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"Signori ecco la vostra opera" - pag2
Jørn Utzon. Foto.Jørn Utzon .e la Sydney Opera House

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Jørn Utzon. Disegno.Non passò molto che all'entusiamo iniziale seguisse il sorgere di dubbi e perplessità, generate non solo dalla oggettiva arditezza e complessità del progetto, ma anche, se non soprattuto, connesse alla presumibile relativa esperienza e a malcelate preocupazioni circa le competenze tecnico costruttive specifiche del giovane architetto. Conseguentemente, consulente per le strutture fu nominato Ove Arup, ingegnere londinese già allora noto come esperto di costruzioni a guscio.
In effetti al di la di tutte le previsioni ed intenzioni si apriva una fase decisiva -lunga e difficile- di metamorfosi.

A cantiere aperto la soluzione definitiva per realizzare le enormi conchiglie della "quinta facciata" come la chiama Utzon si lascia attendere invano per quattro anni. Gli esperti ingegneri non riescono a risolvere il complicato rompicapo: tutte la ipotesi di definizione delle geometrie dei gusci non danno i risultati sperati e non c'è modo di conciliare rispetto del progetto, esigenze statiche e, tecniche costruttive. Lo staff dello studio londinese alla fine degli inutili tentativi avrà lasciato sul campo ben 375.000 ore di lavoro.

Finché Utzon nell'autunno del 1961 non ha un'idea distinta da un decisivo rigore geometrico, derivando tutti i singoli gusci della copertura, con le più svariate dimensione, dalla superfice di un'unica, medesima, sfera virtuale di raggio definito (75 metri). Si tratta della semplificazione estrema, delle incalcolabili geometrie variabili ridotte ai minimi termini di un'unica elementare geometria.
Con un sicuro, ispirato, colpo di "rasoio" Utzon, eliminando ogni ininfluente sovrappiù, scopre il logos della sua creatura: il principio generale ancora sotteso, non manifestato, negli schemi vincitori del concorso. Nel momento stesso in cui l'opera diviene finalmente realizzabile nel sua parte fondamentale, una ritrovata bellezza andrà a specchiarsi nelle acque della baia intorno al promontorio di Bennelong Point.
Jørn Utzon. Semigusci sferici.Non solo diviene possibile prefabbricare con elementi di dimensione accettabile gli smisurati semigusci, ma soprattutto, l'insieme disaggregato delle forme singole, divenuto una variazione dell'identico tema, contiene, distintamente percepibile dall'osservatore, una perfetta unitarietà ereditata del proprio modello geometrico generatore: la sfera.
Così come vele di varie grandezze assumono tutte Jørn Utzon. La sfera virtuale. la stessa forma perchè alimentate dal medesimo soffio di vento, così le volte dell'Opera di Sydney, pur rimanendo frammenti nel tutto, ricavano unitarietà, equilibrio ed armonia dalla medesima sorgente formale della sfera che le ha generate. L'aver trovato, infine, il proprio vento sarebbe in definitiva il segreto della perfezione di un opera, originariamente ispirata all'inafferrabile casualità delle forme delle nuvole.

Françoise Fromonot avviandosi alla conclusione del suo bel racconto d'architettura "Jørn Utzon architetto della Sydney Opera House" (Electa 1998), precisa amaramente: "A Sydney, della visione di Utzon non rimangono che le vele piastrellate ed uno zoccolo di cui neppure il rivestimento è stato realizzato seguendo il suo progetto". Tutto il mondo è paese. Secondo un copione ordinario degli sgambetti della politica e della burocrazia, Utzon è forzato ad abbandonare l'incarico in corso d'opera. Non potrà tra l'altro realizzare tutti gli interni e le vetrate. A rigore l'Opera di Sydney andrebbe considrata un'incompita.
Tuttavia, l'eccezionale fama di un edificio che, principalmente per le sue "vele", in meno di trent'anni dall'inaugurazione è diventato simbolo universale dell'Australia intera e dell'architettura moderna, autorizza ad immaginare, romanticamente, che il compito assegnato all'architetto si fosse già concluso in quell'autunno del '61 -diversamente dal parere di chi, invece, all'epoca parlo di tradimento, proprio a causa della razionalizzazione di un'originaria presunta forma libera- quando trovandone quasi platonicamente l'essenza estetica, Utzon assicurò da ogni possibile contaminazione il futuro del suo capolavoro, consegnandolo ormai incontaminabile alla storia.

02-02 Antonio Cacciola

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Galleria immagini -1-2-3-4-5-6-7-8-9Jørn Utzon. Schizzo Opera House.

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