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AUSTRALIA

Monica, Massimo e Paolo

Dal 26 Dicembre 1999 all'8 Gennaio 2000

26/27.12.1999
09.05 -10.15 : VENEZIA-MONACO
14.55 - 07.30 : MONACO-BANGKOK 8.764 km (10h35')
08.15 - 21.25 : BANGKOK-SYDNEY 7.538 km (9h 15')
26 Dicembre '99
Tragitto Casa-Aeroporto: l'avventura comincia attraverso strade ghiacciate, tanto che sembra di pattinare, e nebbia. La mezz'ora di tragitto prevista diventa un'ora, ma per fortuna anche l'imbarco subisce una ritardo dovuto alle procedure di "decongelamento".
Quindi si parte alla volta di Monaco.
Certo l'inizio di questo viaggio non è stato dei migliori. Oltre alla già citata avventura per raggiungere l'aeroporto di Venezia, anche a Monaco il tempo non scherza: raffiche di vento violentissime impediscono i decolli procurando ritardi di ore. Dal momento che la mia coincidenza per Sydney è a soli 45 minuti dall'arrivo a Bangkok, è matematico che l'ho persa! ...............
Finalmente si parte. L'orario di arrivo previsto è: 09.08 (1h e 40' di ritardo). A bordo del MD-11 della Thai Airways il servizio è ottimo e tutto rigorosamente viola, come l'orchidea, simbolo della compagnia aerea. Durante l'aperitivo e la cena mi guardo su maxi schermo uno Special musicale tutto dedicato a Ricki Martin, e subito dopo il film "Micky Blue Eyes", con Hugh Grant. Il volo è molto tranquillo, ma ciò nonostante il sonno accumulato non è soddisfatto: alle 06.15 (orario di Calcutta, dove ci troviamo) si accendono le luci e ci servono la colazione.
Atterriamo a Bangkok: c'è un sole quasi abbagliante! Sarà forse il contrasto con la neve che ho visto fino a ieri?! Non so se sto sognando ad occhi aperti, ma devo segnalare ciò che sto vedendo dal finestrino: all'interno dell'aeroporto di Bangkok ci sono parchi con fontane, panchine e, addirittura, gente che gioca a golf con tanto di mini moke al seguito.
Ed ora che ho perso l'aereo che cosa faccio? Non c'è problema, la Thai ha pensato a tutto ed ha già prenotato, a me e ad altri due malcapitati che come me dovevano proseguire per Sydney, una stanza d'albergo. Mi dirigo quindi al Luis Tavern Din dove, dopo una doccia ed un sonnellino ristoratori, approfitto anche della cucina tailandese, pur scegliendo la più occidentale delle pietanze proposte. Mmm... il roast-beef con la marmellata non lo avevo mai assaggiato!
28 Dicembre '99
E' già martedì e fra poco più di 1 ora (alle 06.30) atterreremo a Sydney. L'alba vista dall'aereo sembra annunciare una bella giornata, ma non ho considerato la coltre di nubi che giace sotto l'aereo. Atterrando sto realizzando che il tempo lascia un po' a desiderare. Scopro, infatti, che piove quasi ininterrottamente da circa dieci giorni e le temperature si aggirano su livelli molto bassi, considerando che siamo in piena estate. Il problema è che le previsioni per i prossimi giorni non sono per niente rosee.
Giornata dedicata alla visita generale della città: Darling Harbour - Circle Quay - Opera House - Tower Bridge.Clicca per ingrandire
In serata: giochi d'acqua e luci sulla baia.
Ma il cambio di fuso orario e la stanchezza accumulata durante il lungo viaggio si fanno sentire!
29 Dicembre '99
Giornata molto intensa quella di oggi: il programma prevede la salita sulla Sydney Tower per il pranzo. Alta 270 m, piattaforma girevole con panorama a 360° su tutta la città, in una parola: magnifico! Clicca per ingrandirePosso solo immaginare quanto potesse essere migliore se fosse stata una giornata di sole.
Dopo pranzo, ferry boat verso il Tangarooga Zoo che è stato però una delusione perché gli animali erano pochi e forse anche un po' infreddoliti.
Clicca per ingrandire Rientro in città (il tragitto fino a Tangarooga è di circa 15' di traghetto) e passeggiata.
Tour in Monorail, trenino sopraelevato, panoramico (purtroppo un po' troppo affollato, ma la folla multietnica è testimonianza di una città cosmopolita - il cosiddetto melting pot)
Tram fino al Casinò: magnifico. Anche qui è rigorosamente vietato fumare! ("come in tutti i luoghi pubblici visitati fin'ora, a cominciare dall'aeroporto" ndr)
30 Dicembre '99
Il tempo promette bene: sarebbe la prima giornata di sole da quando sono arrivata. Decidiamo quindi di andare al mare, prendendo il "Rivercat", traghetto che svolge una mini crociera lungo il Parramatta River, che da Parramatta porta fino alla baia di Sydney. Clicca per ingrandire
La spiaggia più ambita qui è quella di Manly (circa 20' di traghetto da Circular Quay). Sbarchiamo in questa località balneare molto carina e oggi particolarmente affollata (chissà perché?!). C'è una piccola spiaggia sul lato del porto di attracco, ma, pur essendo molto bella, è poco frequentata, il che ci fa supporre che ce ne sia un'altra migliore: seguiamo la folla.
Arriviamo in una delle spiagge più spettacolari che abbia mai visto, non tanto per il panorama, peraltro molto affascinante, o per la sabbia piuttosto grossa ma rosata, quanto per le onde, onde enormi e continue che la rendono ideale per gli amanti del surf. Anche il vento soffia forte tanto che gli stormi di gabbiani nel loro volo da un'estremità all'altra della spiaggia sembrano quasi sospesi. Anche l'urbanistica a Manly è ben studiata: il centro cittadino si sviluppa attorno ad un'area pedonale attorniata da bei negozi che collega le 2 spiagge, quella di attracco, sottovento, con quella sopravento.
31 Dicembre '99
Mattinata dedicata ad un appuntamento di lavoro.
Pomeriggio. Cronaca dell'ultimo giorno del '900.
ore 18.00: Partenza da Emu Plains: strada interrotta.
ore 18.10: Treno da Penrith, scompartimento quasi vuoto.
Entra una donna sulla cinquantina che si rivolge a noi con loquacità ed eccitazione per l'evento che sta per arrivare. Fortunatamente dopo un po' si zittisce (forse ha inteso che non capivamo una sola parola!) e quindi si rivolge agli altri passeggeri che nel frattempo, fermata dopo fermata, hanno popolato il treno.
Poi si avvicina una ragazza, attratta dalla compita eleganza di Paolino, chiedendo se potevamo prestarle un cellulare perché il suo telefono era scarico. Dalla velocità con cui parlava siamo riusciti a capire ciò che diceva solo dopo essercelo fatto ripetere 4 volte. Nei 3 minuti che ha trascorso con noi ci ha raccontato di provenire dal Queensland, si è sorpresa del fatto che fossimo italiani (ci credeva tedeschi) e ci ha lasciato il suo numero di telefono nel caso in cui una volta arrivati del Queensland ci fossimo persi.
ore 18.30: scopriamo di aver dimenticato le chiavi di casa, proprio l'unica volta che ci sarebbero servite!
Un gruppo di giovani, forse un po' bevuti, cominciano ad interrompere la quiete (alla quale viaggiando sempre in treno eravamo abituati) cantando Tiki-tiki-tanga . In ogni modo non stiamo certo andando incontro alla quiete, anzi ci aspetta il grande evento e più di un milione di persone a Sydney.
Arriviamo alla stazione di Town Hall particolarmente ma non ancora eccessivamente affollata e ci dirigiamo a piedi verso la baia. E' proprio prendendo la George Str. che ci rendiamo conto della marea di gente che si sta riversando su tutte le strade del centro appositamente chiuse al traffico e controllate da migliaia di poliziotti. Le zone particolarmente affollate sono quelle che concedono un "ritaglio" di vista sull'Harbour Bridge, assediate probabilmente già dal primo pomeriggio.
ore 20.00: superiamo a fatica la barriera umana e, riuscendo a convincere una guardia, oltrepassiamo l'ultimo ostacolo prima del viale che porta all'Opera House. La zona è gremita di persone, ma sopportabile e con un pizzico di fortuna (che per la verità in questi giorni non è mai stata dalla nostra parte) troviamo una posizione perfetta, proprio al centro dell'Evento: a sinistra i grattacieli illuminati che si specchiano sulle acque di fronte a noi e sullo sfondo, illuminato per ora solo dalle luci delle barche, l'Harbour Bridge.
ore 21.00: Inizia la prima fase di fuochi artificiali, quelli che dai numerosi depliants pubblicitari dovevano essere dedicati ai bambini. Le loro luci e colori illuminano tutto intorno per circa 10 minuti, dopodiché una pausa ci prepara alla fase successiva. Nel frattempo il cielo, sempre coperto da nuvole in movimento che scoprono di tanto in tanto qualche stella, è varcato da raggi laser, elicotteri di sorveglianza e da piccoli aerei con scritte luminose. Le acque della baia invece sono solcate da imbarcazioni, anch'esse illuminate, alcune solo da luci gialle che ne delineano il profilo, altre con l'immagine di cavallucci marini o addirittura con le vele dell'Opera House.
ore 24.00: Il conto alla rovescia non viene scandito da un altoparlante, ma i 10 secondi precedenti la Mezzanotte vengono proiettati con un raggio laser verde sulla facciata a specchio di uno dei palazzi sulla nostra sinistra. E allo scoccare della mezzanotte in un turbinio di grida, suoni di trombette e stelle filanti scoppiano i primi botti dei fuochi che, uno dopo l'altro, illuminano a giorno il cielo sopra la baia.
Clicca per ingrandire
01 Gennaio 2000
Mattino: meritato riposo.
Pomeriggio: Piscina di Penrith, ma solo per circa un'ora e mezza: chiude alle 5 p.m. Tempo sempre più nuvoloso. Così proseguiamo per Sydney, ma anche qui c'è molto vento, soprattutto verso la costa. Ceniamo infreddoliti in un ristorante sulla riva opposta dell'Opera House, ma il vento e il freddo ci fanno dimenticare la posizione panoramica.
02 Gennaio 2000
Mattino: sveglia di buon ora per andare a Sydney a fare gli ultimi acquisti prima della partenza per il Queensland. Ma anche questa volta la levataccia non è servita perché di domenica gli shoppy aprono alle 11.00! Anche se a dire il vero non esiste una regola uguale per tutti in tema di orari di apertura dei negozi .
Partenza per l'aeroporto. Volo ore 16.35. Scalo a Brisbane (imprevisto) da dove proseguiamo con un altro aereo per Cairns. Arrivo alle 20.15 ora locale (21.15 ora di Sydney).
Scendendo dall'aereo ci assale un'afa incredibile ed inaspettata.
Trasferimento a Port Douglas ed esattamente all' "Outrigger" dove arriviamo alle 22.20. Clicca per ingrandireTroviamo le chiavi dell'appartamento direttamente sulla toppa della porta, poiché la reception a quest'ora è chiusa.
03 Gennaio 2000
Giornata totalmente dedicata al mare.
Dopo colazione: spiaggia "The Four-mile beach". Clicca per ingrandireIn questa stagione l'acqua del mare non è indicata alla balneazione a causa di un'imponente proliferazione di Stingers, una specie di medusa, pericolosissima, a volte addirittura fatale. Per questo è stata creata una recinzione (enclosure) all'interno della quale si può fare il bagno.
Temperatura odierna: 34° - caldo molto umido. Si sta bene solo all'ombra di una palma, dove la brezza dà un po' di sollievo.
Il panorama è splendido: foresta di palme da cocco, mangrovie, più altre specie di piante che si estendono fino alla spiaggia. Le noci di cocco cadute ai piedi delle palme sono rimaste intatte: è vietato infatti inoltrarsi a danneggiare la vegetazione, habitat per molte specie animali, soprattutto uccelli colorati e pappagalli.
04 Gennaio 2000
Condizioni meteorologiche: pessime. Piove ininterrottamente per tutta la mattina. Il giardino fuori dal nostro appartamento è uno scorcio di foresta pluviale sommersa da una nebbiolina. Il tasso di umidità è altissimo, lo si avverte solo mettendo fuori il naso da casa. E che cosa può mancare in questa cornice? le maledette zanzare! 10 minuti fuori casa senza la protezione della zanzariera e si è spacciati! L'unica cosa che si può fare oggi è mangiare, dormire e, ... fare shopping! (l'attività preferita di Paolo dopo il prendere il sole)Clicca per ingrandire
Prenotiamo un'escursione per domani con la speranza che il tempo migliori. Qui la gente non fa previsioni perché il tempo è sempre variabile: può piovere di notte ed essere sereno di giorno, come piovere la mattina ed esserci il sole il pomeriggio; comunque sia c'è sempre un po' di pioggia ogni giorno, altrimenti perché la chiamerebbero foresta pluviale?!
05 Gennaio 2000
Oggi il tempo promette bene. Il programma prevede la partenza in catamarano da Port Douglas alle 9.30: un'ora e mezza di navigazione verso Low Isles, le isole più vicine prima della Great Barrier Rief.Clicca per ingrandire
Ci fermiamo al largo per prendere una barca con fondo in vetro (Dundee) con la quale raggiungiamo la riva.Clicca per ingrandireL'isola più piccola è sede di un osservatorio per lo studio e la ricerca sul plancton e fa parte di un parco marino protetto. La si può descrivere brevemente così: palme di cocco circondate da un anello di sabbia chiara, circondato a sua volta da un giardino di coralli popolato di pesci di ogni colore e dimensione. L'isola maggiore, invece, tutta racchiusa nella sua vegetazione, non è accessibile al pubblico.Clicca per ingrandire
Prima e dopo pranzo ci dedichiamo allo snorkling. Mai visto tanta bellezza. Ho consumato 1 rullino intero per fotografare un solo tratto di reef. I pesci sono tantissimi, multicolori e anche tutti neri; c'è perfino una tartaruga, anzi due, che nuotano tranquille tra i coralli, sotto i nostri sguardi increduli.
Trascorriamo una giornata bellissima, il massimo che si possa ottenere dalla natura: sole, vento per le vele, pesci e tanta vegetazione. Peccato che sia l'ultimo giorno in questo paradiso, ma per fortuna non l'abbiamo solo sognato, l'abbiamo vissuto.
06 Gennaio 2000
Raccogliamo armi e bagagli e partiamo alla volta di Cairns per prendere l'aereo alla volta di Sydney. Ormai la vacanza sta volgendo al termine.
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