LETTURE CRITICHE

1984

George Orwell


di Jessica Capuano

 

 

1984

George Orwell

 

Tutti coloro che perseguono la ricerca della libertà individuale in una collettività senza regola né forma, devono con grande fatica tornare alla verità incancellabile nella mente del creatore: l'anno 1984; l'anno in grado di segnare la storia e fermarla per affermare semplicemente che non è mai esistita.

La vita come la morte non è altro che uno strumento nelle mani dell'unico grande Dio, il "Grande Fratello" che, per mezzo del Partito, controlla con forza divina ogni comportamento, ogni sguardo, arrivando pian piano ad ogni pensiero fino a poterlo modificare a piacere. Nasce la perfezione d' ogni governo, dittatura e persecuzione; tutto accade per uno studio preciso e definito e chi pensa di poetrsi sotrarre persice pagando con la morte della natura umana. Per mezzo di "bipensiero e neolinguismo", il "Socing" è in grado di distruggere realmente il passato, di dar vita a libertà come schiavitù ed alla pace come guerra.Ogni valore che la natura crea, il Grande Fratello distrugge e la sua forza sta nell'immortalità.

L'unica forma d'intelligenza è la stupidità e l'unica libertà possibile e concessa è quella data dall'uniformità dell'animo individuale con l'amore per Partito. E' così che l'autore vedeva il grigiore del mondo; un eterno scorrere d'odio ed ingiustizie che l'uomo, solo ed inerme, lui stesso creatore della propria sofferenza, non sarà mai più in grado di fermare. Il processo è eterno ed il pessimismo speranzoso iniziale termina con la disfatta finale della morte incombente come unica salvezza.

La narrazione scorre fredda e distaccata ma sa incollare gli occhi del lettorfe ad ogni singola scena, lasciando spazio solo all'immaginazione, facendo nascere dentro l'animo la voglia di ribellione e rivalsa contro l'ingiustizia del sistema,

Il linguaggio si fa così scorrevole lasciando negli occhi spaventati terrore e lacrime.

 

"A volte 2 + 2 può fare cinque"

 

Jessica Capuano

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