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  L'altalena


 

EuroTotti: da Zoff al Trap, passando per Capello

di Ugo Trani - Set. 2000

La Nazionale, vista da Roma, adesso è un'altra cosa. L'Europeo, è vero, aveva messo d'accordo tutti sul giocatore rossogiallo più rappresentativo, quel Totti che si era presentato alla competizione continentale con le etichette peggiori, molte delle quali ricevute proprio dentro Trigoria. Francesco, nonostante i tanti complimenti ricevuti per le buone prestazioni offerte in Belgio e Olanda, ancora non aveva però la certezza del posto fisso in azzurro. Decisivo è stato l'addio di Zoff. L'ex cittì considerava Totti soltanto una seconda punta, anche se nella Roma fa il trequartista e se proprio nella finale dell'Europeo ha fatto un gran secondo tempo proprio dietro le due punte. Con l'arrivo di Trapattoni, Francesco è diventato automaticamente titolare, ricevendo immediatamente tutto quello che prima non aveva: dalla maglia numero dieci, un dettaglio, ma conta anche quella, al ruolo che preferisce in campo, appunto da trequartista. Il rapporto con il nuovo commissario tecnico è straordinario: adesso il capitano rossogiallo si sente importante. E pubblicamente Trapattoni ha quasi esagerato: ne ha esaltato le doti di giocatore, lo ha paragonato a grandi azzurri del passato come Mazzola e Rivera, lo ha elogiato per la prestazione di Budapest. Meglio di così la stagione del romanista non poteva cominciare. Il nuovo cittì va ringraziato per la scelta di campo, autoritaria e definitiva. Ha messo a tacere quelle persone che non considerano Totti ancora all'altezza della situazione, nella Roma e in azzurro. Grandi meriti, dunque, di questa operazione vanno a Trapattoni. Ma grandi sono anche quelli di Francesco per come ha deciso, al termine della stagione scorsa, di dare una svolta alla sua carriera. Ha scelto di avere, ad esempio, un preparatore personale: non un uomo a caso, ma quel Vito Scala che lo conosce da anni. Con lui, rinunciando alla famosa trasferta negli Usa (forfeit che fece tanto arrabbiare Capello), ha preparato alla grande l'Europeo. Sempre con Scala sta lavorando per disputare una stagione da protagonista: una dieta mirata, innanzitutto, con grande attenzione alle intolleranze alimentari. A settembre già due chili in meno rispetto al periodo trascorso in Belgio. Più allenamenti specifici per essere al top nei periodi che contano dell'annata. Oltre a Scala, anche un fisioterapista di fiducia, Brunetti, un altro che conosce Totti dal punto di vista fisico da una vita. Anche Brunetti è stato utilissimo prima dell'Europeo (Francesco aveva problemi ad una caviglia, per questo non andò a New York) e i risultati di quel lavoro si sono poi visti in campo.

L'unico problema per Totti è il rapporto con Capello. C'è freddezza tra i due, è inutile nasconderlo. Da certe frasi dette in pubblico (e soprattutto in privato) dall'allenatore, è chiaro che qualcosa è cambiato già dalla fine del campionato scorso. Ultimo episodio proprio quello della mancata partecipazione all'amichevole di New York, a cui facevamo riferimento prima. 'Un rapporto tra tecnico e giocatore', ha detto Capello al capitano quando si sono incontrati per la prima volta a Trigoria, ai primi di agosto. Può bastare? Staremo a vedere. Il consiglio per Totti è un altro: evitare certe reazioni come quella su Halmai, centrocampista difensivo ungherese. In campo internazionale, e comunque anche da capitano nella Roma, meglio evitare falli del genere. Ne risente l'immagine di un campione che punta al Pallone d'oro. Ha fatto bene a scusarsi, usando il suo sito. E' già qualcosa.

 


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