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Tutti gli eventi sono collegati al sito dei promotori per più dettagli, consultate anche la pagina dei Link per le descrizioni e i collegamenti ai siti dei gruppi storici, associazioni culturali e agenzie territoriali o ad altri servizi reperibili in rete.


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Rievocazioni storiche a cui non mancare
(e non solo, per un weekend insolito)

 

1^ domenica di Quaresima 2003

Giostra del Pitu

Tonco

Una rievocazione carnescialesca in cui il tacchino è oggetto di un palio

I Polentoni della Val Bormida 2003

2a domenica di Marzo

Monastero Bormida
ultima domenica di Marzo

Ponti
1a domenica dopo Pasqua

Bubbio

domenica dopo Pasqua

 

dal sito http://www.ciaoasti.it/manifestazioni/

In origine erano distribuzioni rituali di ceci e fave in occasione delle penitenze quaresimali. Con la farina ottenuta da questi legumi si cuocevano delle pappe, (simili al puls degli antichi romani) che sfamavano il popolo e soprattutto costavano poco ai priori delle Confraternite o ai magnati del paese. Nell'immaginario contadino ancora intriso di elementi paganeggianti i pasti collettivi servivano anche a cacciare gli spiriti e a rendere accetto il diverso, a esorcizzare la potenzialita' negativa insita negli stranieri. Soprattutto se questi, sporchi di nerofumo per la consuetudine della pulizia dei camini e della stagnatura del rame, incomprensibili per la parlata foresta, avevano un aspetto in qualche misura diabolico e quando giungevano in paese a primavera dalle montagne alpine potevano rappresentare un'insidia per le ragazze del posto. Con la scoperta dell'America e la diffusione del granturco la farina gialla sostitui' quella di legumi e nacquero i Polentoni della Valle Bormida La festa prevede la cottura in piazza di una enorme polenta poi distribuita al pubblico a meta' pomeriggio e segue canoni precisi, praticamente uguali in tutti i paesi. Quello che cambia e' il contorno, inteso come accompagnamento gastronomico alla polenta (frittata di cipolle e salsiccia a Monastero, merluzzo a Ponti, sugo di funghi a Bubbio, formaggetta a Roccaverano), sia come insieme di manifestazioni che completano la sagra. A Monastero la Pro Loco fa del centro storico lo scenario per la rassegna degli antichi mestieri (la piu' importante in Piemonte, con oltre sessanta botteghe del tempo che fu), a Bubbio e Ponti tiene banco una sfilata storica che rievoca i fasti delle corti locali

Castelli Aperti

Oltre alle visite, seguite da esperte guide turistiche o direttamente dai proprietari, i visitatori potranno calarsi nei caratteristici borghi medievali, nelle affascinanti atmosfere dei giardini dotati di alberi monumentali e secolari, o rivivendo tradizioni delle feste paesane e alla ricerca dei prodotti tipici piemontesi. Le dimore, pubbliche e private, con diverse modalità di apertura, sono segnalate sul nuovo depliant in distribuzione presso i principali uffici turistici e presso le strutture aderenti alla rassegna: sulla guida dei Castelli Aperti i turisti potranno trovare i giorni di apertura con i rispettivi orari di visita, i riferimenti per richiedere informazioni utili e le indicazioni delle particolarità che il castello offre.

In provincia di Asti, consigliamo la visita nel castello di Piea dove i visitatori potranno rivivere indimenticabili emozioni nel salone da ballo dalle volte interamente affrescate. Sempre aperti, ad Asti, la Torre Troyana, e nell’astigiano, il castello Medievale di Cisterna d’Asti con ventidue sale adibite a Museo con la ricostruzione degli ambienti contadini e botteghe artigiane e il Castello di Moncucco, sede del Museo dei Soffitti in Gesso. Per una curiosa gita infrasettimanale, si potrà visitare il Castello di Costigliole d’Asti, sede dell’Italian Culinary Institute for Foreiners (ICIF): le sale, le aule e le cucine saranno visitabili il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30, previo appuntamento.

Per queste e altre informazioni è possibile rivolgersi al N. Verde della Regione Piemonte 800.329.329, tutti i giorni dalle 9 alle 18

 

 

 

 

 

 

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