Cerca su eBible
Canali Tematici


Introduzione alla Bibbia
Il Pentateuco
I Profeti e il profetismo
Letteratura Sapienziale
I Vangeli
Atti degli Apostoli
Lettere Paoline

Area Download

Bibbia on-line
Mappe Tematiche
Galleria Fotografica
Landscape

Premi e Riconoscimenti

 

Home > Vangeli > Il Giudaismo: una realtà variegata


Il Giudaismo: una realtà variegata

I molteplici rapporti tra religione e politica e, in particolare, il dinamismo dei movimenti religiosi e dei gruppi politici rendono assai variegato e complesso l'ambiente giudaico delle origini cristiane.
Va subito detto che il giudaismo del primo secolo non si presenta affatto come una religione monolitica, ben compatta e unitaria. Si distingue anzitutto un giudaismo della diaspora e un giudaismo palestinese. Si tratta di una distinzione generale che lascia spazio per posizioni diverse.
Nella sua relazione alla XXXIII Settimana Nazionale dei biblisti italiani (Roma, 12-16 settembre 1994), il prof. G. Boccaccini sottolineava che

"la religione giudaica si presenta frazionata in molti giudaismi, tra loro in competizione o in dialogo, comunque distinti l'uno dall'altro, e dai quali emergeranno, per parto gemellare, e il cristianesimo e il giudaismo rabbinico".
G. Boccaccini

All'interno di questo quadro assai mobile si collocano i vari gruppi che compongono la società giudaica del primo secolo. Sotto il profilo giuridico e cultuale si distinguono:

- i sacerdoti, con al vertice il Sommo Sacerdote

- i leviti, ministri subalterni del culto

- gli israeliti: ebrei a pieno titolo e diritto

- i proseliti: convertiti al giudaismo e "circoncisi"

- i timorati di Dio: simpatizzanti del giudaismo.

Il sinedrio costituiva la suprema assemblea ammini-strativa e giudiziaria, formata essenzialmente da tre componenti: sacerdoti, scribi e anziani.

La classe sacerdotale (circa 18.000 tra sommi sacerdoti, sacerdoti e leviti) godeva di prestigio e potere, in particolare il sommo sacerdote la cui rappresentanza legale era riconosciuta anche dai romani. Fino al 70 d.C. era il ministro principale del culto nel tempio, grande interprete della Torah, giudice supremo e capo del Sinedrio.

Gli scribi erano considerati gli specialisti della Torah, dottori della Legge, maestri e teologi. Non costituivano un raggruppamento politico-religioso; personalmente poteva-no essere farisei o anche sadducei.

Gli anziani del popolo: erano chiamati così i capi dell'aristocrazia laica, una componente molto influente nel Sinedrio. Erano in gran parte nobili culturalmente ellenizzati e politicamente filoromani.

Altri gruppi politico-religiosi menzionati nei Vangeli sono:

I Sadducei: il loro nome deriva da Sadoq, capostipite della linea sacerdotale legittima (cf 1Re 2,35). Al tempo di Gesù rappresentavano i gradi più elevati della gerarchia sacerdotale, le classi benestanti e i nobili. Per mantenere il potere non si facevano scrupolo di venire a compromessi con i romani. Accettavano solo la Torah scritta, diversamente dai Farisei che ritenevano ispirata anche la Tradizione (la Torah orale). Inoltre non credevano nella risurrezione dei morti e nell'esistenza degli angeli (cf Mt 22,23).

I Farisei: il nome significa "separati" (da ogni persona o cosa che possa contaminare). Il gruppo dei farisei si distingueva per una osservanza scrupolosa della Torah sia scritta che orale (complessivamente 613 precetti) e soprattutto 3 precetti: l'osservanza del sabato, la legge della purità (cibi, persone, cose), la decima. Godevano di grande stima presso il popolo che li considerava maestri e modelli di religiosità.

Gli Zeloti: ossia gli "ardenti", i pieni di zelo per la patria. Erano tra i più radicali e decisi oppositori dell'occupazione romana. Provocheranno la rivolta del 66 e la conseguente catastrofe del 70 (Ant. Jud. 18,23; Beh. 4,l2lss). Si annoverano degli zeloti anche tra i discepoli di Gesù. Nell'elenco dei Dodici figura infatti Simone, designato con l'appellativo di "zelota" (vi è chi ritiene tale anche Giuda Iscariota).

Gli Esseni. Non sono esplicitamente menzionati nel NT, ma si possono intravedere alcuni collegamenti con la teologia di Giovanni Battista e del quarto vangelo. Degli esseni parlano diversi storici: Plinio il Vecchio, Filone d'Alessandria e Giuseppe Flavio.
Il termine, di derivazione aramaica, significa "devoti, silenziosi". Si tratta di un gruppo religioso dissidente e polemico nei confronti del culto che si praticava nel tempio di Gerusalemme, con forte un orientamento spirituale di tipo apocalittico. La comunità principale sembra essere quella di Qumran dove si viveva in celibato, studio e osservanza della purità legale (gli scavi hanno messo in luce molte vasche per abluzioni).
I documenti scoperti per caso nel 1947 nelle grotte di Qumran hanno portato nuova luce sulle conoscenze del giudaismo del I secolo e dell'ambiente in cui è sorto il cristianesimo.

- I Samaritani. Ritenevano come testo sacro il solo Pentateuco e avevano un loro culto sul monte Garizim (cf Gv 4). Al tempo di Gesù erano considerati nemici dai Giudei.

 


Argomenti Correlati

I Vangeli
Ambiente Storico Culturale dei
Vangeli
L'ambiente ellenistico
L'ambiente Romano
Erode, il Grande (37-4 a.C.)
Il Procuratore Romano
La guerra contro Roma e la dis-
truzione di Gerusalemme (70 d.C.)

Il Giudaismo
Il Giudaismo: una realtà variegata


Bibliografia di riferimento

 

© 2004 eBible | Tutti i diritti riservati