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Fabio Rampelli
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DETTO FATTO

Dall'Ara Pacis a Tor Marancia, dall'Esquilino a Corviale, dallo sport ai libri di testo: queste le battaglie qualificanti di Fabio Rampelli e della sua comunità, ora diventate patrimonio di tutta Alleanza nazionale.
Erano i soli a difendere la teca di Morpurgo che ha conservato per decenni i resti dell'imperatore Adriano, dal folle progetto di Meier (una pompa di benzina) finanziato dall'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, erano i soli a denunciare i metodi tartufeschi con cui l'allora primo cittadino eluse le normative europee, eravamo i soli a organizzare manifestazioni, sit-in, conferenze stampa, convegni culturali. Erano all'opposizione sia al Comune di Roma che al governo nazionale. Di colpo, con la vittoria del centrodestra a Palazzo Chigi, l'Ara Pacis assurge a simbolo del vandalismo dell'amministrazione capitolina dell'Ulivo. E oggi conquista l'apertura delle prime pagine di cronaca e l'interesse di intellettuali e urbanisti.
Stesso discorso per Tor Marancia contro la cui cementificazione Rampelli, da solo, si oppose nel Consiglio comunale di Roma dal 1995 fino al famigerato intervento fiume del '97, durato ben otto ore, attraverso cui fu smascherato lo pseudo-ambientalismo della giunta Rutelli che voleva edificare ben 2 milioni di metri cubi di cemento in una delle aree di maggiore pregio archeologico e ambientale.
Anche in quella circostanza Fabio Rampelli condusse una battaglia isolata ora consegnata in dote a tutto il partito e alla città. Presentammo in consiglio comunale emendamenti alla variante di salvaguardia, emendamenti al piano parchi, emendamenti alla variante delle certezze e una proposta di delibera a sostegno dell'opzione zero (la totale salvaguardia dell'area pregiata). Nell'ultima occasione tutto il vertice nazionale, regionale e cittadino di Alleanza nazionale presenziò al Consiglio comunale per votare simbolicamente con il gruppo capitolino la difesa di Tor Marancia, con il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini in prima linea. Gli interessi speculativi ebbero la meglio per un solo voto. Ma Rampelli contestò nuovamente l'arroganza degli speculatori che aveva travalicato ogni confine e stavolta erano stati fatti troppi errori. "Vedranno di che pasta siamo fatti: a Tor Marancia non si metterà neanche un mattone. Parola d'onore".
Infatti non ci fu resa. Durante la scorsa legislatura regionale, Rampelli presentò una proposta di legge per tutelare il parco di Tor Marancia. Ma Badaloni e la maggioranza di centrosinistra non ebbero il coraggio di approvarla.
Anche in questa circostanza non ci fu resa.
Con la vittoria del centrodestra la Regione Lazio procede sulla strada dell'ampliamento del parco dell'Appia Antica. La sinistra, con Veltroni sindaco, prova a recuperare un ruolo approvando una mozione di indirizzo in Campidoglio che prevede il via libera all'ampliamento del parco e le compensazioni per i costruttori, anche nella zona adiacente al parco dell'Appia antica. La Regione insiste approvando in commissione il testo unificato, primo firmatario Rampelli, preannunciandone il perfezionamento in aula per impedire che il perimetro dell'area protetta possa essere conteggiato come area a verde e servizi, in modo da incrementare le cubature a compensazione previste sull'altro lato di via Grottaperfetta.
Stessa caparbietà per la tutela del Rione Esquilino. Un decennio di mobilitazione politica e territoriale ha indotto la Regione Lazio ad approvare un'apposita legge a tutela dello storico rione. Anche in questo caso, la destra è sola nel denunciare il degrado e l'incuria in cui versa il rione, causa la miope demagogia della sinistra.
In virtù di un incontro promosso da Rampelli tra la Regione Lazio e le associazioni dell'Esquilino, durante il quale sono emerse tutte le emergenze igienico-sanitarie ed economico-sociali, il Consiglio regionale approva una legge per rilanciare le attività produttive tradizionali ed emana tempestivamente l'apposito regolamento attuativo. Il tutto scandito da decine di incontri e confronti con i cittadini, residenti e operatori, per prevedere ogni provvedimento utile, per garantire non interventi verticistici ma iniziative partecipate e qualificate. Sulla falsa riga è l'approvazione della legge sulle botteghe storiche, norma che prevede la loro classificazione e la tutela, prima che tale incommensurabile patrimonio artistico, monumentale, identitario e culturale finisca sepolto dai Mc Donald's, dalle jeanserie, dalle compagnie assicurative e dalle banche…
Ancora sul fronte della tutela giunge il momento delle città di fondazione, perle dell'architettura razionalista italiana e mondiale. Dopo l'emendamento alla finanziaria Badaloni presentato da Rampelli nel '99, che prevedeva lo stanziamento di 500 milioni di lire per la valorizzazione delle città fondate, arriva l'intervento legislativo e poi la mostra curata da Carlo Fabrizio Carli a Roma e la scuola di architettura a Sabaudia.
Ma l'emergenza coinvolge anche le periferie romane: Corviale, Garbatella, Laurentino, Torbellamonaca, Tor Sapienza, Trullo… La Regione promuove finalmente una proposta di riforma dell'Istituto autonomo case popolari, nel quale Rampelli propone da subito in commissione l'inserimento del principio della casa a riscatto, cioè dell'adozione di quel meccanismo che consente il riconoscimento degli affitti pagati come acconto sull'acquisto dell'immobile. Ora la proposta di legge è nella fase delle audizioni in commissione.
Rampelli ha anche un passato da atleta azzurro e confeziona un testo unico sullo sport che avrà i commenti positivi di tutto il settore. La Commissione di cui fa parte ha licenziato una proposta innovativa che, abrogando 18 altre leggi, istituisce l'Agensport e il Museo dello sport e inserisce aspetti rivoluzionari destinati a restituire centralità all'attività motoria.
Infine, solo per dargli il risalto che merita, l'interesse per la cultura: la battaglia contro la faziosità dei libri di testo che ha coinvolto in un disperato e contraddittorio dibattito culturale i mass media del mondo intero, è stata sua. Sua infatti è la mozione che abbiamo trovata scritta su tutti i quotidiani nazionali, sua l'iniziativa di voler affermare il pluralismo e abbattere la coercizione nella scelta del libro di testo per gli studenti e le famiglie. Sua e di tutti quei ragazzi che, invece che limitarsi a distribuire volantini e a protestare, hanno svolto la più grande inchiesta dei tempi moderni sui 'falsi d'autore', mettendo in luce terribili mistificazioni della verità storica presenti sui testi scolastici e dando vita a una campagna efficacissima per l'abolizione del libro di testo obbligatorio.
E' l'esempio concreto di come si può stare nei palazzi del potere, anche in quelli degli enti locali, senza mai dimenticare le grandi sfide per la libertà. C'è chi, al contrario, s'affanna, brontola, stramazza, congiura, rubacchia idee di seconda mano, nelle stanze del potere. C'è chi dal potere non s'è fatto strappare l'anima e chi con il potere in mano si sente invincibile e predestinato a strappare l'anima altrui.