A cura del
Gruppo di ricerca
storico-archeologica
del
Centro Culturale Anzolese
Argomenti Correlati
Anzola Emilia
Chiesa di Anzola
Restauri artistici
Antico
Armadio
Croce dorata
Mobile da Sagrestia
Armadio con Alzata
Cristo in Cartapesta
|
CHIESA PARROCCHIALE DEI
SS. PIETRO E PAOLO
Altare Maggiore(abside e presbiterio)
Parte iconografica
La volta dell'abside è affrescata con l'immagine della Gloria di Dio e sulla
parete laterale è collocato il Coro in legno di noce, di manifattura
ottocentesca, completamente aderente alla parete absidale e di forma
semicircolare, formato da uno zoccolo liscio e continuo e dall'inginocchiatoio
diviso in tre parti, con balaustra retta da colonnette lisce di ordine dorico.
La panca è continua, liscia e poggiante su mensole sagomate. Il postergale è
diviso in 15 posti (7 + 1 posto centrale d'onore + 7) sottolineati da
specchiature rettangolari lisce. La trabeazione è liscia con cornice aggettante
e al centro, in corrispondenza di una leggera sporgenza del postergale, il
coronamento è a timpano. |
Il coro ligneo ottocentesco |
Vi è poi una maestosa ancona lignea dorata contenente un olio su tela di vaste
proporzioni di Antonio Rossi del XVII secolo (pare restaurata dal pittore
Gaetano Serrazanetti nell'Ottocento) raffigurante S.Pietro e S.Paolo in qualità
di Santi patroni della parrocchia, che indicano la figura allegorica della Fede
assisa sulle nubi fra putti alati.Abbiamo accennato in precedenza come il presbiterio sia stato completamente
modificato nell'anno 1972, per dar corso pratico alle prescrizioni
postconciliari riguardanti lo svolgimento del rito religioso e il rapporto
ideale fra l'Officiante e i fedeli che seguono la S.Messa.
Altare Maggiore: S. Pietro e Paolo e la
Fede in un'ancona lignea dorata di Antonio Rossi del XVIII sec. |
Oggi è visibile la volta affrescata con l'immagine dello Spirito Santo (al
centro) attorniato da un coro di angeli che cantano le lodi al Signore, e nei
quattro angoli della volta sono ricavate delle icone raffiguranti i quattro
Evangelisti, ritratti nel volto insieme ai simboli che la tradizione popolare
associa alla loro immagine: il leone (S.Marco), l'angelo (S.Matteo), il vitello
(S.Luca) e l'aquila (S.Giovanni).
Inoltre, sono nel presbiterio anche due lampade a
sospensione, di manifattura settecentesca e di rame argentato, con decorazioni a
fasce con grosse bozze sia nella parte inferiore che nel corpo centrale e nella
superiore |
. L'attacco delle catene è coperto da tre grandi
foglie d'acanto e il porta-lampada è decorato con motivo di doppie foglie. Il
fondo è lavorato a bulino. |
|
Il Tabernacolo
Il tabernacolo dell'Altare Maggiore è protetto da
un grande manufatto in legno intagliato, con la forma di un battistero a
cupola, risalente presumibilmente alla seconda metà del XVII secolo.
|
La
collocazione di quest'opera di copertura è relativamente recente (1972), e
risale all'anno in cui lo spostamento dell'altare al centro del presbiterio
lasciò praticamente scoperto il basamento che sorregge l'edicola del
tabernacolo. Quindi, per restituire al complesso una sua fisionomia
artistica, fu utilizzata la balconata in legno del pulpito (della quale
daremo notizia nel paragrafo successivo) come rivestimento della base del
tabernacolo, e quest'ultimo fu elegantemente protetto dall'attuale
manufatto.
L'opera in oggetto costituiva la protezione del
fonte battesimale dell'antica Pieve di S. Pietro d'Anzola, in ottemperanza
alla tradizione per cui il cambio dell'acqua benedetta avveniva una sola
volta all'anno: il sabato Santo precedente la Pasqua di Resurrezione. E'
chiaro, quindi, come fosse necessario dotare il fonte di un'adeguata
copertura, al fine di mantenere pulito e integro il contenuto. |
Lo spostamento del fonte dall'originaria collocazio-ne, avvenuto negli anni '50
del secolo scorso, rese praticamente inutile il mantenimento della protezio-ne
in legno, la quale fu temporaneamente affidata ad un'altra chiesa bolognese.
Salvo ritornare nel nostro tempio, grazie alle pressioni del parroco e dei
fedeli, con la funzione di proteggere il tabernacolo dell'Altare Maggiore.
Nella parte interna dello sportello anteriore sono visibili due scene che
ricordano l'originaria collocazione del manufatto, con la raffigurazione di S.
Giovanni Battista che battezza Gesù usando le acque del fiume Giordano, e lo
stesso Gesù che versa l'acqua indicando come il battesimo rappresenti la
cancellazione del peccato originale, l'ingresso nella Chiesa e il primo dono
della Grazia divina.
Il pùlpito
Nelle chiese cattoliche il pùlpito, o più
semplicemente pulpito, è costituito da una tribunetta, o palco sopraelevato,
collocato fuori dal presbiterio e destinato alle predicazioni
dell'officiante.
Anche la nostra chiesa ne possedeva uno, ed era collocato sul lato sinistro
del tempio, fra la cappella centrale (cappella dei Vergognosi o del Sacro
Cuore di Gesù) e l'ultima cappella prima del presbiterio (cappella dei conti
Orsi, poi dei conti Tacconi).
Era costituito da un manufatto in legno, con linee molto sobrie, interrotte
da un'artistica decorazione centrale.
Il palco era sormontato da una copertura in legno, e nel fronte visibile
erano stati intagliati dei motivi decorativi che dipartivano da un putto
alato centrale.
Presumibilmente, il pulpito risale agli anni immediatamente successivi alla
ricostru-zione della chiesa decretata nel 1638, o, al più tardi, agli ultimi
decenni del XVII secolo.
Oggi, questa tribunetta non è più nella sede originaria ma è stata collocata
nel presbiterio, a protezione del basamento che sorregge l'edicola del
tabernacolo. |
|
La Croce dorata con le statue
originali oggetto di un recente furto
Vai alla Relazione di
Restauro |
Accanto all'altare vi è una Croce processionale, in legno intagliato e dorato a
foglia, alla quale sono state sottratte furtivamente le statue lignee della
Vergine e di S.Giovanni (o S.Pietro, o S.Giuseppe, a seconda degli autori delle
varie perizie) che originalmente erano sorrette dai bracci laterali. attualmente
il signor Giovanni Albertini, di Anzola Emilia, sta intagliando nel legno due
nuove statue da ricomporre sulla croce al fin di restituirle un aspetto
complessivamente simile al precedente.
Questa croce è datata "anno 1812" e costituisce uno stendardo processionale
donato dai confratelli della ricostituita Compagnia del SS.Sacramento alla
chiesa d'Anzola. A questo proposito occorre dire che l'attività di questa
Compagnia è registrata nell'archivio parrocchiale fin dall'anno 1583 e continuò
ininterrottamente fino alla soppressione degli Ordini ecclesiastici decretata
dalle leggi napoleoniche di fine Settecento. Le fu poi concessa di ricostituirsi
negli ultimi anni del Regno del Bonaparte con il divieto, però, di possedere
beni materiali o immobili a qualsiasi titolo.
La Croce, allo stato attuale e in restauro presso
il laboratorio di Sandra Molinari.
|
|
|