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  L'altalena


 

di Ugo Trani - Apr. 2001

Cassano e i passaporti, alti e bassi rossogialli, tanto per distrarsi dal campionato, che sembra non finire mai. Il 17 giugno è lontanissimo, a Trigoria si lavora per il futuro, come è giusto che sia, ma perquisizioni e interrogatori non regalano serenità ai tifosi rossogialli, che vivono questo momento con molta euforia e tanta scaramanzia. Vietato dire scudetto, tanto per capirsi, anche se è un'annata da record.

Cassano è ormai realtà, anche per chi non ci credeva. E il primo grande colpo della Roma da Champions League, questo ci sembra un traguardo ormai centrato (con i tre punti non c'è mai alcuna certezza, per la verità...). Investimento importante per un campione diciottenne che dovrà maturare in fretta anche e soprattutto per smentire chi lo considera poco gestibile. "Ci penserò", ha detto Totti e c'è da credere al capitano, che è grande amico di Cassano. Antonio non ha un carattere semplice, ma il giocatore non si discute. E da questo punto di vista la Roma, spendendo 60 miliardi per il suo cartellino, conferma di voler prendere sempre il meglio anche in ruoli dove ha già elementi di primissimo piano.

Prendere Cassano non significa soltanto portare a Trigoria un altro campione. La Roma comincia a ragionare come facevano Milan, Juve e Inter qualche anno fa. Aggiudicarsi quei grandi giocatori che farebbero comodo alla concorrenza. Certe sfide di mercato, sino a qualche anno fa, i tifosi della Roma le vivevano da spettatori. Ora le strategie sono cambiate. Dopo Samuel, strappato alla Juve, Emerson, soffiato al Milan, al Parma e alla Lazio, Batistuta, battuta allo sprint l'Inter, ecco Cassano, già bloccato dalla Juve. Ora il portiere: Buffon del Parma è il favorito, ma sarà sempre più facile arrivare a Toldo della Fiorentina.

Restando al mercato, si sa che la Roma, oltre al portiere, dovrà prendere un difensore di primo piano per sostituire Aldair. Il francese Mexes non può bastare. Arriverà anche una punta di riserva, a quanto pare Lucarelli, con 25 miliardi versati al Lecce. Il compito più difficile, però, sarà di arrivare alla conferma di Montella. Vincenzino non vuole partire riserva e a fine stagione lo ribadirà alla società. Sensi e Capello lo considerano incedibile, ma sappiamo come nel calcio le cose possano cambiare in poche ore.

A Milano, i primi di aprile, si è iniziato il processo sportivo sui passaporti falsi. Non c'è la Roma, ma solo Baldini, consulente di mercato del club rossogiallo, chiamato in causa dall'Inter, in merito al documento contraffatto di Recoba. Nei giorni precedenti al processo, le perquisizioni negli uffici di Sensi e a casa Cafu. E interrogatori per tutti, dal presidente romanista alla più fidata delle segretarie di Trigoria. Non c'è la Roma a Milano, eppure Capello, ad esempio contro il Verona, non ha convocato due extracomunitari, Assunçao e Nakata, dovendo schierare Batistuta, Samuel e appunto Cafu. Sensi sta chiedendo l'archiviazione d'urgenza sul caso del laterale brasiliano, ma intanto l'allenatore deve rinunciare a giocatori importanti per non rischiare. Non si sa mai, specialmente se c'è lo scudetto di mezzo. Il presidente rossogiallo è tranquillo. A essere preoccupati, colpa delle perquisizioni e degli interrogatori, i tifosi romanisti. Non chiedono più di Cassano e di mercato. Parlano solo di Cafu.

 


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