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  L'altalena


 

di Ugo Trani - Dic. 2000

La Roma che segna tanto, in Italia e in Europa. Che, al tempo stesso, subisce niente o quasi. I numeri che con il passare delle settimane potranno cambiare e modificarsi, prendere una piega diversa o magari migliorare, se è possibile visto quanto fatto di buono nei primi tre mesi della stagione, sono già fondamentali per il futuro della squadra di Capello. Se si fanno i conti, vedendo finalmente funzionare il reparto arretrato, compresi i due portieri che nessuno ha mai esaltato e che invece hanno offerto continuità nel rendimento, si capisce che gli innesti, a cominciare da Samuel, sono stati di primo piano. E lo stesso centrocampo che ha perso uno dietro l'altro Emerson, Di Francesco e Assunçao, dimezzato sia numericamente che nella qualità e nella quantità, riesce senza un regista, ma con il dinamismo esagerato di Tommasi, la discreta personalità di Zanetti e la piacevole duttilità di Guigou a proteggere la difesa e a dare sostanza anche all'attacco delle meraviglie. A parte i numeri, la formazione giallorossa dà l'impressione di essere finalmente equilibrata. Crea occasioni, non subisce mai l'avversario, non rischia più di tanto e anzi permette a chi sta in porta di vivere partite tranquille. Dal punto di vista tattico la squadra è abbastanza compatta e ha perso il vizio di allungarsi (succede solo quando affiora un po' di comprensibile stanchezza). Va bene l'equilibrio, la sua forza, ma spesso questa Roma sa diventare imprevedibile. Non solo per le fucilate su punizione o in corsa di Batistuta, le giocate di prima di Totti o qualche piroetta improvvisa di Montella, ma anche per il lavoro che viene fatto sulle fasce. A sinistra Delvecchio, nei movimenti, si alterna a Candela, a destra Cafu va per due, contando spesso sull'assistenza di Tommasi. Adesso, poi, funziona anche il turn over. I giocatori hanno fatto un po' di conti nello spogliatoio. Si sono resi conto di essere tanti, tutti di prima scelta o quasi. E hanno capito che dando il massimo anche in Coppa Uefa, cioè rimanendo in corsa su due obiettivi, tutti alla fine avranno spazio. Se la Roma avesse detto addio all'Europa, solo il campionato non sarebbe bastato per accontentare non una ma due squadre, perché due ne ha Capello, che lo ripete fiero e contento. Capello, visti gli infortuni di Emerson, Di Francesco e Assunçao, sta chiedendo un nuovo intervento sul mercato. Serve un centrocampista, anche perché il primo a rientrare dovrebbe essere proprio Emerson, il più atteso, ma non si può dire con esattezza quando sarà il giorno del rientro. Fine gennaio, inizio febbraio. E subito non si potrà chiedere al brasiliano di essere al cento per cento. Lima è il mediano individuato già ad ottobre. Il Bologna avrebbe preso Assunçao. E adesso, dopo l'infortunio di quest'ultimo? Bisogna aspettare e vedere come la società giallorossa risolverà il problema. Movimenti per il futuro. Dopo aver bloccato Cannavaro, ecco Cassano. 70 miliardi al Bari, che ha detto no ai 40 della Juve. E un super ingaggio al giocatore: cinque anni a otto miliardi a stagione, più villa e accordo da definire sui diritti di immagine. Poi, il portiere. La Fiorentina è pronta a cedere Toldo. Ma piace tantissimo anche Buffon, Parma permettendo.

 


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