore 9-11; 20-21) oppure info@aipcp.it

Dove va la psicoterapia? Il dialogo con le scienze e con le correnti spirituali

 

Prof. Gherardo Amadei

 

 

Abstract

 

 

 

 

     Assistiamo da qualche tempo a profondi mutamenti nel campo dell’intervento psicoterapeutico che indicano come la pratica clinica della psicoterapia avverta la sterilità di una chiusura autoreferenziale e pertanto l’esigenza di un dialogo, che si manifesta in diverse direzioni. La relazione si articolerà attorno a tre nuclei tematici: la consultazione filosofica, la verifica empirica, delle psicoterapie, l’influsso della  spiritualità, soprattutto  orientale.

 

1 - La consultazione filosofica che, a partire dalla sua nascita in Germania nel 1981 ad opera di Gerd Achenbach si è largamente diffusa, anche nel nostro paese, è stata proposta come un intervento a carattere psicoterapeutico che intende rispondere alle domande esistenziali lasciate insoddisfatte dagli psicoterapeuti: Ma questo mostra da un lato una inaccettabile ignoranza di una vastissima parte della tradizione psicoterapeutica, che comprende la psicoanalisi interpersonale e culturalista, la cosiddetta “terza forza” fenomenologica ed umanista, la psicologia del Sè  ed anche la psicoanalisi relazionale che pone al centro del suo lavoro l’interrogazione sul chi sia quella specifica persona con la quale il terapeuta si incontra. Dall’altro lato questo indica come la variegata tradizione psicoanalitica appena menzionata sia ancora poco diffusa oppure sia considerata un intervento di livello inferiore rispetto al fulgore ideale della psicoanalisi classica. Peccato però che tale presunto fulgore corra il rischio di essere quello dell’auto-referenzialità a cui si condanna un nobile decaduto.

 

2 - Considerare non rilevante tutto ciò avviene fuori dello studio dello psicoterapeuta, come i contributi dell’infant research, delle neuroscienze cognitive, della ricerca empirica sull’efficacia delle psicoterapie, condanna la psicologia clinica ad una atrofia concettuale e clinica. Va tuttavia rilevato che si vanno sempre più diffondendo le ricerche sul processo  psicoterapeutico e sul suo esito, il che significa accettare di sottoporre la psicoterapia ai procedimenti di verifica caratteristici delle scienze della natura. La difficoltà e la complessità di tali procedimenti può scoraggiare dalla loro applicazione, ma sono stati e sono sperimentate anche metodologie compatibili con il lavoro quotidiano, delle quali vengono fornite esemplificazioni.

            La considerazione dell’importanza della verifica della psicoterapia conduce al tema della diagnosi, che deve essere affrontato ribadendone prima di tutto l’assoluta necessità - pur criticando l’eccessiva proliferazione della diagnostica descrittiva – ed evitando poi la costruzione di impostazioni nosografiche orientate dalle teorie.

 

3 -  Un ultimo grande tema che interessa le linee di sviluppo della psicoterapia del tempo presente,è quello della sua convergenza con le pratiche di consapevolezza e di trasformazione della mente, in particolare con quelle di derivazione buddista. Questa tematica verrà approfondita in modo particolare, anche con esemplificazioni cliniche. 

 

Acitrezza (CT), 5-7.12.2008 "FOULKES, LA COMUNITA', LA CURA - LA PSICOTERAPIA GRUPPOANALITICA E LA FAME SOCIALE "; Sede: HOTEL DEI FARAGLIONI - VIA LUNGOMARE DEI CICLOPI 115 - ACITREZZA ; Info: BIANCO-MARILENA@LIBERO.IT Fees= euro 120,00.

 

Roma, 8.11.2008 "IL CORPO NELLO PSICODRAMMA ANALITICO "; Sede: ROMA - CRIPTA DELLA CHIESA SANTA LUCIA DEL GONFALONE - VIA DEI BANCHI VECCHI, 12 ; Info: nicolettabrancaleoni@tiscali.it Fees= euro 40,00.

 

Roma, 6.11-27.11.2008 "COMPLESSI IN PSICOANALISI: TRAUMA, TRASMISSIONE TRANSGENERAZIONALE E DOPPIO SETTING "; Sede: CENTRO DI PSICOANALISI ROMANO, VIA PANAMA, 48 - 00198 ROMA ; Info: segreteria@centropsicoanalisiromano.it  Fees= euro 72,00.

CORSO DI AGGIORNAMENTO

Dr. Alberto Sonnino

 

“COMPLESSI IN PSICOANALISI: TRAUMA, TRASMISSIONE TRANSGENERAZIONALE E
DOPPIO SETTING”

PROGRAMMA:

 

6 novembre 2008

La terapia psicoanalitica nei casi complessi.

13 novembre 2008

Istinto figlicida e problematica transgenerazionale.

20 novembre 2008

Il lavoro analitico tra relazione e ricostruzione.

27 novembre 2008

Uso e funzioni del doppio setting.

 

Abstract

 

La psicoanalisi è tradizionalmente orientata a prendersi cura di pazienti che, sulla base di una scelta autonoma e spontanea, fanno individualmente richiesta di un trattamento terapeutico. Nella realtà clinica sono, però, numerose le situazioni in cui il coinvolgimento delle famiglie di appartenenza, soprattutto se caratterizzate da profondi invischiamenti simbiotici, rende complessi sia il quadro psicopatologico presentato dal paziente che la sua richiesta d’aiuto. In tali casi la definizione di un setting terapeutico, ad impronta analitica, risente di difficoltà non sempre affrontabili e gestibili con la teoria e la tecnica cui si fa solitamente ricorso quando il paziente risulti dotato di un sufficiente grado di autonomia.

Nel corso del seminario verranno illustrati, anche con il ricorso ad esemplificazioni cliniche, concetti, teorie e modelli che possono essere d’aiuto al terapeuta per orientarsi nella gestione dei casi più complessi. In particolare verrà fatto riferimento alla teoria di una trasmissione transgenerazionale della vita psichica, al fenomeno del figlicidio e della valenza patogenetica di alcune organizzazioni familiari. Infine si tratteranno quelle problematiche che possono scaturire dalla necessità di impostare una terapia psicologica contemporaneamente ad una cura psicofarmacologica.

 

ORARI:

 

Ore 21,00 – 22,00

 

Relazione del docente

Ore 22,00 – 23,00

 

Discussione con la sala

Ore 23,00– 23,30 (solo 27/12/2008)

 

Questionario di apprendimento

 


 

 

 

Roma, 15.11.2008 INCONTRO/CONFRONTO CON STEVEN H. COOPER - LA PRIVACY DELL’ANALISTA NEL LAVORO CON IL PAZIENTE: UNA RIVISITAZIONE DEI CONCETTI DI NEUTRALITÀ, RÊVERIE E DISCLOSURE IN UNA PROSPETTIVA RELAZIONALE "; Sede: ROMA - CENTRO DI FORMAZIONE POLO DIDATTICO - P.ZZA ODERICO DA PORDENONE, 3 ; Info: massimofontana@sipreonline.it Fees= euro 80,00.

INCONTRO/CONFRONTO

CON

STEVEN H. COOPER

                                                          

LA PRIVACY DELL’ANALISTA NEL LAVORO CON IL PAZIENTE:

UNA RIVISITAZIONE DEI CONCETTI DI NEUTRALITÀ,

RÊVERIE E DISCLOSURE IN UNA PROSPETTIVA RELAZIONALE

                                                                                                                                   

 

sabato 15 NOVEMBRE 2008

 

Centro di Formazione Polo Didattico - P.zza Oderico da Pordenone 3 - Roma

 

 

Obiettivo del seminario è stimolare una riflessione sugli aspetti relazionali che possono favorire od ostacolare il processo terapeutico nel corso dell’analisi. A questo scopo vengono riconsiderati i tradizionali concetti di transfert e controtransfert, e quelli di neutralità, disclosure, rêverie ed enactment, alla luce delle concezioni del Dott. Steven H. Cooper, uno psicoanalista statunitense che da tempo si occupa di queste tematiche seguendo le più recenti linee teoriche della psicoanalisi relazionale.

Un elemento critico ed estremamente importante a questo livello è rappresentato dalla privacy dell’analista che, nella psicoanalisi classica, veniva considerata inviolabile nel corso della terapia. Per quanto alcune posizioni della psicoanalisi relazionale vengano accusate di oscillare eccessivamente verso il polo opposto, una riflessione attenta sui concetti di rêverie e di disclosure permette di riconsiderare questa contrapposizione, superando una dicotomia che rischia di essere fuorviante rispetto all’esigenza di comprendere quali sono i fattori cruciali che permettono il progresso terapeutico.

Anche attraverso discussioni plenarie e presentazione di casi clinici, queste tematiche vengono approfondite con lo scopo di favorire l’acquisizione di una maggiore competenza nell’ambito della relazione terapeutica.

 

 

Sarà assicurata la traduzione

 

Responsabile:      Dott. Massimo Fontana

Direttore della      Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo

                                               “Psicoanalisi della Relazione” di Roma

                                                                              (riconosciuta dal MIUR con D.M. 29.01.2001)

 

Comitato scientifico e organizzativo

Adriana Cornacchia, Massimo Fontana, Simonetta Montanari, Maria Pia Roggero, Maria Luisa Tricoli

 

 

PROGRAMMA

 

Mattina  9.00 – 13.30                       TEORIA                      

 

Chair               Salvatore Zito           

                       

08.30 – 09.00       Registrazione

 

09.00 – 09.15       Salvatore Zito

PRESENTAZIONE DEL SEMINARIO

 

09.15 – 10.45       Steven H. Cooper (Relazione su tema preordinato)

LA PRIVACY DELL’ANALISTA NEL LAVORO CON IL PAZIENTE:

UNA RIVISITAZIONE DEI CONCETTI DI NEUTRALITÀ,

RÊVERIE E DISCLOSURE IN UNA PROSPETTIVA RELAZIONALE

 

10.45 – 11.00       Coffee Break

 

11.00 – 12.00       Maria Luisa Tricoli (Relazione su tema preordinato)

METTERSI IN GIOCO NEL LAVORO CON IL PAZIENTE:

                        L’ANALISI DELLA RELAZIONE COME METODO

 

12.00 – 13.30      CONFRONTO/DIBATTITO CON IL PUBBLICO

 

 

 

 

Pomeriggio  14.30 – 17.30                CLINICA

 

Chair               Massimo Iannucci    

                       

14.30 – 16.30  Steven H. Cooper

PRESENTAZIONE DI UN CASO CLINICO

 

16.30 – 17.30  CONFRONTO/DIBATTITO CON IL PUBBLICO

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17.45               Consegna questionario di verifica dell’apprendimento

17.55               Ritiro questionario di verifica dell’apprendimento


 

Dott. Steven H. Cooper

-         Psicologo (PhD), Psicoanalista.

-         Analista di training e supervisore presso The Boston Psychoanalytic Society and Institute.

-         Analista supervisore presso The Massachusetts Institute for Psychoanalysis.

-         Clinical Associate Professor di Psicologia presso The Harvard Medical School.

-         Joint Editor-in-Chief della rivista Psychoanalytic Dialgogues: An International Journal of Relational Perspectives.

-         Autore di Objects of Hope: Exploring Possibility and Limit in Psychoanalysis. The Analytic Press.

 

 

Milano, 15.11.2008 "I DISTURBI DI PERSONALITA': DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA "; Sede: 20100 MILANO, AUDITORIUM SALESIANI VIA TONALE, 19 Info: segreteria@sispi.eu Fees= euro 120,00.

CURRICULA DOCENTI DELL’EVENTO E BREVE ABSTRACT ARGOMENTI TRATTATI:

 

 

BIANCHI Mons. PAOLO: Baccelliere in teologia e dottore in diritto canonico, Presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo, Professore inviato a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana e la Pontificia Università della S. Croce.

 

Abstract: L’intervento preciserà che le questioni sulla capacità psichica in campo giudiziario canonico sono considerate soprattutto dal punto di vista della capacità matrimoniale. Questa è  regolamentata dal can 1095.  Quanto ai disordini della personalità, la giurisprudenza rotale ha elaborato due criteri per la loro eventuale rilevanza: a) gravità clinica; b) incidenza sulla decisione nuziale o sulla possibilità di assicurare qualche obbligo essenziale.  Pur essendo l’incapacità un concetto giuridico, l’apporto clinico è importante: l’opera del perito concorre a chiarirlo, mentre legge e giurisprudenza hanno elaborato criteri per la sua valutazione.

 

 

BIANCHI Dr.ssa STEFANIA: Psicologa, specializzanda in Psicoterapia, S.I.S.P.I., Milano - Roma

 

Abstract: La terapia con la P.I. di un Disturbo di Personalità Istrionico.  Presentazione di un caso clinico a partire dai vissuti e dalle dinamiche emergenti nella relazione terapeutica, nei sogni notturni e nelle Esperienze Immaginative. L’intento è quello di stimolare interventi riflessivi da parte dei partecipanti che saranno chiamati al riconoscimento dei tratti caratteristici del Disturbo di Personalità Istrionico.

 

 

BLONCKSTEINER Dr.ssa LARA: Psicologa Psicoterapeuta, S.I.S.P.I., Milano - Roma

 

Abstract: Le dinamiche della vergogna in un caso di Disturbo di Personalità Borderline.  La vergogna è uno dei nodi centrali dei Disturbi di Identità e dei Disturbi della Personalità in quanto si tratta di un fattore fondamentale che presiede alo sviluppo del Sé e di una rappresentazione coesa,articolata e dinamica; proprio perché si tratta di un vissuto che accompagna la percezione e l’apprezzamento-non apprezzamento proprio ed altrui fondamentale nella costituzione dell’intersoggettività e nella regolazione, funzionale per ciascuno, della distanza intersoggettiva.

 

 

BOSIO VERGA Dr.ssa GABRIELLA: psicologa Psicoterapeuta, S.I.S.P.I., Milano – Roma

 

Abstract: L’associazione Immaginativa, nell’intreccio di memoria procedurale dichiarativa, diventa terreno fertile per la rielaborazione dei traumi precoci con ruolo patogenetico nei Disturbi di Personalità.

 

FAIA Dr.ssa VALENTINA: Psichiatra, ospedale San Camillo-Forlanini, Roma

 

Abstract: Recenti studi epidemiologici e psicobiologici indicano che il trattamento psicofarmacologico dei Disturbi di personalità si dimostra efficace soprattutto nelle condizioni che dimostrano una stretta correlazione con disturbi situati sull’asse I: il Disturbo di Personalità Evitante, Schizotipico, il Borderline. Inoltre il trattamento farmacologico appare influire positivamente su alcuni clusters di sintomi psicopatologici, ad esempio sull’organizzazione

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cognitivo-percettiva e quindi nel trattamento dei sintomi psicotici, nell’ambito dell’impulsività-aggressività, sull’instabilità affettiva e nell’ambito dell’ansia-inibizione.  Ovviamente l’indicazione al trattamento psicofarmacologico è stringente nel caso di comorbidità psichiatrica. Monitoraggio psicofarmacologico accurato nella relazione terapeutica. Associazione ed interazioni tra trattamento farmacologico e psicoterapeutico.

 

 

MAFFEI Prof. CESARE. Ordinario di psicologia Clinica, Università Vita e salute S. Raffaele, Milano

 

Abstract: Negli ultimi anni la problematica dei disturbi di personalità ha acquistato sempre maggiore importanza sia da un punto di vista clinico che sociale. Senza dubbio a ciò ha contribuito la schematizzazione diagnostica proposta dal DSM a partire dall’inizio degli anni ’80 con l’introduzione dell’asse II: A distanza di quasi vent’anni, tuttavia, la pratica clinica e la ricerca empirica hanno progressivamente evidenziato problemi che sono giunti a mettere in crisi le fondamenta stesse del sistema diagnostico. Sinteticamente, l’uso clinico ha evidenziato come la maggior parte dei soggetti riceva più di una diagnosi, con conseguenze negative per l’attuazione di programmi terapeutici coerenti con la diagnosi stessa. La ricerca empirica ha fornito elementi esplicativi delle difficoltà riscontrate nella clinica evidenziando come la validità stessa della diagnosi di Disturbo di personalità sia carente soprattutto in merito alla validità di costrutto, cioè alla reale “esistenza” delle entità cliniche indagate.  A ciò vanno aggiunte le crescenti prove di una instabilità dei criteri diagnostici nel tempo, argomento che mette in discussione l fatto che i criteri si riferiscono a variabili di tratto, come dovrebbe essere ovvio trattandosi di personalità, cui consegue illogico dubbio che vi possa essere una sovrapposizione tra i Disturbi di Personalità e disturbi psichiatrici. Tutti questi elementi inducono a considerare, oggi, con cautela l’attribuzione di diagnosi di Disturbo di Personalità, rimandando da un lato alla necessità dell’uso di strumenti diagnostici standardizzati, accanto al buon senso clinico ed all’esperienza, e dall’altro alla correttezza etica nell’attribuire diagnosi il cui fondamento scientifico è spesso, come più sopra affermato, dubbio.

 

 

MUSETTI  Dr.ssa ROBERTA: Psicologa Psicoterapeuta, S.I.S.P.I., Milano-Roma

 

Abstract: la Psicosomatica pone in relazione la mente con il corpo, ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (il disturbo), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che l’emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.  Le malattie somatiche attraverso meccanismi difensivi arcaici trovano una via di scarico nel disagio psicologico del soma.  In queste malattie non sono presenti espressioni simboliche capaci di mentalizzare il disagio psicologico e le emozioni, pur essendo presenti, non vengono percepite.  Recenti studi di psicoanalisi hanno individuato nei pazienti psicosomatici un disturbo primitivo di personalità di tipo borderline.  I più vari e tipici malati psicosomatici sono coloro che hanno lesioni corporee mentre non provano o non riescono a simbolizzare (alessitimia) sofferenze psichiche.

 

 

PASSERINI Dr. ALBERTO: Psichiatra Psicoterapeuta, S.I.S.P.I., Milano-Roma

 

Abstract: I Disturbi di Personalità, all’interno di un continuum dal normale al patologico, sono inadattivi e responsabili di un’altrerazione del funzionamento sociale che a volte può arrivare ad atti che oltrepassano i limiti del codice penale.  La sofferenza soggettiva può essere inscritta in una diacronicità che spesso vede condizioni psicopatologiche trascurate durante l’infanzia, evolversi in

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un disturbo di personalità durante l’adolescenza e sfociare in atti delinquenziali nell’adulto.  Viene presentato un caso di abuso di minore su minore, nel quale, grazie ad una consulenza tecnica “umana” e mirata alla prevenzione più che alla criminalizzazione, si è potuto evitare una vicenda giudiziaria devastante per tutte le parti in gioco.

 

 

 

PETRINI Dr. PIERO: Primario di Psichiatria, Ospedale San Camillo-Forlanini, Roma

 

Abstract: Il BDP è una patologia caratterizzata da Acting, paura dell’abbandono e tendenze auto aggressive.  Il BDP rientra nel cluster B, insieme con l’istrionico e il narcisista con cui spesso bisogna fare diagnosi differenziale.  Nello stesso cluster troviamo anche il Disturbo Antisociale di Personalità:  Altre caratteristiche sono il vuoto e il senso di noia del paziente.  E’ un disturbo con alta tendenza al suicidio.

 

 

VALTORTA Prof.ssa FLAVIA:  ordinario di Farmacologia, Università Vita e salute S. Raffaele, Milano

 

Abstract: Gli avanzamenti della ricerca nel campo delle neuroscienze forniscono nuove opportunità per identificare i correlati biologici dei Disturbi di personalità. Gli indicatori biologici così identificati possono costituire criteri di validazione esterni per le dimensioni o i criteri diagnostici, ed inoltre possono suggerire ipotesi riguardo ai fattori eziologici alla base della patologia.  Rispetto ad altre patologie psichiatriche, il disturbo borderline  di personalità (BDP) è stato poco studiato dal punto di vista neurobiologico, probabilmente anche a causa dell’eterogeneità delle sue manifestazioni.  Molti ricercatori ritengono che la neurobiologia che sottende al BDP  può essere meglio compresa  se viene studiata in termini dimensionali piuttosto che riferiti ad una singola entità nosologica: ciascuna dimensione presenta un proprio profilo biologico e può essere espressa in maniera differente nei diversi pazienti.

 

 

VENDER Prof. SIMONE: Ordinario di Psichiatria, Università degli Studi dell’Insubria, Varese

 

Abstract:  I disturbi di personalità borderline, per motivi sociali e culturali, sono molto diffusi nella società contemporanea: sono analizzate alterazioni dei processi mentali (impulsività e memoria) perché costituiscono fattori di rischio per il trattamento di malattie somatiche concomitanti. Sulla base di una prolungata esperienza di consulenze psichiatriche, vengono poste indicazioni su alcune linee di condotta nella pratica terapeutica di medici di base ed ospedalieri per superare difficoltà di trattamento.

 

Milano,  7.11.2008 "IL FEMMINILE ALLO SPECCHIO "; Sede: SPAZIO TADINI, VIA JOMMELLI 24, MILANO ; Info: milano@jonasonlus.it  OMBRETTA.PRANDINI@VIRGILIO.IT  Fees= euro 20,00.

“IL FEMMINILE ALLO SPECCHIO

GIORNATA DI STUDIO IN OMAGGIO A GENNIE LEMOINE

 

PRESSO LO SPAZIO TADINI,

VIA JOMMELLI 24,

MILANO

 

Contenuto:

1. Descrizione evento

2. Abstract degli insegnamenti

3. Curricula docenti

 

 

 

1. Descrizione evento

 

L’evento è rivolto a Psicologi, Medici ed Infermieri. La giornata formativa si occupa di offrire le coordinate teoriche e cliniche relative alle forme più diffuse che ha assunto il disagio femminile. Sulla base del lavoro di ricerca di Jonas-Onlus la giornata offre un ampio panorama delle nuove forme del disagio, aprendo una finestra sul disagio propriamente femminile e le sue espressioni. L’anoressia, il rifiuto del corpo, le pratiche autolesive, le depressioni sono malattie che, come le statistiche confermano, si declinano prevalentemente al femminile, in questa giornata si cercherà di illustrare le ragioni di questo. L’evento fornisce gli strumenti per l'applicazione della psicoanalisi alle sofferenze femminili.

La giornata rivolta a psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, infermieri ha come  scopo  l’aggiornamento  professionale nell'esercizio dell'attività psicologica, psicoterapeutica, educativa e relazionale. Verranno trattate infatti problematiche che si presentano sempre piu’ spesso nella clinica contemporanea. L'approfondimento psicoanalitico e il confronto con le forme classiche e transcliniche della sofferenza forniscono elementi per la diagnosi differenziale, al fine di delineare le coordinate della sofferenza delle donne; le considerazioni sulle caratteristiche del nostro sistema sociale, le dinamiche e le relazioni in gioco, forniscono la cornice di riferimento per collocare l'insorgenza delle nuove forme del malessere femminile.

L’evento avrà luogo il 7 Novembre 2008, presso

LO SPAZIO TADINI,

VIA JOMMELLI 24,

MILANO

 sarà costituito da un’unica giornata e un monte ore complessivo di 6 ore. La giornata sarà suddivisa in due sessioni di lavoro che entrambe termineranno con una discussione. La giornata si chiuderà con la verifica dell’apprendimento a mezzo apposito questionario.

 

Gli interventi della giornata saranno:

 

Introduce: Assessore della Provincia

 

I Sessione: la femminilità nel contemporaneo (coordina Prandini Ombretta)

 

·         “Testimonianza su Gennie Lemoine” (A. Barbui) 

·         "Genere, generatività e generazioni: dall'emancipazione femminile al sostegno della genitorialità nei consultori familiari a Milano" (R. Calia)

·         “Il corpo alla moda: figure sintomatiche del femminile” (M. Recalcati)

·         “Per uno «specchio al femminile»: nuovi gesti di resistenza a partire dalla quotidianità” (Benedetta Silj)

·         Discussione

 

II Sessione: il rifiuto del corpo nel femminile (coordina Ranieri Natascia)

 

  • “il rifiuto anoressico” (Uberto Zuccardi- Merli)

  • “pratiche autolesive” (Chiara Oggionni)

  • “Depressioni al femminile” (Mariela Castrillejo)

  • “Abitare il corpo di un’Altra” (Maria Teresa Rodriguez)

  • Discussione

 

Compilazione crediti ECM

        

Alla fine della giornata i partecipanti compileranno la scheda di valutazione prevista dal Ministero.

 

 

 

 

 

2. Abstract degli interventi

 

 

“Testimonianza su Gennie Lemoine” (Amelia Barbui)

 

Abstract. Il primo incontro con Gennie Lemoine – fiera di essere corsa e di parlare italiano - risale  al Forum di Parigi del 1981, convocato da J. Lacan dopo la dissoluzione dell’Ecole Freudienne. Da allora un succedersi di incontri, di riunioni, in Italia, paese da lei particolarmente amato, e a Parigi in cui cercare di tessere, assieme a J.-A. Miller, un canovaccio in cui poter raccogliere l’esperienza psicoanalitica.

Genie Lemione ha sempre messo in funzione e ha sempre giocato la singolarità femminile, sia sul piano “politico” - della politica psicoanalitica - in cui il “senza eccezione” del non-tutto prendeva corpo nelle sue insistenti richiesta a lavorare con chiunque, e nella puntuale contrapposizione alle proposte coerenti, “maschili” del giovane J.-A. Miller, sia nelle testimonianze cliniche dove ha sempre messo in valore l’insistenza del desiderio contro l’inerzia delle nevrosi, ponendo l’accento sull’importanza dell’atto psicoanalitico, come forzatura dell’inconscio, tenendosi sempre lontana da un uso convenzionale delle categorie cliniche.

 

"Genere, generatività e generazioni: dall'emancipazione femminile al sostegno della genitorialità nei consultori familiari a Milano" (R. Calia)

 

Abstract A partire dagli anni 80, nel nostro Paese i Consultori familiari hanno di fatto rappresentato uno dei simboli delle lotte di emancipazione femminile. L’affettività, le relazioni e la sessualità uscivano dall’ambito privato in cui erano culturalmente relegate, per divenire “pubbliche”, “legislativamente preposte”, attività di servizio “di pubblica utilità”.

Nella realtà, i Consultori familiari, istituiti con Legge nazionale n. 44 del 1975, hanno costituito un importante riferimento per le donne impegnate a rivendicare o, anche più semplicemente, a legittimare il proprio ruolo nella famiglia e nella società, nei rapporti di coppia e nel mondo del lavoro.

Sin dalla loro costituzione, l’utenza consultoriale è stata rappresentata soprattutto da donne, soprattutto delle fasce d’età comprese nell’ampia fase della fertilità  (dal menarca alla menopausa), di cultura medio-superiore, lavoratrici.

 

Con l’evoluzione del dibattito sociologico e culturale intorno alle tematiche della donna, ma anche del rinnovato ruolo dell’uomo, messo in crisi e destabilizzato dalle nuove “costellazioni familiari”, il focus degli interventi si è progressivamente spostato sulla coppia, sul passaggio dall’emancipazione individuale alle relazioni, dall’amore personale all’amore coniugale. In Consultorio progressivamente la presenza degli uomini si è allargata, in concomitanza con il nuovo interesse del “servizio” sulla dimensione relazionale.

Il “naturale” passaggio “dal genere alle generazioni” ha seguito lo sviluppo del servizio. L’attenzione alla coppia ha implicato la considerazione della dimensione generativa, fisiologico sviluppo dell’amore persona-persona.

Oltre le problematiche contraccettive, che hanno rappresentato il fulcro degli interventi originari, una grande attenzione si è sviluppata intorno al “percorso nascita”;  sui temi quindi della maternità e della paternità, della gravidanza e del parto, sulla relazione mamma-bambino, sui rapporti di accudimento-attaccamento. La genitorialità ha assunto in questa ultima fase il ruolo centrale nell’oggetto di lavoro dei servizi consultoriali: genitorialità intesa come parte della personalità di ogni adulto (donne e uomini) e non soltanto come l’esperienza reale dell’essere genitori.

In questo senso la genitorialità rappresenta il momento evolutivo più maturo della persona, in cui convergono le rappresentazioni, i ricordi, le convinzioni, i modelli comportamentali e relazionali, le fantasie, le angosce, i desideri e le esperienze della propria vita affettiva. Riconosciuta per la sua centralità e per la sua valenza relazionale nello sviluppo personale e sociale, è così divenuta oggetto centrale di valutazione e di intervento dei servizi socio-sanitari. 

 

 



 

 

 

 

“Il corpo alla moda: figure sintomatiche del femminile” (M. Recalcati)

 

Abstract Nella nostra civiltà l'essere di una donna è strettamente collegato alla sua immagine. Il corpo-magro è un canone estetico dominante e per una donna la dimensione della bellezza e quella dell'apparenza sono ancora decisive per la sua affermazione personale. L'icona del corpo magro offre un supporto, un'iscrizione sociale al soggetto. L'adattamento all'equivalenza sociale bellezza-magrezza offre al soggetto l'illusione di un'identità solida. La bellezza dell'industria della moda è una bellezza che tende all'anonimato, all'universale, allo stereotipo. Diversamente la bellezza come tale è ciò che rileva il più proprio del soggetto.
La scelta dell'anoressia avviene a partire da un'esigenza di differenziazione ma questa differenziazione si rivela in realtà una massificazione. Le anoressiche sono seriali, identiche le une alle altre prive di un principio di soggettivazione. Il corpo umano si disumanizza. Il rifiuto del corpo diventa rifiuto del corpo come luogo dell'Altro. L'anoressia contemporanea pone l'immagine del corpo magro come un assoluto sganciandola illusoriamente dalla presa dell'Altro in realtà è proprio l'Altro sociale a incentivare paradossalmente questo nuovo culto dell'immagine del corpo come sganciata da ogni legame con l'Altro.

 

 

“Per uno «specchio al femminile»: nuovi gesti di resistenza a partire dalla quotidianità” (Benedetta Silj)

 

Abstract La rappresentazione di sé che il femminile è pressato a coltivare, nell’era contemporanea, è basata sul principio di prestazione e sulla negazione di quello “scarto” che ogni specchio, simbolicamente e concretamente,  rimanda: lo scarto fondamentale della condizione umana, cioè la finitezza, la transitorietà e il mistero della sembianza.

Riabilitare questo scarto e “reggere” creativamente la vertigine che lo specchio riflette è un gesto etico-politico che parte dal quotidiano e che le donne sono chiamate per prime, oggi,  ad incarnare. Questo gesto è etico-politico perché “resiste” alla logica del perfezionismo e dell’arroganza. E’ quotidiano perché si svolge nel tempo segreto dell’interiorità. Ed è squisitamente femminile perché prova a tessere, nella sacralità dell’incontro, i fili della singolarità e della pluralità.

 

 

“Il rifiuto anoressico” (Uberto Zuccardi-Merli)

 

Abstract L'anoressia-bulimia si configura come una delle forme storiche con cui le donne esprimono il dolore psichico e le reazioni di difesa contro i traumi della relazione con l'altro.
La ricerca della magrezza non è un problema alimentare ma una lotta per la sopravvivenza soggettiva. Il rifiuto alimentare per raggiungere la magrezza estrema costituisce una strategia fondamentale per tenersi a distanza dal rischio di una relazione profonda affettiva con l'altro sesso, è un modo per preservare un'idea di autonomia assoluta. Il corpo magro è anche una sorta di messaggio muto che riguarda il tema del valore vitale dell'amore per l'essere umano in generale e per la donna in particolare. Esibire la magrezza e la sofferenza allo sguardo dell'altro serve a sollecitarne la presa di coscienza, affinché dia segno del suo amore. Questa traduzione femminile del dolore dell'anima sul corpo è l'essenza dell'anoressia-bulimia. Così come tipicamente femminile è il rapporto con l'immagine del corpo. La cura dell'immagine, il valore della bellezza, l'ansia che circonda il rapporto con il corpo come oggetto del desiderio maschile sono temi che ogni donna conosce e che si intrecciano con l'amore e il bisogno di riconoscimento.
L'anoressia-bulimia è una patologia quasi esclusivamente femminile perché le donne soffrono e amano in modo diverso dagli uomini e vivono con più difficoltà il rapporto con il loro corpo e la sua immagine anche a causa dell'imperativo sociale della magrezza imposto dal mercato. Essere magre significa automaticamente essere belle e essere belle significa essere amate e desiderate.
Nelle donne il dolore psichico si traduce molto spesso in un sintomo del corpo. L'anoressia-bulimia è una pratica femminile del rifiuto che avviene attraverso la trasformazione del corpo in strumento del rifiuto e la scelta del cibo come suo simbolo. La differenza tra il nutrire e l'amare e l'importanza della presenza dell'altro come colui che sa donare non solo l'oggetto-cibo ma anche il segno dell'amore vengono rivendicate in modo estremo nell'anoressia bulimia. L'anoressia è una difesa dai rischi del legame con l'altro. E oltre a ciò una manovra per suscitare nell'altro quella presenza che non ha saputo dare.


 

 

“Pratiche autolesive” (Chiara Oggionni)

 

Abstract Il lavoro descrive delle forme di autolesionismo femminile che attraversano varie strutture psichiche e che si presentano come sintomi manifesti o come formule non sintomatiche in senso stretto. Il percorso del soggetto alla ricerca della propria verifica e della propria identità sessuale passa anche attraverso il corpo e il godimento. Verrà articolato il tema del corpo marcato dai tagli o dai piercing, del corpo rifatto dal bisturi alla ricerca dell'immagine ideale, del corpo stremato dalle pratiche sportive, del corpo affamato dal digiuno, del corpo utilizzato solo come strumento di godimento sessuale e del corpo venduto alla pornografia.

Il corpo femminile  virtuale dei siti di internet.

 

 

“Depressioni al femminile” (Mariela Castrillejo)

 

Abstract Per la psicoanalisi, in particolare per Lacan,  la depressione è un “affetto”, nel senso che è una situazione emotiva. L’esistenza viene confrontata con se stessa, con la propria fragilità, con la propria costituzione lesa e imperfetta. La depressione è un affetto, nel senso che è un effetto sul soggetto dell’Altro, di cui però il soggetto si fa carico. Un affetto emotivo nel senso che è un effetto dell’azione dell’Altro sul soggetto e una risposta che il soggetto dà a quest’azione. C’è affetto depressivo quando il soggetto è svalorizzato, è caduto dall’abbraccio accomodante del desiderio dell’Altro; quando il soggetto non è più desiderato dall’Altro cade in una svalutazione di se stesso.

Il soggetto è inchiodato nell’istante della perdita, perdita che però non si fa promotrice, non è il propulsore di un sapere nuovo, è una perdita che inchioda il soggetto, che lo blocca; per dirla in termini più psicoanalitici, una perdita senza che il soggetto riesca a farne il lutto, riesca cioè ad elaborare la perdita e a reinvestire su un altro oggetto, su un altro oggetto d’amore.

La clinica ci mostra come la depressione sia sempre più diffusa in ambito femminile. La donna, a differenza dell’uomo, è strutturalmente confrontata con la perdita, con la difficoltà di elaborare il lutto: castrazione edipica, menarca, maternità, parto, ecc. In questo intervento si analizzeranno le forme della depressione femminile e le sue ragioni.

 

 

“Abitare il corpo di un’Altra” (Maria Teresa Rodriguez)

 

Abstract Le trasformazioni del corpo femminile lungo la vita (menarca, deflorazione, gravidanza, parto, allattamento, menopausa). La bambina freudiana, piccolo maschio, e la castrazione. L’adolescenza come crisi vitale che comporta l’assunzione del corpo sessuato e l’accesso a un godimento adulto, insieme alla separazione dal corpo infantile e dai genitori dell’infanzia. Insorgenza di patologie. Il corpo femminile e lo sguardo dell’Altro: incidenza del rapporto con i genitori. Difficoltà e impasse nel femminile che possono portare al rifiuto del proprio corpo.

 

 

Roma,  7-21.11.2008 "PSICOFARMACI E PSICOTERAPIA: UN APPROCCIO INTEGRATO "; Sede: ISTITUTO ROMANO DI PSICOTERAPIA PSICODINAMICA INTEGRATA - C.SO VITTORIO EMANUELE II 305 - ROMA ; Info: segreteria@smorrl.it  Fees= euro 120,00.

SCUOLA MEDICA OSPEDALIERA

 

 

EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA

PSICOFARMACI E PSICOTERAPIA: UN APPROCCIO INTEGRATO

ANNO 2008

 

Il Corso di formazione, rivolto a 10 medici e 15 psicologi, si svolgerà in due parti il 7-14-21  novembre 2008, presso l’Istituto Romano di Psicoterapia Psicodinamica Integrata - Corso Vittorio Emanuele II 305, 00186 Roma.

Si tratta dell’esposizione, dedicata a psicologi clinici e medici, di un metodo nuovo per integrare le conoscenze psicodinamiche e quelle neuroscientifiche, allo scopo di ottenere un effetto potenziato nell’intervento sui disturbi mentali. Vuole essere un modo attuale di intendere la Psicoterapia, ovvero un metodo di lavoro che richiede la collaborazione del paziente e pone al centro dell’intervento la relazione terapeutica. L’integrazione di aspetti biologici e psicologici offre l’opportunità di completamento delle conoscenze alle due categorie professionali interessate: medici e psicologi. Il corso agile, composto di tre lezioni di 5 ore ciascuna, vuole sensibilizzare i partecipanti e offrire loro un’impostazione di base per esercitare la prassi di psicoterapia e applicarla nei diversi campi di intervento clinico, sia in ambiente pubblico, sia in ambiente privato.

 

PROGRAMMA DEL CORSO

 

 

07 novembre 2008    GENERALITA’ SUGLI PSICOFARMACI

 

09.00 – 10.00             Fondamenti di Neurofisiologia

Dott. G. Lago - Dott.ssa M. P. Zerella

10.00 - 11.00              Classificazione degli psicofarmaci

Dott. G. Lago - Dott.ssa M. P. Zerella

11.00 – 11.30             Discussione

                                   Dott. G. Lago

11.30 - 12.30             Il concetto di integrazione in psicoterapia

Dott. G. Lago

12.30 - 14.00              Lo psicoterapeuta e l’orientamento diagnostico in psicoterapia integrata

Dott. G. Lago

 

 

14 novembre 2008    APPLICAZIONE DEGLI PSICOFARMACI IN PSICOTERAPIA INTEGRATA

 

09.00 – 10.00             Generalità e applicazioni cliniche degli ansiolitici

Dott. S. Martellotti

10.00 – 11.00             Generalità e applicazioni cliniche degli antidepressivi

                                   Dott. S. Martellotti

11.00 – 12.00             Generalità e applicazioni cliniche degli antipsicotici

Dott.ssa M. P. Zerella

12.00 – 12.30             Discussione

                                   Dott. G. Lago

12.30 – 14.00             Role playing: presentazione di casi clinici a cura di allievi e discussione

                                   Dott. G. Lago – Dott. S. Martellotti

 

 

 

 

 

21 novembre 2008    APPLICAZIONI DELLA PSICOTERAPIA INTEGRATA CON GLI PSICOFARMACI

 

09.00 – 10.30             Psicoterapia integrata nelle psicosi e nei disturbi di personalità

Dott. G. Lago

10.30 - 11.30              Psicoterapia integrata nelle nevrosi

Dott. G. Lago

11.30 – 12.00             Discussione

                                   Dott. G. Lago

12.00 – 13.30             Role playing: presentazione di casi clinici a cura di allievi e discussione

Dott. G. Lago

 

 

13.30 – 14.00             Esame finale

 

 

 

 

Savona, 10.11.2008 "ANGOSCE PERSECUTORIE NELLA CLINICA ISTITUZIONALE "; Sede: SALA DELLA SIBILLA - FORTEZZA PRIAMAR VIA AL PORTO 5 SAVONA ; Info: biblio.savona@asl2.liguria.it Fees= euro 50,00.

MOTIVAZIONI E OBIETTIVI

L’iniziativa intende stimolare una riflessione sulle angosce persecutorie attraverso l’analisi di alcune situazioni cliniche, approfondimenti diagnostici e tecniche terapeutiche, con l’obiettivo di migliorare la terapia istituzionale nella patologia della psicosi e paranoia, finalizzato all’intervento integrato di tutte le professionalità coinvolte.

 

CONTENUTI

-         Psicoterapia Istituzionale

-         Paranoia

-         Angosce Persecutorie

-         Relazione Terapeutica

 

DESTINATARI

L’iniziativa è rivolta complessivamente a 250 unità di personale appartenente al profilo medico, psicologo, infermiere, educatore professionale, assistente sanitario e assistente sociale afferenti ai Dipartimenti Salute Mentale e Dipendenze, Materno Infantile dell’ASL2 Savonese e aperto ad  esterni, tra operatori di ASL limitrofe e liberi professionisti dietro pagamento di una quota d’iscrizione di € 50,00=.

 

METODO

Relazioni, lezioni magistrali, presentazione di problemi-casi e confronto-dibattito al fine di stimolare  i processi di apprendimento.

 

SUSSIDI DIDATTICI

Personal Computer e Videoproiettore

Lavagna luminosa

Lavagna a fogli mobili

 

DURATA

L’iniziativa, che rientra nei programmi di aggiornamento obbligatorio avrà la durata di 6 ore. La frequenza è obbligatoria per la totalità delle ore.

 

SEDE, DATA E ORARIO

Priamar Sala della Sibilla

Lunedì 10 novembre 2008 dalle ore 8 alle ore 14

 

DOCENTI                                                                                                                                   ORE

Ferro Antonio Maria, Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Asl2 Savonese     1

Di Marco Giacomo, Coordinatore Dip.to Psichiatria Az. Prov.le Servizi Sanitari Trento  2 e 30 min.

Flavio Nosè, Direttore 2° Servizio Psichiatrico Dipartimento Salute Mentale Verona   2 e 45 min.

 

PROGRAMMA

1° sessione:  Angosce persecutorie nella Clinica Istituzionale  1° parte

8.00-9.00        Introduzione, relazione, A. M. Ferro

9.00-10.00      Angosce persecutorie nella clinica istituzionale, lezione magistrale, G. Di Marco   

10.00-10.30    Primo caso clinico, presentazione problemi/casi clinici, G. Di Marco

10,30-10,45    Pausa

 

2° sessione: Angosce persecutorie nella clinica istituzionale  2° parte

10.45-11.15    Primo Caso Clinico, confronto/dibattito, G. Di Marco

11.15-12.15    Angosce persecutorie nella clinica istituzionale, lezione magistrale, F. Nosè

12.15-13.00    Secondo Caso Clinico, presentazioni problemi/casi clinici, F. Nosè

13.00-13.30    Secondo caso clinico, confronto-dibattito, Flavio Nosè

13.30-14.00    Riflessioni conclusive, lezione magistrale, G. Di Marco e F. Nosè.                     

3°sessione: esame finale

14.00-14.15    Questionario di valutazione dell’apprendimento e scheda di gradimento

 

ATTESTATO

L’attestato finale verrà rilasciato solo a coloro che non avranno effettuato assenze, superato l’esame finale e compilato la scheda di gradimento.

 

RESPONSABILE SCIENTIFICO

Dott.ssa Cinzia Parodi, Dirigente Psicologo Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze

                                     ASL 2 Savonese

 

 

Milano, 8.11.2008 "DELIRARE, AGIRE, PENSARE, SOGNARE "; Sede: MILANO, VIA TORTONA, 86 ; Info: scuola.cerp@tin.it Fees= euro 100,00

PROGRAMMA PROGETTO FORMATIVO RESIDENZIALE

 

 

Titolo dell'evento

DELIRARE, AGIRE, PENSARE, SOGNARE

 

Professioni a cui si rivolge

 

Medici e psicologi psicoterapeuti che lavorano con coppie e famiglie in ambito terapeutico o consulenziale (in Consultori, Servizi di Psicologia Clinica o Salute Mentale, e Liberi professionisti).

 

Tipologia dell'evento

 

Tavola Rotonda con esperti di psicoterapia

 

 

Descrizione generale dell'evento e suoi obbiettivi

 

La Tavola Rotonda formulerà ipotesi, tenterà risposte, presenterà materiale clinico, stimolando un dibattito su problematiche psichiche individuali e gruppali assai attuali e dibattute, quale il delirare, l’agire, il pensare e il sognare.

 

Obiettivi specifici dell'evento: far acquisire conoscenze teoriche su temi che oggi meritano di essere coniugati anche in modo nuovo, conforme alla realtà socioculturale in cui siamo coinvolti. Dal punto di vista clinico le problematiche psichiche individuali, di coppia, familiari, gruppali e istituzionali trovano chiavi di lettura, di valutazione e di modalità di intervento in linea con una comprensione teorica che amplia i concetti affrontati.

 

 

Responsabile scientifico/culturale

 

Simona Taccani, medico specialista in malattie nervose e mentali, psicoterapeuta. Responsabile CeRP, Direttore e Docente Scuola CeRP di specializzazione in psicoterapia. Già docente incaricato di Psicologia Dinamica e Psicologia Clinica presso l'Università di Padova (Facoltà di Psicologia).

Membro fondatore, con Mara Selvini e altri, del primo Centro per lo studio della Famiglia e delle tecniche di gruppo (Milano). Consulente, formatore e supervisore presso numerose istituzioni pubbliche e private. 

Membro del Collège de Psychanalyse Groupal et Familiale (Parigi), membro SIEC (Seminario Internazionale di Etica Clinica), membro del comitato di redazione delle Riviste "Interazioni. Clinica e ricerca psicoanalitica su individuo-coppia-famiglia" e "Groupal" (rivista del Collège de Psychanalyse di Parigi).

Si occupa in maniera particolare di clinica familiare e gruppale.

 

 

Luogo di svolgimento

 

Milano,  via Tortona 86 (sede CeRP)

 

Data di svolgimento e orari

 

sabato 8 novembre 2008 - ore 9,00 - 13.30 e 14.30 - 17.00 (7 ore di formazione)

 

8.45                 accoglimento iscritti

9.00                 Tavola rotonda: Giovanna Stoll-Simona, Simona Taccani,

11.30               Confronto / dibattito tra pubblico ed esperti della Tavola Rotonda

12.30               Presentazione di casi clinici in seduta plenaria

13.30 - 14.30 pausa pranzo

14.30               Discussione in piccoli gruppi sui casi clinici

16.30               Confronto / dibattito tra pubblico ed esperti della Tavola Rotonda

18.00               Fine lavori e Consegna schede di valutazione e questionari ECM

 

 

Metodi di insegnamento 

 

Tavola Rotonda con dibattito tra esperti, confronto/dibattito tra pubblico ed esperto, presentazione di casi clinici in seduta plenaria, lavoro in piccoli gruppi con relazione finale.

 

 

 

Docenti (in calce i curricula più estesi)

 

- GIOVANNA STOLL-SIMONA, medico psicoanalista, esperto consulente e formatore in terapie psicoanalitiche di coppia, su cui ha prodotto anche importanti pubblicazioni. Membro della Società Svizzera di psicoanalisi, Membro della Società Svizzera di Medicina Psicosomatica, Membro della "Deutsche Gesellschaft für Sexualforschung, Membro del Collège de psychanalyse Groupale et Familiale di Parigi.

 

- SIMONA TACCANI, medico specialista in malattie nervose e mentali, psicoterapeuta. Responsabile CeRP, Direttore e Docente Scuola CeRP di specializzazione in psicoterapia. Già docente incaricato di Psicologia Dinamica e Psicologia Clinica presso l'Università di Padova (Facoltà di Psicologia). Membro fondatore, con Mara Selvini e altri, del primo Centro per lo studio della Famiglia e delle tecniche di gruppo (Milano). Consulente, formatore e supervisore presso numerose istituzioni pubbliche e private.

Membro del Collège de Psychanalyse Groupal et Familiale (Parigi), membro SIEC (Seminario Internazionale di Etica Clinica), membro del comitato di redazione delle Riviste "Interazioni. Clinica e ricerca psicoanalitica su individuo-coppia-famiglia" e "Groupal" (rivista del Collège de Psychanalyse di Parigi).

Si occupa in maniera particolare di clinica familiare e gruppale.

 

 

 

Materiale didattico consegnato ai partecipanti

 

Materiale bibliografico; materiale clinico tratto dalla realtà ma opportunamente stilato e supervisionato.

 

Metodo di verifica dell'apprendimento

 

Prova scritta (vedasi allegato)

 

Valutazione del gradimento

 

Alla fine della giornata verrà chiesto ai partecipanti di compilare la scheda di valutazione dell'evento formativo.

 

Verifica delle presenze

 

Con firma all'inizio e al termine della giornata.

 

 


 

 

 

Bari, 28.11.2008 "GRATIFICAZIONE ED IMPULSIVITA’ NELL’ADDICTION PSICANALISI E NEUROSCIENZE IN DIALOGO "; Sede: COMUNITÀ TERAPEUTICA “LORUSSO- CIPPAROLI” - S.S. 16 SUD KM. 788,600 70054 GIOVINAZZO-BARI ; Info: ilcerchio-onlus@libero.it Fees= euro 25,00

 

Savona, 15-16.11.2008 "PERDERSI E RITROVARSI: IL PERCORSO VERSO L'INTIMITà DA BION A MELTZER "; Sede: SALA INCONTRI ASSOCIAZIONE CHORòS V. PALEOCAPA 11-5 SAVONA ; Info: e.varaldo@mail.prositdat.it  Fees= euro 160,00

Seminario di aggiornamento

 

Perdersi e ritrovarsi:

il percorso verso l'intimità

da Bion a Meltzer

 

Savona 15 e 16 novembre 2008

 

Sala incontri Chorós

v. Paleocapa 11 - 5 ,  Savona

 

 

 

 

Docente:

Carlos TABBIA

Psicoanalista – Barcellona (Spagna)

Membro Didatta della Associazione Spagnola di Psicoterapia Psicoanalitica e

della European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy (EFPP)

 

Segreteria Scientifica ed Organizzativa:

Choròs Centro di Psicanalisi

Via Pia 30 /3    019.821695     329.7668828  Fax 019.807187      

e.mail: e.varaldo@mail.prositdat.it

 

 

 

 

 

 


 

Obiettivi generali del seminario:

 

¨     Fare acquisire conoscenze teoriche ed aggiornamenti in tema di: dinamiche di gruppo e sviluppo della vita intima

 

¨     Fare acquisire abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di: gestione delle tensioni del gruppo

 

¨     Fare migliorare le capacità relazionali e comunicative in tema di: relazioni di gruppo e di coppia

 

 

Obiettivo formativo di interesse nazionale:

 

Gruppo 2 - Aggiornamento professionale nell'esercizio dell'attività psicologica e psicoterapeutica

 

Il seminario si propone di approfondire lo sviluppo di alcuni concetti fondamentali delle dinamiche di gruppo nella pratica psicoanalitica. Utilizzare il materiale clinico come momento fondamentale di integrazione teorico-clinica.

Promuovere l’aggiornamento personale attraverso lo scambio e il confronto nella dimensione del gruppo

 

Svolgimento del Seminario:

 

Il seminario si articola in due giornate con interventi preordinati e sessioni con discussione degli argomenti trattati.

Numero partecipanti 35:

di cui 25 psicologi e 10 medici (psichiatri, neuropsichiatri)

 

 

Il seminario è tenuto in lingua italiana

 

Quota di iscrizione: 160,00 €

 

 

 

 

 

 

Programma

 

Sabato 15 novembre 

 

Ore   9,00     Registrazione dei partecipanti

 

Ore   9,15     Presentazione del Seminario

 

Ore   9,30    C. Tabbia

La nevrosi come pericolo comune e lo studio delle tensioni del gruppo come compito della terapia

 

Ore 11,00    C. Tabbia

                   Il gruppo di lavoro e gli assunti di base, la funzione dell'io e il principio

                   di realtà

 

Ore 12,30    Seduta plenaria

                   Discussione sulle relazioni

 

Ore 13,00    Pausa pranzo

 

Ore 14,30    C. Tabbia

Il sistema protomentale e la psicosomatica

 

Ore 16,00    C. Tabbia

Gruppi di base come difesa dall'ansia psicotica, le differenze fra Bion e

Freud relativamente alla vita dei gruppi

 

Ore 17,30    Seduta plenaria

                   Discussione sulle relazioni

 

Ore 18,30    Chiusura dei lavori

 

 

Domenica 16 novembre  

 

Ore   9,00    C. Tabbia

                   Il concetto di intimità nel pensiero di Donald Meltzer

 

Ore 11,00    Seduta plenaria

                   Discussione sulla relazione

 

Ore 12,30     Test di valutazione e questionario finale

 

Milano, 29.11.2008 "INTERVENTI E PSICOTERAPIE: EVOLUZIONE DELLA TEORIA E DELLE TECNICHE ; Sede: SALA DEL GRECHETTO DI PALAZZO SORMANI - VIA FRANCESCO SFORZA, 7 - 20122 MILANO ; Info: arp@arpmilano.it ; Fees= euro 100,00.

Gli interventi sono trattamenti che si differenziano strutturalmente dalle psicoterapie. Nelle psicoterapie il clinico si avvale di un insieme di fattori terapeutici, incluso il setting, che non sono adatti  a qualsiasi paziente: alcuni sono superflui, altri, che non rispondono alle necessità cliniche, sono fuorvianti, altri ancora possono essere addirittura controindicati, se non iatrogeni.

Con il termine interventi intendiamo, quindi, un insieme di tecniche diverse che hanno un’indicazione specifica con pazienti pluritrattati, con cui spesso si deve affrontare proprio ciò che ha determinato la refrattarietà alle precedenti psicoterapie; con pazienti già in trattamento che sono in una situazione di stallo; con pazienti che presentano sin dall’inizio una controindicazione a trattamenti tradizionali e con pazienti che si ritiene possano ottenere modificazioni del disturbo e della sofferenza in tempi più brevi.

L’assunto sotteso è che una diagnosi più precisa del fattore eziopatogenetico, inteso come il possibile organizzatore della psicopatologia, costituisca il presupposto dell’efficacia clinica degli interventi in quanto può permettere di individuare la via di accesso più efficace e i fattori terapeutici più indicati.

Gli interventi richiedono, pertanto, modificazioni significative nella strategia e nella tecnica rispetto alle psicoterapie. Questo diverso approccio costringe a ripensare alla reale efficacia delle tecniche abitualmente impiegate nei trattamenti psicoterapeutici e alla possibilità di modificarne le indicazioni.

Nel corso del seminario saranno evidenziati, attraverso la presentazione e la discussione di casi clinici, alcuni cambiamenti fondamentali delle tecniche terapeutiche, interpretazione compresa, che derivano da questo metodo di lavoro.    

 

 

Sede

Sala del Grechetto di Palazzo Sormani – Via Francesco Sforza 7 – 20122 Milano

 

Orario

Mattina dalle 9.30 alle 13.30, pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30

 

Quote di partecipazione

€ 100,00 + IVA non associati ARP

€   70,00 + IVA associati ARP Associazione, tirocinanti e allievi ARP

 

 

 

ECM - Sono stati richiesti crediti formativi per i medici e per gli psicologi e psicoterapeuti che compileranno i questionari di valutazione dell’evento e di valutazione dell’apprendimento.

 

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’ARP (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.30) al numero di telefono 02.89013106, via mail all’indirizzo info@arpmilano.it. L’iscrizione è possibile anche consultando il sito www.arpmilano.it.

 

La partecipazione è subordinata al limitato numero di posti disponibili. Verrà quindi tenuto conto dell’ordine di iscrizione.

 

 

       Dott. Sabba Orefice

 

Roma, 28-29.11.2008 "I RITI DI PASSAGGIO. BAMBINI DA UNA FAMIGLIA ALL'ALTRA"; Sede: AULA MAGNA CORTE D'APPELLO, VIA ROMEO ROMEI 2, ROMA ; Info: alessia.radicioni@alice.it  LEONARDO.LUZZATTO@LIBERO.IT Fees= euro 200,00

 

 

Roma, 13.12.2008 "L'AIUTO PSICOANALITICO ALLO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ EMOTIVE E MENTALI DEI BAMBINI PICCOLI "; Sede: VIA PIETRO COSSA 40 – ROMA ; Info: aippi.roma@flashnet.it ; Fees= euro 30,00.

PROGRAMMA

Sessione della mattina Ore 9,00 – 13,00

9,00 - 9,30

Introduzione al tema

Dott.ssa Giovanna M. Mazzoncini

 

9,30-10,30

Interventi terapeutici e preventivi con bambini di età 0-5 e le loro famiglie

Dott. Maria Pozzi

 

10,30-11,00

Dibattito e interventi dei partecipanti

 

11,00 -12,00

Funzioni materne e terapeutiche necessarie per lo sviluppo della mente del bambino

Dott.ssa Ornella Caccia

Dott.ssa Alessandra Morelli

 

12,00-13,00

Dibattito e interventi dei partecipanti

 

Sessione del pomeriggio  Ore 14,00 – 17,00

 

14,00-15,00

Il naufragio della relazione oggettuale: il caso di Alessandro

Dott.ssa Bianca Micanzi Ravagli

 

15,00-16,00

Il linguaggio del gioco e del sogno  nella psicoanalisi dei bambini

Dott.ssa Laura Calzolaretti

 

16,00 -17,00

Dibattito e interventi dei partecipanti

 

17,00-17,15

Verifica apprendimento ECM

 

 

Dott.ssa Giovanna M. Mazzoncini (Docente e Responsabile dell’evento scientifico)

 

Introduzione al tema de “L'aiuto psicoanalitico allo sviluppo delle capacità emotive e mentali dei bambini piccoli”

 

Curriculum Giovanna Maria Mazzoncini

Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Roma “La Sapienza”, Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile e Specializzazione in Fisiatria.

E’ stata Responsabile Dirigente del Settore di Neuropsichiatria Infantile e Riabilitazione del Servizio Materno Infantile in una USL di Roma.

Membro Didatta dell’Associazione Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica Infantile (A.I.P.P.I.) e past-President dell’A.I.P.P.I..

Membro Ordinario della Società di Psicoanalisi Italiana e dell’International Psychoanalitic Association, Esperta in Psicoanalisi per Bambini e Adolescenti.

Attualmente Segretario Scientifico dell’A.I.P.P.I..

Ha pubblicato numerosi articoli sulla psicoterapia con bambini, adolescenti e famiglie ed ha presentato propri contributi scientifici in numerosi Convegni e Congressi nazionali e internazionali.

 

Abstract

Si intende affrontare l’importante tematica riguardante gli interventi preventivi rispetto alla relazione madre-bambino e genitori-bambino allo scopo di affrontare precocemente il disagio psichico del bambino rispetto ai disturbi del sonno, dell’alimentazione, del linguaggio, della capacità di separazione. Altri temi centrali che verranno introdotti riguardano gli interventi terapeutici nelle esperienze traumatiche di lutto e di adozione. Vengono sottolineati attraverso brevi esemplificazioni cliniche la strutturazione del pensiero e relativi arresti dello sviluppo, le conseguenti patologie comportamentali e relazionali durante la prima infanzia. Viene sottolineata l’importanza del sostegno alle funzioni genitoriali. Inoltre, dato che il Convegno si rivolge ad Operatori con diverse esperienze professionali, si intende affrontare ed approfondire tematiche riguardanti la specificità degli interventi nei diversi contesti: scuola, ambiti riabilitativi e ospedalieri.

 

 

Maria Pozzi

Interventi terapeutici e preventivi con bambini di età 0-5 e le loro famiglie

Abstract

Quando un bambino manifesta sintomi di disagio, in questa sofferenza sono coinvolte anche le persone che si occupano di lui. Questi sintomi possono essere indicatori di una disfunzione familiare, di difficoltà nell’attaccamento, di un rapporto infelice con la figura materna.
Sarà rivolta una particolare attenzione ai bambini da zero a cinque anni, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle con cui vivono con lo scopo di esplorare le profonde relazioni inconsce tra i membri della famiglia, soprattutto nei casi in cui si sviluppa un comportamento sintomatico che trasforma una situazione familiare potenzialmente piacevole in una fonte di sofferenza.

Dunque una introduzione generale sul servizio psicoterapeutico 0-5: aspetti teorici, tecnici,clinici e di ricerca.

Saranno presentate esemplificazioni cliniche di terapia con: (A) mamma e bambino di anni 2 1/2 che alla segnalazione presentava severi problemi alimentari e ritardo evolutivo; (B) famiglia con un gemello di 3 anni che alla segnalazione presentava severe difese autistiche e ritardo di linguaggio e comunicazione.

 

Curriculum
Maria Pozzi si è formata in psicoterapia psicoanalitica dell'infanzia e dell'adolescenza alla Tavistock Clinic di Londra, ove insegna nel corso di osservazione. Si è specializzata nel lavoro con famiglie con bambini di età  0-5 ed ha pubblicato estensivamente sull'argomento in Inghilterra e Italia. E’ stata per molti anni membro dell’équipe dell’Under Fives’ Counselling Service. Lavora in un Centro di Salute Mentale del Bambino e della Famiglia nell'hinterland Londinese. Visita regolarmente l’Italia ove continua la formazione di psicologi e terapeuti infantili. E’ Autore di numerose pubblicazioni internazionali, tra cui – in Italia – il libro "I Disagi dei Bambini", pubblicato da Bruno Mondadori (2004). E’ stata insignita del Premio Frances Tustin nel 1999.

Maria Pozzi trained as a child and adolescent psychotherapist at the Tavistock Clinic, and as an adult psychotherapist at the British Association of Psychotherapists. She has special interests in treating children with autism, Asperger’s Syndrome, and mental handicap and in brief work with children under five and their families. Her publications include "Psychic Hooks and Bolts", published by Karnac (2003), and "I Disagi dei Bambini", published by Bruno Mondadori (2004), as well as papers and book chapters on various topics. She was the winner of Frances Tustin Memorial Prize in 1999.

 

    ORNELLA CACCIA - ALESSANDRA MORELLI

 

Funzioni materne e terapeutiche necessarie per lo sviluppo della mente del bambino

 

                                                             ABSTRACT

 

In questo lavoro saranno analizzate le funzioni materne che permettono al bambino di introiettare un contenitore dove collocare le emozioni e i pensieri.  In particolar modo si prenderà in esame la funzione della madre di regolare l’accesso del bambino al suo corpo. La madre deve fornire al bambino il giusto grado di fusione (aggancio, contatto e sensazione di essere ancora parte di lei) e permettergli in un secondo tempo di staccarsi  piano piano in modo che la sensazione di vuoto che egli in questo processo viene a provare possa popolarsi di vita mentale invece di  diventare il buco nero dell’assenza di pensiero. Dal punto di vista teorico il riferimento sarà alla teoria di Winnicott sull’illusione e al concetto Meltzeriano di oggetto combinato.

Cercheremo  poi di mostrare attraverso il materiale clinico come la mancata regolazione dell’accesso al corpo della madre se insorge troppo precocemente nello sviluppo e se è incomprensibile e intollerabile per il bambino, possa determinare una diminuzione a volte consistente della sua dimensionalità psichica  e un aumento della sua oppositività e ingestibilità. Metteremo cioè in evidenza come i problemi che si creano nel bambino siano spesso strutturali oltre che emotivi: essi riguardano  l’impossibilità di costruire un buon contenitore per pensare più che la presenza di contenuti mentali persecutori.  Inseriremo in questo contesto il discorso bioniano della reverie materna vista come capacità di illuminare il buio dell’assenza, creando il pensiero. Nella situazione analitica  tale capacità non può non tenere conto del possibile deficit cognitivo del bambino (Alvarez) ovverosia del fatto che il suo spazio-psichico può essere molto limitato e il livello di elaborazione dell’esperienza  molto concreto e sensoriale.

Bianca Micanzi Ravagli

 

"Il naufragio della relazione oggettuale: il caso di Alessandro"

Abstract

 

Un ritardo di linguaggio preceduto da una sofferenza perinatale e accompagnato da disturbi del coordinamento motorio in un bambino di 3 anni e mezzo,   ha comportato un periodo di osservazione in un noto centro specialistico e una diagnosi di Disturbo Misto dello Sviluppo, con l’indicazione di un programma di riabilitazione. I genitori tuttavia, chiedono anche una consultazione psicologica, nella quale mi trovo a ipotizzare che Alessandro stia uscendo da un prolungato periodo di ritiro e isolamento che ha comportato un blocco e una ripresa atipica dello sviluppo. Inizia così un lavoro psicoterapeutico con periodicità bisettimanale, che ha permesso di ipotizzare alcuni aspetti del mondo oggettuale del bambino e che ha favorito la ripresa del processo introiettivo e identificatorio con un progressiv miglioramento della simbolizzazione e del linguaggio.

 

Laura Calzolaretti

Il linguaggio del gioco e del sogno  nella psicoanalisi dei bambini

 

ABSTRACT

 

In questo lavoro viene evidenziata l’opportunità e, a volte,  l’urgenza  di una psicoterapia psicoanalitica intensa per i bambini piccoli che hanno sviluppato disturbi nell’area simbolica o che  manifestano modalità relazionali di tipo autistico proprio per le grandi possibilità trasformative che il processo psicoanalitico consente. Attraverso esempi clinici viene mostrata  la naturalità che i bambini hanno verso il processo analitico per la loro disponibilità al transfert e per la  loro tendenza ad esternalizzare la propria situazione interna ( la differenziazione tra interno ed esterno è infatti ancora poco marcata) anche se varia è la loro capacità di rappresentare il proprio mondo interno attraverso giochi-sogni. Inoltre i bambini nella prima infanzia presentano una grande mobilità e sono sensibili a una trasformazione,  sembrano quindi sapere bene utilizzare la psicoterapia.

Nella pratica psicoanalitica con i bambini piccoli occorre prestare attenzione non solo ai contenuti e alle fantasie inconsce, ma anche ai processi che sono alla base della formazione del pensiero e dei suoi contenuti e cioè il passaggio da uno stato non simbolico dell’esperienza  ad uno stato simbolico, all’interno di una relazione viva dove le emozioni controtransferali del terapeuta possono illuminare.

E’proprio in questa area che si situa il lavoro analitico con bambini piccoli gravi che presentano  aspetti primitivi, puri stati sensoriali, non pensati, agiti a volte in modo enigmatico, interdetti alla coscienza e alla rappresentabilità. Lavoro analitico che rende possibile il passaggio dalle impressioni sensoriali alla rappresentabilità in immagini e alla traduzione in pensieri e parole che permettono la scoperta del significato.

Alcune esperienze cliniche saranno presentate offrendo degli spunti di riflessione e sull’assetto mentale dello psicoterapeuta infantile e sui processi trasformativi che si realizzano  all’interno di una relazione terapeutica.

 

 

Roma, 13.11-11.12.2008 "INTERVENTI DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA IN ADOLESCENZA: ASPETTI TEORICI,CLINICI E VALUTATIVI "; Sede: ROMA, VIA ALESSANDRIA, 130 ; Info: priorim@tiscali.it  AIPPI@ASSAIPPI.191.IT Fees= euro n.d.

Programma, abstract e curricula

Corso di Aggiornamento:

 

“Interventi di psicoterapia psicoanalitica in adolescenza: aspetti teorici,clinici e valutativi”

 

 

13 novembre 2008,

ore 20,30-22,30 (L.Carbone)

M. e E. Laufer: il breakdown evolutivo

ore 22,30-23,30 Discussione

 

20 novembre 2008,

ore 20,30-22,30 (L.Carbone)

R.Cahn: il processo di soggettivazione

ore 22,30-23,30 Discussione

 

27 novembre 2008,

ore 20,30-22,30 (L.Carbone)

P.Jeammet: lo Spazio Psichico Allargato

ore 22,30-23,30 Discussione

 

4 dicembre 2008,

ore 20,30-22,30 (G.Mazzoncini)

Specificità del funzionamento psichico nelle varie fasi dell’adolescenza: indicatori di rischio

ore 22,30-23,30 Discussione

 

11 dicembre 2008,

ore 20,30-22,30 (G.Mazzoncini)

Valutazione e differenziazione dei sintomi

ore 22,30-23,30 Discussione

ore 23,30-23,45 Verifica Apprendimento

 

abstract

 

 

13 novembre 2008,ore 20,30-23,30 (a cura di L.Carbone)

M. e E. Laufer: il breakdown evolutivo

Il seminario si propone di tracciare le linee della teoria clinica dell’adolescenza proposta dai Laufer, con particolare riferimento al criterio evolutivo introdotto nella valutazione delle distorsioni dello sviluppo. Una particolare attenzione è posta al tema dell’integrazione della maturità corporea nelle rappresentazioni identitarie dell’adolescente, con una disamina delle implicazioni che la diversa collocazione del breakdown evolutivo nel continuum dello sviluppo può comportare per l’assetto psichico dell’adolescente.

Processi di integrazione/Corpo sessuato/Continuum evolutivo

 

 

20 novembre 2008, ore 20,30-23,30 (a cura di L.Carbone)

R.Cahn: il processo di soggettivazione

Viene approfondito il concetto di soggettivazione di R.Cahan,  evidenziandone sia il significato di diverso orientamento diagnostico rispetto ad una consuetudine psicoanalitica che viene profondamente modificata -spostando l’asse valutativo dalla nozione di struttura a quella di organizzazione-, sia le ricadute nel lavoro clinico che questo concetto sottende, conferendo una centralità al ruolo esplorativo condotto dalla coppia terapeuta-paziente.

Organizzazione psichica/Soggettivazione/Aspetti relazionali del lavoro clinico.

 

27 novembre 2008, ore 20,30-23,30 (a cura di L.Carbone)

P.Jeammet: lo Spazio Psichico Allargato

Partendo dal concetto di spazio psichico allargato come modalità con la quale l’adolescente tende inconsciamente ad esportare nell’ambiente una quota delle funzioni deputate al proprio apparato psichico in difficoltà, si approfondiscono le tematiche relative agli interventi clinici che proprio partendo da questo particolare assetto dello psichismo dell’adolescente possono essere pensati e conformati a questa situazione.

Meccanismi di difesa/Transfert/Identificazione Proiettiva

 

4 dicembre 2008, ore 20,30-23,30 (a cura di G.Mazzoncini)

Specificità del funzionamento psichico nelle varie fasi dell’adolescenza: indicatori di rischio

Il seminario si propone di approfondire le specificità dei vari assetti mentali che l’adolescente attraversa in questa fase evolutiva, sottolineandone sia gli aspetti strutturali, sia quelli organizzativi, sia quelli relazionali. Valutando una contestualizzazione delle condotte nei vari momenti del percorso adolescenziale, si evidenzieranno gli elementi ai quali porre attenzione per una tempestività d’intervento, in un’ottica di prevenzione rispetto allo strutturarsi di situazioni psicopatologiche.

Pubertà/Condotte autolesive/Comportamenti alimentari

 

11 dicembre 2008, ore 20,30-23,30 (a cura di G.Mazzoncini)

Valutazione e differenziazione dei sintomi

Attraverso esemplificazioni cliniche, verranno esaminati i sintomi di disagio che l’adolescente manifesta, evidenziando i criteri per una differenziazione tra i sintomi a carattere transitorio, riconducibili ad un percorso evolutivo in linea con i disagi delle trasformazioni psichiche in adolescenza, e quelli che invece evidenzino modificazioni profonde dello psichismo in direzione di strutture che rischiano di consolidarsi in senso più specificamente psicopatologico.

Evoluzione dei disturbi della prima infanzia/Personalità/Esordi psicotici

 

 

 

 

Milano, 22.11.2008 "L’ENIGMA DELLA VERITA’: BUGIARDI E BUGIE IN ADOLESCENZA "; Sede: LIBRERIA ‘ARCHIVI DEL 900’, MILANO, VIA MONTEVIDEO 9 ; Info: aippimilano@hotmail.com Fees= euro 50,00

L’ENIGMA DELLA VERITA’. BUGIARDI E BUGIE IN ADOLESCENZA

 

 

SEMINARIO 22 NOVEMBRE 2008

 

LIBRERIA ‘ARCHIVI DEL 900’, Milano, Via Montevideo 9

 

Dalle ore 10 alle ore 15,30

 

Ore 10- 10,30                         Introduzione

Dr Maria Paola Ferrigno, Membro Didatta AIPPI

 

Ore 10,30-11,30         ‘L’invenzione della verità tra infanzia e adolescenza’

Dr Giuseppe Pellizzari, Analista con funzioni di Training SPI

 

Ore 11,30-12,30         ‘La funzione intrapsichica e relazionale della menzogna’

Dr Giovanna Mazzoncini, Membro Didatta AIPPI, Membro Ordinario SPI

 

Ore 12, 30- 13,30       ‘Bugia, vergogna e identità: percorsi di adolescenti in psicoterapia’

Dr Lorenzo Iannotta, Membro Ordinario AIPPI

 

Ore 13,30-14,30         Dibattito

Ore 14,30-15              Conclusioni

Dr Maria Paola Ferrigno

 

Ore 15,00-15,30         Verifica apprendimento

 

 

 

 

 

ABSTRACT

 

 

SEMINARIO 22 NOVEMBRE 2008-07-09

 

L’ENIGMA DELLA VERITA’. BUGIARDI E BUGIE IN ADOLESCENZA
LIBRERIA ‘ARCHIVI DEL 900’, Milano, Via Montevideo 9

Dalle ore 10 alle ore 15,30

 

 

‘L’invenzione della verità tra infanzia e adolescenza’ Dr Giuseppe Pellizzari, Analista con funzioni di Training SPI

 
Abstract: il proposito del lavoro è quello di illustrare la "costruzione" della verità nella separazione originaria (rimozione originaria) tra reale e immaginario attraverso la reverie materna e contemporaneamente lo spazio traumatico costituito dall'effrazione di tale separazione. Nell'adolescenza con la nascita del pensiero astratto la costruzione della verità si fa più complessa e consapevole. E' da considerarsi come un processo, frutto di un lavoro, e non come un dato naturalistico cui conformarsi. Si sostiene l'ipotesi che l'agito adolescenziale sia una forma estrema di ricerca della verità come reazione alla bugia, intesa non tanto come comportamento episodico, ma come clima relazionale.

 

 

‘La funzione intrapsichica e relazionale della menzogna’

Dr Giovanna Mazzoncini, Membro Didatta AIPPI, Membro Ordinario SPI

 

Abstract

Verrà proposta alla riflessione una sintesi della letteratura psicoanalitica sul tema della menzogna che mette l’accento sul funzionamento della mente nel ricercare la verità e l’esperienza della conoscenza, opposta alla falsità.  Si farà riferimeno agli studi metapsicologici della funzionalità della mente e ai processi della costruzione dell’identità. Un altro filone che si rintraccia nella letteratura è relativo ad autori  che  pongono l’accento sulla falsità  non solo in chiave metapsicologica ma, esemplificando anche con materiale clinico, fanno riferimento alla funzione intrapsichica e relazionale della bugia. 

Una specifica attenzione sarà riservata all’impatto della bugia sull’assetto mentale del terapeuta e all’uso della menzogna in adolescenza.

 

‘Bugia, vergogna e identità: percorsi di adolescenti in psicoterapia’ Dr Lorenzo Iannotta, Membro Ordinario AIPPI

 

Abstract: Il percorso verso l’acquisizione dell’identità può richiedere l’attraversamento di zone psichiche in cui lo spazio e il tempo sono dominati dall’affermazione arrogante di teorie mentali massicciamente inquinate dalla bugia e dall’ambiguità. Nel tentativo di evitare il conflitto intrapsichico e - di conseguenza - il contatto con la propria verità si ergono difese potenti, difese in grado di minare lo sviluppo verso l’acquisizione della capacità di scegliere e di assumere la responsabilità delle proprie convinzioni e delle proprie azioni.In questo contributo si intende presentare e discutere la complessa dinamica psicoterapeutica di due adolescenti per venire a patti con aspetti conflittuali e veri di se stessi, confronto reso possibile dalla accresciuta capacità di affrontare il dolore mentale derivante dall’esperienza di vivere la colpa e la vergogna

 

 

 

 

Siena, 18-20.09.2008 "MIND FORCE "; Sede: CERTOSA DI PONTIGNANO, UNIVERSITÀ DI SIENA ; Info: belluccid@unisi.it Fees= euro 150,00

Tuscan Summer Academy

Sulla matrice della evoluzione umana

 

www.mindforce.altervista.org - www.ixtu.org

18-20 Settembre 2008 Certosa di Pontignano, Università di Siena

Sponsors:

Istituto di Psicologia Clinica, Università di Siena, Italia

Institute for Complexity Studies, Roma, Italia

Centro Sistemi Complessi, Università di Siena, Italia

International Journal of Dynamical Systems - CCL, New York, USA

Le Conversazioni saranno registrate e pubblicate.

 

Ð

Programma preliminare e relatori

Giovedì 18 Settembre

18-19 Arrivo e registrazione

20 cena di benvenuto alla Certosa

Venerdì 19 Settembre Emerging Minds

9.15 Benvenuto del Chairman, Mario Antonio Reda, Istituto di Psicologia Clinica, Università di Siena

9.30 Prologo, Franco F. Orsucci, Department of Psychology, University College London

10 Peter Fonagy, Department of Psychology, University College London

10,45 Lamberto Maffei, Istituto di Neurofisiologia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Pisa

11,30 Steven Suomi, National Institute of Child Health & Human Development, Bethesda

12,15 Sebastiano Maffettone, Dipartimento di Filosofia., LUISS, Roma & Harvard University

15 Conversaction on Human Development

Introduzione, Mario Antonio Reda, Istituto di Psicologia Clinica, Università di Siena

Chairman, Jorge Canestri, International Psychoanalytical Association

Paul A. Harris, Loyola Marymount University, Los Angeles

Alfredo Ancora, Istituto di Psicologia Clinica, Università di Siena

Roberto Delle Chiaie, Istituto di Psichiatria, Università La Sapienza, Roma

Guelfo Margherita, International Psychoanalytical Association

Eliano Pessa, Dipartimento di Psicologia, Università di Pavia

Andrea Seganti, International Psychoanalytical Association

Michele Zappella, Studioso della Infanzia e della Adolescenza

 

17-19 conversazioni, focus groups, arte e poster session in chiostri, sale e giardini

 


 

Sabato 20 Settembre Mind Matters

9.15 benvenuto del Chairman, Antonio Federico, Dipartimento di Neurologia, Università di Siena

9,30 Prologo, Franco F. Orsucci, Department of Psychology, University College London

10  Walter J Freeman, Department of Molecular Biology, University of California at Berkeley

10,45  Joe Zbilut, Department of Physiology, Rush University, Chicago

11,30 Harald Atmanspacher, Max Planck Institut, Freiburg

12,15  Giuseppe Vitiello, Dipartimento di Fisica, Università di Salerno

15 Conversaction on Human Models,

Introduzione, Sergio Rinaldi, Dipartimento di Teoria dei Sistemi, Politecnico di Milano

Chairman, Tito Arecchi, Istituto Nazionale di Ottica, Firenze

Liane Gabora, University of British Columbia

Alessandro Giuliani, Istituto Superiore di Sanità, Roma

Chiara Mocenni, Centro Sistemi Complessi, Università di Siena

Nicoletta Sala, Architechture Academy, University of Lugano

Tullio Minelli, Dipartimento di Fisica,. Università di Padova

Fabio Grizzi, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano

Alberto Zucconi, University of Siena, School of Clinical Psychology

Ed altre relazioni proposte

17-19 Sessione aperta: the Mind Force Manifesto

 


 

Ð

Comitato Scientifico

Peter Fonagy, University College London

Franco Orsucci, University College London

Mario A. Reda, Università di Siena

Nicoletta Sala, University of Lugano

Call for proposals

Proposte di presentazioni e/o posters devono essere inviati a Franco F. Orsucci (f.orsucci@ucl.ac.uk) e Mario Reda (reda@unisi.it) entro il 30 Maggio, con titolo, affiliazione del relatore ed una descrizione in 150 parole del contributo e della sua rilevanza per il Simposio.

Comitato Organizzatore

Nicole Arriaga, Institute for Complexity Studies, Rome

Maria Francesca Pilleri, University of Siena

Alessandra Orsi, University of Siena

Sede Congressuale

Il Simposio è ospitato dalla Università di Siena nella Certosa, un antico monastero e sito di interesse storico. I paesaggi, le terme e gli altri tesori del territorio fanno da cornice all’evento. 

Segreteria Organizzativa

Servizio Congressi dell’Università di Siena, Sig.ra Daniela Bellucci, Tel & Fax +39 0577232130 e-mail: belluccid@unisi.it

Iscrizioni ed informazioni:

www.unisi.it/eventi/mindforce

 

 

Alfredo Ancora, Clinical Psychology Institute, University of Siena

Psichiatra e psicoterapeuta di formazione relazionale-sistemica è stato Professore a.c. di Psicoterapia presso
l’Università degli Studi di Trieste (Istituto di Psichiatria) Attualmente coordina l’Unità di Consulenza Familiare e Transculturale del Dipartimento di Salute mentale  della Asl  Roma B ed è docente di Psichiatria Transculturale presso l’ Università degli Studi di Siena (Istituto di Psicologia generale e Clinica).Sul terreno piu specifico delle tematiche transculturali,(tarantismo, demonopatie, possessioni) ha  svolto ricerche in Italia (Puglia, Sardegna, Lazio) mentre sullo sciamanesimo ed i traditional healers in altri Paesi (Siberia, Mongolia, Guatemala, Grecia, Uganda, Cuba).

 

Tito Arecchi, National Institute of Optics, University of Florence

Present position: Chair of Physics, University of Firenze

Date and place of birth: 11/12/1933, Reggio Calabria, Italy

Education:
1957: PhD in Electrical Engineering at Politecnico di Milano

Curricular activity
1957-60: Researcher in Nuclear Electronics at CISE, Milano,
1960-62: Research Associate on Lasers, Dept. EE, Stanford University,
1962-70: Leader Research Group on Lasers at CISE Milano,
1963-70: Associate Professor of Physics, Milan University,

1969-70: Visiting Professor, Dept. of Phys., MIT;

1970-present: Chair of Physics (1970-77:University of Pavia;1977-present:University of Firenze)

Visiting scientist: 1968-69: IBM Res. Lab. Ruschlikon (CH);
1978 and 1985: IBM Res. Lab. San Jose, (CA);
1975 -2000 : President of Istituto Nazionale di Ottica (INO) ,

Affiliations

Fellow of Optical Society of America (OSA)
Member of: Italian Physical Society;
Member of Academie Internationale de Philosophie des Sciences (Bruxelles);

Member of Academia Europaea

 

Harald Atmanspacher, Max Planck Institut, Freiburg

University of Göttingen 1976-1978. Physics.
ETH Zurich 1978-1979. Physics.
University of Munich 1979-1982. Diploma in Physics 1983.
University of Munich, PhD in Physics 1986.
University of Potsdam, Habilitation in Theoretical Physics 1995

Positions

Postdoc, Max-Planck-Institut für Astrophysik, Garching, 1986-1988.
Research Scientist, Max-Planck-Institut für extraterrestrische Physik, Garching, 1988-1998.
Head, Theory Department, Institute for Frontier Areas of Psychology, Freiburg, 1998-present.
Selection Committee, Studienstiftung des deutschen Volkes, Bonn, 1989-present.
Board of Directors, Jean-Gebser-Society, Bern, 1992-present.
Scientific Advisory Board, Institute of New Media, Frankfurt, 1996-present.
Associate Member, Max-Planck-Centre for Interdisciplinary Plasma Science, Garching, 2001-2005.
Faculty Member, C.G. Jung-Institut, Zurich, 2004-present.
Faculty Member, Parmenides-Foundation, Capoliveri (Italy), 2005-present.
Associate Fellow, Collegium Helveticum, Zurich, 2007-present.

Teaching

University of Heidelberg, 1986-1987.
Ludwig-Maximilians-University Munich, 1989.
Summer Schools of the Studienstiftung des deutschen Volkes, 1994-present.
Technical University Munich, 1995-1998.
University of Texas at Austin, 1997.
University of Freiburg, 1999-present.
C.G. Jung-Institut Zurich, 2003-present.

 

Jorge Canestri, International Psychoanalytical Association

Jorge Canestri, medico e psicoanalista, è membro ordinario dell’A.I.Spi.

 

Paul A. Harris, Loyola Marymount University, Los Angeles

 

Roberto Delle Chiaie, Institute of Psychiatry, La Sapienza University, Rome

Il Dott. Roberto Delle Chiaie si e’ laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma il 29-10-1980 con la votazione di 110/110 con lode, dove ha conseguito il Diploma di Specializzazione in Psichiatria il 14-7-1984.

Dal 1978 a tutt'oggi il Dott. Roberto Delle Chiaie frequenta il reparto della III Cattedra di Clinica Psichiatrica dell’Università “La Sapienza” di Roma (Direttore Prof. Paolo Pancheri) occupandosi sia di attività assistenziale che di ricerche nel campo della psicopatologia, della psicofarmacologia e della psiconeuroendocrinologia dello stress.

Il Dott. Roberto Delle Chiaie e’ redattore capo della rivista Medicina Psicosomatica, organo ufficiale della Società Italiana di Medicina Psicosomatica e membro della redazione del Giornale Italiano di Psicopatologia, organo ufficiale della Società Italiana di Psicopatologia.

 

Peter Fonagy, Department of Psychology, University College London & the Anna Freud Centre

Peter Fonagy, PhD FBA is Freud Memorial Professor of Psychoanalysis and Director of the Research Department of Clinical, Educational and Health Psychology at University College London. He is Chief Executive at the Anna Freud Centre, London.

He is a clinical psychologist and a training and supervising analyst in the British Psycho-Analytical Society in child and adult analysis. His clinical interests centre around issues of borderline psychopathology, violence and early attachment relationships. His work attempts to integrate empirical research with psychoanalytic theory.

He holds a number of important positions, which include chairing the Research Committee of the International Psychoanalytic Association, and Fellowship of the British Academy. He has published over 200 chapters and articles and has authored or edited several books. His most recent books include Attachment Theory and Psychoanalysis (published 2001 by Other Press), What Works For Whom? A Critical Review of Treatments for Children and Adolescents (with M. Target, D. Cottrell, J. Phillips & Z. Kurtz - published 2002 by Guilford), Affect Regulation, Mentalization, and the Development of the Self (with G. Gergely, E. Jurist and M. Target - published 2002 by Other Press), Psychoanalytic Theories: Perspectives from Developmental Psychopathology (with M. Target - published 2003 by Whurr Publications), Psychotherapy for Borderline Personality Disorder: Mentalization Based Treatment (with A. Bateman - published 2004 by Oxford University Press) and What Works For Whom? A Critical Review of Psychotherapy Research (fully revised and updated 2nd edition with A. Roth - published 2004 by Guilford).

 

Walter J Freeman, Department of Molecular Biology, University of California at Berkeley

WALTER J. FREEMAN is professor of Neurobiology at the University of California, Berkeley. He received an M.D. from Yale University in 1954 and completed postdoctoral training in neurophysiology at the University of California, Los Angeles, in l959, the year he joined the Berkeley faculty.

 

Liane Gabora, University of British, Columbia

Department/School             Psychology / University of British Columbia - Okanagan

Faculty  Barber School of Arts and Sciences

Present Rank                        Assistant Professor Since July 2005

 

Alessandro Giuliani, National Institute of Health, Rome

Place and date of birth La Spezia (Italy), 24th October 1978

Citizenship Italian

Professional address Dipartimento di Matematica, Universit_a di Roma Tre,

L.go S. Leonardo Murialdo 1, 00146 Roma, Italy

Phone +39-3489348413

E-mail giuliani@mat.uniroma3.it

Education

10/1997 - 9/2001 University of Roma \La Sapienza", Undergraduate studies in Physics.

9/2001 Laurea in Physics (cum laude). Advisor: Prof. G. Gallavotti.

11/2001 - 10/2004 University of Roma \La Sapienza", Graduate studies in Physics.

PhD in Physics. Advisors: Prof. G. Gallavotti and Prof. V. Mastropietro.

Positions

9/2004 - 8/2005 Research fellow in Mathematics, University of Roma \Tor Vergata".

9/2005 - 6/2007 Instructor, Department of Physics, Princeton University.

1/2007 | Ricercatore, Department of Mathematics, Universit_a di Roma Tre.

Prizes and Fellowships

1999 Prize E. Persico, Accademia Nazionale dei Lincei.

2004 Junior Research Fellowship, Erwing Schroedinger Institute for Mathematical Physics.

2006 Annales Henri Poincar_e prize for paper (8) in the publication list.

Visits

10/2002 - 12/2002 Rutgers University, by invitation of Prof. Joel Lebowitz.

11/2003 - 12/2003 Rutgers University, by invitation of Prof. Joel Lebowitz.

9/2004 - 10/2004 Erwing Schroedinger Institute for Mathematical Physics, winner of a Junior Research Fellowship.

11/2004 - 12/2004 Rutgers University, by invitation of Prof. Joel Lebowitz.

4/2005 Institute des Hautes Etudes Scienti_ques, by invitation of Prof. Joel Lebowitz.

5/2007 Service de Physique Th_eorique, CEA/Saclay, by invitation of Dr. Francesco Zamponi.

 

Fabio Grizzi, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano

 

Guelfo Margherita, International Psychoanalytical Association

Psichiatra e psicoanalista Spi, ha soggiornato per studio in California ed India. Ha condotto esperienze di manicomio aperto e di psichiatria territoriale. Ricerca nel campo del pensiero gruppale ed istituzionale. Attualmente insegna esercizi di dinamica di gruppo all’Università Federico II. Ha pubblicato: Gli intestini di Napoli (1981), Psichiatria pubblica (1985). Il calcio alla gabbia (1997).

 

Lamberto Maffei, Institute of Neurophysiology, National Research Council, Pisa

Nato a Grosseto il 21 Marzo 1936
Laureato in Medicina con lode presso l'Universita' di Pisa nel 1961
Al momento e' direttore dell'Istituto di Neuroscienze del CNR e Professore di Neurobiologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Ha tenuto attivita' di insegnamento e ricerca all'estero nei seguenti istituti:
Tubingen, Germania 1967
Cambridge, Inghilterra 1968, 1974 e 1979
Boston, MIT USA 1973, 2000
Paris, College de France, Francia 1983
Davis, University of California, USA 1983, 1987
Oxford, Inghilterra 1986, 1988
Ha ricoperto i seguenti incarichi:
Professore all'Istituto di Fisica Teorica, Zurigo, Svizzera 1972
Visiting scholar al St. John's College, Cambridge, Inghilterra, 1978
Visiting professor al College de France, Paris, Francia, 1979
Regents' professor all'Universita' della California, Davis, USA, 1983
"Condorcet chair" Ecole Normale Superieure, Paris, Francia, 1996
E' membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei e dell'Accademia Europea delle Scienze. E' anche membro dell'Accademia delle scienze e delle arti nonche' dell'Editorial Board di vari giornali scientifici internazionali.
Ha ricevuto i seguenti premi:
Premio della Societa' Italiana di Elettroencefalografia e neurofisiologia clinica, 1965 (con G. Rizzolatti).
Premio Golgi dell'Accademia dei Lincei per la Neurofisiologia, 1975
Premio Giannuzzi per gli studi sul sistema nervoso, 1976
Premio Feltrinelli per la medicina, 1979
Medaglia d'oro (medaglia Golgi) per le Neuroscienze dell'Accademia dei Lincei, 1995
Dal 2003 è vicepresidente dell'Accademia dei Lincei.

 

Sebastiano Maffettone, Philosophy Dept., LUISS, Rome & Harvard University, Cambridge, Mass.

Nato a Napoli il 10/04/’48. Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli nel 1970.

Professore Ordinario di Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli.
E’ Master of Science presso la L.S.E. ( University of London).
E’ stato "Visiting Professor" presso la New York University, Harvard University, e Tufts University.
E’membro di numerosi Comitati Scientifici, tra cui la Fondazione Olivetti, la Fondazione Einaudi e la Fondazione Ernst&Young.
Dirige due collane editoriali (c/o Liguori e il Saggiatore).
Dirige la rivista "Filosofia e questioni pubbliche" (Luiss-Edizioni).

Pubblicazioni recenti

- Fondamenti del liberalismo, Laterza, Roma -Bari, 1996.
- Il valore della vita, Mondatori Editore, Milano, 1998.
- Etica pubblica, Il Saggiatore Editore, Milano, 2001.

 

Tullio Minelli, Physics Dept. University of Padova

Ph.D School of Information Engineering,

University of Padova, Italy

 

Chiara Mocenni, Centro Sistemi Complessi, Università di Siena

Chiara Mocenni is assistant professor at the Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione (DII) of the University of Siena. She teaches Modeling and Simulation, Environmental Systems Modeling and Decision Support Systems at the Faculty of Engineering of the University of Siena. She received her Laurea Degree in Mathematics from the University of Siena in 1992's. Before joining the DII in 1998 as Research Associate, Chiara Mocenni received the PhD in Environmental Modelling at the University of Siena. From the 2000's she is fellow of the Centro per lo Studio dei Sistemi Complessi of the University of Siena and serves on its Board of Directors. Chiara Mocenni is a member of the Systems and Control Group at DII, where she studies identification and qualitative analysis of complex systems.
Main research interests are: Modeling of Environmental and Biological Systems, Mathematical Modeling and Identification of Dynamical Systems, Qualitative and Bifurcation Analysis of Nonlinear Dynamical Systems, Modeling of Complex Systems, Time Series Analysis, Decision Support Systems, Modeling of Pathological Addictions.

 

Franco Orsucci, Department of Psychology, University College London & the Anna Freud Centre

Franco Orsucci, MD Dpsych, is a Visiting Professor in the Psychoanalysis Unit at University College London. He is Clinical Director of a Rehabilitation Service in Rome, Italy and a Visiting Professor at the Kent Institute of Medicine and Health Sciences, University of Kent at Canterbury. He is Guest Member of the British Psychoanalytical Society. His first steps in research were in the psychopathology of language. A natural evolution was psychotherapy research in an evidence based perspective. These lines of research were then developed in several interdisciplinary collaborations within the framework of Complexity Science. His current empirical research, in collaboration with Peter Fonagy, is on informational (a-symbolic) measures of language, conversation dynamics, synchronization and coevolution. This perspective is related to implicit knowledge and a-conscious processes in therapeutic change. Systems of nonlinear differential equations are used in this framework to model neuro-cognitive and relational processes. His clinical research is focused on borderline disorders and early psychoses, with a focus on neuroplasticity and prevention. The role of implicit knowledge and its relation with explicit factors in psychoanalysis and psychotherapies is also a key issue in his interests.

He is Editor in Chief of Chaos & Complexity Letters, International Journal of Dynamical Systems Research, Nova Science Publishers, New York, USA Between his published articles, chapters and books: The Complex Matters of the Mind (1998) and Changing Mind: transitions in natural and artificial environments (2002) are both published by World Scientific, Singapore and London. Bioethics in Complexity: foundations and evolutions (2004), is published by Imperial College Press, London.

 

Eliano Pessa, Psychology Dept., University of Pavia

Laureato presso l’Università di L’Aquila e perfezionatosi in Astrofisica e Fisica Teorica presso l’Università di Roma “La Sapienza”, Eliano Pessa è attualmente professore ordinario di “Psicologia Generale” presso l’Università degli Studi di Pavia. Già professore associato di “Istituzioni di Matematica” e “Teorie e Sistemi di Intelligenza Artificiale” presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Roma “La Sapienza”, attualmente mantiene per affidamento anche l’insegnamento di Metodi Quantitativi in Psicologia presso l’Università di Pavia. La sua attività di ricerca, contenuta in più di 200 pubblicazioni, tra cui 8 libri, riguarda tematiche quali i fondamenti teorici e matematici della Meccanica Quantistica, le Reti Neurali, la Robotica, l’Intelligenza Artificiale, gli studi teorici e sperimentali sulla memoria a lungo termine, l’analisi di fattori globali e locali nella percezione visiva, i modelli dei processi attentivi e di categorizzazione, i Giochi Competitivi e il Comportamento Economico, i modelli matematici dell’attività neurale, i modelli quantistici della memoria, la Teoria Quantistica dei Campi, la Computazione Quantistica, la Teoria Generale dei Sistemi e i modelli dell’Auto-organizzazione nei Sistemi Complessi.
Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana per la Ricerca sui Sistemi (AIRS) e del Comitato Scientifico dell’Istituto Internazionale di Alti Studi Scientifici “E.R.Caianiello” (IIASS), Vietri sul Mare, Salerno, il Prof. Eliano Pessa è stato anche organizzatore di Conferenze di livello internazionale.

 

Mario Antonio Reda, Sezione di Scienze del comportamento, Dipartimento di Scienze Neurologiche e del Comportamento

Mario Antonio Reda è laureato in Medicina e Specialista in Psichiatria, Professore Ordinario di Psicologia Clinica (M-PSI/08) della Facoltà di Medicina e Chirurgia  Dipartimento di Scienze Neurologiche e del Comportamento, Responsabile della Sezione di Scienze del Comportamento, Responsabile dell’U.O. Psicologia Clinica della azienda ospedaliera Universitaria Senese, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica, Docente di Psicologia Clinica e Psicoterapia del corso di laurea in Medicina e Chirurgia.

E’ didatta della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva, di cui è stato presidente dal 1982 al 1985.

 

Sergio Rinaldi, System Theory Dept., Milan Polytechnic

Dipartimento di Elettronica e Informazione
Politecnico di Milano
Piazza Leonardo da Vinci 32
20133 Milano, Italy

 

Nicoletta Sala, Architechture Academy, Italian Swiss University

Laureata in Fisica, ramo applicativo cibernetico, all’Università di Milano, Dottortao di ricerca in Scienze della Comunicazione conseguito presso l´Universita´ della Svizzera italiana. Ha conseguito specializzazioni post-lauream in “Didattica della comunicazione e delle tecnologie multimediali” e “Giornalismo e comunicazione di massa” presso il Consorzio Interuniversitario FORCOM di Roma e trascorso periodi di studio e di ricerca negli Stati Uniti e in Canada. È autrice di diverse pubblicazioni scientifiche, in particolare nel campo dell’informatica e della matematica. E´ fondatrice e co-editor del Journal Chaos and Complexity Letters (Pubblisher: Nova Science, New York). Graduated in Physics, majoring in applications to cybernetics, at the University of Milan, Ph-D in Communication Science, completed post-graduate specializations in “Teaching of communications and multi-media technologies” and “Journalism and mass communications” from the Consorzio Interuniversitario FORCOM in Rome; she has spent periods of study and research in the United States and Canada. She is the author of numerous scientific publications, in particular in the field of information technology and mathematics. Founder and co-editor of the Journal Chaos and Complexity Letters (Publisher: Nova Science, New York).

 

Andrea Seganti, International Psychoanalytical Association

 

Steven Suomi, National Institute of Child Health & Human Development, Bethesda

Steven Suomi, National Health Institute (USA),. Direttore del Laboratorio di etologia comparata all'Istituto Nazionale di salute infantile e sviluppo umano (NICHD). Ha ricevuto riconoscimenti internazionali per le sue ricerche sullo sviluppo neuro-comportamentale, il processo di attaccamento madre-infante e le conseguenze della deprivazione materna in macachi resi e altri Primati.

 

Giuseppe Vitiello, Physics Dept., University of Salerno

Dipartimento di Matematica e Informatica e INFN, Università di Salerno, 84100 Salerno, Italia

 

Michele Zappella

Studioso della Infanzia e della Adolescenza Medico specialista in Neuropsichiatria Infantile, Pediatria e Neurologia, dal 1973 dirige il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Generale di Siena. E' autore di oltre 250 articoli, pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali e di sette libri nell'area della Neuropsichiatria Infantile ed in particolare dell'Autismo. E' stato Presidente della Associazione Italiana per la Sindrome di La Tourette e Vice Presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile

 

Joe Zbilut, Department of Physiology, Rush University, Chicago

PhD, DNSc, ANP-C
Professor, Department of Adult Health Nursing
Associate Professor, Department of Molecular Biophysics and Physiology,
Rush College of Medicine
Associate, Department of Health and Human Values

 

Alberto Zucconi, University of Siena, School of Clinical Psychology

Alberto Zucconi, psicologo, psicoterapeuta, presidente dell'Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP),un Centro Collaboratore della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la ricerca, la formazione e la consulenza nella Promozione della salute nei luoghi di lavoro in Italia e dell'Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) per la diffusione del programma SOLVE in Italia (Gestire i problemi psicosociali nei luoghi di lavoro). E' docente di Psicoterapia Centrata sul Cliente nei corsi di specializzazione in Psicologia Clinica presso la facoltà di Medicina dell'Università di Siena e membro del consiglio direttivo della World Academy of Art and Science. Con la meridiana ha pubblicato La Promozione della Salute.

  

Torino, 22.09-15.12.2008 "SEMINARIO CLINICO-TEORICO DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA "; Info: info@ippweb.it  Fees= euro 480,00

SEMINARIO CLINICO-TEORICO DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA

 

 

Via Principessa Clotilde 2, 10141 Torino

22 settembre – 15 dicembre 2008

 

 

Aggiornamento professionale nell’esercizio dell’attività psicologica e psicoterapeutica

 

 

Obiettivi formativi

Il seminario è finalizzato allo sviluppo continuo professionale.

La metodologia di lavoro consiste nella discussione  in piccolo gruppo di casi clinici seguiti dai partecipanti nella loro attività professionale, sia in ambito pubblico che  privato, guidata da un esperto.

L’esperto svolge funzione di stimolo alla presentazione del caso e  allo scambio tra i partecipanti, e conclude l’incontro con una sintesi personale di quanto emerso e con riferimenti a testi ed articoli utili.

Il piccolo gruppo favorisce il coinvolgimento sul piano personale dei partecipanti.

 

Il seminario si presenta come un spazio di aggiornamento, a partire dai casi clinici  portati dai partecipanti e dalla discussione degli stessi, caratterizzato dal coinvolgimento personale dei partecipanti e orientato allo sviluppo delle conoscenze, anche attraverso testi e  letture cliniche, a sostenere la pratica clinica  e a favorire lo sviluppo delle capacità relazionali.

I casi, una volta presentati e discussi, saranno rivalutati periodicamente per valutare l’impatto del lavoro di supervisione sull’andamento clinico degli stessi e le modifiche a livello controtransferale dei vissuti dei terapeuti. Saranno posti al centro in particolare quei casi che presentano difficoltà di inquadramento o di conduzione o in cui siano presenti situazioni di impasse terapeutica.

 

Esaminando in maggiore dettaglio gli obiettivi formativi possiamo indicare i seguenti punti:

  • Affinare le capacità diagnostiche in chiave psicodinamica
  • Sostenere una presa in carico consapevole, la comprensione delle motivazioni che sostengono la domanda.
  • Valutare il contributo dei principali modelli psicodinamici alla comprensione e alla gestione dei vari casi.
  • Migliorare la gestione delle reazioni emotive e affettive del terapeuta.
  • Migliorare la comprensione dei fenomeni di transfert
  • Migliorare la comprensione e l’utilizzo dei fenomeni di controtransfert.
  • Approfondire le capacità di attenzione fluttuante e la consapevolezza dei fenomeni di  “rispondenza liberamente fluttuante”.
  • Sviluppare le capacità empatiche e di confronto tra i partecipanti.
  • Addestrare al lavoro in equipes, al confronto tra professionalità e modelli operativi differenti.
  • Elaborare pratiche di interrelazione  con la  rete familiare, ove necessario,  e sociale, dove coinvolta.
  • Prevenire il burn-out dello psicoterapeuta.
  • Sviluppare una forma matura di studio e ricerca personale.

 

 

 

Metodologia utilizzata

Discussione in gruppo di casi clinici portati dai partecipanti. Sono previste momenti di follow up dei casi presentati.

 

Valutazione evento e apprendimento

L’evento viene valutato con apposita scheda.

La valutazione dell’apprendimento viene effettuata attraverso un questionario e una prova orale.

 

Tempo e durata

Durata dell’attività formativa: 33 ore

Sono previsti dodici incontri.

Undici di discussione casi clinici, di tre ore ciascuno, il lunedì, con orario dalle 18 alle 21, a cadenza quindicinale: 22/09, 29/09, 6/10, 13/10, 20/10, 27/10, 3/11, 10/11,  17/11, 24/11,  1/12.

Uno il 15/12, di tre ore,  dedicato alla verifica dell’apprendimento sia con  questionario che con  prova orale individuale. 

Le presenze sono registrate ad ogni incontro mediante firma di presenza.

Viene rilasciato a richiesta  attestato di frequenza.

 

Destinatari e criteri di selezione

Il numero massimo di partecipanti al gruppo  di supervisione è di dieci persone.

Il corso si rivolge a medici e psicologi, psicoterapeuti, che operano in ambito privato o istituzionale.

La domanda di partecipazione al gruppo viene valutata sulla base del curriculum formativo – professionale e di un successivo colloquio.

 

Conduttori del Corso

Dott. Duilio SALETTI SALZA

Psicologo psicoterapeuta., libero professionista, con lunga esperienza nei Servizi psichiatrici territoriali (1972-2004), docente e formatore presso l’IPP. Già Giudice onorario del Tribunale per i Minori di Torino, già Consigliere onorario presso la Corte di Appello di Torino, Sezione minorile, già  Presidente dell’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica – IPP, di cui è socio fondatore.

 

Quota di partecipazione

Non soci: Euro 480

Soci: gratuito

Le iscrizioni vengono raccolte entro il 17 settembre 2008.

 

Sede del corso

Via Principessa Clotilde 2, 10141 Torino

 

 

 

Massa, 12-13.09.2008 "CREATIVITÀ COME FUNZIONE TERAPEUTICA E COME GLOBALITÀ DEI LINGUAGGI "; Sede: MASSA (MS) SCUOLA INFERMIERI ; Info: oamilivorno@virgilio.it PLUTTAZ@TIN.IT ; Fees= euro 150,00

 

Milano, 20.09-13.12.2008 GRUPPO DI DISCUSSIONE DI CASI DI INTERVENTO CLINICO CON COPPIE COINVOLTE IN EVENTI CRITITCI ; Sede: VIA BOTTA 25 ; Info: giancarlomarenco@tin.it  MAXIMFONT@LIBERO.IT ; Fees= euro 30,00

 

GRUPPO DI DISCUSSIONE DI INTERVENTO CLINICO CON LE COPPIE COINVOLTE IN EVENTI CRITICI
 
 
-Responsabile dell’evento: dott. Giancarlo Marenco
 
-Numero partecipanti: fino a 25 (di cui 20 psicologi e 5 professionisti di area medica)
 
-Date: 20-9-2008 
        11-10-2008
        8-11-2008
        13-12-2008
        
 

-Orario: 10.00/13.15 (ore 3 complessive)così suddiviso:

 

ore 10.00/10.30 presentazione caso clinico da parte di un partecipante

ore 10.30/11.30 Discussione in gruppo con il supervisore

ore 11,30-11,45 intervallo

ore 11,45/ 13,15 Riflessione teorica in gruppo guidata dal supervisore

 

-Obiettivo: formazione continua nell'intervento con le coppie  

 

Parole chiave: supervisione/intervisione, intervento psicoanalitico
di coppia, metodo interattivo di discussione dei casi clinici
 
-Verifica: orale
 

 

Abstract

Nell’ambito della formazione continua per l’intervento  clinico con le coppie, l’evento si propone di offrire momenti strutturati  di confronto clinico tra professionisti che già lavorino con le coppie in diversi ambiti ed istituzioni (consultori, studi medici o di psicologi)

Focus del lavoro sarà la discussione di casi clinici presentati dai partecipanti, con metodologia interattiva tra i partecipanti, guidata dal conduttore, secondo una prospettiva teorico-metodologica psicoanalitica relazionale.

L’evento è aperto anche a figure mediche, per una possibile integrazione dei due approcci medico e psicologico.

 

 

 

Verona, 12.09.2008 III GIORNATA VERONESE DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE SUGLI PSICOFARMACI ; Sede: POLICLINICO G.B. ROSSI, PIAZZALE L.A. SCURO, 10, VERONA ; Info: donatella.castiglioni@univr.it CORRADO.BARBUI@UNIVR.IT; Fees= n.d.

 

 

Bologna, 13-15.09.2008 : SEMINARIO TEORICO-CLINICO SULLA PSICOTERAPIA GENITORE-NEONATO ; Sede: BOLOGNA-VIA RANZANI 5/10-STUDIO PSICOTERAPIA; Info: ilcerchioapv@libero.it ; Fees= euro 420,00

PROGRAMMA

Il seminario presenta il modello clinico di intervento sulla coppia genitore/i-neonato, messa a punto dal Centro Anna Freud di Londra. Il Centro Anna Freud, ex Hampstead Clinic, fondato dalla figlia di Sigmund Freud negli anni Quaranta, è uno dei centri d’eccellenza nel mondo per quanto riguarda la psicologia psicoanalitica dello sviluppo, sotto l’aspetto della ricerca osservativa, della ricerca sperimentale e della sua applicazione clinica. Negli ultimi anni si è sviluppato grandemente il campo della prevenzione nella primissima infanzia e in questo rientra il progetto della psicoterapia genitore-neonato (Parent-Infant Project). Si tratta di un nuovo approccio psicoanalitico in cui il “paziente” è la relazione tra genitore e figlio, e il bambino è visto, alla luce delle recenti ricerche scientifiche sul primo sviluppo e sull’attaccamento, come un soggetto attivo nel processo terapeutico, capace fin dall’inizio di comprendere e collocare i segnali del mondo circostante. Dopo prima parte, che delinea i fondamenti delle teorie psicoanalitiche a partire dalle quali è stato messo a punto il metodo, vi sono tre sessioni dedicate alla presentazione di casi clinici con l’uso di videoregistrazioni, e un’ultima sessione dedicata alla supervisione di un caso clinico presentato da due partecipanti.

 

Sabato 13 settembre

 

10,00-10,30 Introduzione

 

10,30-12,30  “La psicoterapia genitore-neonato: visione d’insieme di teoria e pratica”

Docenti: Tessa Dalley, Carol Broughton

 

 

Abstract: Dopo avere delineato le caratteristiche del modello e i riferimenti teorici, si entra nel merito della tecnica, mostrando come il “paziente” sia la relazione tra la madre, il neonato e, se partecipa alla terapia, il padre. Il terapeuta deve tenere in mente contemporaneamente  i due/tre partners impegnati nella relazione e lavorare prevalentemente sul “qui ed ora”. Quando la situazione lo permette, deve anche esplorare vissuti e fantasie relative alla storia del genitore o dei genitori per poter “liberare il campo” da fantasmi del passato, che spesso incidono sulla percezione del bambino reale, deformandone l’immagine agli occhi dei genitori. Per rendere efficace il lavoro il bambino deve sempre essere presente alle sedute.

 

12,30 – 14,00   Pausa pranzo

 

14,00-14,45  “La psicoterapia genitore-bambino: elaborazione della tecnica”

Docente: Carol Broughton

 

Vengono presentati gli obbiettivi e le tecniche nella psicoterapia genitore-neonato, ed illustrati attraverso la presentazione di video di casi clinici. Si entra nel vivo del processo terapeutico, che include la formulazione psicodinamica da parte del terapeuta.

 

14,45 – 16,45  Divisione in piccoli gruppi per discussione casi clinici

Docenti: Tessa Dalley, Carol Broughton

 

16,45 – 17,15   Discussione

Docente: Carol Broughton

 

17,15 – 17,30  Compilazione questionario ecm

 

17,30  Chiusura lavori

 

 

Domenica 14 settembre

 

10,00-10,30   Riflessioni e approfondimenti

 

10,30-12,30  “ Reclamare il neonato – tecnica e illustrazione dei casi”

Docente: Tessa Dalley

 

Abstract: Vengono presentate tecniche di intervento mirate a raggiungere direttamente il bambino ed illustrate attraverso la presentazione di video. Il terapeuta  può interpretare direttamente lo stato mentale del bambino  prestandogli la sua voce e rivolgendosi alla madre, ma può anche rivolgersi direttamente al bambino offrendo alla madre un modello.

 

 

12,30 – 14,00 Pausa pranzo

 

14,00-14,45    “Non c’è abbastanza posto per due: lavorare con  due gemelli e con la madre

                        colpita da depressione post-partum”

Docente : Carol Broughton

 

Abstract:  Viene ripreso il tema della formulazione clinica del terapeuta secondo l’approccio psicodinamico. Viene presentato nel dettaglio il caso videofilmato della relazione tra una madre e i suoi due gemelli, con le problematiche depressive presenti già in gravidanza. Vengono forniti elementi per la comprensione della depressione post-partum.Vengono mostrati i progressi raggiunti nel corso del trattamento, con particolare attenzione al ruolo del padre in questo caso e nella psicoterapia genitore-neonato in generale

 

14,45 – 16,45  Divisione in piccoli gruppi per discussione di casi clinici

Docenti: Tessa Dalley, Carol Broughton

 

16,45 – 17,15   Discussione

Docente: Tessa Dalley

 

17,15 – 17,30  Compilazione questionario ecm

 

17,30  Chiusura lavori

 

 

Lunedì 15 Settembre

 

9.30-10,00  “Riflessioni e approfondimenti”

 

10,00-11-30  “Psicoterapia Genitore-Neonato – presentazione di un caso clinico

Docenti: Carol Broughton, Tessa Dalley

 

11,30-12,00 “Discussione plenaria e considerazioni finali”

Docente: Tessa Dalley

 

Abstract:  Due partecipanti al seminario presentano un caso clinico che verrà discusso dalle due docenti e dai partecipanti. Verrà presentata la formulazione clinica e il processo terapeutico. Si tratta della difficoltà di separazione di una madre e di una figlia. La madre, seguita in psicoterapia individuale da una terapeuta, viene inviata all’altra terapeuta in psicoterapia genitore-neonato. A quest’ultima partecipa anche il padre. I due interventi combinati si influenzano e si potenziano l’un l’altro, con il risultato di permettere l’avvio del processo di separazione-individuazione della bambina e l’ elaborazione del rapporto primario della madre con i suoi oggetti d’amore.

 

12,00 – 12,15  Compilazione questionario ecm

 

12,15  Chiusura lavori

 

 

 

CURRICULUM VITAE DEI DOCENTI E DEL DIRETTORE SCIENTIFICO DELL’EVENTO

 

Tessa Dalley

 

Ha lavorato  come psicoterapeuta al Servizio di Psicoterapia Genitore-Neonato del Centro Anna Freud (ex- Hampstead Clinic) fino a marzo 2008.

Lavora come psicoterapeuta dell’età evolutiva in una Comunità residenziale per adolescenti

Conduce un seminario sull’Osservazione del Neonato per il MSc (Master of Science) in Psicologia Psicoanalitica dello Sviluppo del Centro Anna Freud/University College di Londra.

Lavora privatamente come psicoterapeuta

 

Ha una ricca esperienza di insegnamento e collabora regolarmente ai programmi di insegnamento tenuti presso il Centro Anna Freud di Londra.

Recentemente ha curato la creazione del programma di formazione sulla psicoterapia genitore-neonato tenuto presso il Centro per un gruppo di psicoterapeuti infantili Russi e Ucraini (dic 2007)

Ha contribuito al programma e all’insegnamento in un Modulo multi-disciplinare per un progetto di Salute mentale dell’Infanzia (settembre-dicembre 2007)

Ha presentato “Introduction to the practice of psychoanalitic parent-infant psychotherapy” (gennaio 2008) con C. Broughton

Ha presentato una relazione dal titolo “Not enough time for one: working with twins and their post-natally depressed mother” alla conferenza dell EPF a Barcellona (marzo 2007)

Ha presentato il caso clinico di un adolescente al Forum sull’Adolescenza dell’Istituto di Psicoanalisi di Londra (Maggio 2008)

 

Pubblicazioni  recenti:

 

-Case C. and Dalley T.  (2007,) “Art Therapy with children: through infancy to adolescence”, Routdledge, London

-Case C. and Dalley T. (2007),  “Hanbook of Art Therapy 2nd edition” Routdledge, London

-Dalley T., and Kohon V., (2008) “Deprivation and development; the predicament of an adopted adolescent in the search of identity”, in Hindle D., and Shulman G., (eds) The emotional experience of adoption; a psychoanalytic perspective. Routdledge.

 

 

 

 

Carol Broughton

 

Lavora come psicoterapeuta genitore-neonato nel Servizio di Psicoterapia Genitore-Neonato del Centro Anna Freud di Londra

Lavora come psicoterapeuta dell’età evolutiva nel Servizio Sanitario Nazionale Inglese

Svolge delle consulenze per le scuole materne.

Sta svolgendo ricerche sulla valutazione dei fattori di rischio nella relazione primaria genitore-neonato.

 

 

 

 

 

 

Ha una lunga esperienza di insegnamento nel campo della salute mentale e della relazione genitori-bambino. Le esperienze di insegnamento più recenti sono:

Presentazione della psicoterapia genitore-neonato presso la Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria infantile dell’Università degli studi “La Sapienza” a Roma (maggio 2007)

Ha  insegnato e condotto un gruppo di lavoro in un Modulo multi-disciplinare per un progetto di Salute mentale dell’Infanzia (settembre-dicembre 2007)

Ha insegnato all’interno di un programma di formazione sulla psicoterapia genitore-neonato tenuto presso il Centro Anna Freud per un gruppo di psicoterapeuti infantili Russi e Ucraini (dicembre 2007)

Ha presentato “Introduction to the practice of psychoanalitic parent-infant psychotherapy” (gennaio 2008) con T. Dalley

Ha tenuto un breve corso sulla Psicoterapia genitore-neonato presso la Società di Psicologia Danese, Copenhagen (gennaio 2008)

Ha tenuto una conferenza dal titolo “What babies need “ all’interno di una serie di conferenze sul rapporto genitori-bambini al Centro Anna Freud (maggio 2008)

 

Pubblicazioni recenti:

 

Baradon T., Broughton C., Gibbs I., James J., Joyce A., Woodhead J:, (2005) “The practice of psychoanalytic parent-infant psychotherapy: Claiming the baby”. London:Routdledge. (tr. it. La psicoterapia genitore-bambino. Roma: Astrolabio, 2007)

Broughton C., (2005) “The parent-infant relational Assessment Tool (PIRAT): conception and development” in Bulletin of the association of Child psychotherapists (February)

Broughton C. (2004) “The mind of a child. Baby and You” (September)

 

 

 

Adriana Grotta

Nata a Milano, il 14-6-1951

 

Titoli di studio  e iter formativo

 

      -     1975 - Laurea in Lettere moderne (Univ. Statale Milano)

-         1983-   Laurea in Psicologia (Univ. Padova)

-         1978-83 -Analisi personale e didattica con un’analista della Società psicoanalitica Svizzera

-         1986 - Corso annuale di formazione sulla psicologia psicoanalitica dello sviluppo e sull’Osservazione del neonato e del bambino al Centro Anna Freud di Londra

-         dal 1986 a tutt’oggi -. Supervisioni cliniche, seminari e conferenze sulla teoria e tecnica psicoanalitica, psichiatria infantile organizzate da Psicoterapia e Scienze Umane (Bologna), dal Ruolo Terapeutico (Milano), e dal Centro Anna Freud (Londra) e da altre Agenzie formative in Italia e all’estero

       -    Iscritta all’Ordine degli Psicologi e all’Albo degli Psicoterapeuti

 

Attività professionale

 

-         1975-1985 -  Insegnante di ruolo nella scuola secondaria

-         Dal 1972     - Segretaria di redazione e successivamente membro della redazione della rivista “Psicoterapia e Scienze Umane”.

-     dal 1986    - Socio della Società cooperativa “Psicoterapia e Scienze Umane”, che promuove     -      iniziative culturali di formazione permanente nel campo della Psicoanalisi e delle Scienze      .      Umane, diretta da Pier Francesco Galli.

 -      Dal 1987 -  Professione privata come psicoterapeuta (bambini e adulti).

-         1990-1994 – Seminari clinici con cadenza mensile sul Profilo Diagnostico presso la Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Milano, diretta dalla Prof. Guareschi Cazzullo

-         Dal 1978 Seminari clinico-teorici  a professionisti della salute mentale del Servizio Sanitario Nazionale a Bologna e provincia.

-         1994-1998 – Consulente per la selezione e formazione di assistenti volontari  nel reparto di Onco-ematologia pediatrica della Cinica Pediatrica dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna

-         1986-200 – Attività editoriale come curatore di una rubrica fissa sulla rivista Psicoterapia e Scienze Umane; recensore di libri specialistici; traduttore di testi specialistici in lingua inglese, autrice di articoli e capitoli di libri in materia di psicoterapia e psicologia psicoanalitica, anche su pubblicazioni inglesi.

-         2002 – Seminario su un caso di Autismo infantile tenuto presso la Clinica Tavistock di      

Londra

-         2002 – Seminario nell’ambito delle iniziative di formazione organizzate dall’Ordine degli    

            Psicologi dell’Emilia Romagna

-         2004  - Seminario presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia de “Il Ruolo Terapeutico” di Milano

-         2005  - Seminario sui modelli psicoanalitici dello sviluppo presso la Scuola di

      Specializzazione di Psicoterapia della Famiglia di Bologna

-    2007-08 Docente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia “Il Ruolo Terapeutico”     di Milano.

 

 

 

 

 

 

Casoria (NA), 17.09-22.10.2008 "PSICOTERAPIA E PSICORIABILITAZIONE: LE ORGANIZZAZIONI COMPORTAMENTALI, LIVELLI E TECNICHE DI INTERVENTO"; Sede:  VIA PIO XII 129 ; Info: sipiecm@virgilio.it SIPI@SIPINTEGRAZIONI.IT   Fees= euro 450,00

PSICOTERAPIA E PSICORIABILITAZIONE: ORGANIZZAZIONI COMPORTAMENTALI E LIVELLI E TECNICHE DI INTERVENTO

 

Destinatari:  Il corso si rivolge a psicoterapeuti, medici e psicologi.

Sede: aule didattiche della Sede S.I.P.I. Casoria Via Pio XII 129

Obiettivi: Il modello medico, il modello sociale, i vari modelli psicologici interpretano differentemente la psicopatologia e la affrontano con mezzi diversi. L'evento formativo focalizza le "Organizzazioni Comportamentali", un costrutto integrativo che inserisce ogni modello nel suo ambito e gli attribuisce valore Questo costrutto diviene così uno strumento che facilita il lavoro in psicoriabilitazione e psicoterapia consentendo di stabilire obbiettivi, strategie, livelli e tecniche di intervento.

Docenti:  Didatti della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Integrata (Tommaso Biccardi, Onofrio Scarpato, Rossella Ciampi, Fernando Del prete, Anna Falco)

 

Strutturazione: Il corso consiste in sei incontri di cinque ore ciascuno, per un totale di 30 ore di formazione. In ogni incontro una parte è dedicata a relazioni sul tema previsto nel programma ed una parte alla discussione di casi clinici esemplificativi.

Programma

8-10,30     Relazione 

1         giornata:  Le organizzazioni comportamentali

2         giornata:  Modelli psicopatologici: modello medico, modello psicologico, modello sociale

3         giornata:  I diversi modelli psicologici e le organizzazioni comportamentali su cui si focalizzano (m. cognitivo,m psicodinamico,m fenomenologico,m. strutturale integrato)

4         giornata:  Utilizzo delle  organizzazioni comportamentali  per stabilire obbiettivi, livello e tipo di intervento

5         giornata:  I modelli e le tecniche adatte ai diversi tipi di intervento a)

6         giornata:  I modelli e le tecniche adatte ai diversi tipi di intervento b)

11- 13,30

                    Discussione di casi clinici aderenti al tema in programma

 

Modalità di iscrizione

Il corso è a numero chiuso; la iscrizione avviene seguendo l’ ordine di presentazione della domanda e secondo le modalità indicate dalla segreteria.

 

Costo: 450 euro[1]

 

Attestati e Certificazione dei crediti E.C.M

I partecipanti, in ottemperanza a quanto richiesto dal progetto ministeriale ECM, sono tenuti a rispettare gli orari, firmare un registro di presenze, mantenere la partecipazione ai lavori per il tempo previsto, ed espletare  tutte le formalità di rito.

 

Segreteria Organizzativa

Responsabile Annalisa Giordano

Tel. 081/7308211

Fax. 081/730/8243

E-mail sipi@sipintegrazioni.it

Sito Internet  www.sipintegrazioni.it

 

Responsabile Scientifico

Professor Franco Rinaldi


 

[1] Il corso è gratuito per i soci SIPI

 

Firenze, 5.09-31.10.2008 "VERSO ED OLTRE L'ADOZIONE "; Sede: viale Corsica, 49; Info: info@spigahorney.it  Fees= euro 320,00

EVENTO FORMATIVO ECM

 

VERSO ED OLTRE L’ADOZIONE

Edizione 2008

 

 

Il corso intende rispondere all’esigenza formativa di operatori dell’area psico-sociale che, in ambito pubblico o privato, si trovano sempre più spesso chiamati ad affrontare le delicate tematiche connesse all’adozione - sia nazionale che, soprattutto, internazionale.

Ripercorrendo le varie tappe che conducono al costituirsi della famiglia adottiva, anche attraverso la presentazione e discussione critica dell’iter procedurale e delle più recenti normative italiane ed internazionali in materia di adozione, il corso vuole fornire strumenti conoscitivi e formativi di base per favorire nell’operatore una maggiore consapevolezza delle dinamiche che caratterizzano il campo relazionale in cui egli stesso è inserito nel momento in cui si rapporta all’aspirante coppia adottiva, al bambino e alla famiglia adottiva.

Il corso si articola in sei incontri (più uno di osservazione) dedicati ai seguenti temi.

 

1)      Divenire genitori: dalla difficoltà procreativa alla scelta adottiva.

2)     Per una cultura dei diritti dell’infanzia. Dalla disponibilità all’idoneità all’adozione: esempi clinici. 

3)     L’esperienza all’estero: dalle aspettative della coppia all’incontro con il minore.

4)     Il costituirsi della famiglia adottiva.

5)     Segnali di disagio e contesto interpersonale: l’ascolto del bambino attraverso l’ascolto dei vissuti e delle difficoltà dell’adulto. Discussione di casi clinici.

6)     Il bambino a scuola: un approccio ai disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento. Discussione di casi clinici.

Gli incontri prevedono una prima parte di stimoli informativi e formativi, seguita da un breve dibattito guidato dall’esperto, ed una seconda parte di discussione di casi clinici o esemplificazioni di particolari problematiche relative agli specifici temi affrontati.

 

7)     L’evento formativo comprende anche un’esperienza di osservazione di uno dei Gruppi di Supporto alla Genitorialità Adottiva condotti ormai da anni dalla docente del corso. In ciascun Gruppo della durata di due ore saranno inseriti due partecipanti  (con data da concordare). Questi avranno la possibilità di osservare sul campo molte tematiche affrontate nel percorso formativo e di discuterle con la docente e conduttrice del Gruppo nelle due ore successive.  Infine, nell’incontro programmato all’interno del corso, presenteranno e discuteranno una relazione scritta sull’osservazione compiuta.

 

 

 

 

SEDE degli INCONTRI

EDIZIONE ZERO

Studio De Bono – Viale Corsica, 49 – FIRENZE

Orario: 15.30 – 19.30

 

DATE

5 – 19 – 26 Settembre 2008

3 – 17 – 31 Ottobre 2008

(Da definirsi altra data compresa fra inizio e fine corso

per ogni piccolo gruppo costituito da

due partecipanti-osservatori

di un Gruppo di Supporto alla Genitorialità Adottiva)

 

 

DOCENTI  E RESPONSABILI EVENTO FORMATIVO

PROF. VINCENT ALFRED MORRONE

PROF.SSA IVANA DE BONO

 

 

ABSTRACT  RELAZIONI

 

Premessa

Il corso intende rispondere ad una esigenza informativa e formativa avvertita da psicologi e psicoterapeuti che, in ambito privato o all’interno dei servizi territoriali, si trovano sempre più spesso ad interagire con la coppia aspirante all’adozione, con il bambino adottato e con i genitori adottivi.

Nel susseguirsi degli incontri le relazioni ripercorreranno in chiave psicoanalitica interpersonale le varie tappe che conducono al costituirsi della famiglia adottiva e al suo consolidarsi all’interno della più ampia realtà familiare e sociale. Il filo che le collega è sempre il bambino che ha dentro di sé la ferita dell’abbandono e che necessita, per la sua crescita armonica,  di adulti che sappiano offrirsi come contenitori in grado di accogliere, rendere pensabile e comunicabile la sua indicibile sofferenza.

 

Giornata 1

 

Divenire genitori: dalla difficoltà procreativa alla scelta adottiva

A partire dalle condizioni iniziali da cui generalmente prende corpo l’idea dell’adozione, verranno  illustrate le implicazioni psicodinamiche individuali e di coppia che rendono spesso difficile e sofferto il cammino verso la scelta adottiva. Verranno in particolare approfonditi i temi relativi all’elaborazione del lutto procreativo, al conseguente lutto per la perdita del bambino mai nato e al percorso che permette il passaggio da una dimensione biologica ad una dimensione mentale, in cui trova posto la capacità genitoriale adottiva. L’aver saputo elaborare il proprio dolore senza scissioni, negazioni ed idealizzazioni fornisce la base per l’accoglimento del bambino reale che potrà viversi nella continuità della sua storia e con la sicurezza di appartenere nella sua totalità alla sua nuova famiglia.

 

Giornata 2

 

Verso l’idoneità: presentazione e discussione critica di leggi e procedure

Dopo una  breve esposizione degli atti internazionali più significativi che in anni recenti hanno sensibilmente modificato il nostro modo di guardare all’infanzia - dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del Fanciullo (1989), recepita dall’Italia nel 1991, fino alla Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale (L’Aja, 1993) -, saranno prese in esame le leggi 476/98 e 149/2001 che hanno introdotto nel nostro paese novità rilevanti in materia di adozione nazionale ed internazionale. 

Una rivisitazione critica dell’iter procedurale sostenuto dalle coppie  per l’ottenimento dell’idoneità all’adozione avrà il fine di mettere a fuoco i vissuti, la dinamica intrapsichica e le modalità interpersonali che caratterizzano il campo relazionale in cui si muovono coppia ed operatori.

Saranno presentate esemplificazioni cliniche per favorire nel partecipante la capacità di rapportarsi in modo congruo alla coppia, al bambino  e alla famiglia, anche in contesti e tempi diversi da quelli esaminati. Costituiranno inoltre materiale di consultazione e discussione sia le leggi sopra menzionate, sia alcuni Protocolli d’intesa Regioni/Enti Autorizzati.

 

Giornata 3

 

L’esperienza all’estero: dalle aspettative della coppia all’incontro con il minore

Il cammino verso l’adozione giunge al momento più significativo che lascerà un’impronta indelebile nella storia familiare: l’incontro con il bambino reale, con la sua storia e i suoi vissuti. E’ l’incontro fra due mancanze, due vuoti, ma anche due pieni, che possono sovrapporsi e confondersi, dando luogo a disagi che possono compromettere l’esito dell’inserimento o determinare nel tempo complesse problematiche psicologiche e sociali. Le modalità con cui il bambino potrà porsi fin dall’inizio nella relazione con i suoi nuovi genitori costituiranno lo spunto per ripercorrere il normale processo di crescita di un bambino, con particolare attenzione agli  stili relazionali acquisiti nella prima relazione madre-bambino. Ciò permetterà di comprendere come tracce dell’esperienza dell’abbandono possano rimanere nel vissuto intrapsichico e nel processo di maturazione. La relazione approfondirà  pertanto le modalità comportamentali e relazionali precocemente apprese dal bambino, finalizzate a rendere inavvicinabile il proprio dolore e volte ad un adeguamento alle aspettative esterne. La coppia che avrà già saputo affrontare ed elaborare il proprio dolore e le proprie mancanze potrà offrire le proprie capacità riparative, contenitive e trasformative per garantire una relazione non di appropriazione dell’Altro, ma di scambio e crescita reciproca.

 

Giornata 4

 

Il costituirsi della famiglia adottiva

Solitamente il bambino che ha vissuto l’esperienza traumatica dell’abbandono è in grado di fruire di persone sostitutive che sappiano restituirgli la capacità di avere fiducia.  Tuttavia la sua incapacità di rendere pensabile e comunicabile il vissuto dell’abbandono – che rimane dentro di lui, così come rimane dentro di lui la sua origine biologica, storica e culturale – può entrare in collusione con l’incapacità o il timore dei genitori adottivi di farsi contenitori della sua indicibile sofferenza che in tal modo rimarrà scissa e ostacolerà la possibilità di nuovi investimenti affettivi e cognitivi. Se il bambino avverte che il suo passato doloroso fa fuggire i genitori o teme che questa parte di sé possa distruggere proprio quelle figure da cui più dipende per la sua stessa sicurezza, non potrà riappropriarsi dei suoi vissuti e della sua storia, rimanendo nel limbo di una doppia identità non svelata. Poiché la sofferenza dell’abbandono richiama il lutto legato all’incapacità procreativa, diventa determinante il modo con cui il genitore adottivo ha potuto avvicinare ed elaborare la propria sofferenza. La negazione o la rimozione dei vissuti collegati al lutto procreativo rappresenta infatti un elemento di discontinuità interiore che può indurre o confermare un atteggiamento altrettanto difensivo nel bambino adottato. La conseguenza è che il bambino viene privato della possibilità di esprimere le parti di sé legate al trauma e di vivere in modo adeguato le naturali separazioni connesse al processo di crescita.  Se invece il genitore è in grado di avvicinare i propri vissuti, di riconoscere consapevolmente i propri bisogni, limiti e paure senza esternalizzarli sul bambino, questi potrà sentire il sostegno contenitivo e trasformativo di un adulto capace di restituirgli un sentimento di vicinanza e di pensabilità del proprio dolore. 

Attraverso un approfondimento di quanto sopra esposto, verranno affrontate alcune specifiche problematiche che caratterizzano il periodo post adozione, con una lettura psicodinamica e relazionale dei più frequenti segnali di disagio del bambino e dei genitori.

 

Giornata 6

 

Segnali di disagio e contesto interpersonale: l’ascolto del bambino attraverso l’ascolto dei vissuti e delle difficoltà dell’adulto. Discussione di casi clinici

La sesta giornata, in cui non è prevista una relazione da parte del docente, sarà interamente dedicata alla presentazione e discussione di casi clinici. Infine i partecipanti presenteranno e discuteranno la relazione scritta sull’esperienza di osservazione compiuta (Giornata 5).

 

Giornata 7

 

Il bambino a scuola: un approccio ai disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento

Le difficoltà di socializzazione e di apprendimento che un bambino adottato può manifestare in età scolare o fin dal momento del suo inserimento nelle strutture educative e scolastiche vengono sostanzialmente ricondotte a carenze o distorsioni originatesi in un contesto relazionale precoce. Verranno trattati i disturbi più significativi per meglio comprendere i bisogni del bambino e la funzione che dovrebbero avere le figure adulte di riferimento nel contesto relazionale attuale. Se infatti le loro risposte sono generate da proprie carenze e si pongono in continuità con precedenti stili relazionali in cui altri adulti non hanno saputo cogliere e trasformare in segnali comunicativi i segni manifestati dal bambino, questi tenderà a riproporsi nelle relazioni attuali con meccanismi arcaici di difesa che in passato lo hanno aiutato a sopravvivere, ma che ora lo espongono ad ulteriori sofferenze e difficoltà cumulative.

Sarà presentata un’esperienza di formazione sulle problematiche dell’adozione, svoltasi con docenti delle scuole dell’infanzia del Comune di Firenze, allo scopo di evidenziare l’importanza e gli effetti della qualità dello scambio interazionale fra docente e genitore e fra docente e bambino su specifiche difficoltà scolastiche. Alla relazione seguirà la presentazione e discussione di casi clinici.

 

 

 

 

Brescia, 10.10.2008 "I GRUPPI NELLE ISTITUZIONI. IL LAVORO PSICHICO NEI GRUPPI E NELLE ISTITUZIONI "; Sede: CENTRO S. GIOVANNI DI DIO FATEBENEFRATELLI ; Info: psicoterapia@ariele.info ; Fees= euro 80,00

Breve profilo professionale dei docenti conduttori e relatori.

 

Dott.ssa Mariangela Abrami (Brescia) Psicologa, Psicoterapeuta. Lavora nell'Istituzione

( Servizio Dipendenze) dal 1990 occupandosi di soggetti con problemi di dipendenza da

cocaina e alcool. Conduttrice di gruppi GRF e gruppi di psicoterapia per soggetti

dipendenti.

 

Dott.ssa Annamaria Burlini (Milano) Psicologa e psicoterapeuta, analista di gruppo ad

indirizzo psicoanalitico, socio fondatore e past-president di Ariele Psicoterapia, docente

di "Psicosociologia e analisi istituzionale" presso la Scuola Coirag di specializzazione in

psicoterapia, Sede di Milano, e presso il training in psicosocioanalisi di Ariele

Psicoterapia, membro Ariele Psicosocioanalisi, libera professionista con Studio in

Milano. E' autrice di numerosi articoli e saggi in ambito psicoterapeuticoe formativo.

 

Dott. Dario Forti (Milano) Psicologo, formatore, consulente di direzione, amministratore

delegato della società di consulenza Skolè, past-president di Ariele Psicosocioanalisi,

autore di saggi e articoli sulla formazione e le sue metodologie, lo sviluppo organizzativo

e manageriale, le psicosocioanalisi.

 

Dott.ssa Adele Ferrari (Brescia) Psicologa, Psicoterapeuta, esperta di servizi per la

famiglia.

 

Dott.ssa Aurelia Galletti (Brescia) Psicoterapeuta, Psico-socio-analista, Analista di

gruppo, Sessuologa, Docente COIRAG di Epistemologia ed etica della psicoterapia,

Didatta, e membro del Comitato Scientifico dell’Associazione ARIELE

PSICOTERAPIA. È membro IAGP (International Association of Group Psychotherapy) e

partner dello Studio Associato Sinopsis (psicoterapia, consulenza e formazione). È autrice

di numerosi scritti in campo clinico; con A. Burlini ha pubblicato il volume “Psicoterapia

‘attuale’. Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra individuo, gruppo e istituzione” Ed. F.

Angeli.

 

Dott.ssa Daniela Quaresmini (Brescia) Psicologa, psicoterapeuta, analista di gruppo ad

indirizzo psicoanalitico, formatrice, membro di ARIELE PSICOTERAPIA,

(Associazione Italiana di psicosocio-analisi), partner nello Studio Associato ECRO

(Brescia), libera professionista . Consulente dell’area minori del Comune di Brescia .

Responsabile di numerosi progetti e servizi di sostegno alla genitorialità.

 


 

 

Dott.ssa Paola Scalari (Venezia) Psicologa, psicoterapeuta, analista di gruppo ad

indirizzo psicoanalitico, formatrice, socio ordinario di Ariele Psicoterapia, membro

ARIELE (Associazione Italiana di psicosocioanalisi), Istituto Internazionale Psicologia

Sociale Analitica e Federazione Europea Psicoterapia Psicoanalitica, Funzionario

responsabile Centri età evolutiva e Centro Prima Infanzia del Comune di Venezia;

Membro della “Commissione Cultura” ed Università dell’Ordine degli Psicologi del

Veneto dal 1997, Membro della Commissione “Formazione” dell’Ordine degli Psicologi.

 

Dott.ssa Maria Scudellari (Verona) Psicologa, psicoterapeuta -Responsabile Unità

complessa Area Famiglia dell’Ulss 20 di Verona, Dirigente di I° livello, formatrice

nazionale ed internazionale sulle tematiche delle adozioni, è autrice di varie pubblicazioni

sulle tematiche dell’adozione, della separazione e sulle relazioni familiari.

 

Bari, 10-11.10.2008 "DINAMICHE PSICOSOCIALI NEL GRUPPO ANALITICO ALLARGATO "; Sede: KURSAAL SANTA LUCIA- LARGO ADUA 5/9 - 70100 BARI ; Info: ilcerchio-onlus@libero.it  HNDERI@TIN.IT ; Fees= euro 80,00

Stocchi Luciana

Responsabile della Struttura Semplice di Psicoterapia Analitica di Gruppo  in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Policlinico Consorziale, Bari

 

Roma, 17-18.10.2008 ": IL SETTING IN PSICOTERAPIA.TEORIA E CLINICA DEL CONFINE E DELLE SUE VIOLAZIONI "; Sede: VIA DEI MONTI DI CRETA, 104 SIRPIDI-IDI ROMA ; Info: sirpidi@email.it SCINF@IDI.IT Fees= euro 120,00

Annibale Bertola:

 

Nato a Civitavecchia il 14/12/1946

 

Laurea in Filosofia nel 1971, Laurea in Psicologia nel 1978 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

 

Iscrizione all’Ordine degli Psicologi della regione Lazio n. 828, nel 1990

Abilitazione all’attività di psicoterapeuta ex art. 35 legge 56/89 delibera Ordine del Lazio 4/2/95

 

Membro direttivo FIAP

 

Docente SIRPIDI

 

Professore a contratto di Demoantropologia presso la facoltà di medicina e chirurgia universitaria di Tor Vergata sede IDI

 

Angelo Pennella:

 

Nato a Marano di Valpolicella (VR) l’11/9/1956

 

Laurea in Psicologia presso la Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” di Roma nel 1980

 

Specializzato in Psicologia Clinica e Psicoterapia Psicoanalitica presso la SIRPA di Roma

 

Docente SIRPIDI e Membro del comitato di coordinamento dal 1998 ad oggi

 

Docente a contratto presso la facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

 

Professore a contratto nei Master di Management per le funzioni di Coordinamento e nella Laurea Specialistica presso la facoltà di medicina e chirurgia universitaria di Tor Vergata sede IDI

 

Luciano Mecacci:

 

Laurea in Filosofia

Professore ordinario psicologia università di Firenze

Pro-rettore università di Firenze

presidente comitato scientifico SIRPIDI

 

Mario Ardizzone:

 

Psicologo, psicoterapeuta

Dirigente ASL RM/A

 

Glen O. Gabbard

 

Medico, Psichiatra, Professore presso  Baylor Psychiatry Clinic Houston

 

 

 

 

Roma, 23.10-4.12.2008 ": LA PSICOANALISI OGGI E I DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE "; Sede: CENTRO DI PSICOANALISI ROMANO, VIA PANAMA, 48 - 00198 ROMA ; Info: segreteria@centropsicoanalisiromano.it Fees= euro 72,00

CORSO DI AGGIORNAMENTO

Prof. Antonio Ciocca

 

 

“La psicoanalisi oggi e i disturbi della condotta alimentare”

 

PROGRAMMA:

 

23 ottobre 2008

La psicoanalisi oggi. Il problema corpo-mente.

13 novembre 2008

Anoressie e bulimie. Riflessioni psicopatologiche.

27 novembre 2008

Il caso Ellen West.

4 dicembre 2008

La funzione della sensorialità come ancoraggio della mente. Esempi dall’esperienza psicoanalitica.

 

Abstract

 

Sulla base della esperienza psicoanalitica ed istituzionale con pazienti anoressiche e bulimiche presenterò alcune riflessioni psicopatologiche che discuterò con i partecipanti al Seminario soprattutto alla luce della teoria di Bion e dei suoi sviluppi più attuali. In particolare l’approccio di Bion sarà centrato sui concetti di apprendere dall’esperienza, cambiamento catastrofico, impensabile e non ancora pensato, invivibile e non ancora vissuto, il pensiero mitico. La griglia di Bion: transizione Ps↔D, il gioco del rocchetto, le griglie nella griglia. Verrà esplorata la funzione della sensorialità come ancoraggio della mente in esempi clinici tratti dalla letteratura psicoanalitica, come il caso di Ellen West ma anche da esempi attuali.

 

ORARI:

 

Ore 21,00 – 22,00

 

Relazione del docente

Ore 22,00 – 23,00

 

Discussione con la sala

Ore 23,00– 23,30 (solo 4/12/2008)

 

Questionario di apprendimento

 


 

 

 

Monza, 11.10.2008 "AGGRESSIVITA' VIOLENZA PERVERSIONE NELLA COPPIA E NELLA FAMIGLIA "; Sede: : FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA MILANO BICOCCA SEDE DI MONZA (MI)VIA CADORE , 48 ; Info: npimonza@hsgerardo.org ; Fees= euro 50,00

“AGGRESSIVITA’ VIOLENZA PERVERSIONE

NELLA COPPIA E NELLA FAMIGLIA ”

 

 

 

 

11 OTTOBRE 2008

 

LA FOLLIA RIMOSSA DELLA FAMIGLIA SANA

:LE VICISSITUDINI DI TENEREZZA E AGGRESSIVITA’ NELLO SVILUPPO

 

 

Verranno illustrati i percorsi di crescita di un bambino in un ambiente  favorente o ostacolante il suo sviluppo psicofisico; in particolare l’attenzione avrà come fulcro gli impulsi di tenerezza e aggressività che sempre sono coinvolti nell’allevamento a partire dalla relazione madre bambino per estendersi alla relazione genitori , figli e fratelli.

Il nostro scopo è riflettere intorno ad aspetti inconsci, scissi o denegati nella famiglia di impulsi aggressivi, distruttivi , perversi che possono gravemente interferire nello sviluppo sano di un bambino.

Questo nell’ottica di una prevenzione familiare riguardante il possibile evolversi di patologie violente e perverse nei figli  nelle relazioni familiari e , più tardi, anche nelle relazioni sociali.

Inoltre affronteremo gli strumenti terapeutici per la cura dei genitori e dei figli in presenza di patologie con queste caratteristiche

 

Relatori: 

ANDREAS GIANNAKOULAS e MARIO BERTOLINI

Milano, 9.10-11.12.2008 "TRAUMA E NARCISISMO (CMP, 2008-2) "; Sede: CENTRO MILANESE DI PSICOANALISI - VIA CORRIDONI 38 ; Info: biblio.cmp@faswebnet.it  Fees= euro 300,00

Trauma e Narcisismo (CMP, 2008-2)

 

PROGRAMMA E ABSTRACT:

 

DATA:  9 ottobre 2008 – giovedì (1)
Titolo:
Caducità

 

Ore: 21.00-22.30
Tipo:
B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti
: E. Gaburri

 

Abstract:  Il lavoro dell'analisi ha permesso di stabilire dei nessi e un “quantum” di continuità tra la vita prenatale e la nascita come “impressionante cesura”. Bion si è ispirato all'idea di questa continuità nel suo breve scritto “Caesura”, dimostrando la rilevanza di questi nessi i tutte le esperienze di cambiamento in analisi. La stessa cosa si può dire a proposito della cesura che si propone alla fine della esistenza biologica intesa come ritorno all'indifferenziato? La letteratura psicoanalitica ci soccorre per la esplorazione della esperienza della vecchiaia, l'ultima stagione della nostra vita sembra conservare una indicazione  per il lavoro psicoanalitico ma ciò non scioglie l'enigma della morte che, come sosteneva Freud, non è rappresentabile nell'inconscio.     Dall' evento (non solo rappresentazionale) della morte della persona amata/odiata però Freud procede per postulare la nascita della psicologia intesa come proiezione di un “aldilà” che in parte consola e permette di tollerare la sofferenza della perdita. La “Psicologia” è tuttavia una scienza che rimanda al gruppo, allo scambio interpersonale tra persone vive, sufficientemente sane, esenti da malattie defedanti e da traumi attuali (non esisteva psicologia nei campi di sterminio) e, sufficientemente esenti da aggregazioni fanatiche e razziali. Ma la morte rimane, per lo psicoanalista laico, una irreversibile cesura dello spazio/tempo soggettivo, per certi aspetti analoga ma per certi altri opposta alla nascita. La morte, nella transizione tra inconscio e coscienza conserva la sua potenza paurosa di irrapresentabilità.            Del resto se Freud ha cercato di insegnarci a rispettare “il verdetto della realtà” la fine irreversibile della nostra esistenza fa parte di questo verdetto. Ma ciò non esclude il fatto che questo ultimo “transito” (e l'aspetto di “tortura somatica” che vi si accompagna) evochi nella fragile natura umana un grado di paura della quale sarebbe arrogante vergognarsi così come sarebbe degradante trattarlo con ipocrisia. La stessa paura che Bion descrive come “terrore senza nome” che in parte sempre accompagna nel neonato l'espressione degli elementi beta. La paura della morte si presenta a tutte le età della vita ma prende corpo nella vecchiaia e nella malattia con la progressiva impotenza del corpo. Quello che veramente è possibile aggiungere interrogando la psicoanalisi  viene dalla osservazione accurata di quegli eventi che “transitano” tra paziente e analista in quelle situazioni di severo pericolo somatico, pericolo che attiva il fantasma della esistenza biologica nella sua caducità e nella sua irreversibile finitudine. In queste situazioni privilegiate la paura prende corpo e, con essa, le strategie fantasmatiche per come affrontarla nella relazione con l'altro.  Da queste, e analoghe, situazioni emerge la direzione predominante dell'Io, se dirigersi verso condizioni di arroganza degradata o se riuscire a valorizzare l'affetto residuo, che vivere “vale la pena” finchè quel paradosso che noi chiamiamo oggetto e che contemporaneamente definiamo interno, trova riscontro specifico con qualcuno al di fuori di noi.

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: : M. Riva

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

Ore: 23.30-24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00


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DATA: 23 ottobre 2008 - giovedì (2)

Titolo: Le relazioni precoci. L’analista e i genitori al lavoro con i  bambini/e piccoli (0-5anni )

 

Ore: 21.00-22.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Dina Vallino


Abstract
: Consultazione Partecipata e Prolungata  è la denominazione precisa della consultazione psicoanalitica  con i   bambini piccoli (0-5anni) che  vengono accompagnati dai  genitori, inviati da altri operatori (neuropsichiatri infantili, insegnanti, educatrici, pediatri, assistenti sociali etc ) o con una diagnosi definita o per aver mancato quegli “appuntamenti” dello sviluppo fisiologico e mentale che sono considerati indici di “normalità”. Il setting del lavoro clinico con i genitori e i loro figli  piccoli, estensione dell’Infant Observation alla clinica infantile, prevede  sedute  ripetute nel tempo, anche  per diversi mesi, in cui i genitori partecipano insieme all’analista al gioco  del loro figlio/a, per poi  discutere con l’analista quale comunicazione ed evoluzione è riconoscibile nel  comportamento del bambino. Descrivo in dettaglio la tecnica di tale consultazione nel piccolo gruppo costituito dal bambino e dai genitori che l’accompagnano.

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: Marta Badoni

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 23.30-24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00

 

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DATA: 30 ottobre 2008 - giovedì (3)

Titolo: Il sogno:finestra aperta sull'inconscio

Ore: 21.00-22.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Sergio Molinari


Abstract
: Il relatore ripercorre il pensiero freudiano sul sogno per rintracciare le radici teoriche della teoria  di Bion fino a considerare il sogno, come una creazione congiunta  della coppia analitica. Quello che conta non è tanto il “testo” del sogno e l’interpretazione di questo,ma  semmai la qualità della reverie del paziente e dell’analista . Anche Freud in “Costruzioni nell’analisi” (1937) preferisce al termine interpretazione quello di formulazione  che meglio indica la qualità trasformativa da una forma simbolica ad un’altra. Nei sogni può emergere un nucleo irrappresentabile,non simbolico, pre-verbale, a cui l’analista cerca di trovare una forma narrativa  e rappresentativa nella dinamica transfert\controtransfert. Il sogno deve dunque poter  essere ricondotto al “hic et nunc” della relazione analitica, come aiuto indispensabile alla costruzione, intesa come elaborazione  e ricostruzione di esperienze arcaiche depositate nell’inconscio. Il lavoro del sogno rende pensabili e verbalizzabili esperienze all’origine non pensabili. I sogni subiscono continue trasformazioni in rapporto alle trasformazioni cui va incontro il paziente nel corso dell’analisi.

Sul piano clinico possiamo riconoscere al sogno molteplici funzioni, tutte riconducibili al transfert e contestualizzabili nella relazione analitica. Il significato più profondo del sogno in analisi risiede nella sua capacità di rappresentare il transfert nel presente e di offrire una quadro delle parti del Sé in gioco e degli affetti che dominano lo spazio analitico in quel preciso e transitorio momento relazionale.

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: Giuseppina Antinucci

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 23.30-24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00

 

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DATA: 7 novembre 2008 – Venerdi’ (4)
Titolo:
Puntualizzazioni psicoanalitiche: ricerca del concetto di area psichica (parte teorica)

Ore: 21.00-22.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Norberto Marucco

 

Abstract: In questo lavoro l’autore sostiene che nella concezione attuale della psicoanalisi, dei suoi enunciati teorici, dei suoi conseguimenti clinici, e la direzione nella quale si orienterebbe l’analisi, sembra solo possibile generalizzare delle “tendenze”, dei consensi più o meno ampi dentro la comunità scientifica. Così la singola prospettiva di ciascun analista  non solo sarebbe influenzata da queste  “tendenze attuali” e da quanto viene accettato o  rifiutato  dalla propria riflessione critica, ma fondamentalmente dall’esperienza che la propria pratica clinica apporta e  dallo stimolo che i problemi che nascono da essa impongono al suo pensiero dando luogo a teorizzazioni personali.

Cercando una prima definizione avendo in mente questo presupposto si potrebbe dire che la psicoanalisi è una disciplina il cui corpo teorico e il cui metodo apportano una speciale comprensione dello psichismo umano e della modalità di intraprendere un percorso terapeutico a partire dalla sofferenza; da qui il valore che la psicoanalisi  assegna alla teoria della cura.

Situato sul terreno della clinica lo psicoanalista sarebbe un investigatore molto particolare  che deve riflettere soprattutto, sullo scopo terapeutico,sulla teoria sottostante, sul contesto culturale nel quale la sua prassi e il suo pensiero stanno immersi,così come deve riflettere sopra le vicissitudini del contesto scientifico al quale appartiene. La sua “investigazione” avrà luogo nel rintracciare questo dialogo nei luoghi che strutturano il tranfert, i cui enunciati hanno valore   perché appaiono provvisoriamente veri e contemporaneamente  potenzialmente rivelatori  dell’inconscio sottostante.

L’autore fonda le sue argomentazioni  su quello che definisce i 4 pilastri della metapsicologia freudiana: introduzione dei sogni,introduzione del narcisismo, introduzione della pulsione di morte,introduzione del feticismo.

L’autore descrive la sua teoria delle “zone psichiche” (aree di funzionamento psichico coesistenti) e i particolari modi di strutturazione di tali zone. Secondo l’autore le strutture psicopatologiche  mostrerebbero nelle loro complessità clinica  la manifestazione di queste “zone” che coesistono e si sovrappongono simultaneamente.

La  comprensione  di tali zone  permetterebbe di intraprendere  un approccio clinico  in accordo con esse, compromettendo in maniera particolare il ricorso all’interpretazione, la costruzione, il controtransfert (o, in un modo di intendere più ampio, la mente dell’analista), e le condizioni stesse del setting, così come altri aspetti della tecnica.

L’analista di oggi tenderà ad aguzzare i suoi modi di “sentire”  analitici per riconoscere i diversi momenti nei quali si esprimono queste differenti zone di funzionamento psichico, e a partire da qui incontrare le vie d’accesso terapeutico adeguate ad ognuna di esse.

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: P. Gammaro Moroni

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 23.30-24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00

 

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DATA:
8 novembre 2008 sabato (5)
Titolo: Puntualizzazioni psicoanalitiche: ricerca del concetto di area psichica (parte clinica)

Ore: 10.00 -11.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Nelly Cappelli


Abstract:

La relatrice illustrerà un caso clinico  riagganciandosi al concetto di area psichica

 

Ore: 11.30 -12.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: Norberto Marucco

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 12.30-13.00

Alle 12.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 13.00

 

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DATA20 novembre  2008 - giovedì (6)
Titolo: Trauma emotivo e sviluppo psicopatologico

Ore: 21.00-22.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Franco De Masi


Abstract: L’autore intende mostrare come la distorsione nella relazione emotiva tra il bambino e il genitore nella prima infanzia stimola la formazione di struttre od oggetti patologici che finiscono per funzionare come parti di sé e che diventano produttori di sofferenza e patologia. La presenza di tali strutture psicopatologiche fa perdere  il ricordo del trauma emotivo iniziale e cancella la percezione della sofferenza. Il lavoro si avvale di materiale clinico psicoanalitico.

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: P. Gammaro Moroni

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 23.30-24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00

 

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DATA: 27 novembre 2008 – giovedì (7)
Titolo:
Uno sguardo agli aspetti intersoggettivi della psicoanalisi nella storia, nella teoria e nella clinica (gli aspetti intersoggettivi inconsci e consci della psicoanalisi)

 

Ore: 21.00-22.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Sandro Panizza

 

Abstract:  (uno sguardo alla storia, all’arricchimento della teoria, alle ricadute cliniche)

Un’idea forte: l’intersoggettività, il momento relazionale dell’incontro clinico, non è tanto una moda postmoderna; quanto una cifra della psicoanalisi, che nasce con la psicoanalisi stessa, si sviluppa accanto-e talora contro- gli aspetti strutturali-pulsionali. Si potrebbe fare una ricognizione dell’intersoggettività, attraverso un viaggio ideale che parte da Freud, passa nei paraggi di Ferenczi, attraversa la Manica e sbarca in Inghilterra: incontra la Klein, attraversa le discussioni controverse, e passa il testimone al Middle Group. Poi, come un fiume carsico, affiora in America e si diffrange in formazioni diverse, classiche e meno classiche: dai fermenti intersoggettivi nell’APA(Loewald, Gill…Gabbard, Ogden, Jacobs), alle elaborazioni dell’Alanson White Institute(Mitchell, Aron..) all’ Infant Research dei bostoniani(Sander, Tronic, Stern, Beebe, ecc.).

Gli arricchimenti intersoggettivi della teoria psicoanalitica(soggettività, narcisismo, inconscio..genere..) e della tecnica (transfert e relazione estesa (Hoffman), monitoraggio inconscio da parte del paziente degli aspetti consci e inconsci dell’analista (Aron), enactement (Jacobs), self-disclosure,ecc.) sono un’importante stimolo per l’intelligenza psicoanalitica.

L’idea portante potrebbe essere che l’intersoggettività non sia inerente ad un’appartenenza specifica di scuola, ma costituisca una nebulosa che attraversa in senso verticale tutta la storia della psicoanalisi, e permea , in senso orizzontale,tanti modelli della psicoanalisi contemporanea(da Bion, al “campo”, ecc.)

 

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: Giuseppe Civitarese

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 23.30-24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00

 

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DATA: 4 dicembre 2008 - giovedì (8)
Titolo:
Conversazione sull'esperienza dei suoni

 

Ore: 21.00-22.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Alberto Sch
ön

Abstract: carrellata dalle etimologie, alla rappresentazione non verbale, alla semanticità dei suoni, fino alla struttura di linguaggi comunicativi non o poco verbali. La psicoanalisi ha privilegiato a lungo l'esperienza dell'immagine e dell'immaginare, più tardi e un po' meno quella dell'ascolto e del senso sel suono. Sarà trattato il suono sia nella coppia, sia nel gruppo e dei correlati clinici.

 

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: Valeria Egidi Morpurgo

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 23.30-24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00

 

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DATA: 11 dicembre 2008 – giovedì (9)
Titolo: Riconsiderazioni sul narcisismo

 

Ore: 21,00 -22.30
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato
Docenti: Stefano Bolognini

Abstract: Il lavoro propone un assaggio “dal vivo”, attraverso la clinica, di un  punto di vista contemporaneo sulla dimensione narcisistica nella sua complessità, tenendo conto di una ideale collana di contributi che parte da quelli di Freud e giunge a quelli successivi e originali di Grunberger, di Chasseguet Smirgel, di Kohut, di Green, e degli analisti del Self.

E' ritenuto oggi fondamentale distinguere con accuratezza le forme evidenti di narcisismo sano da quelle di narcisismo patologico  per poter meglio orientare le diverse, possibili strategie tecniche di trattamento.

Ed è altrettanto importante sviluppare un’ottica relazionale e interpsichica per la comprensione e nel trattamento dei disturbi narcisistici.

L’analista contemporaneo lavora oggi, aldilà delle appartenenze dichiarate e coscienti a questa o a quella scuola teorica, ad un buon livello di integrazione di differenti vertici osservativi e tecnici, e  anche l’analisi delle patologie narcisistiche (da difetto o da eccesso di dotazione narcisistica, da dissolvibilità del collante narcisistico o da cristallizzazione e fissazione rigida degli investimenti narcisistici su Sé o sull’oggetto)  si giova oggi di una notevole varietà di strumenti concettuali e operativi messi a disposizione dalla letteratura sull’argomento.

Vengono presentati due casi clinici diametralmente diversi tra loro.

Il primo è rappresentativo di una patologia narcisistica “da eccesso”, il secondo “da difetto”; e queste definizioni sono riferibili agli esiti funzionali dei rispettivi processi patologici, non alla loro patogenesi.

 

Ore: 22.30-23.30

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Discussant: P. Gammaro Moroni

 

Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedente

 

Ore: 23.30- 24.00

Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00

 

 

Ischia (NA), 10-11.10.2008 ": OLTRE LA SOGLIA. SGUARDI A CONFRONTO SUI MODI DELLA  RELAZIONE"; Sede:CASTELLO ARAGONESE - ISCHIA (NA); Info:ble.consulting@virgilio.it;       Fees= euro 80,00

“Oltre la soglia. Sguardi a confronto sui modi della relazione”

Castello Aragonese, Ischia (NA)

10-11 ottobre 2008

 

PROGRAMMA

 

10 OTTOBRE 2008

 

14.30 – 15.00: Registrazione dei partecipanti

                        F. Napolitani

 

15.00 – 15.30: Introduzione e Presentazione del Corso

                        Oltre la soglia. Sguardi a confronto sui modi della relazione

                        F. Napolitani

 

15.30 – 16.00: Saluti

§         R. Ateniese – Direttore Generale ASL NA2

§         A. Cortese – Assessore alle Politiche sociali e formative della Provincia di Napoli

§         C. Barile: Vicesindaco, Assessore alla Sanità del Comune di Ischia

§         G. Perrino – Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL NA2

§         E. Cece – Direttore U.O.S.M. Distretto 56/57 ASL NA2

§         G. Scalera – Presidente Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Napoli

§         C. Zullo – Presidente Ordine degli Psicologi della Campania

§         A. Mazzella – Psicologa, Psicoterapeuta, Presidente Associazione “Oltre Onlus”

 

Chairman: F. Napolitani

Discussant: G. Perrino

 

16.00 – 16.30: Quali sguardi e tra chi nell’occhio della mosca; grande gruppo come realtà 

                        multifocale

                        M. Guelfo

 

16.30 – 17.00: La donna che era allergica a tutto

                        G. Sacerdoti                        

 

17.00 – 17.30: Coffee Break

 

17.30 – 18.30: Lezione Magistrale

                        Psichiatria e psicanalisi. Relazioni virtuose

                        F. Sorge

 

18.30 – 19.00: Discussione sulla Lezione Magistrale

                        Psichiatria e psicanalisi. Relazioni virtuose

                        F. Sorge

 

19.00 – 19.30: Oltre le note: fare musica insieme. Uno sguardo ermeneutico all’esperienza musicale

                        D. Agiman

 

19.30 – 20.00: Chiusura dei lavori

 

20.00: Concerto per quartetto d’archi diretto da D. Agiman

 

11 OTTOBRE 2008

 

08.30 – 09.00: Registrazione dei partecipanti

                        F. Napolitani

 

Chairman: F. Napolitani

Discussant: G. Perrino

 

09.00 – 09.30: Il furto dell’adolescenza

                        M. Lodoli

 

09.30 – 10.00: La relazione come principio ed il problema della sua comprensione

                        R. Mulato

 

10.00 – 10.30: Discussione sul tema

                        La relazione come principio ed il problema della sua comprensione

                        R. Mulato

 

10.30 – 11.00: Esco di casa. L’Altro “Piacere!”

                        D. Napolitani

 

11.00 – 11.30: Coffee Break

 

11.30 – 13.30: Workshop esperienziale in piccoli gruppi

                        S. Resnik, A. Taquini Resnik

 

13.30 – 15.00: Lunch

 

15.00 – 16.30: Sezione Poster

                        Lo spazio della dimensione relazionale nella prassi terapeutica e formativa

                        I Partecipanti

 

16.30 – 17.30: Workshop esperienziale in large group

                        S. Resnik, A. Taquini Resnik

 

17.30 – 18.00: Coffee Break

 

18.00 – 19.00: Lezione Magistrale

                        Transfert e molteplicità. Implicazioni pedagogiche e terapeutiche

                        S. Resnik, A. Taquini Resnik

 

19.00 – 19.30: Tavola Rotonda

                        I modi della relazione: closing remarks

                        Tutti i Relatori

 

19.30 – 20.00: Conclusione dei lavori e compilazione dei test di apprendimento

                        F. Napolitani

 

 

 

 

 

RAZIONALE

 

Il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL NA 2 propone un Convegno dal titolo “Oltre la soglia: sguardi a confronto sui modi della relazione” che si terrà ad Ischia nella sede del Castello Aragonese nei giorni 10 e 11 ottobre 2008.

Il Dipartimento ha individuato per l’organizzazione del Convegno l’associazione OLTRE Onlus costituita dal gruppo di psicologi che collabora con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ ASL NA2 e che porta avanti una serie di iniziative a carattere preventivo, formativo e clinico.

Il Convegno, rivolto a psicologi, psichiatri, medici di base ed insegnanti intende offrire uno spazio di riflessione e di scambio multidisciplinare sul tema della relazione sia in ambito terapeutico che nel contesto didattico. Lo sguardo si poserà, quindi, sulle dinamiche relazionali attivate nel rapporto tra terapeuta e paziente e tra discente e docente. Il Convegno sarà pertanto un invito a dialogare sulla relazione e contemporaneamente stimolo alla relazione tra professioni. Il tema che guiderà il Convegno è la profonda convinzione che la reciprocità relazionale propria dei processi terapeutici e formativi comporta la necessità per il terapeuta così come per l’insegnante di disporsi ad un ascolto attento e continuo sia dell’altro (paziente o allievo) che di se stesso, lasciando spazio alla corrente emozionale generata dal rapporto. Ciò vuol dire trasformare un processo di valutazione che tradizionalmente si estrinseca attraverso diagnosi e voti, in un processo di formazione e di crescita. L’obiettivo non è pertanto quello di insegnare o curare attraverso procedure standardizzate, ma grazie ad un processo che tenga conto della persona che ci è di fronte e della circolarità del rapporto che viene creato.

 

QUALIFICHE RELATORI

 

D. Agiman: Direttore d’Orchestra

M. Lodoli: Insegnante di Lettere, Scrittore, Giornalista

M. Guelfo: Psicanalista SPI, Didatta Istituto Italiano Psicanalisi di Gruppo

R. Mulato: Filosofo, Didatta di Discipline Filosofiche Centro Internazionale di Studi Psicodinamici della Personalità di Venezia

D. Napolitani: Psicanalista, Fondatore e Presidente Onorario Società Gruppo Analitica Italiana

F. Napolitani: Psicologa, Psicoterapeuta U.O.S.M. di Ischia, Distr. 57, ASL NA2

G. Perrino: Direttore Dipartimento di Salute Mentale, ASL NA2

S. Resnik: Psicanalista Società Internazionale di Psicanalisi

G. Sacerdoti: Medico Allergologo Seconda Università degli Studi di Napoli

F. Sorge: Psicanalista, Professore Aggregato Università degli Studi di Napoli “Federico II”

A. Taquini Resnik: Psicanalista

 

Verona, 11.10.2008 "I LUOGHI DELLA VIOLENZA"; Sede: : SALA DEL CENTRO CULTURALE “G. MARANI”, VERONA; Info:  antecchi@reprint.it ITINERARIPSICO@LIBERO.IT Fees= euro 75,00

XII° CONVEGNO

“I LUOGHI DELLA VIOLENZA”

Verona, 11 ottobre 2008

Centro Culturale “G. Marani” Ospedale Civile di Borgo Trento, via De Lellis, 1

L’Associazione Itinerari Psicoanalitici organizza il dodicesimo convegno, rivolgendosi a psichiatri (numero previsto 150) e psicologi (numero previsto 150) che operano nel campo clinico e che sono impegnati professionalmente come psicoterapeuti in differenti contesti (individuale, famiglia, gruppo, istituzione). L’evento si inserisce nell’aggiornamento professionale per l’esercizio della attività di psicodiagnostica e psicoterapia e ha come obiettivo l’acquisizione  di conoscenze teoriche e tecniche utilizzabili nell’ambito clinico. La cronaca riporta ogni giorno episodi di insensata violenza che accadono tra persone “apparentemente normali” e che coinvolgono la famiglia, la scuola, lo stadio, la strada… la società tutta. L’eco di questi fatti arriva nei nostri studi lasciandoci sgomenti e impreparati. Ci è sembrato importante e necessario tentare di investigare i luoghi sotterranei in cui la violenza nasce e prende forma, alla ricerca di modelli di comprensione e possibili risposte cliniche. Ai tecnici, agli esperti della mente vengono spesso rivolte domande che hanno a che fare con la ricerca della spiegazione, la predittività e soprattutto la prevenzione della violenza.  Riteniamo che la conoscenza approfondita del fenomeno, nel suo manifestarsi nel singolo individuo, nei gruppi e nella società sia indispensabile per affrontare queste questioni. Pensiamo che la società scientifica psicologica, psichiatrica e psicoanalitica non possa e non debba sottrarsi alla discussione di queste tematiche che spesso vengono affrontate  principalmente da un punto di vista sociologico e politico. L’evento avrà luogo  il 11 ottobre 2008 nella sala  “G. Marani” dell’Ospedale Civile di Borgo Trento, via De Lellis, 1 - Verona. Si svolgerà in due sessioni:dalle 8,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17,30. Il materiale consegnato ai partecipanti è costituito dagli Atti e da una bibliografia sui temi presentati. Il metodo di verifica dell’apprendimento e l’indice di gradimento sono contenuti nel questionario compilato dai partecipanti alla fine della giornata di studio. Le quote di iscrizione: 75 € entro il 20 settembre; dopo il 20 settembre, 90 €; Studenti e specializzandi, 50€.

Responsabile scientifico dell’evento è il dottor Alessandro Bonetti psichiatra,psicoterapeuta. Chairman dell’evento: la Dott.ssa Liliana Cunico, psicologo psicoterapeuta e Presidente dell’associazione e il Dott. Maurizio Freschi, psicoanalista IPA. Si tratta di una conferenza clinico-patologica con presentazione di alcune relazioni tenute dai dottori:

Dr. Guido Papalia, Procuratore della Repubblica, Verona, “Il luogo come causa ed occasione di violenza”

Dr Franco De Masi, Psicoanalista IPA, Milano, “Violenza e distruttività nella clinica psicoanalitica” 

Dr. Maurice Hurni, Psicoanalista FMH, Losanna, “La violenza disumanizzante”

Dr Antonello Correale, Psicoanalista IPA, Roma, “Vicende traumatiche nelle istituzioni”

Dr Flavio Nosè, Psichiatra Psicoterapeuta, “L’incontro con la violenza nella pratica istituzionale”

Nei mesi successivi,nell’ambito della consueta attività di formazione e di aggiornamento, l’Associazione si propone di continuare la discussione di questo tema  con i colleghi, in seminari a numero limitato.

 

ABSTRACTS DEI LAVORI

Dr. Guido Papalia Procuratore della Repubblica, Verona,“Il luogo come causa ed occasione di violenza”: I luoghi in cui si consuma la violenza sono determinanti per definire le cause che ne hanno comportato l'esplosione e per meglio comprendere le vere ragioni che hanno spinto all'azione delittuosa. Sotto questo profili i casi di violenza entro le mura domestiche e cioè nei luoghi o in prossimità dei luoghi dove si svolge la vita familiare traggono quasi sempre origine da palesi difficoltà insorte tra due persone prima della costituzione di un rapporto di coppia o nel corso di un rapporto già costituito o dopo la fine di tale rapporto o, ancora, sono da attribuirsi ad una incomprensione profonda tra genitori e figli molto spesso non effettivamente percepita e camuffata con formali e non effettivamente sentite espressioni di affetto. Si tratta sempre, comunque, di violenza posta in essere da un singolo contro uno, o più di uno, o tutti i componenti del nucleo familiare. Anche la violenza commessa aggredendo persone (nella maggior parte dei casi donne) in luoghi pubblici insicuri perchè isolati, poco illuminati e non controllati, è quasi sempre opera di una persona che agisce da sola o con qualche complice per stuprare o per impossessarsi di denaro o di altri beni o per simili ragioni. Nei casi, invece, di violenza negli stadi o in altri luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive o in luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime o in altri luoghi a questi contigui, si tratta di violenza di gruppo che presuppone la costituzione di un'apposita organizzazione con regole precise, con uno o più leader riconosciuti e che comporta la spersonalizzazione del singolo e la sua completa identificazione con il gruppo. Lo stesso accade per i fatti di violenza a scuola (c.d. bullismo o teppismo ) o nelle vicinanze della scuola o in altri luoghi (parrocchie, circoli sportivi...) frequentati da giovani studenti. Lo stesso fenomeno della necessità della precostituzione di un gruppo che, in alcuni casi, si può costituire e organizzare immediatamente, poche ore prima della commissione dell'atto di violenza, si riscontra nei casi di aggressione compiuta ai danni dell'altro, considerato per varie ragioni, nelle vie del centro cittadino. In tutti questi luoghi (stadio e sito ad esso vicino,scuola,centro cittadino..) appaiono più come occasione per dare sfogo ad una esigenza di violenza preesistente che non come luoghi dove nascono e si consolidano i motivi che portano ad aggredire, picchiare ed anche uccidere il bersaglio di volta in volta prescelto.

Dr Franco De Masi, Psicoanalista IPA, Milano, “Violenza e distruttività nella clinica psicoanalitica”: Il lavoro intende distinguere in primo luogo l’aggressività dalla distruttività, concetti che a volte sono usati in modo interscambiabile. Mentre l’aggressività può essere considerata in certi contesti una difesa utile alla sopravvivenza, la distruttività si rivolge alle radici stesse della vita psichica ed è alla base di gravi quadri psicopatologici quali la perversione, le sindromi anoressiche e borderline, le tossicomanie e le psicosi. A differenza della violenza, che è manifesta ed è espressione di conflitti relazionali, la distruttività procede silenziosamente e conquista la mente  presentandosi come un luogo di piacere e di eccitamento. Questo tipo di piacere perverso produce una confusione tra ciò che è distruttivo e ciò che è costruttivo e favorisce comportamenti etero e autodistruttivi che si realizzano al di là della consapevolezza dell’individuo.

Il lavoro riporta alcuni esempi tratti dalla clinica psicoanalitica e introduce alcune considerazioni del legame tra distruttività, trauma emotivo e strutture psicopatologiche.

Dr. Maurice Hurni, Psicoanalista FMH, Losanna, “La violenza disumanizzante”: Psicoterapeuti e Psicoanalisti hanno impiegato molto tempo prima di integrare le nozione di violenza nelle loro terapie. (Molti di loro d’altronde continuano a ignorarla). Dopo la violenza fisica, la violenza sessuale fu – ed e tuttora – oggetto di numerose controverse: violenza subita o esercitata? Violenza legittima o abusiva? Immaginata o reale? Reciproca o “vectorisée”? Al giorno d’oggi, possiamo “aller plus loin que ces débats”, d’altronde spesso strumentalizzati politicamente. Dobbiamo cercar di capire le origini della violenza psichica, altrettanto se non più devastatrice delle due altre. Grazie ai lavori di Paul-Claude Racamier, possediamo certi concetti atti a identificare certi meccanismi: inanisation, la desoggettivazione, la desimbolizzazione, l’esternalizzazione, etc. Ci aiutano a capire certe atmosfere familiari altamente tossiche e in definitiva disumanizzanti. Queste patologie infatti si manifestano in seno alle famiglie, coinvolgendone tutti i membri e investendo ciascuno di un elemento di questa patologia globale.

Dr Antonello Correale, Psicoanalista IPA, Roma, “Vicende traumatiche nelle istituzioni”: In Mosè e il monoteismo, un importante lavoro scritto un anno prima di morire, Freud istituisce un fondamentale parallelo tra le vicissitudine del trauma dell’individuo e le stesse vicissitudini del trauma nel gruppo, o addirittura nella vita dei popoli. Nella storia individuale, il trauma agisce istituendo aree mentali separate – degli stati negli stati, come si esprime Freud – aree di esperienza cioè, che restano dissociate, ma che possono riattivarsi in seguito a stimoli adeguati, o mantenendo la loro forma dissociata o allagando l’intero campo psichico con modalità tumultuose e incontrollabili. Nel gruppo, antichi traumi possono essere mantenuti nel ricordo del gruppo, come memorie incistate, che fanno sentire la loro presenza come zone cieche o contenuti mentali da evitare e che si possono riattivare in seguito al verificarsi di eventi che assomigliano a quelli tipici del trauma pregresso. Sempre nel gruppo, tracce dell’esperienza traumatica che rimanda all’area incistata, possono manifestarsi sotto forma di immagini rigide, “memorie ipertrofiche” o icone bloccate, che appaiono o scompaiono nel corso della storia del gruppo.Gli stessi fenomeni in modo ancora più imponente possono riguardare la vita istituzionale. L’esempio portato da Freud è quello della perdita del capo, avvenuta per sua uccisione da parte del gruppo e della sua ricostituzione come immagine sacra inamovibile. La consapevolezza di questi fenomeni permette di fluidificare situazioni di gruppo o istituzionali,  che tenderebbero altrimenti ad una sclerosi o ad una compulsività ripetitiva.

Dr Flavio Nosè, Psichiatra Psicoterapeuta, “L’incontro con la violenza nella pratica istituzionale”: Partendo da alcune situazioni cliniche viene proposta una riflessione sul tema dell’incontro con gli agiti violenti in ambito istituzionale.

La riflessione psicopatologico-clinica in questi casi non può limitarsi ad una valutazione di tipo descrittivo, ma deve provare ad interrogarsi sullo scenario psicologico e relazionale nel quale tali agiti si verificano e sulle forze in gioco nel determinarli.

Dal punto di vista istituzionale, può essere utile pensare ad un groviglio emotivo inesprimibile altrimenti che rompe il contenitore individuale o gruppale di appartenenza generando nel soggetto un senso di perdita delle consuete coordinate spazio-temporali e relazionali e di rottura dei limiti del sé.

Tale vissuto induce a sua volta un intenso stato emotivo nel contesto circostante che rischia di essere travolto da questa atmosfera di violenza e di incontenibilità dilagante, perdendo la capacità di mettere in atto operazioni mentali contenitive e in qualche modo trasformative, catturato “in un gioco di specchi, di labirinti, in cui ogni parte aspira a diventare un tutto e in cui il tutto diventa sfuggente e inafferrabile” (Correale)

La buona funzionalità del gruppo curante nelle sue varie articolazioni, (singolo, piccolo gruppo, équipe) diviene a questo punto fondamentale per svolgere una funzione relativamente controllata di assorbimento di emozioni e di integrazione preliminare che renda più leggibile il campo mentale del paziente e che possa avviare alla costruzione di uno spazio terapeutico più strutturato e decifrabile.

 

 

Milano, 24.10.2008 "I GRUPPI CURANTI NEI SERVIZI PSICHIATRICI "; Sede: SEDE DI MILANO DEL LABORATORIO DI GRUPPOANALISI - VIA OZANAM, 3 MILANO ; Info: mbianco@asl10.piemonte.it  MICHELEPRESUTTI@TISCALINET.IT Fees= euro 84,00

ABSTRACT EVENTO

I gruppi curanti sono una metodologia di lavoro cruciale, nella versione

gruppoanalitica qui utilizzata, per una psichiatria che si proponga come orizzonte di

senso – cioè come mission - la salute mentale e la guarigione (almeno) dei pazienti

(anche se la salute mentale riguarda anche le stesse istituzioni insieme con la

collettività civile).

Questo metodo di lavoro però viene sempre più disatteso se non frainteso nei climi

algidi della aziendalizzazione sanitaria.

Il seminario si propone, attraverso una concreta ma riflessiva esperienza di lavoro di

gruppo con i partecipanti, di chiarire gli aspetti essenziali di questa metodologia nel

contesto della psichiatria quale dovrebbe essere praticata in Italia negli intendimenti

della pur vigente normativa.

Il lavoro si svilupperà per fasi subentranti: da una breve presentazione teorica,

attraverso il dettagliato approfondimento in gruppo dei principali risvolti significativi

(problematici ed operativi) di una terapia di gruppo in uno specifico contesto

istituzionale, fino alla presentazione in gruppo di una recente seduta terapeutica con

un gruppo di pazienti psichiatrici con la successiva discussione dell’intreccio tra temi

clinici e istituzionali, andando ad esplorare le connessioni fra organizzazione,

dispositivi di cura e territorio. Presentazione del caso e discussione in gruppo

verranno riproposte nel pomeriggio con l’obiettivo di approndire le riflessioni

costruite nella mattinata e aprire così nuovi interrogativi.

Il gruppo di lavoro verrà trattato come un “gruppo a termine”, e finirà il suo tempo

limitato interrogandosi sulle prospettive e sui vincoli futuri.


 

 

 Segreteria organizzativa

Laboratorio di GruppoAnali si

Via Ozanam 3

20129 Milano

Per informazioni contattare:

Dott.ssa Francesca Campostrini

Tel. 338.8598891

e-mail : fcampostrini@fastwebnet.i t

I GRUPPI CURANTI NEI SERVIZI

PSICHIATRICI

Seminario condotto dal

Dott. Franco Fasolo

24 ottobre 2008

Via Ozanam 3

Milano

Il è una associazione nata nel

1996 che aggrega professionisti che operano in

contesti pubblici e privati, ricercatori e docenti

universitari, su tutto il territorio nazionale. I campi di

intervento sono molteplici: la psicoterapia di gruppo

e individuale, la formazione e l'intervento

istituzionale, la riabilitazione, le comunità

terapeutiche ecc., oltre a mantenere un attento e

continuo interesse ad elaborare risposte qualificate

ai bisogni psicologici emergenti dalla società

contemporanea.

Il ha sedi a Milano, Torino, Roma,

Palermo, Catania, è una delle Organizzazioni

confederate COIRAG (Confederazione delle

Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui

Gruppi) ed ha attivi 3 training di Scuola di

Specializzazione in Psicoterapia riconosciuti con

decreto M.U.R.S.T. del 31.12.93

Da alcuni anni il promuove la

pratica e l’elaborazione di interventi clinici in ambiti

istituzionali e sociali parallelamente al lavoro

psicoterapico, per sostenere una dimensione

professionale in cui siano centrali i processi di

mentalizzazione e di attribuzione di senso nelle

istituzioni, che attuano interventi psichici e

psicosociali.

WWW.LABORATORIOGRUPPOANALISI.COM

WWW.COIRAG.ORG

Comitato scientifico ed organizzativo:

Francesca Campostrini- Responsabile di Sede

Giovanna Cantarella

Annamaria Fahrlander

Silvana Koen

Lamberto Mariani

Fiora Pezzoli

Nadia Tagliaferri


 

 

 Scheda d’iscrizione

I GRUPPI CURANTI NEI SERVIZI PSICHIATRICI

Seminario condotto dal Dott. Franco Fasolo

24 ottobre 2008

Nome_______________________________

Cognome___________________________

Professione__________________________

Indirizzo_____________________________

Città________________________________

Tel.__________________________________

Email________________________________

Data e luogo di nascita______________

C.F.____________________________________

P.IVA________________________________

Quota versata

.. 40 € (studente COIRAG, specializzando)

.. 48€ per persona iva inclusa ( gruppo

professionale, specificare

Ente_____________________________________)

.. 84€ iva inclusa ( intero non socio)

Ai sensi del D. Lgs 196/2003, autorizzo il trattamento dei

miei dati personali al fine di formalizzare la partecipazione

al convegno e per la gestione di comunicazioni a

carattere organizzativo e informativo

Firma__________________________________________

Data___________________________

L’Incontro

L’incontro si terrà venerdì 24 ottobre dalle 9,30 alle

12,30 e dalle 14 alle 16. Dalle 16 alle 17 – Conclusioni

e compilazione questionari ECM

Come collegare i gruppi terapeutici, svolti nei servizi

psichiatrici, con i gruppi del territorio e renderli

efficace motore d’integrazione sociale.

Sede

Laboratorio di GruppoAnalisi

Via Ozanam 3, 20129 Milano (P.za Lima)

MM1 LIMA - MM2 LORETO - MM3 CENTRALE

TRAM 33 Piazza Lima –

Linee S1 S2 S5 S6 S10 fermata P.ta Venazia

Bus 60 Piazza Lima

La sede di Milano del

è nata nel 2006. Essa aggrega psicoterapeuti che

operano attraverso il gruppo sia privatamente che

in contesti pubblici.

Svolge attività cliniche e attività di aggiornamento

e formazione.

Franco Fasolo

Specialista in malattie nervose e mentali, è stato

primario psichiatra dell’ULSS 15 Alta Padovana e

successivamente direttore del Dipartimento

Interaziendale di Salute Mentale di Padova.

Socio fondatore Asvegra (Associazione Veneta per

la Ricerca e la Formazione in Psicoterapia Analitica

di Gruppo), e Past President Coirag

(Confederazione delle Associazioni Italiane per la

Ricerca Analitica sui Gruppi), attualmente è

Presidente Asvegra,

Membro ordinario Gas (Group Analytic Society di

Londra ), fa parte di un gruppetto storico di antichi

coetanei (fra cui Girolamo Lo Verso e Corrado

Pontalti) tuttora impegnato a promuovere sviluppi

e a mettere a punto applicazioni nel vasto campo

di senso fra gruppoanalisi e salute mentale.
 

 

Roma, 3-4.10.2008 ": RELAZIONE D'AMORE, RELAZIONE D'OGGETTO "; Sede: ROMA, VIA RAMAZZINI 8 ; Info: mirellab25@hotmail.com Fees= euro 150,00

 

Torre Annunziata (NA), 11.10.2008 ": PROVE DI EFFICACIA IN PSICOTERAPIA INTEGRATA "; Sede: ASPIC COUNSELING E CULTURA SEZ. NAPOLI ; Info: annamaria.cimmino@aspicnapoli.it   INFO@ASPICNAPOLI.IT  ; Fees= euro 30,00

PROVE DI EFFICACIA IN PSICOTERAPIA INTEGRATA

Numerose evidenze empiriche suggeriscono la necessità di guardare oltre i confini dei singoli approcci terapeutici per ritagliare “a misura del paziente” interventi dotati di alta “effectiveness”.

Linee guida dell’American Psychiatric Association per il trattamento del Disturbo Borderline di Personalità definiscono dei principi di orientamento del trattamento basati sulla individuazione di specifiche caratteristiche cliniche. La gestione di queste variabili cliniche richiede un approccio flessibile ed aperto capace di attingere a strumenti terapeutici estrapolati da approcci anche molto differenti. In tal senso la gestione dell’impulsività richiede strategie comportamentali, mentre le esperienze di diffusione del Se e i processi transferali precoci  rispondono a tecniche, rispettivamente, interpretative e supportive.

Si distinguono sostanzialmente tre modi di interpretare l’integrazione: l’integrazione dei fattori comuni, l’integrazione assimilativa e l’integrazione teoretica.

L’approccio dei fattori comuni si fonda sugli elementi condivisi dai differenti modelli terapeutici. Processi quali la gestione dell’alleanza terapeutica, o l’esposizione, in vivo o in forma immaginaria, del paziente alle difficoltà o la qualità empatica dello stile terapeutico sono sostanzialmente trasversali ai vari modelli.

L’integrazione assimilativa prevede l’incorporazione in uno specifico modello di tecniche derivanti da altri approcci terapeutici. In questo caso il terapeuta può scegliere la tecnica più consona al caso.

L’integrazione teoretica, infine, nello sforzo di omogeneizzare teorie molto difformi nell’interpretazione della realtà, rischia di restare un’ambizione sostanzialmente utopica.       

 

 

Milano, 26.10-20.12.2008 "LA SCELTA DELLE VIE DI CURA NEI DISTURBI DELL'ADOLESCENZA. IL PASSAGGIO CRUCIALE DAL'ALLEANZA DIAGNOSTICA ALL'ALLEANZA TERAPEUTICA "; Sede: A.R.P. PIAZZA S. AMBROGIO 16 - 20123 MILANO ; Info: arp@arpmilano.it Fees= euro 300,00

  LA SCELTA DELLE VIE DI CURA NEI DISTURBI DELL’ADOLESCENZA

                         Il passaggio cruciale dall’alleanza diagnostica all’alleanza terapeutica

 

                C. Nosengo, L. Castellazzi, G. Cereda, D. Marcante, M. Patti,V. Resmini, C. Taglietti

 

 

 

 

 

Per un adolescente in difficoltà, quale proposta di cura?

L’interrogativo si pone a tutti i clinici che si confrontano con la varietà dei sintomi e l’intensità della sofferenza che gli adolescenti manifestano attraverso le difficoltà scolastiche, le condotte a rischio, i disturbi alimentari, le turbolente relazioni familiari. E che si confrontano anche con la necessità di costruire un’alleanza di lavoro, tutt’altro che facile e scontata, con loro e con le loro famiglie.

 

Il corso si propone di utilizzare la metodologia di lavoro che abbiamo messo a punto in molti anni di esperienza clinica e di ricerca nel Servizio Adolescenti dell’A.R.P. Una metodologia che può fornire una guida al lavoro clinico indipendentemente dalle tecniche, dai riferimenti teorici e dall’ambito operativo di ciascun partecipante.

 

Il corso affronta il tema della scelta tra le diverse possibili direttive di cura dell’adolescente in difficoltà. Una scelta cruciale per individuare la via che permette di raggiungerlo al livello emotivo e cognitivo che gli è più accessibile e poter quindi instaurare l’alleanza diagnostica e terapeutica. Tutti gli elementi che vengono raccolti nelle fasi, più o meno articolate e complesse, dell’esplorazione diagnostica possono divenire per il clinico, se correttamente interpretati, indicatori efficaci per reperire l’approccio più idoneo.

Lo scopo del processo diagnostico è, infatti, quello di individuare la specifica “lesione” nella relazione primaria e le emozioni primitive connesse che influenzano e determinano la qualità delle relazioni attuali dell’adolescente, impedendone la crescita e lo sviluppo delle potenzialità evolutive.

 

Il corso è rivolto a psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e neuropsichiatri infantili interessati alla clinica degli adolescenti. Avrà la durata complessiva di 15 ore, con incontri a cadenza  quindicinale.

 

 

                                                                                                                                                       segue

 

 

 

Calendario

 26 ottobre 2008

 mattina: dalle 9.30 alle 12.30; pomeriggio dalle 13.30 alle 17.30

 15 novembre 2008, 20 dicembre 2008

 mattina: dalle 9.15 alle 13.15

 

 

È previsto un numero massimo di 25 partecipanti. La partecipazione è subordinata a un colloquio di selezione.

 

 

Quota di partecipazione

€ 300,00 + IVA

 

ECM - Per il corso sono stati richiesti i crediti formativi per medici, psicologi e psicoterapeuti che compileranno i questionari di valutazione dell’evento e sosterranno la prova scritta di valutazione dell’apprendimento.

 

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’ARP (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.30) al numero di telefono 02.89013106, via mail all’indirizzo info@arpmilano.it.

 

 

 

Padova, 25.10-6.12.2008 CORSO DI AGGIORNAMENTO E APPROFONDIMENTO SULLA PSICOTERAPIA INTENSIVA DINAMICA BREVE; Sede:  CISSPAT - PIAZZA DE GASPERI 41 - PADOVA; Info:  info@cisspat.edu ; Fees= euro 390,00

Orario: dalle 8.30 alle 19.30 – N. 3 incontri, 10 ore ad incontro per Tot. 30 ore.

 

MATTINA : 8.30 inizio lezione, 10.30 -10.45 coffe break, 13.30. fine lezione, pausa pranzo.

POMERIGGIO : 14.00 inizio lezione, 16.45 -17.00 coffe break, 19.30. fine lezione.

 

Docente:  Dott. Leone Baruh – Psicologo e Psicoterapeuta.

 

PRIMO INCONTRO : 25 Ottobre 2008

 

08.30 - 10.30:

Storia essenziale delle psicoterapie dinamiche brevi: Freud; Ferenczi; Alexander; Mann; Malan; Sifneos; Davanloo.

                             

10.30 – 10.45 : coffe break

 

10.45 - 13.30 :     

Storia ed evoluzione della psicoterapia intensiva dinamica breve.

 

 13.30- 14.00 pausa pranzo

 

14.00-16.45:

Esemplificazione dei principali concetti sviluppati durante la mattinata tramite visione di videotapes.

 

16.45-17.00 coffe break

 

17.00-19.30:

Presentazione al gruppo di un caso clinico con supervisione secondo i parametri della psicoterapia intensiva dinamica breve.

 

 

SECONDO INCONTRO : 15 Novembre 2008

 

08.30 - 10.30:

Il triangolo del conflitto di Ezriel (1952)

 

10.30 – 10.45 : coffe break

 

10.45 - 13.30 :     

Il triangolo delle persone di Menninger (1958).

I due triangoli di Malan.

 

13.30- 14.00 pausa pranzo

14.00-16.45:

Esemplificazione dei principali concetti sviluppati durante la mattinata tramite visione di videotapes.

 

16.45-17.00 coffe break

 

17.00-19.30:

Ripresa del caso clinico presentato nell’incontro precedente ed analisi dell’avanzamento della terapia.

Presentazione al gruppo di un caso clinico con supervisione secondo i parametri della psicoterapia intensiva dinamica breve.

 

 

TERZO INCONTRO :  06 Dicembre 2008

 

08.30 - 10.30:

Il contributo di Davanloo al lavoro sulle difese.

 

10.30 – 10.45 : coffe break

 

10.45 - 13.30 :     

La Sequenza Dinamica Centrale.

Considerazioni critiche sul lavoro di Davanloo.

 

13.30- 14.00 pausa pranzo

 

14.00-16.45:

Esemplificazione dei principali concetti sviluppati durante la mattinata tramite visione di videotapes.

 

16.45-17.00 coffe break

 

17.00-19.00:

Ripresa dei casi clinici presentati negli incontri precedenti ed analisi dell’avanzamento delle terapie.

Presentazione al gruppo di un caso clinico con supervisione secondo i parametri della psicoterapia intensiva dinamica breve.

 

19.00-19.30:

Discussione con i partecipanti sui temi trattati e sui casi clinici presentati con sintesi finale da parte del conduttore.

 

19.30-20.00:

Verifica con questionario di quanto appreso durante il corso

 

 

 

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Materiale consegnato:  fotocopie di articoli presentati dal docente e del materiale di approfondimento previsto dal corso.

 

 

CURRICULUM

 

Dott. Leone Baruh

 

Psicologo – Psicoterapeuta

 

Via Righi - ang. Via Fermi, 36 – 45035 CASTELMASSA (RO)
Via P. Da Volpedo, 12 – 20149 MILANO – Tel.: 347 2264240

 

Dati anagrafici

 

Cognome e nome:           Baruh Leone

Residenza:                      Via E. Fermi 36 – 45035 Castelmassa

Telefono:                        347 2264240 (Cellulare)

Luogo e data di nascita:    Haifa (Israele) 30/05/68

Stato civile:                     Coniugato

Cittadinanza:                   Italiana

 

 

Studi

 

·        Laurea in Psicologia conseguita –in corso- l’08/07/93 presso l’Università degli Studi di Padova con la votazione di 110/110.

·        Diploma di Operatore di Training Autogeno conseguito a Padova nel giugno del 1993, presso il C.I.S.S.P.A.T.

·        Quadriennio di specializzazione nel campo delle psicoterapie autogene e brevi presso la scuola del C.I.S.S.P.A.T. terminato, a Padova, nel maggio 1994.

·        Tirocinio svolto da marzo del ’94 a marzo del ’95 presso la Clinica Psichiatrica Universitaria, IV cattedra di Psichiatria di Milano, diretta dal prof. I. Carta.

·        Esame di stato superato con esito positivo a Padova, il 18/07/95.

·        Iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia il 7/10/95.

·        Iscrizione all’albo degli Psicoterapeuti della Lombardia.

 

Principale esperienze professionali

 

Ottobre 1992 - Giugno 1995                    Coterapeuta nei corsi e workshps di “BIODINAMICA DELLE EMOZIONI” presso l’associazione ZOO Contenitori Culturali, a Padova.

 

Marzo 1994 - Marzo 1995                         Tirocinio presso l’ospedale Polo Pini, nella Clinica Psichiatrica Universitaria, IV Cattedra di Psichiatria dell’Università di Milano, diretta dal professor Italo Carta.

 

Marzo 1995 – Luglio 1999                        Psicologo collaboratore presso la Clinica Psichiatrica Universitaria di Milano. Le principale attività riguardavano: diagnosi; psicoterapie “open time”; psicoterapie brevi svolte con l’ausilio della videoregistrazione delle sedute; ricerche riguardanti la verifica di nuovi strumenti testistici e la valutazione dell’idoneità alla psicoterapia.

 

Attualmente

 

* Psicologo psicoterapeuta (professione privata a Milano e Castelmassa).

* Consulente psicologo e psicoterapeuta presso l’Istituto Padre Monti di 

  Saronno con attività di conduzione di gruppi di adolescenti.

* Istruttore di Training Autogeno.

Conduttore di gruppi di terapia per adulti e adolescenti.

* Consulente dal 1999 della Scuola Media Statale “G. Sani” di Castelmassa

   relativamente all’educazione socio affettiva, sessuale e relazionale.

* Psicoterapeuta presso il Poliambulatorio S. Angelo di Castelmassa (RO);

  con sede in P.tta Ragazzi 12/B.

Docente di Psicoterapie Dinamiche Brevi presso il CISSPAT di Padova.

 

Altre informazioni

 

Ottima conoscenza dell’inglese e dell’ebraico; discreta conoscenza del francese e dello spagnolo.

 

Principale pubblicazioni

 

-                     Zatini F., Carta I., Galvano G. C., Lazzari M., Pallavicini A., Baruh L., Santini M. G.: Esperienze cliniche di trattamento psicoterapeutico breve realizzate in ambito istituzionale: presentazione del modello S.T.A.P.P. corretto di P. Sifneos. PSYCHE NUOVA,1/2, 89-94, 1995.

 

-                     Rozzi S., Fava E., Baruh L., Lazzari M., Fontolan M., Carta I.: Valutazione clinica degli esiti e scale di valutazione autosomministrate: confronto e analisi delle discrepanze dei risultati. Riv. Sper. di Freniatria., vol. CXXI, 2, 260-270, 1997.

 

-                     Calini P., Fava E., Barlocco A., Barattini D., Baruh L., Fontoloan M., Galvano C. G., Lazzari M., Osimo F., Pazzi E: - I predittori di drop out nelle psicoterapie psicoanaliticamente orientate - Minerva Psichiatria, 39, 1 – 14, 1998.

 

 

 

 

 

 

Parma, 10-12.10.2008 "LA MACCHINA DEL TEMPO "; Sede: HOTEL STENDHAL-PARMA ; Info: minerant@libero.it  L.MEONI@TRADEVENTINTERNATIONAL.IT ; Fees= euro 150,00

 

Lecce, 4.10-29.11.2008 : 4° CORSO AVANZATO DI PERFEZIONAMENTO IN PSICOTERAPIA DINAMICA: LA PSICOANALISI PRATICA ; Sede: LECCE, HOTEL TIZIANO ; Info: porcellip@media.it ; Fees= euro 300,00

4° Corso Avanzato di Perfezionamento in psicoterapia dinamica:

La psicoanalisi pratica

 

Il corso residenziale avanzato di perfezionamento è organizzato dall’associazione culturale ARIRI

(Associazione di Ricerche/Interventi sui Rapporti Interpersonali) di Bari e si svolgerà dal 4 ottobre

al 29 novembre 2008 presso il Grand Hotel Tiziano di Lecce (Viale Porta d’Europa) in 5 incontri (4

ottobre, 18 ottobre, 8 novembre, 15 novembre, 29 novembre) dalle 8.30 alle 18.00 per complessive

35 ore. Il corso residenziale ha lo scopo di fornire un aggiornamento teorico-clinico di psicoterapia

dinamica incentrato sul passaggio dai modelli teorici alla pratica clinica. Il corso è rivolto a

psicologi (laurea quinquennale).

 

Il corso ha la finalità di chiarire alcuni aspetti formativi del rapporto terapeutico alla luce delle

ultime osservazioni cliniche. E’ articolato a partire dai problemi diagnostici che sempre più

occupano l’attenzione degli studiosi al fine di precisare il nucleo patologico fondamentale dal quale

poi scaturiscono indicazioni terapeutiche sempre più precise e mirate. La patologia di personalità è

diventata nel corso del tempo sempre più sofisticata, complessa e ricca di sfumature a seguito di

molteplici fattori (modificazione della società occidentale, evoluzione delle relazioni interpersonali,

maggiore conoscenza dei meccanismi mentali e neurobiologici della psicopatologia).

L’affinamento diagnostico non deve apparire come un inutile esercizio pre-clinico ma anche in

psicoanalisi, al pari delle altre branche specialistiche che si avvalgono di strumenti diagnostici

sempre più complessi, è necessario un inquadramento diagnostico il più preciso possibile. Spesso, i

fenomeni clinici che qualche decennio fa erano abbastanza semplici da definire e da trattare, oggi

sono diventati molto più articolati e difficili sia da inquadrare diagnosticamente che da seguire

terapeuticamente. In questi aspetti, la psicoanalisi segue l’evoluzione storica delle discipline

cliniche in genere che sono gradualmente passate da una dimensione esplicativa mono-causale ad

una multi-fattoriale ed integrata.

Il corso si propone, attraverso le relazioni dei vari docenti cui seguiranno discussioni su casi clinici

pertinenti, di “aprire” un varco nella rigida strutturazione della teoria analitica per finalizzare la

conduzione del trattamento all’individualità del paziente, all’utilità del processo terapeutico e al

beneficio dell’esito del processo psicoterapeutico.

 

Il corso si esplicherà in 5 incontri di 7 ore ciascuno, per un totale di 35 ore. Il numero massimo di

partecipanti previsto è di 15 psicologi. Il Corso avrà un carattere interattivo e prevede lezioni tenute

 

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da psicoterapeuti esperti, discussioni di gruppo e supervisioni di casi clinici. Gli argomenti dei 5

incontri saranno i seguenti:

 

• La Diagnosi in Psicoanalisi: dalla teoria alla pratica (O.Todarello)

• Disturbi di Personalità: dalla teoria alla pratica (R.Gualtieri)

• Neutralità e Acting nel paziente borderline: dalla teoria alla pratica (S.Daniele)

• Trauma infantile e personalità: dalla teoria alla pratica (R.Gagliardi)

• La Psicoanalisi Pratica: da Morgenthaler a Renik (L.Giusti)

Il Dr. Lorenzo Giusti, responsabile scientifico del Corso, sarà presente costantemente a tutti gli

incontri e seguirà personalmente la parte clinica pomeridiana di discussione e supervisione di casi

clinici.

Ai partecipanti verranno fornite dispense con un riassunto articolato degli interventi e una

bibliografia aggiornata sui singoli argomenti.

Alla fine del corso, è previsto un esame con questionario a risposte chiuse, di cui si trasmette il

contenuto in allegato. L'esecuzione dell'esame pratico avverrà dalle 18.00 alle 19.00 (fuori dal

conteggio del calcolo orario di durata del corso, ai fini della valutazione della "durata") dell’ultimo

giorno.

A fine corso è previsto che i partecipanti compilino una scheda di valutazione per esprimere il

proprio giudizio sul corso. La presenza ad ogni giornata verrà registrata con la firma di frequenza.

Il costo complessivo del corso è di 300,00 EURO a partecipante.

 

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Orlando Todarello

La diagnosi in psicoanalisi

 

Il problema della diagnosi in psicoanalisi si può affrontare attraverso la costruzione di una griglia

dove, sugli assi cartesiani, s'incrociano due dimensioni: quella evolutiva e quella tipologica, e

all'interno di questa griglia si distendono e trovano posto tutte le complessità del disturbo

psicologico.

La “dimensione evolutiva” è un continuum che va dal livello sanità/nevrosi, dove vigono

l'integrazione dell'identità e la costanza dell'oggetto, attraversa il livello borderline che si organizza

fra separazione e individuazione vissuti allo stato di opposti inconciliabili e arriva fino all'estremo

psicotico della simbiosi e della totale indifferenziazione fra il sé e l'oggetto.

L'elemento psicologico che definisce la “dimensione tipologica” e dà un'impronta caratteristica e

inevitabile al carattere è costituito invece dalla difesa psicologica predominante. Ovviamente, i

caratteri che si sviluppano a partire dalle difese più primitive tendono a saturare maggiormente il

polo border e psicotico dello spettro, mentre quelli che si organizzano intorno alle difese più mature

tendono a saturare maggiormente il polo opposto. Il controllo onnipotente è l'operazione difensiva

primaria nelle persone psicopatiche. L'idealizzazione primitiva dà la sua impronta alla personalità

narcisistica. Il ritiro primitivo (magari a causa di intrusione o violazione emotiva da parte delle

figure di riferimento) rappresenta la difesa abituale di quelle persone che gli analisti definiscono

schizoidi. Quando una persona usa la proiezione come modalità principale per comprendere il

mondo e affrontare la vita, possiamo dire che ha un carattere paranoide. Chi ricorre regolarmente

all'introiezione per ridurre l'angoscia e assicurare la continuità del sé, mantenendo legami

psicologici con oggetti non remunerativi appartenenti a periodi precedenti dell'esistenza, sarà

considerato caratteriologicamente depresso. E così via, attraverso una carrellata completa ed

esauriente che considera tutte le principali difese psicologiche e le sfaccettature caratteriali ad esse

collegate.

 

Rita Gualtieri

Disturbi di personalità: dalla teoria alla pratica

 

Partendo da una ricostruzione storica delle teorie sui disturbi di personalità e da una valutazione dei

modelli categoriali e dimensionali, si analizzerà la metodologia diagnostica ed i criteri presenti nel

ICD 10 e nel DSM IV comparandoli con i criteri della diagnosi strutturale e con altri approcci

diagnostici.

Si approfondirà l’esame dei diversi modelli eziologici in una prospettiva integrata e si esamineranno

gli strumenti per l’assessment ed i tipi di trattamento, con particolare attenzione alla prospettiva

psicodinamica , al setting e a problemi specifici tra cui la comorbilità.

 

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Si analizzeranno, poi, in particolare i disturbi narcisistici e borderline ed i rispettivi tipi di intervento

psicoterapeutico con l’analisi di casi clinici.

 

Stella Daniele

Neutralità e acting in nella terapia dei pazienti borderline

 

Il trattamento psicoanalitico dei pazienti borderline richiede una particolare attenzione alla gestione

di situazioni di crisi ed agli agiti che segnano quasi immancabilmente l’evoluzione delle sedute.

Taluni comportamenti, sebbene carichi di significato, sono così disturbanti per il lavoro esplorativo

che devono essere cessare affinchè la terapia possa procedere. Sebbene la neutralità tecnica possa

essere mantenuta in modo piuttosto costante nel trattamento psicodinamico di pazienti più sani, la

caratteristica tendenza dei pazienti borderline ad agire in modi che possono essere pericolosi per se

stessi, per gli altri o per il trattamento richiede che il terapeuta talora devii in modo strategico dalla

neutralità. La neutralità tecnica è, quindi, una linea di base desiderata da cui le deviazioni possono

verificarsi ripetutamente durante il trattamento, ma che deve essere sempre recuperata con

l’interpretazione.

 

Rita Gagliardi

Trauma infantile e personalità: dalla teoria alla pratica

 

Le esperienze spiacevoli nell’infanzia possono produrre effetti importanti sullo sviluppo psichico

dell’individuo. In conseguenza ad un evento traumatico, le esperienze subite vengono utilizzate

come un filtro attraverso il quale leggere e comprendere le relazioni interpersonali. Gli schemi

interiori che si basano sul trauma hanno quindi un ruolo determinante nella concezione che

l’individuo ha di sé e del mondo.

Gli obiettivi principali in una terapia ad orientamento psicodinamico sono in riferimento agli aspetti

associati al Disturbo Post Traumatico da Stress ed in particolare alla dissociazione, alla difficoltà

nella regolazione degli affetti, alla depressione, alla somatizzazione, alla difficoltà nei rapporti di

intimità ed in generale alla incapacità di fidarsi dell’altro. Sono proprio questi ultimi due aspetti che

rendono difficoltoso e a volte fallimentare il processo terapeutico.

Una trentina di anni fa si pensava che fosse addirittura impossibile curare il trauma poiché il

paziente sviluppava da subito un transfert psicotico. Il progredire della pratica clinica ha permesso

di approntare diverse metodologie psicoterapeutiche anche se tutte le scuole di pensiero concordano

nel definire la relazione terapeutica con pazienti traumatizzati come molto complessa. Ciò è da

attribuire al fatto che le difese nocive e disadattive che erano state utili per sopravvivere al trauma,

ora intervengono nella relazione terapeutica ostacolando il processo di cura.

 

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Obiettivo determinante di un buon processo terapeutico sarà quello di restituire al paziente un senso

di integrità e di sicurezza personale.

 

Lorenzo Giusti

La Psicoanalisi Pratica: da Morgenthaler a Renik

 

La Psicoanalisi pratica sembra una contraddizione in termini, giacchè di essa si sono interessati

studiosi e ricercatori di derivazione scientifica differente, dalla filosofia alla matematica, dalla

medicina internistica alla psicologia. In verità esiste un corpo teorico, ovviamente in continua

evoluzione di pensiero, a partire dal pioniere Freud, e tutta una serie di regole, spesso mai scritte,

che cercano di mediare tra una teoria (che nasce non da una constatazione o un’intuizione a partire

da un fenomeno reale, dal quale poi estrapolare una teoria che rimane valida praticamente a vita,

come per esempio succede per la fisica e la matematica) e una attuazione pratica che cerca, a volte

con un accanimento degno di migliore causa, di attuare una teoria sul campo per andare incontro ai

bisogni veri e reali del paziente, che sono quelli di stare meglio e basta. Come dire che una buona

madre adotta comportamenti differenti nei confronti dei suoi figli, attuando una “teoria” dell’essere

madre differente a secondo del figlio con il quale si relaziona. Così ogni analista si relaziona con i

differenti pazienti in maniera differente. Allora il problema vero, e da qui l’importanza massima

della preparazione formativa sul campo, di essere una brava madre, o un bravo terapeuta.

 

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Bergamo, 18.10-13.12.2008 "PSICHE E RICERCA 2008 N. 2 MEDICI E PSICOLOGI "; Sede: FONDAZIONE SERUGHETTI LA PORTA, VIALE PAPA GIOVANNI XXIII 30 ; Info: proteo.bg@tin.it  ORAZIO.AMBONI@CGIL.LOMBARDIA.IT  ; Fees=  euro 90,00

Relatori:

GUSTAVO PIETROPOLLI CHARMET

SERGIO COLOMBI

 

RITA ANNA MANFREDI GERVASINI

MARIANGELA VILLA

LUCA SANGIOVANNI

GIORGIO LONGANO

RESPONSABILE SCIENTIFICO DEL CORSO

GIORGIO FORESTI

SCOPI E CONTENUTI DEL CORSO FORMATIVO “PSICHE E RICERCA 2008 n. 2”

per Medici e Psicologi

(ottobre- dicembre 2008)

 

 

Questo corso formativo intende analizzare lo studio delle interconnessioni tra psiche e corpo, tra mente e cervello, tra cure biologiche e cure psichiche con particolare riferimento ai disturbi psicosomatici e ai problemi comportamentali psico-corporei. Fino a che punto la psicoterapia da sola, fino a che punto i farmaci da soli raggiungono e guariscono il corpo? Quando invece è necessario applicare un trattamento polivalente integrato per rendere queste patologie più curabili ?

 

Gustavo Pietropolli Charmet in L’attacco al corpo nell’adolescente: teoria e intervento clinico affronta il problema dell’attacco dell’adolescente al proprio corpo sia con lesioni autoinferte sia con l’abuso di sostanze, sia soprattutto con la tendenza all’agito suicidiario, per affrontare la quale è stata messa a punto un’équipe di psichiatri e psicologi di pronto intervento, psicoterapia e sostegno alle famiglie.

 

Sergio Colombi in Diagnosi e trattamento dei disturbi alimentari: integrazione tra psicoanalisi e cognitivismo illustra il problema dei disturbi del comportamento alimentare esponendo la sua esperienza di trattamento integrato tra modello psicoanalitico e modello cognitivista che sembra dare risultati migliori rispetto ai due modelli utilizzati separatamente.

 

Rita Anna Manfredi Gervasini in L’organizzazione psicosomatica. Una teoria monista parla delle patologie psicosomatiche dal vertice teorico-clinico psicoanalitico portando i risultati ottenuti della sua casistica personale e in letteratura.

 

Mariangela Villa e Luca Sangiovanni in Somatizzazione? Sperimentazione di un modello di diagnosi integrata espongono la loro esperienza diagnostica e clinica sul tema del dolore cronico di derivazione psicologica, avendo messo a punto un modello di integrazione tra psicoanalisi e medicina posturologica, una nuova branca che indaga la postura, le eccessive contrazioni muscolari di origine psichica e le conseguenti anomalie osteo-arto- neuro-muscolari che possono essere fonte di dolore cronico.

 

Catania, 10-12.10.2008 "L'ADOLESCENTE PRENDE CORPO "; Info:  l.locascio@rifornimentoinvolo.it  ; Fees= euro 240,00

D. Le Breton
Adolescenza, condotte  a rischio e riti personali: una prospettiva  antropologica

Le condotte a rischio sono modi ambivalenti di lanciare un appello a quelli che stanno vicino, a quelli che contano. Esse costituiscono una maniera estrema di costruzione di senso e di valore, testimoniano la resistenza attiva del giovane e i suoi tentativi di rimettersi al mondo. Nonostante tutto, a dispetto delle sofferenze che provocano, possiedono, un versante positivo, favoriscono la presa d’autonomia del giovane, la ricerca dei propri marchi, aprono ad un’immagine migliore di sé, sono un mezzo per costruirsi un’identità. Non sono meno dolorose nelle loro conseguenze, attraverso le ferite o le morti che provocano, le dipendenze. Ma non dimentichiamo in ogni caso che la sofferenza è a monte, perpetuata da una complessa congiunzione tra una società, una struttura familiare, una storia di vita.

Le prove che i giovani s’infliggono spontaneamente nel gruppo, anche se sono pericolose e dolorose, rispondono a questa necessità interiore di strapparsi a se stesso e di rinascere ad un’altra versione di sé, migliore, dopo aver guardato, realmente o simbolicamente, la morte in faccia. Queste prove sono dei riti intimi, privati, autoreferenziali, all’insaputa, distaccati da ogni credenza, e che voltano le spalle ad una società che tenta di prevenirli. Talora provocano anche, un sentimento di rinascita personale, si tramutano in forme d’auto-iniziazione. (Le Breton, 2003; 2007)

 

 

Profilo professionale

Professore di sociologia presso l’Università Marc Bloch di Strasbourg. Membro dell’ Institut Universitaire de France. Autore, fra altre opere,  di En souffrance. Adolescence et entrée dans l vie (Métailié, 2007) e di  Conduites à risque. Des jeux de mort au jeu de vivre (PUF, 2002), e in italiano della Passione del rischio (Gruppo Abele), Il mondo a piedi.  Elogio della marcia, (Feltrinelli), Il sapore del mondo. Una antropologia dei sensi (Raffaello Cortina), La pelle e t la traccia. Sulle ferite del se (Meltemi), Antropologia del dolore (Meltemi), Antropologia del corpo e modernità (Giuffré).

 

 

M.G. Fusacchia 
Quale metapsicologia del corpo in adolescenza?

 

La calzante perifrasi, “L’adolescente prende corpo”, che intitola questo   primo Convegno  dei Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza,  focalizza l’attenzione su quel peculiare, quanto misterioso, vincolo che lega  la psiche al corpo quando, con il sopraggiungere della pubertà e senza mezze misure,   l’adolescente  si confronta con una nuova realtà: il corpo sessuato.

Questa imprevedibile e sconvolgente  trasformazione  coinvolge il corpo e mobilita l’apparato psichico,   determinando   un complesso ed impensabile avvicendamento di  sensazioni, impressioni ed impulsi che, alle volte, possono assumere caratteristiche   violente.  Con il prender corpo abbiamo inteso la messa in forma di un lavoro di significazione e di elaborazione fantasmatica del corpo  e delle sue molteplici funzioni psichiche e relazionali.

L’eredità dell’infantile, con le vicissitudini affettive  legate alla storia  del soggetto, ai suoi legami con gli oggetti edipici, nonché al bagaglio di strumenti  che il bambino è riuscito ad approntare per consolidare il sentimento  di continuità  del Sé nella fase di latenza,    vengono bruscamente  messi in subbuglio  dalla comparsa di nuove e sconosciute percezioni, sensazioni ed impulsi che non trovano  rappresentazioni  fantasmatiche efficaci per afferrare e comprendere tali esperienze. S’incrina l’immagine di sé e del proprio corpo infantile e l’adolescente è sospinto ad intraprendere quel cammino iniziatico, il cui traguardo consisterà nell’appropriarsi di nuovi criteri, nuove forme, nuovi strumenti psichici regolatori delle tensioni interne,   degli investimenti sul proprio corpo,  e delle dinamiche  Sé/oggetto.

Già Freud  aveva intuito l’enigmaticità di questa fase della vita, prospettando che “..l’inizio e la meta finale della successione evolutiva descritta  stanno chiaramente davanti ai nostri occhi. I passaggi intermedi ci sono ancora oscuri da molti punti di vista, dovremo lasciare in essi più di un enigma non risolto.”  (Freud, 1905)

Le sue intuizioni ci appaiono ancor oggi illuminanti,    come documenta la fecondità dei  numerosi contributi teorici e clinici psicoanalitici che sono stati proposti, così  come   ratifica anche questo momento di comune riflessione.

Nel  nostro contributo intendiamo riprendere l’interrogativo che, a suo tempo,  ha avanzato R. Cahn (Cahn, 2000)  L’adolescenza mette allora in crisi la metapsicologia? E, parafrasando le sue parole, proponiamo di iniziare dalla questione: “Quale metapsicologia del corpo in adolescenza?”

Se, come in precedenza abbiamo affermato,  è ormai appannaggio comune la fondamentale importanza che riveste il corpo   in adolescenza, quando le trasformazioni puberali rendono ancor più evidente l’implicita connessione tra  funzioni somatiche e rappresentazioni psichiche,  dobbiamo convenire di trovarci alle prese con un paradosso, che rafforza la   qualità perturbante del corpo sessuato, fonte di stimoli e sensazioni ingovernabili e,  simultaneamente,      ancoraggio stesso dell’Io,     “strato roccioso”,   che assicura stabilità e continuità al soggetto.

Il corpo – in adolescenza, è  il baluardo che rimarca i confini e il perturbante minaccioso insieme.

Nel suo lavoro di appropriazione psichica del corpo sessuato, di conquista di una nuova rappresentazione di sé, l’adolescente  si appoggia al corpo,    che si colloca  nel punto d’intersezione tra continuità e discontinuità, tra identità e cambiamento,  luogo privilegiato delle trasformazioni e punto di riferimento costante.

L’attenzione al corpo è quindi specifica del momento evolutivo e permette di comprendere che ogni esperienza corporea  assume il ruolo di fattore costituente dell’apparato psichico. 

Il corpo rappresenta quindi il contenitore delle angosce altrimenti non controllabili, e questo  suggerisce di pensare che l’aspetto traumatico debba sempre tradursi in un ancoraggio corporeo: tutto collassa sul corpo, per la novità pubertaria del corpo sessuato e per i riferimenti psichici,  che vengono a mancare o sono ancora in attesa di poter padroneggiare, significare, il momento evolutivo.

Le impronte sul corpo diventano un mezzo privilegiato per lasciare un marchio personale, un modo di “prendere corpo” che contrappone l’atto al gesto simbolico.

Giungiamo così a riformulare il nostro interrogativo: “Può la metapsicologia sostenere questo paradosso?

Riteniamo che l’impatto traumatico determinato dalla messa in scacco degli “arnesi psichici”, confronti l’adolescente con stati mentali corporei privi di qualsiasi simbolizzazione, e questo dà risalto al significato ed al destino di tale funzione. Corroborati dal contributo della clinica, pensiamo  che in queste forme di funzionamento  “regredienti”, capaci di  dare luogo a deviazioni, disturbi, o arresti, si possano intravedere anche transitorie modalità di cui si avvale l’apparato psichico nella riorganizzazione del  campo rappresentazionali, con funzione evolutiva. 

In questa ottica, le iscrizioni sul corpo   così come  il ricorso ad altre forme di figurazione   possono essere considerate anche una forma intermedia,  nella quale prevale il versante trasformativo, nonostante la violenza, fino alla possibilità di assurgere a segni e luoghi privilegiati di espressione e mezzo di comunicazione.

 

L. Carbone Tirelli

 Il tempo della trasformazione: pubertà, area dell’après-coup e crocevia dell’edipo

La relazione si soffermerà sulla pubertà, sul tempo della trasformazione che scandisce l’esordio dell’adolescenza mettendo in primo piano i mutamenti del corpo che definiscono l’appartenenza ad un genere, ed attivando contestualmente una specifica fantasmatizzazione che invade lo scenario dell’immaginario.

In questo senso il compito della pubertà è quello di permettere una trasformazione somatica e psichica, integrazione del corpo sessuato, pur mantenendo la continuità del senso d’identità che deve fare i conti con l’abbandono dell’immagine di sé infantile, delle  memorie e dei legami dell’infanzia, primo tra tutti quello con le figure genitoriali. Mutamenti invocati e temuti, ma che spesso si svolgono per i ragazzi  in modi e tempi imprevisti.

 Immaginiamo quindi la pubertà come un crocevia, un luogo nel quale si incontrano le modalità dell’infanzia, che inizia ad essere passato, con la presentificazione  di una futura identità adulta testimoniata  dai cambiamenti del corpo, dai contenuti fantasmatici, dai mutati affetti ed umori.

Il crocevia evoca anche il pensiero di Freud, l’Edipo. Alla pubertà la necessaria spinta a rivisitare tale scenario può permettere cambiamenti strutturali o segnalare fallimenti e arresti di sviluppo. E’ in questo senso che la pubertà diventa l’asse di riferimento delle patologie adolescenziali.

Nel crocevia, convergono i nodi irrisolti  del passato, ciò rinvia al concetto di posteriorità.

Come ricordano Laplanche e Pontalis tale concetto ha avuto nella teorizzazione di Freud accezioni diverse, di esse assumerò quella per cui la posteriorità, alla luce della temporalità e della causalità psichica, vada intesa come: elaborazione, lavoro della memoria, non semplice scarica, ma insieme complesso di operazioni psicologiche, stimolate dalla maturazione della sessualità, attraverso cui la coscienza costituisce il passato e ne rielabora costantemente il senso in funzione del proprio progetto. E’ in questa prospettiva che Freud, messa da parte la teoria della seduzione e del trauma, trascendendo l’individuale e l’immaginario, fonda il concetto di  fantasma originario.

 I fantasmi originari, parti riassunte poi nel Complesso d’Edipo, scena che li comprende, sono patrimonio comune a tutti gli uomini e permettono all’individuo di confrontarsi: attraverso il fantasma della scena primaria con i temi dell’accoppiamento, attraverso il fantasma della seduzione, con l’ origine alla sessualità  che, facendo  emergere il fantasma  di  castrazione, dà accesso al concepimento della differenza dei sessi.

In una nota, aggiunta  al terzo saggio sulla teoria sessuale nel 1920, Freud fa riferimento al romanzo familiare, parte dei  fantasmi della pubertà.

Alla pubertà gli ostacoli incontrati a svolgere il proprio destino: congiungersi e separarsi a concepire l’incontro dell’oggetto primario con un terzo, ad interrogarsi sulle proprie origini, si rileva motivo di breakdown.

Ciò che nella relazione propongo è che il bambino dai primi anni di vita avverta sofferenza quando si frappongono blocchi ad un processo di sviluppo del senso di identità, all’accesso alla conoscenza, istinto epistemofilico, Klein, Fattore K, Bion che consentono di consolidare l’ appartenenza ad un genere, ad una generazione e ad effettuare l’incontro con l’altro da sé.

Tenere in mente la forza della spinta evolutiva, che richiede in questi casi cambiamenti strutturali, mi ha consentito di osservare più volte, con emozione, un fenomeno che non ho trovato descritto. L’ ho evidenziato inizialmente in alcuni sogni dalle caratteristiche concrete portati, con particolare allarme, da ragazzi nella seconda parte dell’adolescenza: In Richard e Piggle (2-2000) e ritrovato, più chiaramente, nel materiale, giochi e disegni di bambini e ragazzi nel corso di psicoterapie.

 Accade che dall’inizio, a volte nella prima seduta di psicoterapia, i giovani pazienti utilizzino la presenza di una mente adulta, di cui colgono alcune caratteristiche come l’attenzione e la  riflessione: per prospettare l’incontro con uno scenario dalle caratteristiche traumatiche, di cui conservano e consegnano le tracce in modo assolutamente inconscio. Tale scenario è posto come futuro e inevitabile incontro perché  ad esso, insieme al terapeuta, ci si possa avvicinare nel corso del processo psicoanalitico.

Alla pubertà tale scenario si presenta, con specifici aspetti che descriverò, in modo molto più urgente e drammatico con il senso che non ci sono più moratorie possibili. C’è tuttavia ancora  quasi sempre uno sguardo di speranza verso gli adulti che consente un’alleanza terapeutica.

Per sostenere e comprendere l’emergere di queste rappresentazioni mi riferirò al concetto di Preconcezione- Bion, ed alla possibilità di concepire, dalle fasi iniziali di vita, un originario sfondo rappresentativo dalle peculiari caratteristiche. Aulagnier- Pittogramma, Money-Kyrle- Rappresentazione Concreta.

L’ipotesi comune agli Autori è che L’Io conservi, dei traumi di un periodo di vita originario, la rappresentazione senza riuscire a trasformarla, attraverso il processo primario, in immagini utilizzabili come materiale onirico.

L’esemplificazione  riguarderà materiale clinico, disegni ed un sogno, tratti dalla psicoterapia trisettimanale di un intelligente ragazzino di 12 anni, gemello di una sorella, la cui nascita  prematura ha richiesto una permanenza in incubatrice. Ha iniziato una psicoterapia per evidenti difficoltà ad assumere l’identità di genere, ma anche per intensi ed invalidanti mal di testa e difese fobiche chiamate da lui e dai genitori  “fisse”.

 

C. Coco Pavone 
Corpo aggredito, corpo sublimato?

 

Verrà affrontato il tema della trasformazione adolescenziale attraverso l’analisi dell’investimento del corpo, luogo di aggressività o sublimazione, a scapito del processo di mentalizzazione, in una cultura che propone continue sollecitazioni alla in-autenticità e all’apparire.

La spinta all’irragiungibile superamento del limite non permette una autentica individuazione, cosicché il corpo “scritto”da piercing, tatuaggi, firme, o , in altro modo segnato, diventa espressione di agiti  a scapito del pensiero.

 

A.M. Nicolò
Corpo per comunicare, corpo  per danneggiare
Sintesi

L’autrice, dopo avere discusso il significato e il valore organizzativo dell’aggressività in adolescenza, esaminerà il significato di una serie di comportamenti aggressivi che gli adolescenti effettuano da soli o in gruppo. Si tratta di scarificazioni, piercing, bruciature, delicate self cutting.

L’autrice ne mostrerà i differenti significati simbolici collegandoli al comportamento mentale degli adolescenti.

G. Pietropolli Charmet

Narciso e la morte: aspetti simbolici e comunicativi del progetto suicidario in adolescenza

A.M. Fenu 
Ipocondria e isteria: dis-corso  del corpo

Il polimorfismo è il registro esteriore in  cui si articola frequentemente la ricerca del senso di sé e delle verità interne nello sviluppo adolescenziale. La verità di un soggetto non sempre può esprimersi attraverso un discorso chiaro e lineare, non può essere mera cronaca, ma prende forme “ sperimentali “ che, come avviene nella dimensione poetica della narrazione di sé, assumono valore evocativo, metaforico, e fortemente  emozionale, per chi la cerca e per coloro che la ascoltano. Il corpo, di contro, è un terreno su cui convergono significati, esperienze,  bisogni, e nel quale questi ultimi si drammatizzano, spesso alla ricerca di una espressione comunicabile e almeno parzialmente comprensibile quando la parola non è ancora in grado di esprimersi in pensieri pensati-pensabili. Anche le neuroscienze convalidano  la possibilità di sedimentazione delle esperienze emotive arcaiche,  o comunque  non elaborate, sul registro corporeo e contribuiscono alla comprensione di patologie variegate e polimorfe  come l’ipocondria e l’isteria.

Nel corso dell’adolescenza la caratteristica dominante delle trasformazioni corporee e dello sviluppo ormonale comporta frequentemente l’utilizzazione di manifestazioni isteriformi e ipocondriache che si presentano come tratti o fasi, utili alla ricerca di comunicazione di un  senso non ancora trovato. Attacchi di panico, disordini alimentari, somatizzazioni, incidenti, tentativi di suicidio  possono costituire strumenti di sondaggio per approdare a  un discorso interiore che non è articolato in maniera completa ed esaustiva, ma che è ricercato anche attraverso la sollecitazione di una probabile e plausibile risignificazione da parte degli interlocutori esterni.

Laddove tali tentativi non giungono alla elaborazione mentale necessaria  e il pensiero subisce un  blocco, quando il processo di soggettivazione non evolve parallelamente ai vari compiti evolutivi della adolescenza, la parola si confonde in rivoli fuorvianti  mentre il corpo diventa segnale e campo di un dis-corso patologico.

In relazione a questi temi l’autrice espone  la situazione clinica di una ragazza diciannovenne  la cui sintomatologia ipocondriaca,  che ha accompagnato tutta l’infanzia e l’adolescenza, si trasforma, dopo l’emergere di una problematica organica di natura presumibilmente psicosomatica, in una intensa forma di allucinosi che rimanda  al concetto di “ Psicosi bianca”  di A. Green ( 1982). In relazione al materiale clinico l’autrice cita i principali concetti della letteratura psicoanalitica centrati sull’ipocondria ( Klein, Rosenfeld, Blegher ecc.) appoggiandosi al lavoro di  Andreina Robutti ” Cassandra: un mito per l’ipocondria” ( 1992). Accompagna la riflessione su tali concetti con una digressione sul tema del tradimento e in  particolare collegamento con il concetto di Desaffectation, utilizzato da  J. Mc Dougall ( 1989) per le psicosomatosi.  

 

 

A. Gesué
L’omofobia: una spina profonda per la formazione dell’identità omosessuale.

 

Sintesi

 

Queste note nascono dalla continuazione di un precedente lavoro in cui, insieme ad un gruppo di colleghi, avevamo fatto oggetto di riflessione il materiale clinico di un certo numero di casi, provenienti sia da un centro di psicoterapia per adolescenti e giovani adulti, sia dai propri studi privati.Tali pazienti chiedevano aiuto per problemi connessi al manifestarsi di una preferenza omosessuale.

Nel corso di tale ricerca avevamo avuto modo di constatare che la storia personale o familiare, l’assenza o la presenza in essa di eventi traumatici di intensità variabile, il grado di patologia di questi giovani erano simili a quelli di persone con un orientamento eterosessuale. La presenza di uno spettro composito e variabile di emozioni, ma per ognuno assemblato in maniera strettamente personale, corrispondente a ciò che in letteratura viene chiamato omofobia interiorizzata o interna, costituiva invece la nota comune di situazioni estremamente diverse tra loro e che si snodavano da una relativa sanità a gradi sempre più accentuati di patologia.

In questa relazione si propongono i seguenti punti:

 

§         Un’esposizione del concetto di omofobia sia esterna che interna (Weinberg, 1972), degli approfondimenti e del dibattito presente in letteratura sul tema (Friedman, Downey, 1975; Moss, 2002; Rougthon, 2000).

Altri riferimenti teorici importanti: la vasta letteratura sull’identità di genere che, da Freud (1905) alla psicoanalisi nord-americana attuale (Isay,1996 e altri), descrive una tale multiformità di percorsi tali da giustificare il passaggio dal termine omosessualità, intesa quasi come corpo unico, alle omosessualità; gli studi sul nucleo dell’identità di genere (Stoller,1968, 1986) e sul transgenerazionale (Kaes, Faimberg, Enriquez, Baranes, 1993).

 

§         Un approfondimento degli elementi di diversa provenienza che a nostro giudizio si depositano nel vissuto omofobico di ciascun paziente omosessuale dando ad esso un’assoluta specificità. Questo punto verrà illustrato attraverso brevi esemplificazioni cliniche, in cui è dedicata particolare attenzione alla scena fantasmatica sottesa al vissuto omofobico. Sono infatti la qualità e la composizione di essa ad influenzare la trattabilità dell’omofobia interna.

 

§         Una riflessione sul nucleo omofobico all’interno della relazione terapeutica. Ovvero come possono incidere i problemi di personalità, l’età della vita dello psicoterapeuta, il livello di elaborazione della sua omofobia interiorizzata, i suoi riferimenti teorici nel trattamento di questi pazienti.

IL LINGUAGGIO DEL CORPO NELLA RELAZIONE TERAPEUTICA (A)


C. Freddi

 

Sintesi

In adolescenza il corpo assume connotazioni e significati specifici, anche nell’ambito della psicoterapia dell’adolescente. In quest’ottica, in questo workshop, verrà data grande rilevanza ai fenomeni corporei che si sviluppano all’interno del campo terapeutico. Attraverso l’esplicitazione di alcune casi clinici si esaminerà come i fenomeni corporei transferali e controtransferali possano costituire la possibilità di “sentirsi” o “pensarsi” anche per diverse tipologie di pazienti gravi e non.

 



 

IL LINGUAGGIO DEL CORPO NELLA RELAZIONE TERAPEUTICA (B)


C. Miglioli

 

SINTESI

 

In adolescenza il corpo si pone come luogo di elaborazione della soggettività e impone l’esigenza di un lavoro psichico che accompagni le trasformazioni pubertarie, facendo emergere un’immagine di sé che integri la nuova realtà corporea.

Il risveglio pulsionale mette a dura prova le capacità simboliche e rappresentative dell’adolescente, confrontandolo con il rischio che il mondo della fantasia inconscia collassi nel troppo concreto della percezione corporea.

I lavori presentati in questo workshop si occupano proprio di questo: cosa accade quando la funzione soggettivante si arena nell’impatto con le trasformazioni corporee puberali, lasciando riemergere antiche fratture nel senso di identità, di continuità del sé e dell’integrazione psiche – soma? Il punto è allora quello di approntare un approccio psicoterapeutico in cui sia in primo piano la funzione di holding del setting e in cui la comunicazione con il corpo e sul corpo apra un po’ per volta la possibilità di creare nessi, di suscitare immagini, per cercare di dare senso e rappresentazione a ciò che prima era imprigionato in mute e opache sensazioni corporee.

 

CORPO E GENERE (A)

E. Bonassi

 

Sintesi

 

I lavori spaziano  dalla definizione del disturbo dell’identità di genere, alla formulazione di  ipotesi ezio-psicopatogenetiche in cui il disturbo è visto  difensivamente come attacco al corpo o in cui la modalità ossessivo-compulsiva è vista  come difesa rispetto alla integrazione del corpo sessuato,alla descrizione di modalità di intervento psicoterapeutico.

Tutte le presentazioni promettono presentazioni cliniche ad esemplificazione  e sostegno delle ipotesi formulate.

 

CORPO E GENERE (B)

 

B. Micanzi

 

Sintesi

Durante la pubertà la maturazione del corpo e la comparsa dei caratteri sessuali secondari può essere percepita come troppo rapida e, “fuori controllo”.  La trasformazione puberale comporta la necessità di una riorganizzazione interna dello psichismo in cui le antiche identificazioni vanno rimesse in gioco in un movimento che va dal passato, con cui è importante preservare la continuità, al futuro in cui ci si proietta. Tale ripresa obbligata (vedi il concetto freudiano di sviluppo psicosessuale in due tempi), si deve alla necessità di integrare nell’immagine di sé il corpo sessuato, compito evolutivo della pubertà e passaggio indispensabile all’età adulta.

Va da sé che i fallimenti, anche parziali, nelle prime fasi dello sviluppo, sono di ostacolo a queste nuove acquisizioni.

Le crescenti richieste di trattamenti ormonali e chirurgici per il cambiamento di sesso di adolescenti e tardo adolescenti, e i non infrequenti agiti suicidari relativi al rinvio di tali interventi, nonché le numerose manifestazioni di rifiuto e di diniego del proprio corpo e del proprio sesso di appartenenza, inducono a prestare grande attenzione al disturbo dell’identità di genere che viene oggi considerato manifestazione di un più generale disturbo dei processi evolutivi e di pensiero, anziché una sindrome a sé stante. L’apporto offerto dalla psicoanalisi alla  comprensione della psicodinamica profonda sottostante a tali manifestazioni, si rivela perciò prezioso.

La letteratura psicoanalitica evidenzia e sottolinea la condizione di sofferenza profonda, di estraneità e spaesamento che rimandano ad una fragilità interiore spesso associata a segretezza e vergogna.

I vissuti di spaesamento, di insoddisfazione e di vuoto vengono evidenziati come aspetti specifici di tale condizione, che rinvia ad una relazione mente-corpo disturbata: come mente in un corpo sentito come estraneo.

Tale condizione affonda le sue radici nel passato: la letteratura evidenzia l’apparire del DIG già nella prima infanzia, con prevalenza nei maschietti rispetto alle bambine. Si tratta di bambini che non solo desiderano ardentemente appartenere al sesso opposto ma che detestano il proprio, con uno stato di grande inibizione al pensiero simbolico,  al gioco e al rapporto con i coetanei, associato, nei maschi ad attività, ruoli e fantasticherie ripetitive e  stereotipicamente femminili.

Gli esiti di tale condizione infantile durante l’adolescenza, quali : il rifiuto per il proprio corpo e la spinta a negarlo o modificarlo vengono ben descritti nei lavori del Workshop.

Quanto all’eziologia: Coates e collab., (1995), propendono per una eziologia multifattoriale, in cui vanno considerati:  1) i fattori temperamentali del bambino, quali l’estrema sensibilità, 2) le componenti familiari relative allo psichismo della madre che ostacolano i processi di separazione-individuazione; del padre, spesso escluso dal rapporto privilegiato madre-bambino e le componenti transgenerazionali, 3) i traumi familiari precoci: tra essi, la morte di un fratellino o sorellina, aborti della madre,  gravi malattie fisiche del bambino o di un fratello, morte della madre, minacce di morte ai genitori.

Di grande utilità si rivela il concetto di Atipical Gender Identity Organization, AGIO, formulato da Di Ceglie (2003) e ricordato nel lavoro di Parisi e altri.

Per quanto riguarda il mondo rappresentazionale e i rapporti oggettuali sottostanti a tale disturbo evolutivo, si può citare Greeson, (1978), che ipotizza una forma precoce definita come “identificazione simbiotica primitiva” alla madre, difensiva rispetto all’angoscia di separazione.

Per questi aspetti, vedi il lavoro di Amabili, Ballarè, Olivieri.

Ancora nella letteratura psicoanalitica, Petrelli (1998) rinvia ai concetti di Bick (1968) e Meltzer, (1975) ed evidenzia nei disturbi dell’identità di genere,  la carenza di identificazioni introiettive strutturanti per lo sviluppo a favore di meccanismi di identificazione difensivi a carattere adesivo e imitativo che trattengono i soggetti a livelli molto primitivi di funzionamento mentale. Alla base di  questo assetto difensivo  vi sarebbe un fallimento precoce dell’identificazione proiettiva a carattere comunicativo e della reverie materna così come descritta da Bion nel suo modello Contenitore-Contenuto. Al contenimento e al contatto mentale si verrebbe a sostituire, nel rapporto primario,  una erotizzazione del contatto fisico, con una modalità seduttiva e invischiante tale da ostacolare lo sviluppo del pensiero, dei processi di separazione-individuazione e, in seguito, di disidentificazione dall’oggetto materno. La figura materna è spesso idealizzata per difesa rispetto a identificazioni più profonde e arcaiche con una madre fallica  o con un temibile e oggetto combinato.

Per il ruolo delle fantasie inconsce e del pregresso sviluppo infantile, vedi il lavoro di Rocchetto

Un aspetto centrale del lavoro psicoanalitico con questi pazienti riguarda la rivalutazione dell’oggetto paterno, non solo come presenza reale ma soprattutto come oggetto terzo e come legame, tale da favorire la ripresa del pensiero simbolico e dei processi di separazione-individuazione bloccati. Al terapeuta si richiede in genere una grande capacità di contenimento, in un lavoro che lo impegna nell’esplorazione di relazioni precoci e a carattere narcisistico, e un forte impegno a livello transferale e controtransferale,  tollerando incertezza, confusione e ansie catastrofiche.

 

ATTACCHI AL CORPO (A)
A. Labanti

 

L’impatto con la nuova corporeità attiva nell’adolescente affetti che necessitano di essere mentalizzati, elaborati ed integrati con le sollecitazioni provenienti dall’ambiente. Il rischio è altrimenti quello di suscitare proprio nel corpo l’urgenza di costituirsi come palcoscenico di rappresentazioni eclatanti e spesso incomprese.

In quest’ottica, alcuni dei contributi di questa sessione di workshop approfondiscono il tema di come alcune manipolazioni fatte subire al proprio corpo siano veicoli di significati preziosi per comprendere la sottostante struttura psichica, mentre altri fanno luce su come particolari condizioni personali, relazionali e familiari inducano nei soggetti adolescenti una auto-mutuo-eco regolazione che trova nel corpo una declinazione peculiare.

 

ATTACCHI AL CORPO (B)

F. Codignola

 

A.M.Ferro, C.Parodi, S.Porazzo presentano una ricerca finalizzata a identificare il livello di rischio di sviluppo di patologie alimentari in una popolazione di adolescenti che frequenta la scuola superiore e l’organizzazione di un servizio per il trattamento delle patologie alimentari. Il lavoro illustra anche le  modalità di intervento a partire dalla “cura” dell’istituzione, nella quale l’intervento stesso avviene. Gli Autori, attraverso la presentazione di situazioni cliniche, mostrano come sia possibile ridare spazio al corpo liberandolo dalla “paradossale negazione del corpo vissuto”.

 

Anna Pisciotta presenta il caso clinico di un’adolescente a grave rischio di suicidio e con comportamenti autolesivi. L’A. sostiene l’ipotesi secondo cui il gesto autolesivo ha lo scopo non tanto di richiamare l’ambiente a prendersi cura dell’adolescente ma, come nel caso presentato, di cercare una via per sentirsi vivi, a fronte di esperienze carenti e traumatiche nella prima infanzia.

 

Alessandra Marcazzan, Elena Riva presentano i risultati di alcune ricerche da loro effettuate per individuare le caratteristiche normali e patologiche dell’immagine corporea in adolescenza. Ci propongono inoltre alcune riflessioni relative alle caratteristiche della rappresentazione del corpo e dell’ideale di genere in adolescenza per verificare se alcune di esse si configurino come fattori specifici di rischio per i disturbi del comportamento alimentare.

 

Brigida Zumbo presenta un  lavoro sui comportamenti adolescenziali (sballo, bullismo, sessualità promiscua) mostrando come essi segnalino un grave silenzio comunicativo con l’ambiente circostante e la perdita di speranza in un oggetto soccorrevole e protettivo.

 

 

ATTACCHI AL CORPO (C)
G. Montinari

 

Sintesi

In questo workshop si focalizza l’uso del corpo nell’adolescente come oggetto primario per la soggettivazione.
Tale processo può esprimersi attraverso condotte autolesive o eterolesive in diverse aree dell’espressione corporea dell’adolescente: sessualità (abusi), abbigliamento del corpo attraverso piercing; condotte propriamente autolesive come: self cutting o disturbi alimentari.

 

Presentazione professionale

Dott.ssa Giovanna Montanari.  Psicoanalista dell'infanzia, dell'adolescenza e della famiglia. Membro associato SPI, Socio  ordinario ARPAD e didatta del training. Presidente e fondatrice della coop. Rifornimento in Volo, aiuto psicologico agli adolescenti.

 

 

 

15-18.30                     ATTACCHI AL CORPO (D)
D. Norsa 

 

 

Sintesi

I partecipanti proporranno casi clinici che presentano aspetti particolari del tema “attacco al corpo”:

a) due casi di ragazzine che affrontano una gravidanza  nel corso della terapia, come momento distruttivo/riparativo/trasformativo della propria identità.

b) due adolescenti maschi che abusando del corpo di altri, negano/rivelano paure a carico della propria identità, non solo sessuale.

Sarà inoltre illustrata la tecnica di intervento parallelo: psicoterapia dell’adolescente, psicoterapia dei genitori.

Per concludere una ricerca che indaga sull’uso dei cellulari da parte di studenti liceali, che mostrerà come il corpo virtuale sostituisce/rivela il corpo reale.

 

SOMATIZZAZIONI

Chairperson, P.Porcu

 

Sintesi

Questo workshop si propone di affrontare la misura problematica del corpo in adolescenza considerando le situazioni in cui esso è utilizzato come teatro della impellente difficoltà di rappresentarsi e a dare senso alle trasformazioni puberali e agli sconvolgimenti emozionale che incalzano, attentando alla pur precaria unità psicosomatica dell’adolescente.

Il sintomo somatico diviene allora espressione sofferta dell’impensabile, il corpo si impone quale luogo di alterazioni disturbanti, nel tentativo di sfuggire in qualche modo all’ingorgo di rappresentazioni e di affetti connesse ai conflitti identificatori, ai confini da tracciare, all’incandescenza della sessualizzazione.

I lavori presentati consentono di vedere, da angolazioni diverse e nel dialogo tra teoria e clinica, la complessità e la varietà di significati che emergono per la via somatica, nel loro valore di ricerca di una soluzione a valenza evolutiva o come espressione di stallo o regressione nel processo di sviluppo.

Il percorso delineato dai contenuti esposti prende avvio nel considerare il corpo come luogo di confine tra interno ed esterno, tra se e l’altro, una sorta di zona cuscinetto preposta a smorzare le tensioni, a fungere da schermo protettivo. Il fallimento della capacità di mentalizzare il pubertario può comportare un movimento controevolutivo che si arresta sul corpo, minacciando la continuità narcisistica e aumentando il divario tra corpo reale e corpo del desiderio.

L’immagine del corpo, sempre cangiante e instabile, si modifica anche nel valore attribuito alle sue componenti, alle superfici interne ed esterne, alle parti interne avvertite come solide o vuote, più o meno affidabili e investibili. Il tema dell’identità, che trova nel corpo e nelle sensazioni e fantasie che ne derivano il suo forte ancoraggio, si fa pressante riemergono sensazioni e vissuti in un intreccio di psichico e somatico per cui alla sensazione fisica di un corpo bucato ed invaso corrisponde il vissuto di una mente porosa, piena di buchi, che non contiene come accade in uno dei casi clinici presentati. Il corpo infantile riaffiora anche in sensazioni che rimandano ai bisogni primari complicando il lavoro di separazione individuazione, l’urgenza di urinare, sintomo descritto in uno dei lavori, configura un cortocircuito psicosomatico in cui l’impossibilità di viversi come separato inibisce il pensiero alimentando l’ansi di un circolo vizioso regressivo.

 

MALATTIE (A)

G. Grassi

 

Sintesi

L’irrompere della malattia nell’intreccio fra psiche e soma. Le possibilità di un’elaborazione che permetta di integrare il proprio sé con un corpo malato nel processo di individuazione/separazione tipico della fase adolescenziale.

 

 

 

MALATTIE (B)
L. Tabanelli

 

 

Sintesi

Il ws. intende discutere e mettere a fuoco le problematiche in adolescenza relative all’intrecciarsi dei vissuti e delle angosce prodotte da una malattia fisica grave con la realizzazione dei compiti specifici della fase e il processo di soggettivazione in particolare riguardo all’immagine del Sé e all’integrazione del corpo sessuato.

Sarà presentato da colleghi di diverse associazioni materiale clinico specifico relativo a pazienti con diverse patologie e variegati percorsi di cure mediche (sieropositività, crisi febbrili, disostosi cleidocronica, scoliosi grave, eczema) e se ne discuteranno le implicazioni teoriche e tecniche dal punto di vista diagnostico, prognostico e terapeutico.

 

 INCIDENTI

A. Maggiolini

 

 

Sintesi

Il workshop tratta del tema degli aspetti psicologici degli incidenti in adolescenza, delle motivazioni psicologiche che in adolescenza sono alla base dei comportamenti a rischio e degli effetti dei traumi da incidenti sullo sviluppo.

Saranno in primo luogo presentate ricerche sulla rappresentazione del rischio in adolescenza, in cui emerge che gli adolescenti interpretano il rischio nei suoi aspetti negativi.

Saranno presentate esperienze di interventi di prevenzione e di progetti di intervento in Pronto soccorso.

Il Pronto soccorso è un luogo in cui i giovani, attraverso l'incidente portano domande di cura complesse che richiedono una risposta complessa da parte di professionisti appartenenti a discipline diverse (medici, paramedici e psicologi) che possano dialogare tra loro ed integrare i loro differenti livelli di osservazione.

Lo psicologo, all'interno del Pronto soccorso, può aiutare gli adolescenti che arrivano in seguito ad incidenti a comprendere il senso dei loro comportamenti a rischio.

Nel workshop saranno infine presentati casi clinici di adolescenti che si trovano a dover elaborare i danni di incidenti, a seguito dei quali il corpo si ritrova traumatizzato e danneggiato.

 

 

F. Mancuso
L’adolescente e il negativo. Quando l’inconscio prende corpo

 

Sintesi

La difficoltà che l’analista di adulti ha ad affrontare la condizione adolescenziale del suo paziente adulto assomiglia alla difficoltà che la psicanalisi in generale ha avuto ad avvicinare l’adolescenza come epoca della vita. Ciò ha comportato il diffondersi di dubbi sulla possibilità che l’Adolescente riuscisse ad utilizzare a pieno lo strumento analitico e che a sua volta potesse apportare a questo un contributo.

Cercherò di riprendere un fecondo lavoro di Novelletto sull’analisi dell’adolescente nell’adulto,  insieme a delle considerazioni di Senise sul lavoro con l’adolescente in relazione alla dinamica T/CT e infine proverò ad avanzare qualche  ipotesi sull’approccio psicoanalitico all’adolescenza.

Mi interessa riflettere sul legame, a mio avviso particolarmente produttivo, tra l’Adolescente e la Psicoanalisi. L’adolescente, nella sua particolare postazione appena raggiunta, riorganizza la sua persona in riferimento sia alla visione del mondo esterno sia alla sua realtà interna,  ovvero al negativo.  La psicoanalisi ha come prevalente campo di indagine proprio la dimensione del negativo cioè quella realtà non osservabile, se non attraverso il suo ritorno e i suoi effetti.   Il processo adolescenziale, dove bloccato, può riprendere vigore nell’incontro con la psicanalisi che nella sua applicazione clinica (setting),  consente di confrontarsi sia con la realtà esterna (regole, figure genitoriali) che con la realtà interna (rappresentanti delle figure genitoriali).

Il processo adolescenziale comporta, tra l’altro, una rivoluzione cognitiva per l’acquisizione di competenze che consentono all’adolescente di uscire dall’ambito del prevedibile e sostare in condizioni di incertezza. Egli esalta l’opportunità di mantenersi in uno stato di non definizione che sembra “senza memoria…..” ne futuro, cioè in una condizione insatura.

Soprattutto in passato, l’adolescente veniva  giudicato come avente un’organizzazione della personalità ancora troppo disorganizzata per la cura psicoanalitica. Io vorrei prendere come punto di forza della cura psicoanalitica in rapporto all’adolescente proprio la sua espressione più insatura e indefinita per porre il problema di come modificare l’assetto del curante piuttosto che non offrire all’adolescente questo tipo di cura.

La teoria psicoanalitica potrebbe ricevere impulso e contenuti psichici molto ricchi dalla funzione adolescenziale della mente, quando questa ri-emerge in terapia con adulti o quando la scoviamo in diretta negli adolescenti in cui essa è impedita a esprimersi in tutta la sua potenzialità.

L’adolescente potrà incuriosirsi e accedere  alla dimensione del negativo solo grazie al Terapeuta. Diventano allora importanti le qualità della sua persona, soprattutto le sue competenze ad accogliere il complesso transferale nelle sue particolari caratteristiche e il suo rapporto con il proprio negativo.

Lavorare prevalentemente sulla dimensione evolutiva o  sulla conquista di un’individuazione dagli oggetti esterni potrebbe essere un rimandare un appuntamento che l’adolescente, con il suo potenziale trasformativo, è pronto ad affrontare: collegare le energie pulsionali (depressive o maniacali) agli oggetti interni passando dal “trasformatore” che è il terapeuta. Questo è uno degli obiettivi del lavoro sul negativo attraverso l’utilizzo del transfert e, penso, rappresenti una delle “vie” per affrontare la crisi del processo adolescenziale.

Infine, proprio in riferimento alle potenzialità trasformative future, le terapie con gli adolescenti, più che in altre epoche, devono lasciare ambiti inesplorati e altri poco elaborati. L’adolescente ha bisogno di rispecchiarsi in una fiducia nelle sue competenze evolutive e integrative. Fiducia che solo il suo terapeuta (rappresentante transferale di altre figure un tempo deficitarie o altamente conflittuali) può offrirgli.

 

E. Pelanda
Agiti autolesivi , attacco al Sé corporeo, attacco al Sé pensante

Sintesi

Il contributo è risultato del lavoro di riflessione e di analisi sugli interventi clinici che l’associazione Area G, ormai da molti anni, rivolge a adolescenti e giovani adulti che  attaccano il sé corporeo e ai loro genitori.  Con il termine “attacco al sé corporeo” ci riferiamo ad una vasta gamma di comportamenti, quali: i tentativi di suicidio, i disturbi alimentari, le scarificazioni, l’abuso  di alcool e droghe, gli incidenti ricorrenti e le ripetute interruzioni di gravidanza.  Si tratta di comportamenti molto differenti tra loro, ma che hanno alcuni elementi in comune:

-sono manifestazioni, presenti in tutte le fasce sociali, accomunate dal ricorso all’agire, che costituisce l’unica modalità per far fronte a un dolore psichico che non può essere contenuto sul piano mentale;

-sono espressione di un, più o meno imponente, blocco del processo di soggettivazione (Cahn, 1998) sul quale vi è una qualche possibilità di intervento costruttivo solo se si tiene presente il particolare rapporto che l’adolescente ha con la realtà esterna. Quest’ultima ha un ruolo determinante per la riorganizzazione del mondo interno dell’adolescente (Jeammet, 1992; Cahn, 1998). Essa può offrire risposte che sostengono il cambiamento, la differenziazione, l’integrazione, oppure, al contrario, risposte fallimentari sul piano del contenimento e della differenziazione, che determinano una dinamica interna distruttiva e che confermano il carattere cattivo dell’oggetto interno e, quindi, la dipendenza dall’oggetto esterno;

-costituiscono, spesso, l’unico modo che l’adolescente trova per esprimere il proprio disagio, che non può essere riconosciuto, e per  mobilitare l’ambiente nella speranza, che sarebbe drammatico disattendere, che “qualcosa cambi.

Dopo un breve presentazione teorica della differenza tra azione e agire e della specificità del funzionamento mentale in adolescenza, dove l’azione può avere un valore organizzativo e strutturante (Birraux, 19909), l’attenzione è focalizzata  sul ricorso all’agire e alla realtà esterna visti come una difesa non tanto contro il fantasma incestuoso, ma contro quello che Jeammet (2003) individua come l’imponente fantasma dell’adolescenza, cioè il fantasma di essere sopraffatto dai desideri e dalle pulsioni, che costituiscono una minaccia alla sicurezza interna.

Se si considera l’agito aggressivo contro il proprio corpo come  una difesa, anche se molto costosa, contro un dolore psichico intollerabile e inelaborabile allora è necessario costruire risposte forti che l’adolescente possa cogliere e utilizzare senza sentirsi minacciato proprio da ciò da cui si difende: diventare, troppo presto, consapevole del proprio  dolore, della propria fragilità e del proprio bisogno dell’altro. E’ cioè necessario che di fronte all’agito autodistruttivo l’ambiente adulto si costituisca come ambiente che offre risposte concrete, ma pensate, azioni significative, che indicano all’adolescente che l’adulto, chiunque esso sia (il medico di medicina generale, il pediatra, l’educatore,  il medico del pronto soccorso, il neuropsichiatria, lo psichiatra o lo psicologo) riconosce la sua sofferenza e la distruttività che l’atto esprime, sia sul piano fisico che su quello psichico.   Si tratta di risposte indicative di un adulto che “c’è” e che si assume delle responsabilità, di risposte capaci di contenere l’agito nei suoi aspetti concretamente distruttivi, di dargli un senso in quanto espressione di sofferenza e di perdita di speranza, ma che, contemporaneamente, non costituiscano un attacco troppo precoce al suo significato più profondo di difesa contro un dolore psichico impensabile. E’ una questione delicatissima di timing: costruire una risposta ambientale che lentamente possa rimettere in moto la possibilità di pensare attraverso le modalità tipiche dell’adolescente, che utilizza il pensiero riflessivo, ma anche, e soprattutto, l’azione, la messa alla prova della realtà esterna e il confronto con essa.

Viene infine presentata sinteticamente la metodologia di intervento messa a punto da Area G, metodologia che si fonda su uno stretto ed effettivo collegamento con professionisti che operano in differenti realtà (medici di medicina generale, CPBA dell’ASL Città di Milano, Enti del privato sociale, 5 Aziende Ospedaliere)

 

P. Carbone
Rammentare, ricordare, rimembrare forse…

 

Sintesi

I paleontologi individuano nella conquista della stazione eretta e del linguaggio (e non nello sviluppo encefalico!) le due caratteristiche peculiari del corpo umano, due caratteristiche tra loro  intimamente correlate, infatti è proprio la stazione eretta la novità evolutiva che ha  liberato la mano dall’obbligo dell’appoggio rendendola disponibile a quel  gesto simbolico  di cui il linguaggio verbale è la realizzazione più estrema, così estrema da varcare i confini dell’orizzonte concreto per proiettaci nell’universo astratto dei significati (‘ il nome è l’indicazione di un oggetto che non si trova più nell’orizzonte visivo e che sarà indicato col nome in un orizzonte di significato’  L.Longhi, 1973).

 

Potremmo quindi dire – invertendo la sentenza evangelica - che ad un certo punto del nostro percorso evolutivo ‘la carne si è fatta verbo’ e  il nostro corpo umano  è divenuto il luogo  dell’ intreccio e del conflitto   tra senso e significato .

 

Questo complicato intreccio ci interessa come psicoanalisti, e in particolare come psicoanalisti dell’adolescenza, per  molti buoni  motivi:

- Perché il problema esistenziale dell’essere umano è proprio  nel  suo essere in perenne bilico tra senso e  significato.

- Perché  ‘la parola’ – espressione somma del ‘mentale’ – è profondamente ancorata nella concretezza del somatico.

- Perché una buona capacità di mentalizzare si realizza quando i significati che la mente intesse rappresentano adeguatamente il senso dei bisogni che il nostro corpo ‘soggetto’ incarna.

- Perché in adolescenza – con la maturazione  encefalico-cognitiva e la conquista della capacità autoriflessiva – la difficoltà di articolare  senso e significato si evidenzia  a pieno

- Perché le nostre memorie non sono esclusivamente  quelle ‘esplicite’ e ‘dichiarative’ proprie del ra-mmentare, e neppure solo quelle emotivo-affettive del ri-cordare, ma sono anche quelle  memorie somatiche , ‘implicite’  che caratterizzano il ri-membrare .

- Perché se è vero che proprio in adolescenza si sviluppa a pieno la potenzialità dei sistemi mnemonici, è pur vero che  il bisogno di distanziarsi dal proprio Sé bambino e di differenziarsi dai genitori dell’infanzia spinge l’adolescente ad offuscare il più possibile le memorie del passato .

- Perché le patologie gravi – in adolescenza e non - ci confrontano con le memorie somatiche più arcaiche, non ri-mebrabili e con la difficoltà  dei nostri pazienti di trasformare il ‘senso’ in significati mentalizzabili. 

- E infine , perché - dato che la psicoanalisi è ‘la cura della parola’ - dobbiamo chiederci  come  ‘la parola’ possa farsi strumento di integrazione tra il rimembrare, il  ricordare e il rammentare.

 

 

 

Milano, 18.10.2008 "IL PAZIENTE POST-TRAUMATICO E IL CLINICO: LA REALZIONE PATOLOGICA "; Sede: FAST - PIAZZALE R. MORANDI, 2 - 20121 MILANO ; Info: arp@arpmilano.it ; Fees= euro 100,00

Il paziente post-traumatico e il clinico:

la relazione patologica

 

Alessandro Vassalli con la collaborazione di Sabba Orefice e del Servizio  Diagnosi e Terapia del Trauma Psicologico e del Servizio Interventi dello Studio Associato A.R.P.

 

                                                           18 ottobre 2008

 

Lo sviluppo del ricorso alla consultazione psicologica da parte di persone che soffrono di disturbi connessi a eventi traumatici singoli o ripetuti, di varia natura, vissuti in età evolutiva o in età adulta, richiede un costante affinamento delle competenze diagnostiche e di trattamento.

Le particolari qualità emotive della relazione patologica post-traumatica investono intensamente il campo della consultazione, confondendo il clinico e trascinandolo in un assetto di “cura” e responsabilità terapeutica, che ostacola un’efficace comprensione di cosa vi sia da “curare”, con il rischio di un lungo lavoro per districarsi dalle riattualizzazioni delle relazioni traumatiche originarie.

D’altro canto, l’aspettativa che il paziente si rivolga al clinico con un sufficiente grado di alleanza è fuorviante e illusoria rispetto alla necessità della costruzione di tale alleanza mediante un corretto assetto diagnostico.

Dare per scontata, inoltre, la presenza di un’adeguata unitarietà del Sé del nostro interlocutore, espone a una scorretta interpretazione di improvvisi “voltafaccia” del paziente in termini di ‘resistenza’, invece che come manifestazioni di parti non integrate della personalità, che si oppongono per intero alla stessa relazione di aiuto.

In molte situazioni post-traumatiche la diffidenza primaria costituisce un funzionamento coerente con l’esperienza di vita vissuta, che va riconosciuto come conservativo, ma deve essere diagnosticato e successivamente corretto, in quanto disturbo originario che impedisce l’evoluzione verso migliori qualità dell’esistenza.

 

Sede

FAST – Piazzale R. Morandi 2 – 20121 Milano

 

Orario

Mattina dalle 9.30 alle 13.30, pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30

 

Quote di partecipazione

€ 100,00+ IVA

€   70,00+ IVA associati ARP Associazione, allievi e tirocinanti ARP

 

ECM - Sono stati richiesti crediti formativi per i medici, gli psicologi e psicoterapeuti che compileranno i questionari di valutazione dell’evento e di valutazione dell’apprendimento.

 

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’ARP (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.30) al numero di telefono 02.89013106, via mail all’indirizzo info@arpmilano.it. L’iscrizione è possibile anche consultando il sito www.arpmilano.it.

 

La partecipazione è subordinata al limitato numero di posti disponibili. Verrà quindi tenuto conto dell’ordine di iscrizione

 

 

 

 

Bergamo, 4.1-22.11.2008 "PSICOTERAPIE, PSICODINAMICHE: TEORIE E PRATICHE A CONFRONTO "; Sede: ASSOCIAZIONE IL CONVENTINO, VIA M. GAVAZZENI 9 ; Info: cps@ilconventino.org ; Fees= euro 150,00

Breve presentazione

 

I quattro seminari intendono mettere a confronto pratiche psicoterapeutiche diverse.

In particolare, ogni relatore farà una presentazione teorica sul suo modo di intendere la psicoterapia psicoanalitica; attraverso, poi l’esposizione di un caso clinico illustrerà la pratica concreta, puntando l’attenzione soprattutto su tre punti fondamentali:

·         Modalità di intervento

·         Obiettivi

·         Esiti del suo lavoro

Al termine di ogni relazione il partecipante è invitato a compilare un questionario a domande aperte, preparate dal relatore in base a quanto esposto.

 

Bergamo, 10.10-19.12.2008 ": DALLA PRIMA CONSULTAZIONE PSICOANALITICA COL PAZIENTE ADULTO ALL' AVVIO DI UNA ESPERIENZA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA. 1° MODULO "; Info: nuovo_copernico@YAHOO.IT Fees= euro 250,00

 

 

 
 
 
 
 
Firenze, 18.10-20.12.2008 " PSICOPATOLOGIA BORDERLINE: TRA TIPICO E ATIPICO "; Sede: : CENTRO PSICOANALITICO - VIA PUCCINOTTI 99 - FIRENZE ; Info: info@quidcom.com ; Fees= euro 252,00

PROGRAMMA:

 

PSICOPATOLOGIA BORDERLINE:TRA TIPICO E ATIPICO

 

Sabato 18 ottobre 2008

L'area borderline tra nosografia e teoria: una diagnosi double-face

           

Ore 10,00 : La psicopatologia borderline come pardigma della psicopatologia psicoanalitica

Ore 11,00 La stabile instabilità bordeline: nella nosografia, nella teoria, nella clinica

Ore 12,00 L’altra faccia della diagnosi

Ore 13,00 Esempi clinici

Ore 14,00 Fine Seminario

 

Sabato 15 novembre 2008

Tra depressione e disforia: suicidio e condotte parasuicidarie

 

Ore 10,00  Una strana depressione

Ore 11,00  La disforia come “organizzatore psicopatologico”

Ore 12,00  Autolesionismo e disforia

Ore 13,00  Esempi clinici

Ore 14,00 Fine Seminario

 

Sabato 20 dicembre 2008 

Paranoia liquida: i deliri dell’area borderline

           

Ore 10,00 Le caratteristiche dei “veri” deliri

            Ore 11,00 Il delirio transitorio borderline

            Ore 12,00 Deliri volatili e relazione

            Ore 13,00 Esempi clinici

Ore 14,00 Fine Seminario

Ore 14,15 Test finale ECM

 

 

Sono stati considerati dei coffee break senza orario a discrezione del Relatore.

 

 

INFORMAZIONI GENERALI

Sede del Corso di Aggiornamento:

Centro Psicoanalitico di Firenze, Via F. Puccinotti 99, Firenze

 

Iscrizione al Corso di Aggiornamento

Iscrizione: è possibile iscriversi prenotandosi entro il 25 settembre 2008 presso l’agenzia

Quid Communications srl: ilaria@quidcom.com

Pagamento: costo del seminario (composto di tre incontri) è di 252,00 euro IVA comresa. Ricevuta conferma dall’agenzia Quidcom di accettazione della prenotazione, è possibile pagare tramite bonifico bancario, non prima del 20 settembre e non oltre il 10 ottobre 2008.

 

Segreteria Organizzativa

QUID Communications srl

Via G.C. Vanini, 5-50129 Firenze tel.: 0554633701 fax: 0554633698 info@quidcom.com

Educazione continua in medicina - ECM

Sono stati richiesti al Ministero della Salute i crediti formativi per  un numero massimo di 25 medici individuati fra psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, psicoanalisti e psicoterapeuti.

Per acquisire i crediti assegnati, i partecipanti dovranno compilare il questionario di verifica dell'apprendimento e la scheda di valutazione dell'evento. Sono obbligatorie le firme di entrata ed uscita, ed il 100% di presenza al corso.

 

 

Attestato di Frequenza

L’attestato con i crediti formativi verrà recapitato direttamente al partecipante dopo la verifica del questionario di valutazione dell’apprendimento.

Variazioni

La Segreteria Scientifica e la Segreteria Organizzativa si riservano il diritto di apportare al programma tutte le variazioni che si rendessero necessarie per ragioni tecniche e/o scientifiche.

PAROLE CHIAVE: 1) borderline 2) depressione 3) paranoia

TIPOLOGIA DELL’EVENTO: f) Seminario

 

SCHEDA DI ISCRIZIONE

da inviarsi alla Segreteria Organizzativa entro il 25 settembre 2008.

L’ammissione deve essere confermata da parte della Segreteria Organizzativa via e-mail;

(COMPILARE IN STAMPATELLO)

Cognome_______________________________Nome__________________________________

 

Nato a_________________________________il________________________________________

 

Codice fiscale personale___________________________________________________________

 

Professione______________________________________________________________________

 

Disciplina_______________________________________________________________________

 

Ente____________________________________________________________________________

 

Indirizzo Ente/Studio Privato_______________________________________________________

 

CAP_________________________Città______________________________________________

 

Telefono____________________________________Fax_________________________________

 

Numero di cellulare_______________________________________________________________

 

e-mail__________________________________________________________________________

 

Esprimo il consenso al trattamento dei miei dati per le finalità consentite dalla legge n. 675/96

 

 

data______________________________________firma__________________________________

 

 

RAZIONALE SCIENTIFICO:

 

Una delle caratteristiche fondamentali della psicopatologia borderline è rappresentata dalla sua intrinseca atipicità. Una atipicità che non può essere liquidata come caratteristica di alcuni aspetti clinici del borderline. La costanza con cui si presenta in vari contesti autorizza a considerare l’atipicità una caratteristica strutturale della psicopatologia borderline. La regola sembra essere quella secondo la quale all’interno di un’area atipica si verificano fenomeni atipici. Da questo punto di vista la figura del borderline è in uno stato di perenne sospensione (o di continua oscillazione) tra ambiti diversi. Categoria nosografica? Sindrome? Struttura? E ancora, anche al suo interno, in bilico tra aspetti contraddittori della identità, della affettività, della spinta alla azione o della valutazione della realtà.

Anche la diagnosi non si può fondare prevalentemente sul rilievo di sintomi (più o meno) oggettivabili. Implica un afferramento nella relazione che ha effetti spesso perturbanti sul clinico, che si sente tirato dentro un rapporto turbolento, instabile, perennemente traumatico. Da questo punto di vista occuparsi di soggetti borderline vuol dire lasciarsi trascinare in una relazione dalle caratteristiche atipiche, rispetto alla maggioranza delle classiche forme psicopatologiche. Una relazione nella quale l’altro (il borderline) ha a suo modo una elevata competenza relazionale, atta a degradare la relazione, a metterla in crisi, a mandarla a fondo. Trascorrendo tragicamente da una relazione a un’altra. Senza riposo e senza conforto. A partire dalla diagnosi quindi il clinico viene fortemente coinvolto nel rapporto e la stessa diagnosi si fonda anche (ma non solo) sul suo stesso modo di sentire l’impatto con figura psicopatologica.

A partire dalla diagnosi e dai modi dell’incontro con la psicopatologia borderline diventa possibile, all’interno di una condizione fortemente atipica, provare ad individuare degli elementi tipici. Su questi aspetti tipici verrà centrata l’attenzione nel corso del secondo e del terzo incontro.

In primo luogo cercando di mettere a fuoco il modo di essere depresso del borderline. Troppo spesso la moderna nosografia riduce in maniera un po’ ipocritica il problema della depressione nel borderline alla semplice coesistenza di due disturbi. In realtà la depressione borderline è da sempre riconosciuta per le sue caratteristiche di depressione atipica. Ma ancora una volta in questa depressione atipica è possibile rintracciare aspetti tipici. E la disforia è uno di questi. Gran parte delle condotte autolesive messe in atto dai borderline più gravi rispondono anche a questa esigenza: mitigare uno stato d’animo disforico cronico che da sempre inesorabilmente diffonde nella loro vita.

In secondo luogo cercando di mettere a fuoco un’altra area clinica fortemente atipica della psicopatologia borderline: la propensione dei soggetti borderline a smarrire l’esame di realtà e a sviluppare – come dice il DSM-IV – una ideazione di riferimento, di tipo paranoide. Sorta di deliri che vengono però descritti come “quasi-deliri”, accompagnati da “quasi-allucinazioni”. Se già non è facile capire che cosa sia davvero un delirio, ancora più arduo è orientarsi di fronte ad un quasi-delirio. Quali caratteristiche hanno i quasi-deliri borderline? Perché si è sentito il bisogno di definire in questo modo la ideazione paranoide che si fa talvolta strada nella mente borderline. La loro caratteristica più tipica è la volatilità. Cosi come sono comparsi, allo stesso modo, dopo poco, si volatilizzano. Strani deliri, la cui funzione necessita di essere meglio compresa.

 

 

 

 

 

Firenze, 11.07-26.07.2008 ": ATTUALI NECESSITÀ DI CAMBIAMENTO NEL SETTING DELL’ANALISI E DELLA PSICOTERAPIA"; Sede: SEDE DELL’ANAAO, V.LE LAVAGNINI, FIRENZE ; Info: chiarcas@libero.it AGRECO@DADA.IT ; Fees= euro 50,00.

SEMINARIO CONDOTTO DAL DOTT. ARRIGO BIGI E DAL PROF. ADOLFO PAZZAGLI

 

 

 

 

TITOLO DEL SEMINARIO

 

Attuali necessità di cambiamento nel setting dell’analisi e della psicoterapia.

 

 

DATE e SEDE DEL SEMINARIO

 

Il seminario si svolge alla sede dell’ANAAO, V.le Lavagnini, Firenze.

Si svolge in quattro sessioni, ognuna della durata di 4 ore (a partire dalle 9:00): le prime tre sono condotte dal Dott. Bigi, mentre la quarta dal Prof. Pazzagli.

 Nella prima parte di ogni sessione si svolge una lezione magistrale, nella seconda parte viene discusso un caso clinico.

Le date sono le seguenti: 11/07/2008, 12/07/2008, 19/07/2008 e 26/07/2008

 

ARGOMENTI TRATTATI NEL SEMINARIO

 

Nei primi tre seminari il Dott. Bigi illustrerà i seguenti argomenti:

 

 

1-     ASPETTI GENERALI DEL PROBLEMA.

 

Sempre con maggiore difficoltà  vengono accettate psicoanalisi o psicoterapie che impegnino il paziente più volte la settimana (secondo lo standard classico delle 3-4 volte per settimana).

La disponibilità offerta dai pazienti è quasi sempre per ritmi più blandi (1 o 2 sedute la settimana).

Diversi fattori concorrono a questa disponibilità limitata:

1-     La proliferazione di modelli concorrenziali alla psicoanalisi, che prevedono “analisi” a ritmi poco frequenti.

2-      L’estensione dei trattamenti psicologici  nel Servizio Pubblico (dove forzatamente il tempo dedicato al singolo paziente è scarso).

3-     Il fatto che gli psicoanalisti praticano psicoanalisi e psicoterapie.

4-      Ragioni economiche: è il motivo più frequentemente addotto.

5-     Le resistenze a impegnarsi in un lavoro incentrato nel proprio mondo psichico.

 

La frequenza delle sedute è un parametro che influenza

la dimensione temporale,

la dimensione pulsionale,

la dimensione relazionale di una psicoanalisi.

 

Cosa dicono i manuali di tecnica della psicoanalisi, a proposito della frequenza delle sedute.

 

2. PRESENTAZIONE DI CASI CLINICI DI ANALISI A DUE SEDUTE LA SETTIMANA.

 

3. DIFFERENZE TRA PSICOANALISI E PSICOTERAPIE.

 

L’evoluzione delle psicoterapie nei diversi modelli concettuali della psicoanalisi.

La “mente dell’analista al lavoro” come garanzia di una relazione che ha per sfondo la costituzione di una relazione di coppia che possa lavorare “analiticamente”.

Gli strumenti utilizzati nelle psicoanalisi classiche possono servire anche nelle psicoanalisi a ritmi più blandi?

Quali caratteri ha il processo analitico quando la frequenza delle sedute è limitata?

 

 

 

Nel quarto incontro il Prof. Pazzagli discuterà sul seguente argomento “IL TRAUMA”:

 

 Si discuterà il concetto di trauma sotto alcuni aspetti: il problema della definizione di trauma, il limite e i vantaggi di una impostazione psicopatologica eziopatogenetica invece che descrittiva.

 Si discuterà inoltre problemi di setting, di scelta del tipo di psicoterapia, dell’intensità di sedute necessarie.

Verranno discussi alcuni casi clinici in analisi o / in psicoterapia, rilevando le differenze dei diversi trattamenti

 

 

Curriculum dei relatori

 

Curriculum vitae di Arrigo Bigi

 

Specialista in Malattie Nervose e mentali (Univ. di Modena,1959)

Libero docente in Neuropsichiatria Infantile (Univ di Firenze,1965)

Assistente in Clinica Mal. Nerv. e Mentali dell’Univ. di Firenze dal 1960 al 1966

Direttore dell’Ist. Med.pedag. “Umberto I°” di Firenze , dal 1966 al 1969

Membro della Soc.Psicoanalitica Italiana ( SPI) , dal 1970

Analista con funzioni di Training della SPI, dal 1983

Da allora, docente presso la 2^ Sezione dell’Ist. Naz di Training della SPI (nel corrente anno, tiene un corso dal titolo: “Il narcisismo”)

Presso la AFPP ha condotto 2 seminari biennali di supervisione clinica, negli anni 1997-98 e 2000-01

E’ chiamato da alcune scuole di psicoterapia fiorentine a presentare il modello terapeutico della psicoanalisi ( Scuola di Psicoter. Cognitiva; Istituto di Terapia Familiare; Scuola di Psicoter. Psicosintetica; Istituto di Psicoter. Analitica)

 

 

Curriculum vitae di Adolfo Pazzagli

Nato a Chiusi (Siena) il 24.11.1934.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1958.

Specialista in Malattie Nervose e Mentali. Conseguì le Libere Docenze in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali ed in Psichiatria.

Dal 1980 al 1992 Ordinario di Clinica Psichiatria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università per gli Studi di Firenze. Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria della stessa Università.

Nel 1992 optò per l’insegnamento di Psicologia Clinica, come Ordinario, presso la stessa Facoltà ed Università, ruolo che riveste tuttora.

E’ stato  Direttore delle Scuole di Specializzazione in Psichiatria e poi in Psicologia Clinica dell’ Università di Firenze.

Insegna materie psicologiche in diversi Diplomi Universitari ed in Scuole di Specializzazione.

Già Responsabile dell’Unità Operativa di Psicologia Clinica e Psicoterapia dell’Azienda Ospedaliera di Careggi, in Firenze.

Membro Ordinario con funzioni di training dell’Associazione Psicoanalitica Italiana (A.I.Psi) e quindi dell’International PsychoAnalytical Association.

 

Autore di circa 250 pubblicazioni scientifiche, anche su importanti Riviste internazionali

 

 

Bologna, 12.07-26.07.2008 " CHI CI ACCOMPAGNA DA SOLI? INDAGINI PSICODINAMICHE SUI SENTIMENTI DEL TERAPEUTA. I PARTE "; Sede: CENTRO STUDI MARTHA HARRIS - BOLOGNA, VIA DEI MILLE 8 40100 ; Info: arbadiali@libero.it CARIGINZ@LIBERO.IT Fees= euro 240,00

Centro Studi Martha Harris di Firenze

 

 

 

Il Centro Studi Martha Harris di Firenze organizza a Bologna un corso al fine di riflettere sui sentimenti transferali e controtransferali presenti nel rapporto tra il terapeuta ed il paziente.

La giornata avrà inizio con una relazione teorica sul tema. Verrà quindi illustrata la particolare relazione che si instaura tra terapeuta e paziente nella stanza di terapia. Gli aspetti teorici saranno affiancati da materiale clinico acquisito nel corso di interventi specifici.

 La riflessione che proponiamo si finalizza alla riflessione del modo in cui i sentimenti del terapeuta influisca sui setting interni ed esterni. Si pensa che tale riflessione possa rendere più efficace il lavoro del terapeuta.

 

 

 

CENTRO STUDI MARTHA HARRIS

DI FIRENZE

 

“Chi ci accompagna da soli?

Indagini psicodinamiche sui sentimenti del terapeuta”

 

I PARTE

 

 

Relazionano su questo tema

il dott. Roberto Bertolini e

la dott.ssa Anna Badiali

 

 

 

Il progetto è rivolto a psicoterapeuti (psicologi e medici).

 

 

                              

Programma

 

Date di svolgimento:

 

1)Primo incontro: 12 Luglio 2008.

Orario: 9-16:30

 

 

Orario

 

9:00 – 10:00

Relazione sul tema: “ Il pensiero onirico della veglia in Bion e Antonino ferro”. Conduce Anna Rosa Badiali

10:00 – 10:30

Coffee Break

10:30 – 13:00

Discussione di un caso clinico con supervisione. Conduce Anna Rosa Badiali

13: - 14:00

Pausa pranzo

14:00 – 16:30

Discussione di due casi clinici con supervisione. Conduce Anna Rosa Badiali

 

 

2)Secondo incontro: 26 luglio 2008.

Orario: 9-16:30 (più verifica finale dalle 16:30 alle 17:15)

 

Orario

 

9:00 – 10:00

Approfondimenti del tema trattato nella prima giornata con esempi clinici. Conduce  Roberto Bertolini

10:00 – 10:30

Coffee Break

10:30 – 13:00

Gruppo esperenziale con Patrizia Brunori

13: - 14:00

Pausa pranzo

14:00 – 16:30

Discussione di due casi clinici con supervisione. Conduce  Roberto Bertolini

16:30 – 17:15

Verifica Apprendimento

 

 

Luogo di svolgimento degli incontri:      Via Dei Mille 8 BOLOGNA

 

Tipologia dell’evento:     Corso di aggiornamento      

 

 

Responsabile dell’evento dottoressa Anna Rosa Badiali  (Psicologa, psicoterapeuta)

 

 

 

 

Metodo o metodi d’insegnamento previsti

 Relazioni sul tema e discussione seminariale di materiale clinico

 

Docenti/Relatori dell’evento (Cognome, Nome)

                                                Dott. Roberto Bertolini

 

 

 

 

1Tipo di materiale didattico consegnato ai partecipanti

Materiale teorico attinente al tema e Scheda sul materiale clinico

 

Valutazione del gradimento

Si

 

 

 

 

Curriculum vitae

 

Dott. ROBERTO BERTOLINI

nato a Rovereto (TN) l'11.12.1947.

Laureato in medicina e chirurgia all'Università Cattolica del S.Cuore in Roma nel 1973 e specializzato in Neurologia presso la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma nel 1977, ha lavorato per alcuni anni come responsabile dei servizi territoriali di riabilitazione del Comune di Roma. Successivamente si è recato a Londra, dove, completata un'analisi personale con il dott. Donald Meltzer, si è specializzato in psicoanalisi infantilepresso la Tavistock Clinic nel 1982. Da circa trent'anni lavora privatamente a Roma come Child psychotherapist ed insegna nella scuola di formazione per psicoterapeuti psicoanalitici dell'età evolutiva del Centro Studi Martha Harris di Firenze. E' visiting teacher alla Tavistock Clinic di Londra per il programma "Work with disruptive adolescents" e tutor per il Diploma/Master in studi Osservativi della UEL (East London University). Da anni è supervisore in modo continuativo del lavoro clinico di alcuni gruppi di operatori che lavorano all'interno dei servizi pubblici per le tossicodipendenze e l'alcolismo (Sert, Centri alcologici, Comumità Terapeutiche) in diverse province italiane, Venezia, Carrara, Roma soprattutto nell'ambito delle nuove dipendenze e dell'uso ed abuso di droghe ed alcol in età adolescenziale. Ha pubblicato articoli sulla psicoterapia in età evolutiva, ricerche sullo sviluppo infantile e sulle principali patologie mentali nell'infanzia e nell'adolescenza nel Journal of Child Psychotherapy e in Richard e Piggle ed in alcuni volumi pubblicati in Italia e all'estero, fra cui Pensieri Prematuri, Exploring the Work of Donald Meltzer, Adolescenze, Il bisogno vitale, Il lavoro con adolescenti difficili, e recentemente in Rete. 

 

 

 

Dott.ssa Anna Rosa Badiali

 

Nata a Bologna il 7 febbraio 1947, residente a Bologna in via L. Balugani  20, tel. 051.348805, studio professionale in via Dei Mille 8, Bologna, iscritta all’Ordine degli Psicologi e degli Psicoterapeuti dell’Emilia-Romagna.

Laureata in Pedagogia  presso l’Università di Bologna nel Marzo 1972, ha insegnato materie letterarie negli istituti superiori fino al 1987.

Dal settembre 1977 al giugno 1983 ha effettuato un’analisi personale al ritmo di quattro sedute settimanali con il Dott. Vinicio del Gobbo, membro della S.P.I.

Ha frequentato il corso di formazione per psicoterapeuti organizzato dall’Associazione “Psicoterapia Critica” di Milano ( responsabile Dott. Enzo Morpurgo ), seguendo con particolare assiduità le simulazioni di primo colloquio terapeutico, con la supervisione dello stesso Dott. Morpurgo negli anni 1983/84, 1984/85 e 1987/88.

Ha inoltre svolto attività psicoterapica supervisionata dal Dott. Stelio Stella presso la struttura di brevedegenza del S.I.M.A.P. dell’U.S.L. 27 di Bologna, dal 2/9/85 al 30/3/86 e dall’1/9/86 al 30/6/88 per un totale di 640 ore.

Iscritta dal 1989 al Centro Studi “Martha Harris” di Firenze, ha completato il Corso Clinico e consegnato il saggio conclusivo sul caso di un bambino gravemente disturbato in latenza nel Giugno 1998.

Ha ottenuto la qualifica di Psicoterapeuta dell’età evolutiva nel luglio 2000.

Dal 1988 ha insegnato nei corsi IRRSAE della Regione Toscana organizzati dal Centro Studi Martha Harris di Firenze per la formazione-aggiornamento degli insegnanti di sostegno, ed è dal settembre 2000 Tutor Organizer dei corsi IRRSAE dell’Emilia Romagna.

Nel settembre 1999 ha organizzato per il Centro Studi Martha Harris di Firenze un gruppo di work-discussion di durata biennale con i Giudici del Tribunale dei Minori dell’Emilia Romagna. Il lavoro si è concluso con una giornata di studi sul tema dell’adozione. In questa circostanza (Firenze, 24 novembre 2001) ha presentato una relazione dal titolo “Assessing parenting capacities for the Family Courts”.

Insegna nei Corsi di Osservazione e nei Corsi Clinici del Centro Studi Martha Harris di Firenze dal settembre 2000.

Insegna inoltre nei Corsi di Osservazione e nei corsi Clinici del Centro Studi Martha Harris di Venezia dall’anno 2001-2002. Gli insegnamenti sono affiancati dall’attività di supervisione dei casi di training e dei casi non intensivi.

Dal 2001 Collabora con il Quartiere Navile nel Comune di Bologna per la formazione degli educatori dei nidi-centri gioco:

-Ha tenuto cicli di conferenze per i genitori sul tema del significato del gioco e del cibo nella vita emotiva del bambino presso “Piccole Invenzioni” e condotto gruppi di genitori sul tema del “Bambino reale e quello fantasticato” presso il “Grosso Tasso”.

 -Dal 2002 ha curato la formazione-aggiornamento degli operatori di Nidi e di Centri Gioco e delle scuole materne conducendo gruppi di osservazione psicoanalitica secondo il modello Tavistock.

-Nel 2003-2004 ha tenuto corsi di Osservazione Psicoanalitica Modello Tavistock presso la struttura “Piccole Invenzioni” nell’ambito del Progetto 0-1 Genitori e Bambini, con osservazione delle dinamiche relazionali del bambino piccolo con la mamma o l’adulto.

Nel 2003 ha pubblicato con Jeanne Magagna, Anna Molli e Biddy Youell il volume “Difficoltà di apprendimento: una prospettiva psicoanalitica” stampato e distribuito dall’ IRRE Toscana.

Nel 2004 ha organizzato per il Centro Studi Martha Harris di Firenze un Corso di Formazione Aggiornamento a indirizzo multidisciplinare presso il Tribunale dei Minori di Bologna sui temi di Adozione, Affido, Violenza sui minori. Partecipano giudici, operatori dei Servizi e della Scuola, Psicologi e Medici psichiatri.

Nel Settembre 2005 ha presentato al primo Convegno Internazionale di Parigi Child and Adolescent Mental Health in Educational Settings una relazione dal titolo “Processi di identificazione e meccanismi di difesa in un gruppo di insegnanti di sostegno”

Esercita attività libero-professionale dal 1989 a Bologna, ha trattato casi di bambini, adolescenti, coppie e gruppi familiari.

Esercita inoltre attività di supervisione individuale e di gruppo.

 

 

Dott.ssa Patrizia Brunori

 

Patrizia Brunori è psicologa e psicoterapeuta.

Laureata in Filosofia, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Bologna

Specializzata in Psicologia, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Siena 

Iscritta all’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna, n. repertorio 141

Iscritta all’elenco degli Psicoterapeuti dell’Emilia Romagna

Socio Ordinario con Funzioni di Traning dell’Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo, componente della European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy in Healt and related public Services.

Svolge privatamente la sua attività professionale  di psicoterapia psicoanalitica con adulti, coppie e adolescenti. Psicoanalisi di gruppo, gruppi esperienziali .

Si occupa anche di formazione in ambito istituzionale e ha condotto numerosi interventi con gruppi di supervisione e   gruppi esperienziali di formazione, in ambito istituzionale con ASL, Associazioni e  Comuni.

Dal 1998 é Docente nel Master in Diritti Umani e Intervento Umanitario presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bologna

Dal 2003 al 2007 ha svolto l’ incarico per attività formativa Pratica (AFP)  La consultazione nelle situazioni di trauma psicologico. Facoltà di Psicologia, sede di Cesena, Università di Bologna.

Ha pubblicato diversi saggi in riviste scientifiche e volumi collettivi.

E’ coautrice con G. Candolo, M. Donà delle Rose e M.C. Risoldi del libro Traumi di Guerra Un esperienza psicoanalitica in Bosnia-Erzegovina (Manni 2003). Tradotto in inglese nel 2006,  I Had a Mummy Too, Free Association Books, London 2006

 

 

 

 

 

Rimini, 5.07-15.11.2008 CORSO DI FORMAZIONE IN PSICOTERAPIA RICOSTRUTTIVA INTERPERSONALE SECONDO IL MODELLO DELLA PROF.SSA L. SMITH BENJAMIN ; Sede: SEDE NAZIONALE SOCIETÀ ITALIANA DI PSICOLOGIA E PSICHIATRIA, VIA COVIGNANO, 211 - 47900 RIMINI ; Info: psicomed-dr.fonti@libero.it Fees= euro 650,00

 

Foligno, 28-30.07.2008 "I DISTURBI DI PERSONALITÀ: GLI SPETTRI PATOLOGICI "; Sede: CENTRO DI SELEZIONE E RECLUTAMENTO NAZIONALE DELL’ESERCITO-VIALE MEZZETTI N. 2 - FOLIGNO ; Info: patriziamoretti2002@libero.it CATPSICH@UNIPG.IT Fees= n.d.

RAZIONALE SCIENTIFICO

 

                                             

Il corso si propone una disamina  dei DP ( disturbi di personalità). Alla disamina del concetto di  diagnosi in psichiatria,  seguono una serie di approfondimenti   delle categorie diagnostiche specifiche dei DP categoriale versus dimensionale, un   ampliamento  delle conoscenze psicopatologiche,  reintroducendo la declinazione fenomenologica  quella psicoanalitica e quella cognitiva, infine vengono discusse le linee della terapia farmacologica e psicoterpeutica. L’ obiettivo del corso è quello  di ar diventare la diagnosi uno strumento di orientamento del progetto terapeutico uscendo dalle “trappole dicotomiche” che spesso caratterizzano la relazione terapeutica con i pazienti affetti da DP.

                                                                                                          

 

ABSTRACTS

 

Prof Caterina Firenze

Criteri clinici  della diagnosi di DP.

L’ A propone una revisione critica  dei diversi sistemi di classificazione  e diagnosi dei DP  dal DSM al ICD alla diagnosi dimensionale.

 

Prof. Massimo Piccirilli 

Sindrome frontale nei disturbi di personalità.

 Nell’ ottica dell ‘utilizzo sempre più frequente delle tecniche di brain imaging l’ A propone  una lettura delle dimensioni neurocognitive  e neurobiologicihe dei DP.

 

Dr. Sandro Elisei

Lo spettro borderline.

L’ A. espone le diverse teorie che caratterizzano l’evoluzione del pensiero psichiatrico e psicodinamico nell’ambito della definizione dello spettro dell’ organizzazione borderline.

 

Dr.ssa  Patrizia Moretti

La psicoterapia dei DP.

Nell’ ottica della psicoterapia basata su dati di ricerca  l’ A propone una valutazione della specificità delle diverse psicoterapie in funzione di peculiari aspetti psicopatologici.

 

Dr.ssa Tiziana Sciarma

L’ evoluzione dei DP nell’ambito del ciclo di vita.

Nonostante i DP siano definiti come un modello di comportamento stabile subiscono nell’ arco della vita alcune modificazioni . L’ A propone quindi una metanalisi dei dati disponibili con particolare riferimento alla psicogeriatria.

 

Dr. Patrizio Cotichelli

La terapia psicoanalitica nei DP.

L’ A espone i principi della terapia analitica e la sua applicazione nei DP.

 

Dr. Massimiliano Piselli

Disturbi di Personalità e tossicodipendenze

L’ A descrive iol concetto di doppia diagnosi e i suoi legami con i diversi DP:

 

 

Dr. Stefano Spanarello

La terapia farmacologica.

L’ A espone le più attuali linee guida per il trattamento farmacologica delle organizzazioni al limite, nell’ ottica delle dimensioni bersaglio.

 

Dr. Daniele Cimarello

L’ assesment nei DP.

L’A. esamina i diversi test psicometrici utili nell’ ambito delle valutazioni cliniche e diagnostiche dei DP.

 

Dr. Luigi Zaccagni

Le interviste strutturate e semistrutturate.

Nell’ ottica dell’ integrazione dei sistemi classificativi categoriali e dimensionali l’A descrive le diverse interviste utilizzate nella diagnosi di DP.

 

Dr.  Feliziani

La tipologia dei DP

L’ A propone un approfondimento dei diversi DP  in riferimento a clinica, eziologia e decorso.

 

 

 

Marino (Roma), 18-27.07.2008 "IL GRUPPO PSICODINAMICO NELLA COMUNITÀ TERAPEUTICA"; Sede:  CTR CASTELLUCCIA, VIA BOVILLE 1 LOC. CASTELLUCCIA, MARINO (RM) ; Info: angie.ferraro@libero.it  GNOSISINFO@TIN.IT ; Fees= n.d.

IL GRUPPO PSICODINAMICO NELLA COMUNITA’ TERAPEUTICA

 

 

 

 

 

MOTIVAZIONI:

PER I PROFESIONISTI DEL LAVORO IN COMUNITA’ TERAPEUTICA L‘OBIETTIVO FORMATIVO ATTUALE E’ QUELLO DI APPRENDERE LE PROCEDURE DI CONDUZIONE DI GRUPPI PSICODINAMICI PICCOLI, INTERMEDI E GRANDI, FINALIZZATI ALLA PRESA IN CARICO DEL GRAVE DISAGIO PSICO-SOCIO-ECONOMICO DEI PAZIENTI E SOPRATTUTTO DELLA LORO STESSA PATOLOGIA MENTALE. VERRANNO PRESENTATA LE MODERNE TECNICHE DI CONDUZIONE SVILUPPATE DALLE RICERCHE DI STAMPO BIO-PSICO-SOCIALE (OMS) E DALLE PIU’ ATTUALI PRATICHE DI SVILUPPO LOCALE DI COMUNITA’, ATTRAVERSO UN LAVORO DI ELABORAZIONE TEORICA E METODOLOGICA FONDATO SULLA PSICODINAMICA DEI GRUPPI CLINICI, SOCIALI, ISTITUZIONALI E FAMILIARI.

 

 

OBIETTIVI DELL’EVENTO:

 

   far acquisire conoscenze teoriche e aggiornamenti in tema di:

I GRUPPI CLINICI, SOCIALI, ISTITUZIONALI E FAMILIARI IN COMUNITA’ IN TERAPEUTICA

VALUTAZIONE E PREVENZIONE E TERAPIA DELLA PATOLOGIA MENTALE GRAVE

VALUTAZIONE E SOSTEGNO DEL GRAVE DISAGIO PSICO-SOCIO-ECONOMICO

 

   far acquisire abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di:

CONDUZIONE DI GRUPPI PSICODINAMICI PICCOLI, INTERMEDI E GRANDI IN COMUNITA’ TERAPEUTICA

RELAZIONE E PRESA IN CARICO DI PAZIENTI CON GRAVE PSICOPATOLOGIA

RELAZIONE E PRESA IN CARICO DEI SOGGETTI CON GRAVE DISAGIO SOCIALE

 

   far migliorare le capacità relazionali e comunicative in tema di:

PRASSI CLINICO-SOCIALI IN COMUNITA’ TERAPEUTICA

PRASSI CLINICO-SOCIALI PER LA PSICOPATOLOGIA GRAVE PER IL GRAVE DISAGIO SOCIALE

 

MOTIVAZIONI:

La cura della patologia mentale e la presa in carico del grave disagio psico-sociale, prevede oggi una notevole modulabilità del setting durante tutto il percorso terapeutico ed assistenziale. Questa modulabilità è garantita da quello specifico setting clinico-sociale attivato dall’organizzazione della Comunita Terapeutica.

Condurre gruppi in Comunità Terapeutica, vuol dire elaborare un progetto terapeutico per ciascuno dei pazienti ivi in cura.

In questi casi si rivela necessario un progetto pluri-istituzionale, oltre che multimodale, in grado di incidere contemporaneamente sul nucleo familiare e sul contesto comunitario di riferimento dei soggetti portatori di disagio.

La riflessione gruppale sulla metodologia di lavoro clinico-sociale utilizzata in questi casi e sulle teorie di riferimento cui l’operatore sociale e/o della salute mentale ispira le proprie operazioni, ha fatto emergere, negli ultimi anni, alcuni temi culturali e professionali fino ad oggi poco esplorati nelle pratiche di sostegno e di cura ad oggi condivise.

Su queste tematiche teorico-procedurali intendiamo proporre un percorso formativo specifico per tutti quegli operatori sociali e quei professionisti della salute mentale che non si sono ancora rassegnati né alla incurabilità, né tanto meno alla inguaribilità della patologia mentale; che non si sono ancora rassegnati nella alla possibilità di prevenire, né tanto meno a quella di prendersi cura del grave disagio sociale. Ma che guardano a questi fenomeni come fatti psicologici e sociali basilari per la comprensione del nostro vivere collettivo oltre che per lo stesso lavoro clinico-sociale nei contesti urbani contemporanei.

 

 

 

 

 

 

I TEMI CULTURALI E PROFESSIONALI DEL CORSO:

Innanzitutto la questione del Setting; che porta direttamente alla riflessione sulla costruzione concreta del campo mentale terapeutico/operativo, al di là degli specifici assetti operativi utilizzati. La fondazione del lavoro clinico-sociale dipende infatti da un lavoro sul campo co-transferale istituzionale, attraverso un’opera costante dell’operatore di negoziazione e rinegoziazione del suo ruolo rispetto al bisogno dei soggetti portatori di disagio. Partendo dal posto che questi gli assegnano nel loro mondo, l’operatore clinico-sociale deve, a sua volta, riuscire a collocarli nel proprio mondo professionale (rete istituzionale e comunitaria di riferimento) oltre che nel proprio mondo personale (matrice delle identificazioni familiari e sociali).

Il lavoro di fondazione del campo mentale terapeutico/operativo si conclude, logicamente, con la successiva apertura alla contrattazione, tra i clinici, gli operatori sociali, i soggetti con disagio e le diverse istanze familiari e comunitarie coinvolte sul “posto” che tali soggetti occupano e possono occupare in quello speciale mondo creato dall’intervento clinico-sociale.

I riferimenti qui vanno però inevitabilmente anche alla psicoterapia attraverso il gruppo ed al costruzionismo antropologico e relazionale che la gruppoanalisi soggettuale adotta nello studio dei processi della formazione collettiva dell’identità umana e della trasformazione dei contesti di formazione di questa.

L’integrazione tra i servizi, le istituzioni e tra le figure professionali coinvolte può fare in modo che si sviluppi un progetto terapeutico/operativo efficace, dove altrimenti il rischio di limitarsi a fare ognuno il proprio lavoro, può rendere vano ogni tentativo di prendersi cura della sofferenza e del disagio. La molteplicità di interventi e quindi di saperi, può far sì che si “pensi altro”, che si pensi il cambiamento, il nuovo, il diverso. Questo richiama il concetto di rete sociale di Franco Fasolo, che afferma l’importanza di una solida e flessibile rete di servizi attorno ai soggetti sofferenti, capace non solo di sostenerli e di contenerli, ma anche di lasciarli andare quando è ora. Il gruppo psicodinamico, sviluppa infatti la capacità mentale dei pazienti di creare nuove personali reti sociali. Esso appartiene alle pratiche, antiche quanto il mondo, che istituiscono quei legami che, solo oggi, le moderne teorie delle reti sociali chiamano “intermedi” tra i più classici legami forti e legami deboli. Nuove reti sociali vuol dire nuovi mondi da abitare e quindi maggior possibilità di contrattazione sul “posto” da occupare in essi.

Altro riferimento teorico del corso è, con Corrado Pontalti, il concetto di cura dei confini. Il nostro problema, come operatori clinico-sociali, diventa infatti sempre più, quello di accompagnare la riattivazione della mobilità psichica dei soggetti sofferenti. La malattia mentale o il grave disagio psico-socio-economico consiste nell’impossibilità, o nella difficoltà, a gestire gli attraversamenti tra le appartenenze multiple dell’individuo. Il gruppo psico-dinamico permette allora lo sviluppo di “appartenenze intermedie” che facilitino la mobilità tra universi mentali complementari, concorrenti ed antagonisti tra loro, espandendo lo spazio di vita dell’individuo.

Il concetto di transpersonale socio-politico, sviluppato in questi anni da Girolamo Lo Verso, ci permette a questo punto di chiudere il cerchio dei riferimenti teorici. La vita psichica, infatti, non può essere concepita se non attraverso una molteplicità di reti transpersonali che legano insieme la nostra individualità ai campi ed ai temi familiari, alle appartenenze etniche, culturali e antropologiche. Oltre il transpersonale familiare c’è quindi un transpersonale sociale e politico che co-costruisce le strutture della nostra personalità. Il modo di esserci, di soggiornare, all’interno di una comunità politica è determinato dal campo mentale che questa costituisce. La Polis non è soltanto un’insieme di disposizioni e strutture, ma una rete inconsapevole di significazione.

 

IL PERCORSO DIDATTICO:

Un percorso, di ricerca e approfondimento pratico-teorico della conduzione di gruppi in comunità terapeutiche finalizzati alla presa in carico della grave patologia mentale e del grave disagio psico-socio-economico. Gruppi che prevedono l’attivazione di un percorso che va che va dalla gestione della crisi psichiatrica, fino al lavoro di Sviluppo Comunitario per mezzo dell’inclusione socio-lavoratica; che va dalla prevenzione del grave disagio psico-socio-economico al sostegno all’abitare ed alla convivenza civile nei contesti urbani contemporanei; passando attraverso lo studio dei vari servizi di promozione e prevenzione attivabili per l’infanzia, l’adolescenza e la salute mentale.

Un percorso di esposizione personale attraverso il gruppo psicodinamico gruppoanalitico ed il gruppo-laboratorio Conduzione, finalizzati alla supervisione, elaborazione e tutoraggio dell’esperienza formativa, con gli obiettivi di: Sviluppo mediato delle competenze tecniche e clinico-sociali, Elaborazione gruppale della propria motivazione professionale, Ricerca scientifico-culturale e Valutazione Finale dell’Apprendimento.

 

 

 

Torino, 20.09.2008 "PERCORSI DELLA MEMORIA: TRA TEORIA E PRASSI NEL LAVORO PSICOLOGICO E PSICOTERAPEUTICO INDIVIDUALE E DI GRUPPO "; Sede: EDUCATORIO, C.SO TRENTO N. 13; Info: cristiananovero@libero.it  MARTA.GIANARIA@GMAIL.COM ; Fees= euro 50,00

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

 

 

 

 

“Tra teoria e prassi nel lavoro psicologico e psicoterapeutico individuale e di gruppo”

dr. Renato De Polo

 

 

sabato 20 settembre 2008

Educatorio della Provvidenza, C.so Trento, 15- Torino

 

 

 

ore 9.00- 10.00     Tra teoria e prassi nel lavoro psicologico e psicoteraputico

                              individuale e di gruppo

                               dott. Renato  De Polo

 

 

 

ore 10.00 – 11.00    Sessione plenaria: confronto e dibattito tra pubblico ed esperti

         dott.ssa A. Gentinetta

 

                        

 

 

ore 11.00 – 12.00    Esemplificazioni cliniche

                                 dott. Renato De Polo

 

 

 

ore 12.00- 13.00      Discussione e confronto: dibattito tra pubblico ed esperti

 

 

 

ore 13.00- 14.00        Pausa

 

 

 

ore 14.00- 16.00        Lavoro in piccoli gruppi con  conduzione gruppoanalitica

 

 

16.00- 17.00              Relazione dei gruppi:discussione in plenaria, conclusioni

                                  dott. De Polo, dott.ssa Gentinetta

 

 

17.00- 17.15               Compilazione questionari ECM


 

 

Moncalieri, 26.09-22.11.2008 " PSICOTERAPIA DEL TRAUMA AD ORIENTAMENTO ANALITICO ED APPROCCIO "; Sede: CORSO ROMA 8, 10024 MONCALIERI (TO) ; Info: cshg@cshg.it  ; Fees= euro 450,00

Abstract dell’intervento del dott. Massimo Vigna Taglianti

 Il trauma psichico oggi: un punto di vista psicoanalitico

 

 

 

Durante il seminario verranno trattati, da un vertice psicoanalitico sia teorico che clinico, i concetti di trauma e di traumatico come generatori di disturbo e sofferenza psichica, con una

particolare attenzione agli effetti psicopatologici che essi possono avere sullo sviluppo e sull’organizzazione della personalità.

 A questo scopo verranno pertanto presentati, a partire dall’opera di Freud e seguendo una prospettiva storica, i contributi teorici dei principali autori psicoanalitici che hanno affrontato tale

argomento: cenni specifici verranno riservati agli autori che hanno sottolineato la natura “relazionale” del trauma (Ferenczi, Heimann, Winnicott, Bromberg, etc.).

Attraverso la presentazione di materiale clinico tratto dalla letteratura e dalla pratica professionale verranno inoltre discussi: 1) i delicati e complessi fenomeni transfero-

controtransferali che entrano in gioco in queste situazioni (con particolare riguardo al fenomeno del role-reversal); 2) i peculiari aspetti tecnici che ne derivano e che sono dunque implicati

nell’intervento psicoterapeutico psicoanalitico con i pazienti che rientrano – a vario titolo – nella categoria dei “pazienti traumatizzati”.

 La conoscenza di tali fenomeni clinici e di tali aspetti teorico-tecnici è indispensabile per ottenere un’elaborazione profonda e un’autentica integrazione, nel Sé, delle angosce e delle

emozioni – precedentemente scisse o dissociate – correlate all’evento traumatico.

  

Abstract dell’intervento del dott.ssa Marinella Malacrea

 

La comprensione di sé nella terapia della vittima

 

 

 

Alla fine degli anni ‘90 un autore americano, Felitti, ha opportunamente introdotto nel complesso dibattito su maltrattamenti e abusi nell’infanzia la nozione di Esperienze Sfavorevoli Infantili (ESI) per indicare quell’insieme di situazioni vissute nell’infanzia che si possono definire come ‘incidenti di percorso’ negativi più o meno cronici rispetto all’ideale percorso evolutivo sia sul piano personale che relazionale, specialmente sotto il profilo del rischio di distorsione dei legami di attaccamento. Esse comprendono tutte le forme di abuso all’infanzia subito in forma diretta, come abuso sessuale, maltrattamento psicologico, fisico, trascuratezza; e le condizioni subite in forma indiretta che rendono l’ambito familiare impredicibile e malsicuro, come per esempio alcolismo o tossicodipendenza dei genitori, malattie psichiatriche e soprattutto violenza assistita, cioè il coinvolgimento del minore in atti di violenza compiuti su figure di riferimento per lui affettivamente significative.

 Tali multiple distorsioni, inoltre, hanno sovente attivato interventi, di natura socioassistenziale e/o sanitaria: il tempo necessario all'intervento ha comportato per i bambini un periodo di

convivenza con tali distorsioni non breve e quindi tale da danneggiarli profondamente. Proprio nel periodo necessario a verificare l'efficacia dell'intervento sulla famiglia, i provvedimenti di

protezione eventualmente adottati nei confronti dei bambini possono aver comportato il passaggio attraverso una o più collocazioni in ambiti protetti, con conseguente ulteriore impatto sui processi di attaccamento.

 Ciò che accomuna le diverse situazioni sopra descritte e rende anche così poco differenziabili le loro conseguenze in termini di sintomi e comportamenti, è il fatto che possono produrre trauma e, attraverso una deformazione nei Modelli Operativi Interni, un funzionamento psicologico post traumatico che condiziona la personalità del futuro adulto.

 Cosa si intende per esperienza traumatica? Un’esperienza sopraffacente, che fa fallire le normali difese e le ordinarie strategie con cui si affrontano gli eventi esterni. Ma molto cambia se tale esperienza è acuta e puntuale oppure cronica. Per usare una metafora fisica, mentre nel trauma acuto il soggetto reagisce all’esperienza traumatica, che immaginiamo come un corpo estraneo entrato attraverso una ferita, lavorando per l’espulsione attraverso l’equivalente di una florida reazione infiammatoria (il PTSD), nel trauma o stress cronico si produce l’equivalente di un ascesso, difficile da raggiungere dalle cure e fonte continua di minaccia per la salute. Si parla in questi casi di “trauma interno all’identità”, che apre la strada a un effetto pervasivo e permanente a carico dei processi di regolazione psicologici e biologici del bambino, dando luogo a reazioni più complesse e ancor più nefaste del disturbo post traumatico da stress.

 In questo caso che accade? E' caduta ormai l'artificiosa distinzione tra danno psichico e danno fisico: cattive condizioni di accudimento, fonte di esperienze traumatiche, specie se croniche, producono danni cerebrali rilevabili. Con le moderne metodiche diagnostiche si è registrata la sofferenza e la morte di milioni di neuroni in varie aree cerebrali preposte al pensiero complesso e finalizzato (corteccia prefrontale), alla integrazione della memoria (ippocampo), alla comunicazione tra gli emisferi cerebrali (corpo calloso). Alterati sono il riconoscimento delle minacce ambientali (amigdala), i mediatori del bilancio emotivo (sistemi delle catecolamine, della serotonina, degli oppioidi endogeni, della dopamina), e dei processi di attaccamento (i neuropeptidi). La disregolazione cerebrale da esperienze traumatiche infantili produce effetti registrabili anche a livello del sistema nervoso simpatico e parasimpatico (che presiede al ritmo respiratorio, al battito cardiaco, alla pressione arteriosa), del sistema endocrino (in primis la funzionalità del surrene, che produce il cortisolo endogeno essenziale nella regolazione della reazione allo stress), del sistema immunitario (che presiede alla difesa del soggetto da aggressori esogeni ed endogeni) (Malacrea, 2004).

 Benché riparabili, tali danni hanno alta probabilità di tendere alla persistenza nel tempo. Nei molti studi oggi a disposizione per valutare l’influenza dello stato affettivo delle madri in

gravidanza sul futuro assetto psichico dei bambini e la durata nel tempo di tale influenza, colpisce la qualità ‘fisica’ della stessa, mediata da squilibri nei mediatori chimici della reazione allo stress (cortisolo) e dei processi di attaccamento (vasopressina e ossitocina ).

 Quali sono in sintesi gli indicatori di un funzionamento post traumatico (Malacrea, 2004)? Sul piano psicologico si vive come se il pericolo fosse sempre presente, anche quando è lontano nel tempo: ne conseguono reazioni automatiche e ripetitive, che mandano in cortocircuito la possibilità della mente di far fronte agli stimoli ambientali in modo non disfunzionale e

condizionano le espressioni relazionali della vittima. I comportamenti sono improntati all'ipervigilanza o alla depressione o alla dissociazione, che spesso si alternano senza sosta nello

stesso soggetto, rendendo il suo funzionamento incomprensibile e imprevedibile per chi deve prendersene cura e per il soggetto stesso, che non può che ricavarne una più acuta autosvalutazione. Essi scattano anche in circostanze che per altri soggetti non vittime non evocherebbero reazioni da stress, mentre nella vittima inducono allarme. Persino esperienze in sé positive, ma che comportano intimità e intensità dei legami, e cioè circostanze in cui il soggetto traumatizzato sente aumentare la propria vulnerabilità, possono diventare non raramente riattivatori traumatici. Tipica ad esempio è la riattivazione traumatica connessa all’adozione, nel contatto con legami prossimi e coinvolgenti emotivamente, che fanno sentire il bambino vulnerabile e quindi scatenano l'ansia correlata alla profezia di una imminente esperienza negativa come quella che ha segnato il suo passato.

 Il nucleo di quanto sopra è costituito da modelli operativi interiorizzati (MOI) caratteristici e riconoscibili. Tipicamente chi è stato vittima di esperienze traumatiche, specie se croniche, ha

interiorizzato una 'filosofia' (una sorta di “occhiali”) basata sull'assunto di un "mondo malevolo", opposta quindi alla "fiducia di base" e orientata alla messa in atto di 'profezie che si

autodeterminano' nelle relazioni significative, quanto più comportano prossimità e dipendenza, rinforzando a spirale per il soggetto la credibilità e l'impermeabilità proprio dei modelli operativi distorti. Ne derivano multiformi manifestazioni comportamentali e sintomatiche, come depressione, ansia, somatizzazione, dissociazione, che si manifestano dopo mesi, anni o nell'età adulta. Molte persone vittime di esperienze sfavorevoli infantili, pur non presentando gravi sintomi psicopatologici, sperimentano ugualmente difficoltà in diverse aree sociali ed interpersonali, che il più delle volte vengono sottovalutate. Frequenti sono fallimenti a livello scolastico e relazionale che li lasciano, nel mondo adulto, privi delle competenze fondamentali per affrontare ed adattarsi alle difficoltà della vita. Spesso i bambini con esperienze di maltrattamento presentano un modello interattivo con i propri pari caratterizzato da alti livelli di aggressività, dalla carenza di atteggiamenti prosociali e di avvicinamento. In età adolescenziale e adulta questi soggetti spesso vivono relazioni di bassa qualità, anche nell’area sessuale, e hanno un concetto di sé particolarmente distorto, caratterizzato da bassa stima di sé, dal bisogno di controllo sugli altri, da ipersensibilità ai giudizi delle altre persone, da ostilità interpersonali e dalla vulnerabilità allo sfruttamento. Importantissimo è anche considerare che vivere a contatto con un bambino traumatizzato è fonte di stress e ultimamente è generatore di funzionamento post traumatico anche nel datore di cura. Questi può trovarsi quindi in preda alla stessa alternanza ON/OFF del figlio adottivo, passando dagli estremi del dolore a quelli della rabbia, dall’impulso del salvatore all’impulso di espellere, dalla consapevolezza bruciante della propria impotenza alla negazione dissociativa di ogni problema. Anche questo non deve stupire, né indurre a formulare giudizi negativi sulla personalità dei datori di cura: richiede invece uno sforzo ulteriore per fornire aiuto.

 Coniugando tempestivamente terapie psicologiche specifiche, per l’elaborazione dei traumi pregressi e delle possibili riattivazioni traumatiche, con la cura per la migliore qualità di nuovi

processi di attaccamento (nella famiglia originaria risanata o in una relazione di caregiving sostitutiva), si promuovono le possibilità di cambiamento dei Modelli Operativi Interni dei bambini,

fortunatamente presente per tutta la vita, con importanti ricadute positive sulla futura personalità.

 Qual è l’aiuto più importante per chi soffre di un funzionamento post traumatico? Innanzitutto essere accompagnato a dare un nome a quanto gli accade, per contrastare il terrore di sentirsi

incomprensibile per sé e per gli altri e fuori di controllo. Riprendere controllo, trovare in sé e nel mondo la sicurezza perduta è proprio la prima essenziale ‘cura’ per il soggetto traumatizzato. A questo scopo andrebbero creati strumenti di informazione ed educazione, atti a produrre riconoscimento e quindi sollievo. In questa direzione il nostro Centro ha costruito per i bambini e i loro caregiver una serie di strumenti che possano rendere comprensibile anche ai ‘non addetti ai lavori’ i concetti fondamentali per il riconoscimento e la gestione dei

funzionamenti post traumatici. Utilizzati sia nelle terapie individuali sia in quelle di gruppo, questi strumenti hanno costituito un patrimonio capace di indurre una positiva evoluzione emotiva e cognitiva e di cooperare efficacemente alla comprensione di sé. Se alcuni strumenti sono squisitamente personali, come il “libro” che raccoglie, alla fine della terapia, i passaggi più significativi compiuti dal bambino, resi con un linguaggio accattivante e illustrati dai suoi stessi disegni e scritti, altri strumenti hanno una valenza generale.

 In questa occasione si metteranno a fuoco proprio questi ultimi, nel formato studiato per i bambini e i ragazzi, concepiti come un ‘libretto di istruzioni’ sul proprio funzionamento psicologico, con il titolo “Parliamo di te”.  Una serie di schede è stata dedicata alla spiegazione di come si arriva al funzionamento post traumatico e di come

riconoscerne i segnali, facendo intendere che le reazioni di partenza sono state costruite dalla natura come ‘salvavita’. Esse non sono in sé negative, quindi, se non quando non si estinguono tornando al sicuro, ma continuano anche in assenza di minaccia e si riattivano periodicamente in presenza di elementi che di per sé non giustificherebbero una reazione da trauma. Le pagine successive sono state dedicate alla individuazione delle modalità di ‘coping’ più utili, sulla base della consapevolezza che se le reazioni post traumatiche sono automatiche e non si

possono scegliere, c’è invece sempre la possibilità di gestirle attraverso scelte volontarie. La concettualizzazione di Chaffin et al. (1997), che individua quattro tipi di coping di cui tre del tutto analoghi alle reazioni post traumatiche (arrabbiato, depresso, evitante) e una di segno opposto, costosa in termini di energie ma utile a dare duraturo benessere (attivo-sociale), ha costituito la base per la riflessione. Sul riconoscimento di come il coping può cambiare la vita si è proposta una favoletta didascalica.

 Sono state date quindi indicazioni per ottenere un coping attivo-sociale, diventando capaci di utilizzare le risorse sia interne sia esterne: sul fronte interno si è suggerita una via per l’integrazione di pensieri, emozioni, sensazioni, azioni e sul fronte esterno per la selezione delle relazioni vitali e positive. Nel formato per bambini più piccoli, oltre al cambiamento della veste grafica, si è proposto il tema del coping attraverso l’indicazione di personaggi esemplificativi presi dall’immaginario comune per l’età.

 Un altro tema su cui si è insistito è stato quello delle riattivazioni traumatiche. Esse sono da attendersi quando si è stati vittime di esperienze sfavorevoli infantili importanti ed è bene metterle

in conto senza disperare, pronti invece a cogliere il miglioramento lento ma progressivo, anche se attraversato da cadute. Altrettanto importante è insegnare che tali riattivazioni traumatiche non accadono solo in correlazione con eventi negativi, ma anche in condizioni che per altri sarebbero positive, in primo luogo la vicinanza affettiva e quando si stabiliscono legami forti e stabili. Anche in questo caso per i bambini più piccoli è stata studiata una esercitazione che promuovesse l’attitudine autoriflessiva.

 Gli strumenti illustrati sono a tutt’oggi ‘in costruzione’, pronti a ricevere ulteriori spunti integrativi.

 BIBLIOGRAFIA

 

• Chaffin, M., Wherry, J., Dykman, R. (1997), "School age children’s coping with sexual abuse: abuse

stresses and symptoms associated with four coping strategies", Child Abuse and Neglect, 21(2), pp. 227-

240.

• Felitti V.J., Anda R.F., Nordernberg D., Williamson D.F., Spitz A.M., Edwards V., Koss

M.P., Marks J.S. (2001) Relationship of childhood abuse and household dysfunction to many of the leading causes of death in adults. In: Franey K., Geffner R., Falconer R.

(Eds) The cost of child maltreatment: who pays? We all do, S.Diego, CA: Family

Violence and Sexual Assault Institute.

• Keck G.C., Kupecky R.M. (1995) Adopting the Hurt Child. Hope for Families With

Special Needs Kids, Pinon Press, Colorado Springs.

• Malacrea M. (2004) La terapia nell’abuso all’infanzia: le ragioni teoriche dell’evidenza

clinica, Connessioni, VIII (14), 81-100.

• Malacrea M., Lorenzini S. (2002) Bambini abusati. Linee guida nel dibattito

internazionale, Raffaello Cortina, Milano.

• www.progettotiama.it

 

Abstract dell’intervento del dott. Claudio Foti

 Psicoterapia del trauma: cosa è necessario? Principi terapeutici e modelli di cura

 :

 

Roma, 21.09-14.12.2008 "LA PSICOANALISI CONTEMPORANEA: DIALETTICA TRA EREDITÃ E INNOVAZIONE "; Sede: A.I.PSI. - P.ZZA BUENOS AIRES 5 - 00198 ROMA ; Info: mc5009@mclink.it ; Fees= n.d.

LA PSICOANALISI CONTEMPORANEA: DIALETTICA TRA EREDITA’ E INNOVAZIONE

 

 

 

Dal 21 settembre al 14 dicembre 2008

Ore 10.00 – 13.00

 

 

Associazione Italiana di Psicoanalisi (A.I.Psi.)

P.zza Buenos Aires 5 - 00198 Roma

 

 

 

PROGRAMMA

 

21 settembre 2008             R. Gaddini “Winnicott e le origini del sè”

                                               Discussant: G. Valle

 

19 ottobre 2008                  P. Giampieri - Deutsch “La nascita della psicoanalisi e la Società Psicoanalitica di Vienna nel suo 100mo anniversario”

                                               Discussant: J. Canestri

 

09 novembre 2008             J. Amati “L’ombra dell’eredità: lost and found”

                                               Discussant: G. Valle

 

14 dicembre 2008              J. Canestri “Interpretazione/Costruzione nella psicoanalisi contemporanea”

                                               Discussant: G. Valle

 ABSTRACT

 

R. Gaddini: “Winnicott e le origini del sé”

Il rapporto che esiste tra sensazione e pensiero e la via che indica la strada verso la crescita mentale sono essenziali per il lattante nel primo anno di vita.

L’auspicio di Eraclito e degli Stoici, che hanno coniato il termine “percezione”, non ha sempre ricevuto, dagli psicoanalisti, l’importanza dovuta, con l’eccezione di Ferenczi, Winnicott, Milner, Eugenio Gaddini e pochi altri.

L’autrice, nella sua lunga esperienza, ha avuto modo di studiare il significato che ha (o può avere) per il neonato e per il lattante nei primi mesi, il capezzolo del seno materno ed i suoi sostituti, che l’autore indica con il termine di “precursori”. E’ cosa nota che sottrarre al lattante tali “oggetti primari”, nel caso in cui il separarsi dalla madre non sia stata compensato da un simbolo di riunione, può produrre gravi disturbi psichici e/o perversioni (uso di feticci, etc.)

Il lavoro che viene qui presentato non tratta in modo specifico la sottrazione dell’”oggetto primario” al lattante nei suoi primi mesi, ma ne fa cenno, per richiamare attenzione a un momento fondamentale nella vita del neonato e/o del giovane lattante.

 

 

P. Giampieri-Deutsch: “La nascita della psicoanalisi e la Società Psicoanalitica di Vienna nel suo 100mo anniversario”

La storia della psicoanalisi e della Società di Vienna, che festeggia quest’anno il suo centesimo anniversario, sarà l’oggetto di questa conferenza, nella quale si proietterà un filmato storico preparato per la Società di Vienna per l’occasione.

 

 

J. Canestri: “Interpretazione/Costruzione nella psicoanalisi contemporanea”

I concetti di interpretazione e di costruzione saranno oggetto di disamina.

Si adopererà una prospettiva di analisi concettuale e storica. Si presenterà un esempio clinico per illustrare il concetto di trasformazione terapeutica.

 

 

J. Amati: “L’ombra dell’eredità: lost and found”

When speaking of the influence of  past experiences on the present, we might individuate

three pathways, tightly interwoven with

each other, within which the shadow of the past  may transit through the psychic apparatus . An intrapsychic pathway starting  from early experiential traces in quest of meaning; an intersubjective interplay that gives the imprint to either structuring or traumatizing inter-generational or trans-generational transmission; and, finally  the  institutionalized  transmission of our discipline and practice since Freud discovered and formulated it.

I shall discuss questions related to the conceptualization of identificationin relation to psychic organization, to the different definitions of superego introjects and internal objects as well as  to the quality of "the objects that casts their shadow on the ego" . Primary and secondary identifications as well as its metapsychological place are relevant to the understanding of ideals and idealization from the perspective of transmission and the  formation of ego and superego  boundaries.

 

 

 

 

Roma, 12-13.09.2008 ": NEUROBIOLOGIA DELL'ESPERIENZA INTERPERSONALE "; Sede: ROMA, UNIVERSITÀ S. TOMMASO D'AQUINO, L.GO ANGELICUM 1 ; Info: iiprrm@tin.it ; Fees= euro 235,00

ABSTRACT

 

Biologia della Relazione e della Psicoterapia

La psicoterapia e più in generale il processo di comunicazione e relazione terapeutica sono di norma descritti e concepiti  soprattutto in chiave psicologica e umanistica.

Vi sono tuttavia evidenze crescenti di come vi sia anche una dimensione biologica dell’interazione/relazione, della comunicazione e più in generale proprio della psicoterapia stessa.  I recenti dati di visualizzazione cerebrale dimostrano come interventi psicoterapici abbiano correlati ben definiti – sebbene ai primi passi di studio – a livello di circuiti e centri cerebrali.

Molti sono rimasti sorpresi e colpiti a riguardo. In realtà questa non è una novità dal punto di vista concettuale, senz’altro lo è dal punto di vista della concreta visualizzazione degli effetti che una psicoterapia ha di fatto sul cervello. Lo stupore di molti è legato ad una visione storicamente dicotomica favorita da modelli teorici – validi - ma che non avevano sviluppato le “parole per dirlo”, ovvero per rappresentare realtà complesse come l’interazione mente-corpo e mente-cervello. 

La terminologia per la rappresentazione dei fenomeni in psicologia, psichiatria, psicoterapia è spesso stata basata su concetti e parole che contrappongono l’organico e lo psichico, il fisico e il mentale, la spiegazione neurochimica e quella psicologica. 

Vi è una crescente serie di evidenze che rende necessario rivedere questo orientamento e potrebbe suggerire come esista un comune principio organizzatore delle diverse terapie – farmacologiche e psicoterapiche - e una matrice finale comune di esse, sebbene attuate secondo metodi differenti.

Secondo questa nuova prospettiva, ho sostenuto in alcune occasioni che la terapia più “biologica” a livello fine neuronale, di plasticità molecolare, di rimodulazione di circuiti e reti neurali, non sia in realtà quella farmacologica bensì la psicoterapia.

 

 

Dai Neuroni Specchio all'Empatia: Meccanismi Neurofisiologici dell’Intersoggettività

La capacità di comprendere gli altri in quanto agenti intenzionali, lungi dal dipendere esclusivamente da competenze mentalistico-linguistiche, è fortemente dipendente dalla natura relazionale del comportamento. Secondo questa ipotesi, è possibile conseguire una comprensione esperienziale diretta del comportamento altrui sulla base di un’equivalenza motoria tra ciò che gli altri fanno e ciò che fa l’osservatore. Il sistema dei neuroni specchio è verosimilmente il correlato neurale di questo meccanismo, descrivibile in termini funzionali come “simulazione incarnata”. L’azione tuttavia non esaurisce il ricco bagaglio di esperienze coinvolte nelle relazioni interpersonali. Ogni relazione interpersonale implica infatti la condivisione di una molteplicità di stati quali ad esempio l’esperienza di emozioni e sensazioni. Recenti evidenze empiriche suggeriscono che le stesse strutture nervose coinvolte nell’analisi delle sensazioni ed emozioni esperite in prima persona sono attive anche quando tali emozioni e sensazioni vengono riconosciute negli altri. Un simile meccanismo sembra inoltre essere attivo anche durante l’apprendimento imitativo e la comunicazione linguistica. Sembra quindi che una molteplicità di meccanismi di “rispecchiamento” siano presenti nel nostro cervello. Introdurrò uno strumento concettuale che possa rendere conto della ricchezza e della molteplicità delle esperienze che condividiamo ogni volta che ci mettiamo in relazione con gli altri: la “consonanza intenzionale”. E’ grazie alla consonanza intenzionale che riconosciamo gli altri come nostri simili e siamo in grado di stabilire una comunicazione intersoggettiva ed una comprensione implicita degli stati mentali altrui. L’architettura funzionale della simulazione incarnata, originariamente scoperta con i neuroni specchio nel dominio delle azioni, potrebbe costituire una caratteristica di base del nostro cervello, rendendo così possibili le nostre ricche e diversificate esperienze intersoggettive. Le implicazioni psicopatologiche di questo modello verranno discusse.

 

 

Brescia, 5.09.2008 "LEGAMI IDENTITARI COME LEGAMI SESSUALI "; Sede:  BRESCIA - CENTRO S. GIOVANNI DI DIO FATEBENEFRATELLI ; Info: psicoterapia@ariele.info

Fees= euro 80,00

 

Milano, 20.09.2008 "IL MONDO DEL PAZIENTE BORDERLINE: ESPERIENZA TERAPEUTICA, RICERCA TEORICO-CLINICA E RAPPRESENTAZIONE SOCIALE "; Sede: MILANO, CASA DELLA CULTURA VIA BORGOGNA 3 ; Info: sipp@mclink.it ; Fees= euro 80,00

Programma

 

ore 9,00          Saluto di Benvenuto Presidente e del Segretario Regionale SIPP

 

ore 9,15          Introduzione dei lavori:

Maria Luisa Califano Ordinario e  Segretario Scientifico SIPP

                        Chairperson:  Mariella Paganoni Associato  SIPP

 

ore 9,45          Antonello Correale Ordinario SPI

                        "Stati di coscienza e dissociazione nel lavoro con il paziente borderline". 

 

ore 10,30        Intervento di Gianfranco Marano Associato  SIPP

 

ore 10,40        Discussione

 

ore 11,15        Marta Vigorelli Ordinario con F.T. SIPP

                        “Modelli di intervento nei contesti istituzionali”

 

ore 12,00        Discussione

 

ore 13,00        Break

 

ore 14,30        Enza Laurora   Ordinario SIPP  e  Mariangela Villa Associato SIPP

                        “La cura del paziente borderline nella stanza di psicoterapia”

 

                        L'intervento si avvale di un supporto audiovisivo di Alessandro Ciardi

 

ore 16.30        Discussione

 

ore 18.00        Somministrazione questionario

 

ore 18.30        Chiusura lavori

 


 

 

 

“Il mondo del paziente borderline: esperienza terapeutica, ricerca teorico-clinica e rappresentazione sociale”

Abstracts  degli Interventi

Introduzione

A partire dalla constatazione del progressivo incremento della psicopatologia borderline e delle difficoltà che “la stabile instabilità” di questo grave disturbo comporta per gli psicoterapeuti, i servizi, pubblici e privati, per le famiglie, l’evento si propone di presentare alcune coordinate generali che caratterizzano questo tipo di sofferenza in relazione ad alcune caratteristiche sociali disorganizzanti che ne favoriscono l’insorgere. A fronte di questa sindrome complessa l’approccio psicoanalitico, come gran parte dei modelli teorico clinici  attuali, si deve declinare in modo flessibile integrandosi con altri livelli di intervento; questo faticoso lavoro richiede allo psicoterapeuta individuale una specifica competenza e un coinvolgimento gruppale che aiuti la modulazione del controtransfert, le funzioni fondamentali di regolazione emotiva e di avvio del paziente alla mentalizzazione.

 

Antonello Correale

Stati di coscienza e dissociazione nel lavoro con il paziente borderline

La relazione intende presentare le coordinate esistenziali del modo di “essere al mondo” del paziente borderline costantemente attraversato da vissuti di irrequietezza interiore, di vuoto, di estremizzazione di stati e di sensazioni. Viene inoltre indagata la dinamica fenomenologica che si sviluppa nella  la sequenza provocata dalla riattivazione di memorie traumatiche che sono spesso evocate dall’ambiente traumatogeno familiare e relazionale in cui il paziente vive: stati di coscienza tra loro dissociati, dissociazione franca, disforia, acting out e ripetizione sono gli elementi che tendono a interferire in modo continuativo con lo svolgimento della funzione riflessiva della regolazione delle emozioni provocando identificazioni patologiche e copioni stereotipati.

Infine si delineano modalità di trattamento che tengano conto del grande bisogno di stabilità e di sicurezza di questi pazienti, ma anche di flessibilità empatica.

 

Marta Vigorelli
Modelli di intervento nei contesti istituzionali

A partire da una panoramica internazionale sui risultati della ricerca per la validazione dei fondamentali modelli di trattamento per il disturbo borderline, la relazione intende evidenziare i fattori comuni per affrontare in modo specifico la cura di questi pazienti nei contesti istituzionali (Bateman e Fonagy 2004):

                                                                                                            

  1. Alto livello di strutturazione
  2. Realizzazione coerente e affidabile con una forte alleanza tra paziente e terapeuta che ha un ruolo abbastanza attivo
  3. Chiaro focus (vedi comportamenti autolesivi o pattern ricorrenti)
  4. Coerenza teorica
  5. Flessibilità
  6. Intensità modulata in base ai bisogni
  7. Approccio personalizzato (a lungo termine)
  8. Buona integrazione con altri servizi di comunità

Viene poi ampiamente presentato il modello clinico psicodinamico di Bateman e Fonagy, realizzato gratuitamente nel National Health Service inglese, caratterizzato da un orientamento psicodinamico evolutivo che parte dai risultati della ricerca empirica dell’Infant research, della teoria dell’attaccamento e dalla considerazione delle implicazioni neurobiopsicologiche provocate dalle relazioni traumatiche originarie. Le riflessioni conclusive saranno sulla sua possibile estensione nei servizi italiani in vista di appassionanti sperimentazioni.

 

Pomeriggio

Intermezzo audiovisivo: rappresentazioni cinematografiche individuali e sociali della fenomenologia borderline

 a cura di Alessandro Ciardi

Enza Laurora  e Mariangela Villa

Interventi preordinati di:

 

La cura del paziente borderline nella stanza di psicoterapia

Le vignette cliniche presenteranno situazioni su questi temi: l setting flessibile e l’alleanza con il paziente (continuità e discontinuità), come comprendere e ricomporre gli stati dissociati del paziente, come affrontare le aree traumatiche, come regolare rabbia e impulsi autolesivi, come valorizzarne le potenzialità creative e integrative.

 

 

Ospitaletto (BS), 27.09.2008 "LA PSICOSI NELLE SUE RADICI INFANTILI E NELLE SUE MANIFESTAZIONI NELL'ADULTO"; Sede: CASCINA CATTAFAME - VIA SERIOLA, 62 - 25035 OSPITALETTO(BS) ; Info: annalisa.marchesini@fraternita.it  GIOVANI@FRATERNITA.IT  Fees= euro 90,00

§       27 settembre 2008: “La psicosi nelle sue radici infantili e nelle sue manifestazioni nell’adulto”. Relatore: Dr. Franco De Masi

 

Programma:

8.30         Iscrizioni

9.00         Saluti dei relatori

9.30         Dr. De Masi “Lo sfondo psichico naturale”

10.30       Coffe break

11.00       Proiezione del film “Spider” di Cronemberg

13.15       Pausa pranzo

14.30       Commento al film e discussione sul trattamento delle psicosi

15.30       Presentazione e discussione di un caso clinico

17.00       Chiusura e registrazione ECM        

 

 

 

 

Relatore:   Dr. FRANCO DE MASI

 

Membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, vive e lavora a Milano. È psichiatra ed ha lavorato per molto tempo nell’istituzione psichiatrica prima di dedicarsi a tempo pieno alla professione psicoanalitica. È analista con funzioni di training presso l’Istituto Nazionale di Training della stessa Società ed è stato Segretario della Sezione Milanese dell’Istituto Nazionale di Training e Presidente del Centro Milanese di Psicoanalisi.

È autore di lavori psicoanalitici pubblicati presso la Rivista Italiana di psicoanalisi e l’International Journal of Psychoanalysis ed è regolarmente invitato a tenere seminari in sedi internazionali.

Un suo particolare interesse è la comprensione psicoanalitica e la terapia degli stati psicotici e dei pazienti gravi.

È autore de “La perversione sado-masochista” (Bollati-Boringhieri, 1999) tradotti in inglese da Karnac e in spagnolo dalla casa editrice Lumen. Attualmente è in preparazione l’edizione tedesca. È stato curatore del libro edito da Karnac (2001) “Herbert Rosenfeld at work. The Italian Seminars” che raccoglie cinque seminari clinici e alcuni contributi teorici inediti del grande psicoanalista inglese.

Ha inoltre scritto un volume, “Karl Abraham. Alle radici della teoria analitica” (armando, 2002), che mette in luce l’apporto originale dello psicoanalista tedesco alla clinica e alla teoria psiconalitica., sottolineando la sua posizione originale nei confronti di Melanie Klein.

È autore del libro “Il limite dell’esistenza. Un contributo psicoanalitico al problema della caducità della vita” (Bollati-Boringhieri, 2002), che ha ricevuto in Italia il premio Gradiva nel 2003 come il miglior libro di psicoanalisi italiano dell’anno ed è stato tradotto in spagnolo (editrice Lumen) e in inglese (Free Association Books) con il titolo di Making Death Thinkable.

Con la casa editrice Raffaello Cortina ha pubblicato nel 2006 il volume: “Vulnerabilità alla psicosi. Uno studio psicoanalitico sulla natura e la terapia dello stato psicotico”, che sarà stampato a breve in inglese da Karnac.

Pubblicato nel 2007 è il volume edito da Franco Angeli “Omosessualità, perversione, attacco di panico. Aspetti teorici e tecniche di cura: il contributo di Franco De Masi”. I seminari di Area G, a cura di Lucina Bergamaschi.

 

 

 

Alessandria, 20.09.2008 ": IL GRUPPO : PONTE FRA CULTURE "; Sede: ALESSANDRIA, SALA CHESSA - SERT - VIA MAZZINI, 85 ; Info: esterferrando@tiscali.it ANNALISA.SCEPI@TISCALINET.IT Fees= euro 30,00

 

Parma, 30.09-23.12.2008 SEMINARIO CLINICO/TEORICO DI DISCUSSIONE CASI CLINICI ; Info: scuolapsicoterapiamilano@tin.it Fees= euro 550,00

SCUOLA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA

 

 

Programma dettagliato del

 

Seminario clinico-teorico di discussione

 

casi clinici

 

                                             

 

 

condotto dal Dott. Guido Medri

a Parma – Via Z. Campanini, 1

 

            Si discute di pazienti trattati in psicoterapia o seguiti con un trattamento psicoanalitico. Il partecipante presenta il caso, il gruppo ne discute; il leader  stimola il dibattito e lo conclude. In evidenza sono vari punti:la motivazione, la diagnosi in chiave psicodinamica, l’analizzabilità e infine la strategia di intervento nel contesto affettivo creatosi nella relazione. Ne consegue la continua messa a fuoco e l’elaborazione delle dinamiche transferali e controtransferali.

Il coinvolgimento sul piano personale dei partecipanti richiede la dimensione protetta del piccolo gruppo (da 10 a 18) e un piano d lavoro che non si ponga limiti di tempo ma possa svolgersi nel corso anche di anni.

Alcuni seminari sono dedicati alla lettura di interventi in letteratura a carattere clinico, molto delimitati così da permetterne una lettura approfondita.

Quest’anno si metterà a fuoco la diagnosi psicodinamica e i criteri di analizzabilità a partire dalla distinzione fra nevrosi sintomatiche e patologie caratteriali mettendo a confronto il punto di vista di vari autori fra cui in particolare Johnson e Kenberg.

Verranno inoltre sviluppati temi riguradanti le patologie caratteriali del bambino:

-         Il bambino odiato: l’esperienza schizzoide

-         Il bambino abbandonato: la fuga dalla simbiosi

-         Il bambino posseduto: il carattere simbiotico

-         Il bambino usato: l’esperienza narcisista

-         Il bambino soprafatto: masochismo sociale e modelli di autodifesa

-         Il bambino sfruttato: le difese isteriche e la personalità istrionica

-         Il bambino disciplinato: la personalità ossessiva compulsiva

Scopo del gruppo è di migliorare la capacità di intervento in relazione al disturbo mentale nelle sue varie accezioni alla luce delle più recenti acquisizioni teorico-cliniche, attraverso un lavoro formativo che promuova la crescita dei partecipanti e del gruppo.

           

Calendario

 

Martedì           30                   settembre

Martedì           28                   ottobre

Martedì           25                   novembre

Martedì           16                   dicembre

Martedì           23                   dicembre    Prova di valutazione                

             

              dalle ore 10,00 – 12.30 e dalle ore 14,00 alle ore 16,00.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
   
Eventi ECM SECONDO SEMESTRE 2008 già accreditati:

 

   
   

 

Eventi ECM provenienti da fonti  diverse da ECM-Sanità:

 

Seminari Internazionali di San Servolo

 

IL DISAGIO E LA FORZA

confronti sulla questione giovanile

 

Sabato 4 ottobre 2008

Isola di San Servolo

Venezia

 

Il convegno mira ad assumere un approccio in qualche misura aggiuntivo o diverso rispetto alle tante occasioni in cui si è dibattuto il tema della condizione giovanile, volendosi caratterizzare già dal titolo "Il disagio e la forza" nel sottolineare non soltanto le difficoltà e i disagi che i giovani sembrano oggi conoscere ma anche e soprattutto la ricchezza di potenzialità che un convinto ricorso ad energie, fresche e libere da vincoli di complesse storie personali, potrebbe assicurare alla vitalità del paese, delle sue istituzioni, della sua crescita civile ed economica. L'intento è inoltre quello di affrontare il tema con logica trasversale e interdisciplinare, invitando studiosi in grado di presentare modelli interpretativi tra loro differenziati ma complementari e, almeno in prospettiva, sinergici.

 

Parteciperanno i relatori:

 

Mario Galzigna

(Università di Venezia - Ca' Foscari)

 

Marcel Rufo

(Maison des adolescents - Parigi)

 

Ilvo Diamanti

(Università di Urbino)

 

Yves Hersant

(École des Hautes Études en Sciences Sociales)

 

Ugo Trivellato

(Università di Padova)

 

Giampietro Della Zuanna

(Università di Padova)

 

Gianluca Ligi

(Università di Venezia - Ca' Foscari)

 

 

Fondazione San Servolo I.R.S.E.S.C. (Istituto per le Ricerche e gli Studi sull'Emarginazione Sociale e Culturale) - ONLUS

Isola di San Servolo

30100 Venezia

tel. +39 041 5267871 - 041 5264909 fax +39 041 2761999

e-mail: info@fondazionesanservolo.it

Web site: www.fondazionesanservolo.it

 

 

 

Centro  di Psicoanalisi di Roma
Società Psicoanalitica Italiana
 
convegno
 
Il soggetto nei contesti traumatici:
affetti e difese del trauma
 
 
Roma 29-30 novembre 2008
via Panama, 48 - Roma
Accreditamento ECM richiesto
 
PROGRAMMA
 
Sabato 29 novembre 2008
Sessione del mattino
Teorie del trauma e genesi dei legami traumatici
 
9,00-9,15
Apertura dei lavori: Giuseppe Moccia
 
Chair: Tonia Cancrini
 
9,15-10,30
Stephen Seligman: Identificazione proiettiva e asimmetrie coercitive nella interazione bambino-genitore: una applicazione concordante dell'approccio kleiniano ed intersoggettivo
 
10,30-11,45
Giovanna Goretti: Concezione dell'uomo e teorie del trauma
 
11,45-12,00
Intervallo
 
12,00-13,00
Discussione con la sala
 
Sessione pomeridiana
Ripetizioni e riparazioni delle memorie traumatiche nella stanza d'analisi
Chair: Antonello Correale
 
14,00-15,00
Vittorio Lingiardi: La terapia come processo di umanizzazione: sogno e memoria nell'analisi di una paziente traumatizzata
 
15,00-16,00
Basilio Bonfiglio: I vincoli delle esperienze traumatiche alla costruzione della soggettività
 
16,00-17,00 Discussione con la sala
 
Domenica 30 novembre 2008
Sessione del mattino
Trauma e vie di ingresso nella psicosi
 
Chair: Cono Aldo Barnà
Co-chair: Giuseppe Luoni
 
9,30-10,30 Anna Maria Nicolò: Il destino degli esordi psicotici. Come sopravvivere ai legami traumatici?
 
10,30-11,30 Mario Rossi Monti: Trauma e deliri transitori borderline
 
11,30-12,00 Intervallo
 
12,00-13,00 Discussione con la sala
 
13,00-13,30 Questionario di verifica dell'apprendimento
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 A.I.P.P.I. (Associazione Italiana Psicoterapia Psicoanalitica Infantile) organizza il convegno:

 

"INTERCONNESSIONI TRA MENTALE, SOMATICO E SOCIALE:

IL CONTRIBUTO DI JOSÉ BLEGER"

15 NOVEMBRE 2008 - ORE 9,00-17,00

Sede: Via Pietro Cossa 42 - ROMA

Informazioni:

A.I.P.P.I.

Associazione Italiana Psicoterapia Psicoanalitica Infantile

Via Alessandria, 130

00198 Roma

Tel.: 06 4404001 - Fax: 06 4404001

www.aippiweb.it

 

 

 

ASSOCIAZIONE FRANÇOISE DOLTO

Via Giulia Di Gallese 23 00151 Roma -  tel .06534361- 3332737637  

 

www.associazionedolto.it    

bice.benvenuto@fastwebnet.it

info@associazionedolto.it

 

                 

CONVEGNO NTERNAZIONALE:

 

L’INFANZIA NEL DISAGIO DELLA CIVILTA’ CONTEMPORANEA              

                  La parola, l’ascolto, l’accoglienza

22 novembre 2008

Università LUMSA, piazza delle Vaschette, 101, 00193 ROMA

A cura di Bice Benvenuto

 

 

L’Associazione Françoise Dolto vorrebbe proporre attraverso questo convegno

una riflessione sulle trasformazioni dei legami familiari nella società

contemporanea che hanno degli effetti profondi sullo sviluppo psichico del

bambino. Nell’isolamento della famiglia mononucleare, sempre più spesso

monogenitoriale, si evidenzia un declino della funzione paterna che va di pari

passo con una trasformazione della funzione materna stessa e una instabilità

delle identificazioni sessuali. Stanno mutando rapidamente i tempi e i modi

delle esperienze formative che il bambino incontra nella sua relazione con gli

altri.

 

Mentre si stanno perdendo  molti dei riti di passaggio che scandiscono la

nostra vita psichica e sociale, è ancora incerto, o quasi nullo, l’emergere di

nuovi riti di passaggio che aiutino ad affrontare esperienze traumatiche legate

alle perdite e alle separazioni che il bambino inevitabilmente incontra nella

sua vita infantile. La madre che lavora non ha più la rete di salvezza di una

famiglia allargata. Si pensi all’abbandono in cui versano i figli nel processo

di separazione dei propri genitori, fenomeno dilagante oramai anche in Italia.

Per non parlare dello stato di abbandono ed emarginazione in cui versano le

famiglie degli immigrati. Questo venir meno di reti di sostegno familiari o

sociali fa si che le esigenze di adattamento siano sempre più onerose per la

psiche umana, diventando troppo spesso  terreno fertile, anche nelle famiglie

standard e agiate, per le sofferenze provocate dai sintomi silenziosi che

dilagano nell’era contemporanea:  sindromi depressive, anche infantili,

disturbi dell’alimentazione, tossicomanie, delinquenza giovanile.

 

L’associazione Dolto presenterà una riflessione su una sua iniziativa pilota,

la Casa Verde,  un  Centro di prevenzione del disagio psico-sociale dell’ infanzia che si ispira alla Maison Verte, fondata a Parigi nel 1979 dalla nota

psicoanalista francese F. Dolto. Spazio di socializzazione e di ascolto dei

messaggi che ci si invia nel gioco e nella conversazione, aperta a chiunque sia

accompagnato da un bambino, La Casa Verde offre nuove prospettive sia nell’ ambito della terapia che della profilassi della malattia mentale nella società

di oggi.

 

Partecipano eminenti esperti della psicoterapia dell’età evolutiva e operatori

nel campo dell’infanzia sia in Italia che in altri paesi europei:

 

Il convegno si rivolgerà a tutti  gli operatori nel campo dell’infanzia,

psicoanalisti, psicologi, puericultori, insegnanti e assistenti sociali, per

una riflessione sulle modalità di intervento che facciano leva sulla parola, l’ ascolto e l’accoglienza del bambino e degli adulti che lo allevano.

 

Le modalità di iscrizione del convegno verranno rese note sul sito dell’ associazione Dolto nelle prossime settimane.

 

 

 

PROGRAMMA

 

h 9,00 Apertura del Convegno

saluto delle Autorità

 

h. 9,30: Sessione del mattino

 

Bice Benvenuto (Londra-Roma), psicoanalista, presidente dell’Associazione

Dolto di Roma; “Bambini e adulti insieme. Un nuovo impatto della psicoanalisi

nel sociale”

 

Denise Sauget (Parigi), psicanalista, Università La Sorbonne, U. E. R.

Institut de Psychologie de Paris

“La contemporaneità della clinica di Françoise Dolto”

 

Augusto Pasini (Roma) - neuropsichiatra infantile, Università di Roma Tor

Vergata, Associazione Dolto;

“La questione della diagnosi nel lavoro clinico in età evolutiva”

 

Eve-Marie Golder, (Parigi), psicoanalista

“I bambini sono dei linguisti”

 

Dibattito col pubblico

 

h. 11 coffee break

 

Adalinda Gasparini (Firenze) psicoanalista, Associazione Dolto.

“Sognare il futuro fra desiderio e inconscio. La Casa Smeralda a Firenze”

 

Franco Longo, Roma

 

Bruna Grasselli (Roma), Università degli Studi Roma Tre

“Le disabilità nell’infanzia”

 

J.-D. Nasio (Parigi), psicoanalista, titolo da definire

 

Dibattito col pubblico

 

h. 13 Lunch Break

 

h. 15: Sessione del pomeriggio

 

Sergio Benvenuto (Roma) – psicoanalista e filosofo, del CNR (Roma);

Traduttore  per Mondadori di F. Dolto

“Effetto Dolto”

 

Tamara Landau (Parigi), psicoanalista, Università di Amiens “Riscopriamo il femminile con Dolto”

 

Marino De Crescente (Roma);Resp.Ricerca Comunità terapeutica Passaggi,

Associazione Dolto

“La casa verde e la città”

 

Franca Brenna (Milano), psicoanalista; Associazione psicoanalitica “Nodi

Freudiani”, Associazione Dolto

“Andremo alla Maison Verte? Essere genitori oggi: tra informazione e

formazione”

 

Tullia Musatti (CNR) Roma

Titolo da definire

 

Dibattito col pubblico

 

h. 16,30 coffee break

 

Antonio Maiolino (Napoli)

(Titolo da definire)

 

Marisa Fiumanò (Milano), psicoanalista

“Note sulla psicanalisi con i bambini”

 

Catherine Dolto (Parigi), psicoterapeuta, aptoterapeuta;

Presidente dell’Association Archives et Documentation Françoise Dolto Titolo da definire

 

Dibattito col pubblico

 

 

Chairman: Arrigo Pedon, preside Lumsa

 

 

 

 

 

Tavola rotonda

DALLA MAISON VERTE ALLA CASA SMERALDA

SOGNARE IL FUTURO FRA DESIDERIO E INCONSCIO

 

Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Dugento, Piazza della Signoria 28 novembre 2008.

 

Intervengono:

 

Daniela Lastri, Assessore alla Pubblica Istruzione, Firenze

 

Alessandra Maggi, Presidente Istituto degli Innocenti, Firenze

 

Patrizia Cammunci, Psicoanalista, Firenze

“Dalla cultura dell’infanzia all’ascolto del bambino”

 

Adalinda Gasparini, Psicoanalista, Firenze 

“Memoria del futuro: la città e la parola al bambin”.

 

Denise Sauget, Psicoanalista, Parigi

“Dalla psicoanalisi infantile precoce alla realizzazione della Maison Verte”

 

 

 

 

     

  PATROCINI

Richiesti e ottenuti

Università LUMSA, Roma

Ambasciata di Francia

Nodi Freudiani, Milano

JEP - Journal of European Psychoanalysis

Comune di Roma

Provincia di Roma

Regione Lazio

Mondadori Editore

 

Sono stati richiesti i crediti ECM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Molte Voci dell’Identità/The Many Voices of Identity

Sulle Orme di Silvano Arieti/In the Footsteps of Silvano Arieti

X  Joint Meeting OPIFER /AAPDP

Milano, 25/26 Ottobre 2008/Milan, October 25th/26th 2008

 

Ospedale Policlinico, via Francesco Sforza 35, Polo Scientifico (Ex convitto).

 

Sabato 25 Ottobre

 

 

h. 9.30 Sergio Caruso,  Presidente di OPIFER:

·         “Discorso di benvenuto e di introduzione al tema”/ “Welcome and opening speech”

h.10.15 Pierfrancesco Galli, Fondatore di Psicoterapia e Scienze Umane, Socio Onorario

             di OPIFER

·         “L’identità terapeutica nel regno dell’incertezza”/”Therapeutic Identity in the Realm of  Uncertainty”

h.10.45  Discussione/ Discussion

 

h.11.15  Coffee Break

 

h.11.45 Carolyn Robinowitz, past President dell’ American Psychiatric Association, USA

·         “Psychiatry’s Identity – From Adolescence to Adulthood.”/”L’identità della Psichiatria. Dall’Adolescenza all’Età Adulta”

 

h.12.15 Discussion/Discussione

 

14.45 Mariano Enderle, Membro della Società Psicoanalitica del “New York University

          Post  Doctoral Program in Psychoanalysis”,Docente della “Scuola di Psicoterapia

          Breve  Integrata”  IseRDiP Milano

·         “Il divenire del soggetto – La ricerca di un’identità soggettiva fra i conflitti isterico, ossessivo e narcisistico”/ On becoming a subject – the search for a subjective identity and the hysterical, obsessive, and narcissistic conflicts

15.15 Discussione/Discussion

 

15.45 Sherry Katz-Bearnot, past president dell’American Academy of Psychoanalysis  

and Dynamic Psichiatry,USA

·         “Combined Psychotherapies: Searching for an “order of operations” in a messy world”/”Psicoterapie combinate: alla ricerca di un “ordine operativo” in un mondo dominato dal caos

16.15      Discussion/Discussione

 

h. 16.45 Coffee Break

 

h.17.15 Tamara Landau, membre fondateur de la Société de Psychanalyse Freudienne de Paris

·          “L’identità denegata (nelle fantasie materne durante la gravidanza)”/”The Denied Identity(in  Mother’s Fancy During Pregnancy” 

h.17.45 Discussione/Discussion

 

 

 

 

 

h.18.30 Cocktail Party di benvenuto/ Welcome Cocktail Party

 

 

Domenica 26 Ottobre

 

h. 9.30 Sheila Hollins, past President del Royal College of Psychiatry, Professor of Psychiatry of Learning Disability, St George's University of London, GB

·         Managing Grief Better: People with Intellectual Disabilities/”Una migliore gestione del dolore luttuoso con le persone intellettualmente disabili.

h.10.00 Discussion/Discussione

 

 

h.10.30 Graziella Magherini, psichiatra-psicoanalista, membro dell'AIPsi e dell'IPA - International   Psychoanalytical  Association, Presidente dell'Associazione "Arte e Psicologia”

·         "L'esperienza estetica quale momento formativo della identità personale"/”Aesthetical  Experience as a Formative Step in Personal Identity”

 

h.11.00 Discussione/Discussion

 

h.11.30 Coffee Break

 

h.11.45 Cristina Canzio, fellow della European Federation of Psychoanalytic Psychotherapy

·        “L’ identità espropriata- - Processo di restituzione dell’identità nei figli dei desaparecidos”/ A dispossessed identity-  Restoring a sense of identity to the children of the desaparecidos

 

 

h.12.15 Discussione/Discussion

 

h.12.45  Valutazioni conclusive/Concluding remarks

 

 

 

 

 

 

La partecipazione al convegno è gratuita

Per iscrizioni scrivere a
egnudi@tiscali.it

 

 

Joint Meeting 2008, co-chaired by

Joan Tolchin, President of the AAPDP- American Academy of Psychoanalysis and Dynamic  Psychiatry

Pietro Andujar, President of the Scientific  Organization Committee of OPIFER - Organizzazione di Psicoanalisti Italiani Federazione e Registro

 
 
CONVEGNO CELEBRATIVO PER L'INAUGURAZIONE DEL 40° ANNO ACCADEMICO DEL CENTRO STUDI DI MILANO

Sabato 25 ottobre 2008

AUDITORIUM DON ALBERIONE

via Giotto , 36 - Milano

PROGRAMMA:

ore 10,00 Relazione di Paolo Coen Pirani: "Inconscio e coscienza: attualità e prospettive cliniche"

Seguirà la discussione con la partecipazione di ANNE-MARIE SANDLER.

Quota di partecipazione al convegno € 102,00 (IVA inclusa).

Le iscrizioni al convegno si accettano sino al 16 ottobre prossimo venturo. Dopo tale data si prega di contattare la segreteria del Centro per avere conferma della disponibilità del posto.

Segreteria: dal lunedì al venerdì ore 9,00-17,00

tel. 02 4980518

fax 02 4815952

email: centrstu@tin.it

 

 
   
   
   
   
   

 

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Responsabile editoriale: Giuseppe Leo