LETTURE CRITICHE

I miei sette figli

Alcide Cervi


di Jessica Capuano

 

 

I miei sette figli

Alcide Cervi

 

E' un libro per cui ho pianto.

E' un libro che, nella sua semplice sincerità, narra una tragedia,un'ingiustizia; i fratelli Cervi infatti non meritavano di morire a chi non poteva capire e non voleva farlo. Si tratta di sette vite umane rapite e distrutte per aver agito secondo i principi della natura, aver fatto del bene ma soprattutto per aver seguito i propri ideali e aver sempre lottato per difenderli, fino alla fine, fino alla morte.L'intera famiglia Cervi era a conoscenza dei rischi e pericoli che le loro gesta avrebbero potuto scatenare, ma l'educazione di papà e mamma Cervi non ammetteva eccezioni: - fa ciò che senti giusto, se credi in un ideale non abbandonare la speranza che si realizzi ma perseguilo, combatti per renderlo realtà rispettando gli altri ed essendo di cuore grande e gentile .- ed è così che i sette fratelli contadini ,figli di un mezzadro, crebbero a pane e saggezza e divenuti gradi si appassionarono al socialismo vedendo in lui il grande ideale da contrapporre al fascismo e la loro vita divenne storia.... è la storia di chi si alzava ogni mattina guardando i campi ed il sole e sognando così la libertà,l'uguaglianza, la giustizia ed il progresso. Sfogliando pian piano le pagine, mi sono resa conto di quanta purezza fosse colmo il loro animo e, con il loro, quello italiano. I Cervi sono un simbolo che ci lascia atterriti davanti alle gesta eroiche compiute dal popolo, dai più poveried ignoranti ma gli unici veramente pronti ad offrire riparo, aiuto, a dividere la miseria con partigiani ed a rischiare la morte per amore della patria; l'amore per l'Italia e la fiducia del popolo, nella sua unità e forza, caratterizzano ogni singola pagina.

Papa Cervi è orgoglioso dei suoi figli e non ha né rimpianti né rimorsi, sa che il destino della sua famiglia si è compiuto e che la vita è stata data per la più nobile delle cause. Questo è il suo messaggio, lui racconta per far sì che la gente ormai cambiata non dimentichi una storia lontana dal nostro mondo attuale, ma che poi così lontana non è, ci induce a riflettere ed a guardarci dentro; lì, ho visto molta amarezza per un passato che è presente e sarà futuro. Esistono i deboli ed i forti, i vinti ed i vincitori, perennemente in guerra ed in disaccordo tra loro, non comunicano, non si ascoltano e diventano così estranei, fino ad arrivare ad odiarsi.

E' così che al mondo piace vivere ed ogni volta che mi soffermo su questo pensiero, un urlo soffocato cresce per un'ingiustizia universale che il libro di Alcide Cervi non è riuscito ad eliminare. Tra i temi principali troviamo la lotta per l'evoluzione, il "progresso", che non deve arrestarsi. Chi pensa a questo ?

Una famiglia di contadini durante la più catastrofica delle guerre; non è paradossale? Da questa famiglia emerge il positivismo di un evento così crudele; è ciò che tutti noi dovremmo imparare a rispettare.

Uno stile naturale e "domestico", un linguaggio altrettanto semplice e armonioso ed i contenuti reali e profondi, sanno segnare il lettore....tanto è ciò che mi ha regalato.

 

"Quando i figli erano piccoli e noi miglioravamo

le condizioni, io dicevo sempre:- Siamo signori,

siamo signori! - E i miei figli sotto il portico

saltavano e gridavano:- Siamo signori, siamo

signori!- Si sentivano signori ma hanno sempre

lottato da proletari"

 

Jessica Capuano

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