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Delle Famiglie Nobili di Siciliaiscritte nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e nell'Elenco Nobiliare Siciliano |
BERITELLI
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Dimora:
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Palermo
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Blasone
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Col titolo di Barone di Malpertuso erede successibile, furono riconosciuti nel 1896 Clorinda Erminia, di Michele, in Di Lorenzo, e nel 1909 col titolo di Nobile dei Baroni di Malpertuso Giovanni, di Luigi
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Arma: d'azzurro, al leone rampante d'oro coronato dello stesso, impugnante un ramoscello fiorito, guardante il sole d'oro orizzontale a destra
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Famiglia di Nicosia sin dal secolo XVIII
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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BERTINI
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Dimora:
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Catania e Palermo
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Blasone
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Coi titoli di Marchese di Spataro Barone di S. Antonino fu riconosciuto nel 1899 Leopoldo, di Alfredo, di Leopoldo Altro ramo: Col titolo di Nobile e qual discendente da Giacomo Maria (1710) fu iscritto Francesco, di Francesco, di Giacomo. Figli: Giuseppe, Teresa, Marianna, Francesca, Concetta e Antonina
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Arma: di rosso, al braccio destro d'argento, movente dal lato destro dello scudo, impugnante un giglio d'oro, e la punta d'argento, a tre rose di rosso, gli steli in su
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Sono forse due famiglie differenti. Quella di Palermo, che si vuole originaria di Firenze, è succeduta nei detti titoli al casato Ansaldi. L'altra è fiorente in Catania fin dal secolo XVII
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Elenco Nobiliare Siciliano
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BERTONE
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Dimora:
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Vittoria
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Blasone
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Col titolo di Barone di Giandilandri fu riconosciuto nel 1901 Gregorio, di Girolamo, di Gregorio, e col titolo di Nobile dei Baroni di Giandilandri fu riconosciuto Giuseppe, di Francesco, di Giuseppe. Figlie: Maria Isabella e Grazia
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Arma: d'argento, partito da un filetto di rosso, il primo colla campagna mareggiata d'azzurro, ed un barco, a due vele latine, al naturale nuotante sulla partizione; il secondo al cappello dell' antica, sormontato da tre stelle di otto raggi, male ordinate, il tutto di rosso
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Famiglia di Vizzini deI secolo XVII
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Elenco Nobiliare Siciliano
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BISIGNANO
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Dimora:
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Messina
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Blasone
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Con il titolo di Conte di Villa Amena (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1879 Emanuele, di Francesco, di Luigi
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Arma: d' azzurro alla testa di morto d' oro, cimata dalla croce del calvario dello stesso
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Famiglia palermitana del secolo XVI
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Elenco Nobiliare Siciliano
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BLASI (di)
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Dimora:
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Castelvetrano
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Blasone
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Col titolo di Barone della Salina di Perollo fu riconosciuto nel 1899 Agostìno, di Giovanni, di Agostino. Sorelle: Elisabetta e Francesca
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Arma: d' azzurro, alla fascia d' oro, accompagnata in capo da una cometa ondeggiante in fascia, ed in punta da una stella, il tutto d'oro
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Originaria come si crede di Benevento, questa famiglia passò in Sicilia sotto Carlo d'Angiò
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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BOLOGNA vedi BECCADELLI DI BOLOGNA
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Dimora:
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Blasone
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Arma:
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BONA
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Dimora:
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Caltabellotta
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Blasone
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Col titolo di Barone di Realmaimone (Racalmaimone) fu riconosciuto nel 1900 Giuseppe Emanuele, di Emanuele, di Giuseppe. Figlio: Emanuele
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Arma: d'argento al tronco di albero, nodrito nella punta dello scudo, reciso, con un solo ramo fogliato uscente a sinistra in fascia, il tronco sostenente un uccello rivoltato, il tutto al naturale
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Famiglia palermitana del secolo XVI
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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BONACCORSI
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Dimora:
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Catania
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Blasone
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Coi titoli di Marchese di Casalotto Barone di Casalotto Principe di Reburdone Barone di Reburdone Barone di Ganzeria Barone di Nucifora Barone di Granvilla Soprana Barone di Pedagaggi Barone di Randazzini fu riconosciuto nel 1903 Domenico di Guglielmo, di Domenico. (Il titolo di Principe Emanuel, a domanda dell'interessato, venne sostituito con quello di Principe di Reburdone con R. D. del 16 agosto 1900 a successive RR. LL. PP. del 5 aprile 1903). Fratello: Luigi , coi figli Eleonora in Mannino, e Francesco, succeduto oggi a tutti i titoli del detto suo zio Domenico. Figli di Francesco: Luigi, Giuseppe, Carla, Maria, Isabella, Enrico e Francesca
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Arma: d'azzurro, al cane levriere d'argento, rampante e sostenuto da un monte di tre cime al naturale, movente della punta. - Alias: d'azzurro, al pino al naturale, sormontato da una stella d'oro, ed il leone dello stesso rampante contro il tronco
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Famiglia che si wole originaria di Macerata, e che si ritrova sin dal secolo XVIII in Milazzo e poi in Catania
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Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
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