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Comunicato agli studenti

 

La maggior parte di voi dopo la laurea molto probabilmente lavorerà in qualità di dipendente in una farmacia privata.

Questo è il destino dei farmacisti dipendenti :

stipendio da fame

dopo venti anni di lavoro si percepiscono circa 1300 euro netti al mese per 40 ore settimanali. Gli scatti di anzianità si perdono ogni volta che si cambia farmacia.


 

tasse

ogni anno obbligatoriamente si pagano le seguenti tasse:

  • iscrizione all’Ordine dei Farmacisti

  • contributo all’ ONAOSI ( Opera Naz. Assistenza Orfani Sanitari Italiani )

  • contributo all’Enpaf ( Ente Nazionale di previdenza e assistenza )

in questi organismi i dipendenti contano pochissimo o niente.


 

corsi di formazione obbligatori fuori dell’orario di lavoro e a proprie spese

ogni anno bisogna collezionare un numero di crediti che a regime saranno 50 con partecipazione a corsi che si effettuano il sabato, la domenica o la sera, tutti a carico del dipendente eccetto una piccola partecipazione alle spese da parte della farmacia. Quest’ anno vengono rimborsati 60 euro contro 300 euro circa di spesa effettiva e vengono corrisposte sei ore di retribuzione quando l’impegno è di 30 ora circa ( caso a parte costituiscono Regioni come la Lombardia e l’ Emilia dove è stato firmato un accordo regionale che stabilisce la quasi totale copertura dei costi ).


 

precarietà

questa è una novità della legge Biagi: il laureato può essere assunto come apprendista e quindi con un contratto a termine e stipendio più basso, mentre il qualificato se licenziato può essere reinserito in un’altra farmacia a due livelli inferiori cioè come commesso di farmacia.


 

Il Sindacato sta cercando con ovvie difficoltà di togliere o arginare tutte le norme che portano alla precarizzazione e sta lottando per ottenere un salario più dignitoso. Intanto a seguito delle posizioni intransigenti di Federfarma le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro si sono interrotte e la categoria si sta mobilitando con assemblee e azioni di protesta.

Comunicato Filcams Liguria
T. Mordaglia

novembre 2004