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lo stacco o lo strappo di un affresco
LE PROVE D'INTERVENTO DI MAURO PELLICCIOLI NEGLI ANNI '40 E '50 DEL NOVECENTO Il rilevamento dello stato di conservazione degli affreschi di Giotto nei cantieri didattici ICR 1988-92. Sintesi dei dati
Nel 1944, all'indomani del bombardamento che provoca la parziale distruzione della vicina chiesa degli Eremitani, e la perdita di gran parte degli affreschi della cappella Ovetari, viene presa per la prima volta in considerazione dalle Soprintendenze di Venezia e dal Comune di Padova, la possibilità di rimuovere gli affreschi della cappella per poterli ricoverare in luogo sicuro. Mauro Pelliccioli viene dunque chiamato a Padova ad eseguire alcune prove, con l'intento di sondare la fattibilità dell'intervento in caso di necessità e di individuare le metodologie più appropriate.
Nel 1952 Pelliccioli è nuovamente chiamato a Padova per effettuare "un saggio di spolveratura" sul quarto registro verticale della parete sinistra comprendente i riquadri della Fioritura delle verghe, della Resurrezione di Lazzaro e del Noli me tangere.
La proposta è accolta dal
Ministero della Pubblica Istruzione e all'Istituto Centrale del Restauro
viene affidato l'incarico di compiere quegli accertamenti preliminari
sullo stato di conservazione degli affreschi che non erano stati
effettuati prima di affrontare la pulitura dei tre riquadri. Dai verbali delle riunioni è possibile desumere con certa precisione materiali e metodi impiegati.
Consolidamento. Per restituire coesione alle campiture a secco ad azzurrite di cieli e manti, così come per i minuti sollevamenti delle lamine metalliche, Pelliccioli ricorre all'impiego della gomma lacca disciolta in alcol etilico. Per le parti eseguite a fresco viene applicata sulle superfici con la funzione di ravvivare il tono dei colori, ma anche con azione blandamente consolidante la gomma arabica disciolta in acqua in concentrazioni tali da non rendere le superfici riflettenti. Emerge con chiarezza dai verbali che quando Pelliccioli viene chiamato a dare delucidazioni sui metodi impiegati, una valutazione è già stata espressa dalla Commissione a fronte del sopralluogo effettuato in cappella. Concorde è il giudizio nel riconoscere la drasticità dell'intervento con le seguenti motivazioni: - il metodo di pulitura con panni umidi, valido se impiegato su superfici affrescate in buono stato di conservazione, applicato ai dipinti di Giotto agli Scrovegni con evidenti problemi di perdita di coesione degli strati pittorici ha provocato l'asportazione di parte consistente della materia originale; -
insieme al colore polverizzato sono state inoltre rimosse velature
delicatissime, impiegate da Giotto per modellare gli incarnati e ancora
visibili sui riquadri non sottoposti a pulitura. L'attività di Pelliccioli a Padova si chiude di fatto con il giudizio
espresso dalla Commissione internazionale che chiede una sospensione dei
lavori in attesa che vengano studiate appropriate metodologie di
pulitura e consolidamento e presi adeguati provvedimenti per il
condizionamento e l'abbattimento delle polveri nella cappella.
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Ultimo Aggiornamento:. 04/12/07