La prima cappella a destra è dedicata alla Madonna della
Misericordia e la sua decorazione è riconducibile all'impegno
della confraternita del Santissimo Rosario, che vi fece officiare
i propri riti fino alla seconda metà del 600, quando trasferì il
suo altare nella terza cappella di sinistra.
Gli affreschi sviluppano due temi cari all'ordine dei padri domenicani
che reggevano la chiesa dedicata a Maria Assunta e il convento
attiguo: la devozione alla Madonna e la predicazione antieretica.
Tutta la decorazione pittorica è opera di Sigismondo De Magistris che
vi appose la sua firma e la data 1541, visibili vicino al profeta
Gioele, e fu il secondo intervento decorativo della Chiesa, la cui
costruzione cominciò nel 1464.
Il tema della devozione alla Madonna, mediatrice tra l'uomo e Dio, è
sviluppato nella pala dell'altare dove la figura di Maria
grandeggia al centro nell'atto di dispensare rose ai fedeli che le
tendono le mani, mentre in alto "Cristo giudice" scaglia
saette (forse simbolo della peste).
Ai fianchi della Madonna sono visibili, a sinistra San Domenico e, a
destra, San Pietro martire. Entrambi reggono un cartiglio con
invocazioni di pietà per i fedeli che confidano in Maria.
Nel sottarco sono raffigurati da sinistra a destra Isaia, Dio Padre in
un coro di angeli e Gioele. I due profeti reggono un cartiglio con
scritte di chiaro significato anti luterano.
L'affresco centrale è gravemente mutilo. Fino a qualche decennio fa, era
coperto da una tela rappresentante i santi Giovanni Battista e
Giacomo, trafugata.
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