Santa Maria | Carcente | Gallio | Lucena | Mastena | Rezzonico | Roncate | San Martino | Treccione | Alpini

Cappella di 
Sant'Antonio Abate

cappella di Sant'Antonio Abate

ingrandisci

 pagina precendente  pagina successiva



 

La cappella è dedicata a Sant’Antonio Abate che è rappresentato in atteggiamento estatico di preghiera nella pala centrale, e tentato da demoni nel riquadro del sottarco a sinistra, in visita a San Paolo Eremita in quello di destra.
La pala porta nell’angolo in basso a sinistra, le iniziali O. T., di cui è ancora sconosciuto il significato. Dagli atti della visita pastorale del Vescovo Carafino, si desume che essa fu collocata dopo il 1627.
L’atteggiamento intensamente mistico e l’ambientazione del Santo in una grotta scura, rischiarata da uno squarcio nel cielo, rispecchiano i canoni descrittivi propri del Seicento.
Segni di riconoscimento del santo sono la lettera T sulla spalla sinistra e il maiale vicino alle iniziali O. T.
La cappella è ornata da stucchi di sobria eleganza, di gusto classicheggiante, come il paesaggio. Di notevole rilievo sono la cromaticità e la plasticità degli affreschi nei riquadri del sottarco attribuiti ad Isidoro Bianchi, autore anche dei santi: Margherita d’Antiochia, Pietro, Francesco d’Assisi e Caterina d’Alessandria.
Queste figure presentano affinità con la campagna decorativa dello stesso pittore nel Santuario di Ghirli a Campione d’Italia.
Si possono notare, inoltre, al centro del sottarco, l’Eterno Padre benedicente; alla sommità dell’arco un medaglione liscio sormontato da un elmo con cimiero; nei pennacchi l’Annunciazione dell’Angelo a Maria.
Sopra l’icona centrale, si legge la scritta con il nome del committente: 

D.O. M.
AD HONOREM ET GLORIAM ALTISSIMI
CREATORIS NOSTRI DEIPARA QUE VIRGINIS MARI[AE]
AC DIVI ANTONII PETRUS [DE TURRE’]
REZONICI FILIUS QUONDAM PROSPERI
SACELLUM HOC ORNARI CURAVIT
SUMPTU PROPRIO
A. D. MDCXVIII DIE VI MENSIS
OCTOBRIS. 

Completa la decorazione della cappella il paliotto dell’altare di chiara lavorazione in scagliola della Valle Intelvi (fine ‘600 e prima metà ‘700).