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  L'altalena


 

Troviamo una soluzione ai seguenti problemi

di Ugo Trani - Ott. 2000

Non è un'altalena. E non lo è perché sono pochissime le indicazioni positive che arrivano ultimamente da Trigoria. Bisogna accontentarsi della felice partenza in campionato, sofferta vittoria con il Bologna. I tre punti non fanno mai male, specialmente quando l'avversario ti mette in difficoltà e forse non merita di perdere, anzi avrebbe potuto vincere. In casi del genere si usa una frase fatta: "Figuriamoci che risultati arriveranno quando la squadra comincerà anche a giocare bene". Oppure, un'altra: "Sono questi i successi che ti fanno vincere lo scudetto". Prendiamole per buone entrambe, anche se le esperienze del passato hanno detto il contrario, almeno in casa Roma. Meglio analizzare i vari problemi che ci sono dentro e attorno alla formazione giallorossa, lasciando da parte solo il contratto di Totti, che i manager del campione e la società stanno preparando in questi giorni.

L'eliminazione dalla Coppa Italia.
Non è giustificabile nemmeno dalle assenze di Batistuta, Emerson e dei nazionali Zanetti e Nakata, né dal buon momento dell'Atalanta rivelazione di inizio stagione. È un campanello d'allarme da non trascurare. Il gioco non c'è, alcune scelte di Capello (Mangone a destra) non sono state felici.

La gestione del turn over.
Non ci convince. Se esiste davvero, bisogna rispettare i giocatori. Con il Bologna ha giocato Batistuta: niente da dire. Ma l'argentino non era in condizione. Montella stava meglio di Batigol, almeno un tempo poteva giocarlo. Così è stato commesso un doppio errore: Batistuta convocato in Nazionale, anche se era malconcio, mentre se non fosse stato impiegato per tutta la gara, avrebbe potuto restare a Roma ad allenarsi per ritrovare la forma migliore e fare le cure per il ginocchio; Montella infuriato perché non sono stati rispettati i patti sulla rotazione, fatti a inizio stagione. La società giallorossa, è bene dirlo, non è stata contenta di come Capello ha scontentato tutti.

Il mercato.
Adesso tutti se ne rendono conto. Quando a metà agosto si è fatto male Emerson, era necessario rimpiazzarlo con un campione alla sua altezza. Viera, ad esempio, si prendeva con 45 miliardi. Ed era arrivata un'offerta del Lens per Nakata di 35 miliardi. Ora Viera costa 60 miliardi, Nakata va in tribuna e da Trigoria dicono che Emerson torna a fine novembre. Recupero-lampo dopo la rottura del legamento crociato: tre mesi. Tutti saremmo contenti, ma noi non illudiamo nessuno, per principio. Il centrocampista serve. Assunçao piace sempre meno a Capello, Zanetti è bravo ma giovane e nell'Under 21 era la riserva di Baronio che è a sua volta riserva nella Lazio.

La situazione di Nakata e Montella.
Visto quello che sta accadendo, meglio cederli. Il giapponese, per la questione extracomunitari, rischia di andare spesso in tribuna. Il centravanti non piace a Capello, in pi?, per colpe non sue legate alla pessima gestione della storia della maglia, viene contestato dai tifosi. Andava dato al Parma per Cannavaro quest'estate, oppure adesso per un centrocampista tipo Dino Baggio (non per forza lui, che è finito alla Lazio) e Di Vaio.

La storia del passaporto di Assunçao.
Meglio parlarne a bassa voce, stendendo un velo pietoso su questa storia, anche perché ad inizio estate a Trigoria erano tutti fieri di avere in mano il passaporto portoghese del centrocampista brasiliano. Era una patacca. Attualmente è stato sospeso il tesseramento di Emerson, che tra l'altro dovrebbe prendere il passaporto italiano, sfruttando la doppia cittadinanza della moglie.

 


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