LETTURE CRITICHE

Il giovane Holden

J.D. Salinger


di Jessica Capuano

 

 

Il giovane Holden

J.D. Salinger

 

Holden, un ragazzino senza identità né senso del dovere, è costretto a fare i conti con le ingiustizie della vita; non c'è cosa reale e concreta che lo soddisfi, non c'è passione che lo affascini e non c'è sentimento che si faccia con forza strada nella sua anima. E' una triste vita guidata da attimi e dal dovere dell'istinto dove non esiste un controllo netto sulle nostre azioni e su ciò che, senza chiederlo, accade.

Holden non sa molto del mondo e non sa nulla di sé; le cose accadono ma non esiste a queste una spiegazione.... e la corrente che travolge parole ed emozioni. Ogni tentativo di ribellione è vano. La sua famiglia di tipo borghese è in parte responsabile di questa corrente, è più attenta ai giudizi esterni ed alle apparenze; Holden vale quanto i professori di una scuola importante, decidono di farlo valere.

La sua intelligenza e sensibilità equivalgono ad un risultato scolastico; senza la corrente che ti spinge non sei in grado di essere nessuno. Prende così vita in lui il senso d'estraneità e di depressione; nulla e nessuno riesce a comprenderlo come lui vorrebbe.

Nonostante le apparenze, questo romanzo nasconde dietro la faccia di un ragazzino viziato ed incapace di realizzarsi, un animo intgrospettivo e psicologico.

Vi è una critica alla società del tempo, alla predominanza delle apparenze e dei falsi buoni propositi. C'è chi apre gli occhi e si sente solo, chi vorrebbe non dover più parlare per non sentire altre chiacchiere, ma la luce invade le strade e le parole si confondono nell'aria.

La narrazione è, a tratti, poco scorrevole, con parti noiose ed irritanti; il linguaggio usato è quello di un ragazzo di 15/16 anni che ricorda eventi, discorsi e sensazioni con la ripetizione di espressioni e modi di dire a volte fastidiosi. E'anche questo uno degli aspetti che rendono Holden un personaggio insoddisfatto perfino della narazione della sua stessa storia.

 

"Quello che dovevo fare pensai, era

far finta di essere sordomuto.Così mi

sarei risparmiato tutte quelle maledette

chiacchiere idiote e senza sugo. Se

qualcuno voleva dirmi qualcosa, doveva

scrivermelo su un pezzo di carta e

ficcarmelo sotto il naso.Dopo un po' ne

avrebbero avuto piene le tasche e mi

avrebbero lasciato in pace."

 

 

Jessica Capuano

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