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LE FAVOLOSE MASCHERE DELLA COMMEDIA DELL'ARTE

Questa Mostra ha lo scopo di raccogliere in maniera organica la storia di ogni Maschera che ha popolato l'universo della Commedia dell'Arte, fino a trovare le linee di congiunzione e continuazione con il futuro.
Se è vero che esistono oltre quaranta Maschere, è anche vero che poche di esse hanno perpetuato la loro fama.
Molte sono scomparse dal panorama. Questo non significa che non siano state di grande valore creativo e di grande significato per quella che viene definita l'Epoca della Commedia dell'Arte.
Ricostruire la storia di ogni singolo personaggio, o meglio di ogni Macshera, è anche un modo per riconsegnare alla nostra memoria uno spaccato di grande valore artistico.

40 poster a colori plastificati (formato 50#70) inseriti in una apposita cartella già pronti per l'esposizione con scheda storica

Noleggio: Euro 300,00 a settimana

In vendita: Euro 930,00

Per ordinazioni: tel.39-02-653270 direzione@sipario.it

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SCAPINO
Maschera appartenente alla vasta schiera dei servi è però nota per le sue virtù musicali e canore, infatti appare sempre con la chitarra in mano. Questa caratteristica dovrebbe derivare dal suo primo interprete Francesco Gabrielli (1588 - 1636), valente attore, ma anche eccellente cantore, compositore e inventore di strumenti.
Il costume abbandonò nel tempo la primitiva foggia, costituita di un ampio abito bianco di taglio grossolano, con maschera, cappello a punta piumato, barbetta e spadino di legno, per assumere, pressappoco, le caratteristiche di un Brighella, con variazioni nel colore degli alamari e delle guarnizioni presenti sul vestito bianco, quindi sostituì la maschera, con l'infarinatura del viso.
Il successo di questa maschera è anche dovuto a Moliére, che gli dedicò il suo testo "Le furberie di Scapino" (1671).

 

SCAPINO
This mask, part of the servant group, is particularly famous for his musical talent. He usually appears carrying a guitar, a custom probably due to the first interpreter, one Francesco Gabrielli (1588-1636), a fine actor and excellent singer, composer and musical instrument maker.
Over the years the costume changed from a flowing white suit with a mask, pointed feathered hat, wooden sword into a typical Brighella attire, namely a beautiful white costume trimmed in various colours, and a whitened face instead of the usual mask.
Molière managed to make Scapino famous thanks to the lead role he gave him in his 1671 play, “Les Furberies de Scapin”.



SCARAMOUCHE
La maschera di Scaramouche appartiene alla serie dei Capitani. La più antica raffigurazione risale ai primi del Seicento, ad opera dell'incisore Jaques Callot. In essa compare già nel costume che sarà poi tradizionale, costituito da calzoni attillati fin sotto il ginocchio, un giubbotto molto stretto, un cappellaccio piumato, una maschera con un enorme naso e un fallo di cuoio ostentato beffardamente. Al carattere osceno dell'aspetto corrisponde anche un eguale carattere del personaggio, donnaiolo, millantatore e fracassone. Scaramouche deve la sua notorietà e il suo nome all'attore che per lungo tempo ne indossò la maschera, l'italiano Tiberio Fiorilli (1609-1694). Il suo grande successo presso il pubblico francese era dovuto, secondo le testimonianze dell'epoca (famosa la sua biografia romanzata "Vie de Scaramouche" scritta dall'attore Angelo Costantini, noto come Mezzettino, nel 1695) alla sua notevole abilità espressiva, alle sue doti di acrobata e alla sua comicità, capace di catturare l'attenzione degli spettatori. Fiorilli compariva in scena con un costume completamente nero, ornato di una gorgiera bianca e non portava la maschera, alla quale sostituiva il viso infarinato, su cui spiccavano baffi e sopracciglia nere. Un altro famoso Scaramouche fu Giuseppe Torriti che ne indossò i panni tra il 1694 e il 1697.

SCARAMOUCHE
Scaramouche belongs to the group of Captains. The oldest one dating back to the beginning of the 17th century can be found in Jacque Callot’s engravings, where he appears in what was to become his most famous costume: tight breeches to just below the knee, a tight jacket, a large feathered hat, a mask with a large nose and a leather penis ostentatiously displayed. This noisy individual is a womaniser and a vainglorious soldier. Scaramouche owes his name and reputation to the Italian actor Tiberio Fiorillo (1609-1694) who interpreted the part for many years. His fame in France depends on his incredible stage presence, his acrobatics and sense of fun which held audiences spellbound. Fiorillo would appear onstage in a black costume with a white ruff. He had no mask but instead put flour on his face to whiten it. His large black moustache and bushy eyebrows were unforgettable. Giuseppe Torriti was another celebrated Scaramouche who played the role from 1694 to 1697.

 

STENTERELLO
Stenterello, spirito mordace e arguto tipico dei toscani, è la maschera fiorentina per antonomasia. Nasce nel Settecento al Teatro dei Fiorentini a Napoli, per opera di Luigi Del Buono, ex orologiaio datosi all'opera istrionica, che colpito dal successo di Pulcinella sul pubblico partenopeo, volle creare un personaggio che incarnasse le caratteristiche di Firenze.
Fra i suoi interpreti, oltre al Del Buono, si ricordano Lorenzo Camelli, Gaetano Cappelletti, Amanto Ricci e Raffaele Zandini.
Diverse furono però, le loro interpretazioni variando il ruolo da marito ingannato a servo sciocco oppure a quello dell'intrigante.

 

STENTERELLO
This is the most typical of the Florentine masks, famous for its Tuscan wit and trenchant good humour. It was first performed at the Teatro dei Fiorentini in Naples. Luigi del Buono, a former clockmaker, invented it after he had been struck by Pulcinella’s popularity in the south and decided he would invent something similar for Florence.
Among its interpreters are Del Buono himself, followed by Lorenzo Camelli, Gaetano Capelletti, Amanto Ricci and Raffaele Zandini.


TABARRINO
Maschera di origini molto antiche. Già presente all'apparire dei primi spettacoli della Commedia dell'Arte, trarrebbe il suo nome da quello del comico Veneziano Giovanni Tabarin ('500), oppure dal tabarro che contraddistingue il costume. Altri elementi oltre la maschera, il camiciotto di tela gialla e verde, e il cappello di feltro nero al quale l'attore faceva assumere le più svariate fogge.
Il personaggio scompare con la morte di Tabarin. Riappare nel '600 a opera dei comici tra cui Giovan Battista Menghini, che ripresero il personaggio facendone un rappresentante del ceto mercantile, acido e dispotico, padre di famiglia spesso acceso da insane passioni amorose. Diventò poi personaggio per burattini e marionette.


TABARRINO
Tabbarino, a very old mask, was already part of the first Commedia dell’Arte performances, and probably owes its name to the Venetian actor Giovanni Tabarin (16th century), or else to the tabacco pouch that was part and parcel of his accessories. Besides a mask, Tabarrino wore a yellow and green shirt and a black felt hat which he twisted into different shapes to keep audiences spellbound.
The character disappeared after Tabarrino’s death but was revived in the 17th century by several actors, and more specifically by Giovan Battista Meghini, who made the character a member of the merchant class. In this version he became a bitter, scathing family man who was always running after women. Later Tabarrino became a character in puppet and marionette shows.