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Indice delle divergenze:

Che cos'è il pensiero divergente?;

Il pensiero divergente e il P.A.S.;

Pensiero divergente e cultura:

* filosofia,

* umorismo,

* altri esempi.

 

CHE COS'È IL PENSIERO DIVERGENTE ?

Esercitare il pensiero divergente significa non fermarsi alla prima soluzione, la più evidente, la più ovvia, ma cercarne altre, cambiando prospettiva, interrogandosi sui confini tra ciò che è accettabile (secondo logica - logica "pura" o anche "applicata" a una specifica situazione) e ciò che non lo è (in quanto non giustificabile, almeno senza ricorrere a deliri solipsistici).

Significa saper andare per la propria strada, per quanto originale o "laterale" essa possa essere, senza però perdere coscienza né dell'esistenza di una via "normale" (e della sua ragion d'essere) né dell'importanza di disporre di un linguaggio e di una logica comuni, per potersi realmente confrontare.

 

IL PENSIERO DIVERGENTE e IL P.A.S.  vai all'indice della presentazione

Il Programma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein è un metodo di potenziamento cognitivo che incoraggia il pensiero divergente in quanto propone esercizi pensati (per la maggior parte) in modo da prevedere più soluzioni - tutte ammissibili nella misura in cui sono razionalmente giustificabili. 

Tali esercizi vengono inoltre proposti nell'ambito di un'Esperienza di Apprendimento Mediato che, essendo centrata - più che sulle soluzioni stesse - sui processi cognitivi che le hanno generate, favorisce il confronto dialettico tra diversi approcci al problema e diverse strategie risolutive. 

Alcune impostazioni potranno risultare più valide o funzionali di altre; alcune risulteranno più diffuse, altre molto originali, ma ancora una volta questo confronto non mirerà a concludere che vi è dunque un'impostazione in assoluto migliore. 

Mirerà piuttosto a:

  • creare l'abitudine alla motivazione delle proprie scelte, 

  • potenziare la flessibilità necessaria a comprendere, e magari a far proprie, strategie diverse da quelle che normalmente si mettono in atto, 

  • insegnare, o rafforzare, la capacità di rispondere a determinate situazioni attivando consapevolmente modalità di pensiero convergenti (spesso di più immediata efficacia) oppure divergenti (valorizzate - anziché rifiutate o emarginate - per la loro peculiarità/originalità).

 

PENSIERO DIVERGENTE e CULTURA  vai all'indice della presentazione

Allargando poi il discorso al di là di uno specifico metodo, è possibile cogliere il valore culturale del pensiero divergente in tutta la sua portata.  

Lungo l'intera nostra tradizione culturale (nostra nel senso di occidentale), e soprattutto nei momenti di svolta epocale, possiamo infatti trovare veri e propri "maestri di divergenza": coscienza critica della cultura del loro tempo, annuncio di altre possibilità, di future necessità.

Qualche illustre esempio?  vai all'indice della presentazione

Filosofi, prima di tutto. E non a caso, poiché è dalla filosofia che nasce la rete di concetti, categorie, termini specifici di cui ci serviamo comunemente per conoscere il mondo.

Filosofi come Socrate, che con il suo modo di indagare pose fine alla cultura tradizionale e segnò l'inizio di una nuova tradizione di pensiero (la nostra, appunto), o Nietzsche, che di tale tradizione di pensiero annunciò il tramonto, proprio nel momento del suo apparente trionfo (entro i successi della scienza e dell'organizzazione razionale del vivere associato). 

E poi la filosofia stessa, che se un tempo era considerata regina di tutte le scienze, oggi risulta spesso divergente, in quanto inutile e magari un tantino ridicola, con le sue pretese di conoscenza razionale non settoriale (o, più semplicemente, in quanto non "produttiva" e magari critica rispetto al sapere scientifico). E che per giunta pretende di avere proprio in tale divergenza il suo più autentico valore.

E poi l'umorismovai all'indice della presentazione

forse anche i motti di spirito, che son di per sé divergenza, in quanto giocano sul sovvertimento delle nostre aspettative (basate sul normale corso dell'esistenza, sul normale uso delle parole); ma che, soprattutto, nelle loro più riuscite e raffinate espressioni riescono a sovvertire le stesse regole della logica, nonché la visione del mondo imperante (smascherandola come tale, dietro la sua parvenza di "realtà"). 

Non si limitano infatti a farsi gioco di luoghi comuni e di convenzioni magari già un po' logore, stanche, sorpassate, ma arrivano a scalfire quei modi di sentire, quegli atteggiamenti che sono più radicati in una cultura e in una società: così radicati che non li si avverte più nemmeno come tali, almeno fino a che qualcosa non ci risveglia da questa sorta di "sonno convenzionale" e ci mostra altre alternative, altre vie percorribili.

L'umorismo ebraico, e in particolare le storielle della cultura popolare ebraica dell'Europa dell'Est (che qui saranno citate nella rivisitazione offertane dal teatro di Moni Ovadia), sono esempi perfetti di questo tipo di umorismo, che nutre l'anima e l'intelligenza.

 

Altri esempi culturali  vai all'indice della presentazione

di  pensiero divergente, segnalati dai visitatori del sito, sono disponibili a 

questa pagina.  

Te ne vengono in mente altri? Inviacene una presentazione di non più di due cartelle dattiloscritte, con brevi estratti da opere degli autori di riferimento.

(...) L'uomo avrebbe certo potuto avere il suo tesoro a minor prezzo e presumibilmente se lo è detto lui stesso, a conti fatti. All'ascoltatore che intenda riflettere su questa storia vien fatto comunque di chiedersi: il viaggio a Praga fu inutile? Non si può forse dire che esso ha fruttato idee, guadagni, soluzioni, tutto questo proprio in seguito all'allontanamento, all'aver imboccato un cammino laterale? Piuttosto che di semplici deviazioni, non si è trattato di autentiche vie verso il fine? Certo, all'uomo gretto e meschino, ogni strada laterale, nella vita come nello studio, sembra inutile e assurda; se ne cava, secondo lui, solo diversione.

Ernst Bloch, Tracce

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Socrate è colpevole di non riconoscere come dèi quelli tradizionali delle città, ma di introdurre divinità nuove; ed è anche colpevole di corrompere i giovani. Pena: la morte.

Diogene Laerzio, II,5,40

Dunque, per parlar chiaro: affinché sia meglio è necessario che una buona volta siamo veramente cattivi (...). Questo proclamare la verità appare agli altri uomini come emanazione della cattiveria, perché per essi la conservazione delle loro mediocrità e fandonie è un dovere umanitario, e pensano che bisogna essere cattivi per distruggere a quel modo i loro giocattoli.

Friedrich Nietzsche, Considerazioni inattuali

 

 

 

 

 

 

 

L'umorismo ebraico è stato per me un prezioso compagno di viaggio, nel cammino della vita. 

Mi ha fatto ridere, pensare, mi ha sconcertato. 

Mi ha dato speranza e insieme un po' di quella disperazione necessaria all'intelligenza delle cose.

Moni Ovadia

 

 

 

 

 

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Avviso ai naviganti:

in questa pagina 

si sono usate parole

 che ricorrono 

molto frequentemente

 in ambito cognitivo, 

e in particolar modo

 nell'applicazione del

 metodo Feuerstein;

 parole come:

 logica,

processi cognitivi,

strategie,

concetti,

categorie.

Per chi desiderasse

 scandagliarne 

il significato,

 consigliamo una visita al 

glossario espanso

 (nella sezione 

"Un momento, 

c'è di più") .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le presentazioni devono avere un titolo del tipo: "Divergenza come...." e un sottotitolo esplicativo di massimo due righe. 

Vanno inviate tramite posta elettronica, all' indirizzo: gaiamente@tiscali.it scrivendo nella casella "oggetto": Divergenti. 

I contributi potranno essere prodotti in forma anonima oppure firmati con nome o pseudonimo, ed eventualmente accompagnati da una breve presentazione dell'autore, che verrà inserita nella pagina "gentili collaboratori". 

 

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