|
|
Numerosi sono gli artisti che
hanno reso un tributo al giovane talento che, in soli dieci anni di brillante carriera, si
è guadagnato un nome tra i più illustri della danza.
- Lepape, Iribe, Cocteau,
Kokoschka
- Tourbridge, Gross, Kainer,
Rodin, Blanche
- Barbier, Tigre, Gontcharova, Larionov, Serov,
Bakst, Maillol
Barbier, Tigre, Gontcharova,
Larionov, Serov, Bakst, Maillol
Altre opere illustrano il talento artistico di Nijinsky;
belli i disegni di George BARBIER
che, sebbene in una veste fantastica, comunicano le impressioni che Nijinsky produceva nei
suoi ruoli più famosi. L'edizione che li raccoglie è del 1913 e include, oltre alla
prefazione di Francis de Miomandre, sedici tavole a colori in malva, blu, nero, e oro.
Dello stesso anno sono i disegni di Pierre DE
REGNIER detto TIGRE, un quindicenne con la vocazione per le arti grafiche che
frequenta l'ambiente del teatro e ritrae diverse coreografie dei Ballets Russes.
Fra gli artisti russi, citiamo Natalia GONTCHAROVA, Michel
LARIONOV, autore di un album di disegni dedicati al Fauno, e Valentin
SEROV.
Di Léon BAKST, decoratore e costumista
dei Ballets Russes, è un ritratto di Nijinsky che si abbronza sulla spiaggia del Lido di
Venezia, datato 1909. Racconta Bakst che il ballerino posava di fronte ad una folla di
curiosi: "Vaslav posava in costume da bagno, sulla spiaggia rugginosa, con lo sfondo
blu del cielo e del mare. Amava molto questo ritratto, e ci disse che a suo parere,
bisognava esporlo alla mostra de "Il mondo dell'Arte" a Pietroburgo" (B.
Nijinska, "Mémoirs").
Un altro aspetto che contribuisce a catalizzare
l'interesse per il danzatore è dato dai periodici scandali che alterano la sua routine.
Nel 1911 Nijinsky sceglie di non indossare i calzoncini corti del costume di Albrecht in
"Giselle". Il direttore del
teatro -il Marinski di Pietroburgo- lo licenzia in risposta alle ire della zarina madre
Maria Fiodorovna, che ritiene il primo ballerino indecente per aver mostrato "le sue
rotondità completamente impudiche".
Nello stesso anno, Aristide MAILLOL
s'ispira al danzatore per una statua apollinea destinata al memoriale di Nietzsche a
Weimar. In seguito al loro primo incontro, Maillol, sull'onda dell'entusiasmo, definirà
Nijinsky "l'incarnazione di Eros"
Ma al termine delle sedute di posa,
l'artista finirà per commentare che al ballerino mancano i pettorali, che ha delle gambe
enormi e la statura di una vespa: giudicandolo in sostanza inadatto a rientrare nei canoni
della classicità.
Le opinioni di Maillol risultano utili per comprendere, a partire dall'anatomia del
ballerino, il segreto delle sue rimarchevoli capacità tecniche, atte a destare una
fascino senza precedenti.
Essendo relativamente piccolo e leggero, Nijinsky suggeriva un'abilità estrema per il
salto e il giro, e una predisposizione allo scatto pari a quella di un'antilope. Il petto
e le braccia erano sottili e forti, ma poco sviluppati rispetto alla parte inferiore del
corpo. Nijinsky ricordava, per queste caratteristiche, un giovane possente animale.
La sua morfologia gli consentiva di prodursi facilmente in altezza. Mentre il lungo collo
manteneva alta la testa, il torso corto, la vita stretta, la cassa toracica piccola e una
taglia sottile stringevano la massa del corpo attorno al suo asse centrale. Di conseguenza
l'attrito diminuiva ed egli consumava meno energia per ruotare su se stesso.
Il fascino che Nijinsky esercitò sul pubblico dell'epoca
può essere riassunto da quanto scrisse Rodin nel 1912: "Amiamo tanto Loie Fuller,
Isadora Duncan e Nijinsky perché hanno riscoperto la libertà dell'istinto (
). Per
questo hanno potuto esprimere tutti i turbamenti dell'anima umana. L'ultimo arrivato,
Nijinsky, si distingue perché ha il vantaggio della perfezione del fisico, l'armonia
delle proporzioni e lo straordinario potere di rendere il suo corpo flessibile per
interpretare i sentimenti più diversi."
|