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Delle Famiglie Nobili di Siciliaiscritte nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e nell'Elenco Nobiliare Siciliano |
BONACCORSI-MERLE
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Dimora:
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Blasone
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Coi titoli di Principe di Patti e di Marchese di S. Elisabena fu riconosciuta nel 1921 Elvira Merlo in Bonaccorsi, di Domenico. Per anticipata successione materna nel 1925 venne autorizzato ad assumere il detto titolo di Principe di Patti Domenico, di Gerolamo Raffaele
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Arma:
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altro ramo della precedente
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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BONAJUTO
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Dimora:
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Catania
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Blasone
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Col titolo di Nobile e qual discendente da Mario ( 1773) fu iscritto Mario, di Salvatore, di Mario
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Arma: d' oro, a tre cipressi di verde, posti sulla campagna del secondo, quello di mezzo sinistrato da un leone al naturale, rampante contro il tronco
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Famiglia che sin dal secolo XV fioriva a Catania, Siracusa e Palermo
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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BONANNO
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Dimora:
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1° ramo Palermo; 2° Napoli; 3° Siracusa; 4° Catania
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Blasone
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Coi titoli di Principe di Canolica Principe di Roccafiorita Duca di Misilmeri Duca di Montalbano Duca di Foresta Marchese di Limina Conte di Vicari Barone di Siculiana Barone di Canicanì Barone di Ravanusa Barone di Cucco Barone di Giuliana Barone di S. Basile Barone di Castellana Signore di Pancaldo Signore di Milici Signore di Grasta Signore della Salina Grande di Trapani e Barone di Prizzi fu riconosciuto nel 1899 Antonino , di Francesco Paolo, di Salvatore.
Coi titoli di Principe di Linguaglossa Barone di Arcimusa Barone di Bulgarano Barone di Carancino Barone di Belvedere Barone di Rosabia e Barone di Gigliotto fu riconosciuto nel 1899 Francesco, di Placido, di Silvio.
Coi titoli di Barone di Maeggio , e qual discendente da Giuseppe (1782), di Barone di Delia e qual discendente dallo stesso (1802) e di Nobile qual discendente da Filippo (1539), fu iscritto Michele, di Giuseppe, di Michele.
Col titolo di Barone di Polino fu riconosciuta nel 1899 Antonia, di Gaetano, di Leopoldo, vedova Landolina
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Arma: d'oro, al gatto passante di nero. Cimiero: una fenice di nero, sulla sua immortalità di rosso. Motto: NEQUE SOL PER DIEM, NEQUE LUNA PER NOCTEM
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Famiglia pisana venata in Palermo nella seconda metà del secolo XIII
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Elenco Nobiliare Siciliano
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BONFIGLIO
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Dimora:
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Lentini
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Blasone
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Col titolo di Barone di Carmito e quale discendente da Nicolò (1461) è oggi iscritto Francesco Aurelio, di Mario, di Francesco.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Carmito furono iscritti Giovanni, di Francesco, di Mario e Pietro, di Giuseppe, di Antonino
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Arma: spaccato d' argento e di nero, al leone dell' uno nell' altro
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Famiglia che si ritrova a Catania sin dal secolo XIV e forse proveniente dalla Germania
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Elenco Nobiliare Siciliano
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BOSCOGRANDE vedi CHIANELLO DI MARIA ZAPPINO
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Dimora:
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Blasone
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Arma:
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BRUNO
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Dimora:
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Catania
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Blasone
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Col titolo di Barone di Belmonte fu riconosciuto per sentenza nel 1922 Cesare, di Vincenzo. Figli: Vincenzo, Michele e Anna Maria. Figlio di Vincenzo: Giambattista
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Arma: partito semispaccato: nel 1° d'argento, alla traversa di rosso, accompagnata da due teste di donna al naturale; nel 2°: a) d' argento al leone rivoltato al naturale; b) scaccato di argento e di nero di 10 file
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Famiglia di Spaccaforno, proveniente forse dall'antica famiglia Bruno di Salemi
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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BURGIO
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Dimora:
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1° ramo Palermo; 2° Mazzara del Vallo
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Blasone
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Coi titoli di Principe di Aragona e di Conte di Comiso fu riconosciuto nel 1925 Antonio, di Francesco, di Giuseppe. Figli: Francesco, Antonietta, Achmet, Stefana, Elena, Ester, Rosalia, Luigi, Giuseppe e Giovanni.
Col titolo di Duca di Villafiorita fu riconosciuto per anticipata successione nel 1925 il detto Francesco.
Coi titoli di Conte Palatino e di Barone delle due Gazzere e qual discendente da Giuseppe (1801), fu iscritto Giovanni, di Giuseppe, di Giovanni. Figli: Giuseppa, Giuseppe, Filippo, Ugo, Guido, Marcello e MariaConcetta
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Arma: d'azzurro, al capriolo d'oro, accompagnato da tre stelle di otto raggi del secondo
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Famiglia antichissima di Sciacca, fiorente in Sicilia prima della conquista normanna e che ha per capostipite Chamut emiro saraceno, volontariamente arresosi al gran conte Ruggero che lo convertì alla fede cristiana
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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