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LE FAVOLOSE MASCHERE DELLA COMMEDIA DELL'ARTE

Questa Mostra ha lo scopo di raccogliere in maniera organica la storia di ogni Maschera che ha popolato l'universo della Commedia dell'Arte, fino a trovare le linee di congiunzione e continuazione con il futuro.
Se è vero che esistono oltre quaranta Maschere, è anche vero che poche di esse hanno perpetuato la loro fama.
Molte sono scomparse dal panorama. Questo non significa che non siano state di grande valore creativo e di grande significato per quella che viene definita l'Epoca della Commedia dell'Arte.
Ricostruire la storia di ogni singolo personaggio, o meglio di ogni Macshera, è anche un modo per riconsegnare alla nostra memoria uno spaccato di grande valore artistico.

40 poster a colori plastificati (formato 50#70) inseriti in una apposita cartella già pronti per l'esposizione con scheda storica

Noleggio: Euro 300,00 a settimana

In vendita: Euro 930,00

Per ordinazioni: tel.39-02-653270 direzione@sipario.it

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PIERROT
La maschera di Pierrot nasce in Italia verso la fine del Cinquecento, ad opera di Giovanni Pellesini, attore della Compagnia dei Gelosi. Il suo personaggio di nome Pedrolino era una variazione sul tema dello Zanni, il servo, di cui indossava l'abito bianco e ampio. Servo accorto e fidato, pronto a intessere imbrogli che poi districava con grande abilità, per trarre d'impaccio il proprio padrone, Pedrolino era un personaggio forte, di primaria importanza nell'economia della commedia. Il personaggio seguì i Gelosi in Francia, dove ebbe immediato successo, entrando a far parte degli scenari delle Compagnie francesi con il nome di Pierrot. Nella versione francese Pierrot perde gran parte della sua astuzia, conservando solo l'onestà e l'amore per la verità, spinto a volte fino all'eccesso. Dopo un periodo di declino il personaggio tornò in primo piano grazie all'interpretazione
del mimo Jean-Gaspard Debureau (1796-1846), che gli infuse nuova energia, impersonandolo dal 1826 al Théâtre des Funanbules. Debureau definì il costume che dopo di lui fu tipico di Pierrot: un ampio abito bianco formato da casacca e pantaloni, ornato da bottoni neri, una piccola coppolina nera sul capo e il viso imbiancato. Con Debureau Pierrot assunse un carattere molto più forte e vitale, che il mimo trasmetteva attraverso le sue capacità espressive, le sue doti acrobatiche e interpretative straordinarie, a detta dei testimoni dell'epoca.

 

PIERROT
The Pierrot mask originated in Italy at the end of the 16th century thanks to Giovanni Pellesini, an actor with the Company of Gelosi. His character known as Pedrolino is one of the many Zanni types, a servant immediately identifiable by his baggy white costume. Pedrolino is a reliable, astute servant, with a knack for setting people up but also helping get his master out of scrapes. He is an important figure, fundamental to the play’s overall structure. Pellesini followed the Gelosis to France, where he was immediately successful, becoming a regular part of the French company’s scenarios, under the name of Pierrot. In his French guise he grew less intelligent, keeping only his honesty and love of truth, which is sometimes rather exaggerated. Following a period of decline, the mask was revived by French mime artist Jean Gaspare Debureau (1796-1846), who brought great energy to the role that he played at the Theatre des Funabules in 1826. It was Debureau who invented the Pierrot costume that was to become famous: a flowing white suit with jacket and trousers, black buttons and a tiny black cap, in sharp contrast to a white face. Thanks to Debureau, Pierrot became a stronger and more vital character that the actor animated thanks to his excellent mimicry, gestures, acrobatics and extraordinary stage business which spectators and critics have praised.


PUNCH

Punch è la versione inglese del Pulcinella italiano, giunto a Londra attraverso il Polichinelle francese, nella seconda metà del Seicento. Divenuto famoso nelle baracche dei burattini con il ruolo di clown, nel corso del Settecento viene caratterizzato come un uomo dall'aspetto imponente, con una grande gobba, una maschera dal lungo naso adunco, pendente su un mento ricurvo, vestito in uno sgargiante abito giallo e rosso. Il suo carattere è quello di uno scioperato, intento, come uniche attività, alle più nefande malefatte. Gli scenari, che prevedevano un susseguirsi di stragi e ammazzamenti, si concludevano immancabilmente con la condanna di Punch, che veniva condotto al patibolo dal boia oppure all'inferno dal demonio. Nell'Ottocento Punch divenne il simbolo dell'omonimo giornale satirico, mentre nel corso dell'ultimo secolo la sua popolarità andò via via sempre più diminuendo.

PUNCH
Punch is the English version of the Italian Pulcinella, who arrived in London thanks to the French Polichinelle in the second part of the 17th century. He became famous in the puppets booths of the period thanks to his role as clown. During the 18th century he turns into an imperious individual with a huge humpback, a hooked nose touching his chin, dressed colourfully in a yellow and red costume. He is totally idle except for his favourite activity which meant nothing more than getting up to mischief. The scenarios featuring Punch inevitably involve murder and treachery and end up with the hangman leading him to the stakes or the devil dragging him off to hell. In the 19th century Punch grew synonymous with the satirical magazine by that name, while in the 20th century his popularity steadily declined.



 

POLICHINELLE
Polichinelle è la derivazione francese del tipo di Pulcinella. Diffuso negli scenari delle Commedie a partire dal Seicento, Polichinelle ci appare caratterizzato da una grande gobba e da una maschera con un enorme naso adunco che gli conferiva la caratteristica voce stridula. Il costume è colorato, costituito da una casacca e un paio di pantaloni, stretti da una cintura che metteva in evidenza il suo enorme ventre. Il suo carattere appare più simile a quello del Capitano piuttosto che del servo: irascibile, fanfarone e bugiardo, Polichinelle spesso compie azioni riprovevoli. Nel 1685 l'attore italiano Michelangelo Fracanzani giunto a Parigi creò un personaggio nuovo con lo stesso nome, mediando le caratteristiche del Pulcinella italiano con quelle francesi. Accentuò la dimensione della gobba, ponendone in aggiunta una sul petto, conservò la maschera originaria e pose sulla testa un cappello a cono ornato di piume di gallo. Con l'allontanamento dei comici Italiani da Parigi, Polichinelle restò in auge nei teatri della Foire e nei teatri delle marionette, assumendo caratteristiche sempre più stravaganti: l'abito sgargiante, il cappello a bicorno ornato di sonagli, mentre il carattere andò via via diventando quello di uno scioperato pigro e attaccabrighe, sempre in fuga dai creditori.

 

POLICHINELLE
Polichinelle is the French version of Pulcinella. Since the 17th century this figure has been found in Commedia dell’arte scenarios, usually with a huge humpback and a mask with a hooked nose that makes him speak in a squeaky voice. His colourful costume featuring a tightly fitted jacket and trousers underlines his huge paunch. He appears closer to the Captain type than the servant. Polichinelle is a tetchy liar and braggart who does no end of shameful things. In 1685 the Italian actor Michelangelo Fracanzini, who was working in Paris, created a new character by mixing the French and Italian Polichinelles. He empahsised the mask’s deformity by adding an extra hump to his chest, but kept the original mask and a pointed yellow feathered hat. Even after the Italian comedians had left Paris, Polichinelle’s popularity continued on the French stage and in marionette companies, where he grew steadily more eccentric. His costume became brasher and he took to wearing a bell cap. He grew steadily lazier and more quarrelsome, on the run from his creditors.



PULCINELLA
Pulcinella è una delle maschere più note della tradizione italiana meridionale. La sua origine risale al Seicento, essendo la sua presenza documentata da diverse raffigurazioni dell'epoca. Alcuni tuttavia rintracciano le sue origini nei personaggi delle "fabulae atellanae" come Macco e Dosseno, di cui conserva alcuni caratteri esteriori e interiori, come la gobba e il ventre sporgente, unite ad una certa malizia. L'abito di scena richiama quello dello Zanni, con l'ampio camicione bianco serrato dalla cintura nera tenuta bassa sopra i calzoni cadenti. La sua maschera è nera, glabra, con gli occhi piccoli e il naso adunco, che dava alla voce degli attori una caratteristica tonalità stridula e chioccia. Alcuni attori e burattinai utilizzavano un particolare strumento detto "sgherlo" o "pivetta", per accentuare questa caratteristica della voce. Alla voce e al naso a becco sembra essere legato anche il nome pulcinella, da "pulcino". Il carattere del personaggio richiama quello dello Zanni, pur essendo più complesso e articolato. Servo sciocco e insensato, non manca spesso di arguzia e buon senso popolare. In lui si mescolano un'intensa vitalità ed un'indole inquieta, triste e sempre pronta a stupirsi delle cose del mondo. Secondo la tradizione primo interprete e principale inventore del personaggio di Pulcinella fu l'attore Silvio Fiorillo, vissuto nella seconda metà del Cinquecento, che lo condusse alla notorietà insieme alla Compagnia degli Accesi. In seguito il più grande e noto Pulcinella fu l'attore Antonio Petito (1822-76), che lo slegò da un ruolo particolare, conferendogli maggiore spessore psicologico.


 

PULCINELLA
Pucinella is one of the most famous masks from Southern Italy. It originated in the 17th century when it is recorded in many illustrations. Still some of these would seem to suggest it derives from the atellan tradition and specifically from characters such as Macco and Dosseno, with whom it shares a characteristic humpback, paunch and a touch of nastiness. Pucinella’s costume recalls the one worn by the zanni. He wears a baggy white shirt gathered tightly into a black belt, which hangs over trousers that look ready to fall down at any moment. His is a clean-shaven, black mask, with tiny beady eyes and a hooked nose, which makes his voice shrill and squeaky. Some actors and puppeteers have used a particular instrument known as “sgherlo” or “pivetta” to produce this unusual voice. The hooked nose and voice, resembling a chick (in Italian “pulcino”), also seem to have influenced the choice of name. The character belongs to the zanni group even if he is more complex. He is a stupid servant type but on occasion he possesses the common sense and intelligence of ordinary folk. He is a mixture of vitality and restlessness, sadness and a readiness to show his amazement when faced with anything new. Traditionally Silvio Fiorillo, who lived in the second part of the 16th century and was a member of the Accesi troupe, invented this mask. Following Fiorillo, the next actor to play the part successfully was Antonio Petito (1822-‘76), who bestowed the character with greater psychological realism.