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"Signori ecco la vostra opera"
Jørn Utzon.
E la Sydney Opera House
In seguito, tutti gli interessati smentirono una versione dei fatti che poteva apparire destinata ad innescare il focolaio di una leggenda. Ma, secondo quanto scritto il giorno dopo la designazione del vincitore, dalla stampa australiana, impegnata a riferire degli sviluppi del concorso per lOpera House di Sydney, Eero Saarinen, celebre architetto statunitense, giunto in ritardo ad una delle ultime sedute della giuria allesame dei 233 progetti inviati da ogni parte del mondo, ripescando tra quelli già scartati i fogli con il numero 218 avrebbe esclamato: "Signori ecco la vostra opera".
Il 30 gennaio 1957, il Sydney Morning Herald pubblicava in prima pagina accanto alla foto e al nome del suo autore, larchitetto danese Jørn Utzon, una veduta del progetto vincitore - disegnata apposta per i giornali - del tutto fuori dai canoni stilistici consueti, dalla disorientante sagoma di una copertura formata da qualcosa di vagamente simile ad un insieme di varie volte a conchiglia.
Forse, come nella favola dellaltro più celebre danese, il cigno era ancora nascosto nel brutto anatroccolo.
Tralasciando il segno specifico delle critiche che variamente allepoca accolsero il progetto del futuro grande teatro australiano, quellarchitettura si presentava in ogni caso, nella sua assoluta originalità, come un oggetto inclassificabile. Così, se qualcuno scorgeva in quellinconsueta copertura, da subito riconosciuta come lanima soverchiante di tutta la composizione, la somiglianza con il carapace di un curioso crostaceo, il suo stesso autore dichiarava di essersi ispirato piuttosto alle forme delle nuvole e un suo schizzo preparatorio ricordava anche delle onde sul punto di infrangersi.
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