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CENTRO REGIONALE SERVIZI EDUCATIVI E CULTURALI

BARLETTA

 

12. GLI ORDINI MILITARI-CAVALLERESCHI E GLI ORDINI  RELIGIOSI.

 

 

FONDAZIONE DI CASE IN BARLETTA

 

Sin dall’inizio della prima Crociata (1096), gli Ordini militari-cavallereschi fondarono in Europa chiese, con annessi monasteri ed ospedali.

Per prestare,  poi, assistenza ai pellegrini in partenza e di ritorno dalla Terrasanta, la gestione fu affidata agli Ordini religiosi.

Ciò avvenne anche in Puglia dopo la prima Crociata quando il principe feudale Boemondo d’Altavilla vi giunse per raccogliere forze (1106-1107) in preparazione di una nuova Crociata.

Egli ottenne notevoli aiuti da città come Barletta, Brindisi e Taranto.

I Crociati, circa ventiquattromila tra cavalieri e pedoni s’imbarcarono nel porto di Brindisi su duecento unità navali costruite quasi tutte nelle città portuali54.

Per le Crociate la Puglia rappresentò una base importante per le operazioni in Oriente. Pertanto le sue popolazioni trassero notevoli benefici e privilegi.

Barletta divenne un centro importante e dal suo porto55, ritenuto di prim’ordine, s’imbarcarono numerosi Crociati e vettovaglie56. Questo imponente movimento consentì agli Ordini Cavallereschi e Religiosi di fondarvi subito le loro Case.

 

 

GLI  ORDINI  MILITARI - CAVALLERESCHI

 

 Il Sovrano Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme fu il primo degli Ordini militari - cavallereschi. Ebbe origine dall’attività ospedaliera svolta da Gerardo di Gerusalemme in favore dei pellegrini che si recavano in Terrasanta.

Gerardo, grazie agli aiuti di Goffredo di  Buglione, riunì i suoi confratelli che operavano nell’ospedale di S. Giovanni in Gerusalemme in un Ordine religioso che fu appunto denominato “Ordine ospedaliero di S. Giovanni di Gerusalemme”. Esso, con finalità esclusivamente assistenziali, seguì la Regola di S. Agostino e fu posto con i suoi beni da papa Pasquale II sotto la protezione pontificia (1113). Da solo ordine ospedaliero, per difendere i pellegrini dai continui attacchi dei Musulmani, si organizzò anche in Ordine militare.

Raimondo Du  Puy (1121), ch’era succeduto alla guida dell’Ordine a Gerardo, istituì la classe dei cavalieri con la quale partecipò alla presa di Damasco (1148) e alla conquista di  Ascalona (1153).

Alla caduta di Gerusalemme (1187) ad opera di Saladino, l’Ordine si trasferì prima a Margat poi a S. Giovanni d’Acri (1191). Dopo la fine del Regno Latino di Gerusalemme (1291), s’insediarono a Cipro e quindi a Rodi (1310) prendendo il nome di Cavalieri di Rodi. Essi difesero ripetutamente l’isola dall’assalto dei Musulmani (1440 e 1444), ma capitolarono (1521) quando, attaccati da Solimano il Magnifico, non ricevettero aiuti dall’Occidente. Furono così costretti a rifugiarsi in Italia dove l’imperatore Carlo V concesse loro (Congresso di Bologna 1529) l’isola di Malta mutando la denominazione da Cavalieri di Rodi a Cavalieri di Malta.

Sin dalla sua costituzione (XII secolo), i monaci di quest’Ordine ebbero in Barletta un Priorato detto di S. Giovanni Gerosolimitano costituito da una chiesa con annesso convento ed ospedale. Il complesso sorgeva fuori le mura sulla vasta area tra le odierne Via Trani, viale Regina Elena, via Benedetto Croce e via lido  S. Giovanni.

Durante il sacco del 1528, i monaci si rifugiarono entro le mura della città stabilendosi nel palazzo confinante ad Est con la stradina che lo separa dalla chiesa di S. Chiara .  Successivamente (seconda metà del XVI secolo) si trasferirono nei locali di via Municipio, retrostanti il palazzo dei sigg. Cafiero, per poi passare nella chiesa del S. Sepolcro.

 

L’ Ordine dei Templari fu fondato a Gerusalemme (1119) da Ugo de Payns e da Goffredo di  Saint – Omer  con lo scopo di proteggere i pellegrini dagli attacchi degli infedeli.

Il nome di “TEMPLARI” deriva dal palazzo in cui ebbero la propria sede assegnata da Baldovino II, ubicata presso l’antico Tempio di Salomone.

Inizialmente seguirono la Regola di S. Agostino per poi adottare, dopo l’approvazione del papa Onorio II (Concilio di Troyes 1128), la Regola Cistercense.

I Templari raggiunsero una potenza economica e militare tale da indurli alle lotte per il potere feudale venendo anche in conflitto con i sovrani perdendo così l’originaria ispirazione religiosa.

Il re Filippo il Bello, per impadronirsi dei beni, indusse papa Clemente V ad eseguire una inchiesta sull’operato dell’Ordine, ma, senza attendere il giudizio, fece arrestare centotrentotto Templari (13.10.1307).

Il Papa, dopo aver protestato contro la condotta del re per la irregolarità commessa, avocò a sé il processo trasferendo i beni dei Templari agli Ospedalieri (1314).

In Barletta l’Ordine eresse una chiesa dedicata a  S. Maria  Maddalena; dopo la distruzione dei borghi fuori la cinta muraria della città operata da Renzo da Ceri (1528), in essa vi trovarono asilo i Domenicani, che, ampliandola la dedicarono a  s. Domenico.

 

    L’Ordine Teutonico ebbe origine da una confraternita, fondata da alcuni commercianti di Brema e di Lubecca (1190) con due ospizi aperti in Gerusalemme durante la terza Crociata, che provvedeva ad assistere pellegrini tedeschi indigenti; ricevette l’approvazione ufficiale da papa Clemente III (bolla del 22.2.1191). Aderenti alla confraternita operarono in Barletta dove, non avendo una propria sede, occuparono con violenza, di notte, la chiesa di S. Tommaso. Il sopruso fu perpetrato dal priore Montespilosi, con i suoi frati, dal Vicario di Barletta e da altri. Quanto avvenuto fu subito denunziato dalla badessa O. di S. Tommaso alla  S. Sede. Il papa Celestino III, conseguentemente, ordinò (bolla del 15.12.1195)57,  ai vescovi di Andria e di Potenza di fare una inchiesta.

Secondo la bolla papale, la chiesa di S.Tommaso era stata costruita a spese della badessa e di suo marito (L. de Brundusio, cioè della città di Brindisi). Alla chiesa, sita probabilmente nel borgo S.Giacomo, in via Pistergola, prospiciente la via Cavalieri Teutonici, era anche annesso un ospedale per l’assistenza ai pellegrini. Non essendo noti gli esiti, si deve ritenere che l’inchiesta non ebbe seguito forse perché il priore ed i frati appartenevano all’Ordine Teutonico ed avevano operato con il consenso del Vicario. Dal diploma di Enrico VI (Palermo, 20.5.1197)58 si evince, infatti, che l’imperatore donò ai frati dell’ospedale dei Teutonici presso Gerusalemme l’ospedale “ Sancti Thome quod de Ordine ipsorum apud Barolum constructum est et fundatum”, terre seminatorie in tenimento di Canne presso Barletta e la chiesa di s. Nicola de Rigula in diocesi di Siponto (Manfredonia).

La confraternita, avendo modificato le sue finalità, fu trasformata in Ordine religioso-militare (1198) assumendo  la denominazione “ Ordo  Sanctae  Mariae Theotonicorum “ avendo a riferimento il dettato di S. Agostino e come simbolo la croce patente nera merlata di bianco. I suoi regolamenti e le sue prescrizioni si rifacevano agli Ordini di s. Giovanni e dei Templari.

Ermanno di Salza (1209-1246), quarto Gran Maestro dell’Ordine, morì e fu sepolto in Barletta nella chiesa di S. Tommaso.

 

   L’Ordine di S. Lazzaro di Gerusalemme fu fondato dai Crociati nella stessa Gerusalemme (1120) ed  aveva lo scopo di assistere i pellegrini e di curare i lebbrosi59.

La presenza in Barletta dei Lazzaristi risale al 1163. Un documento dell’epoca60 accenna, infatti, ad un loro possesso di vigne nel chiuso Mairano, sulla collina detta appunto di s. Lazzaro, dove vi era anche una chiesa rurale.

I  Lazzaristi ebbero in Barletta un convento, una chiesa ed un ospizio. Di quest’ultimo si ha un cenno nel testamento (1232) di Lamerius de Risa de Mele con il quale egli legava a sua moglie Rodie l’usufrutto di una casa que dicitur  hospitale61.

La chiesa, il convento e l’ospedale, secondo un documento del 137662 furono gestiti da chierici, detti secolari63, a capo dei quali vi era un priore.

Successivamente, il governo dell’immobile fu assunto da un Perceptor che si avvaleva dell’opera di un presbitero. Il Perceptor  frà  Vincenzo de Tenco 64, alla morte del presbitero don Colucio, ritenne opportuno affidare la chiesa al servizio del clero del s. Sepolcro. Tale affidamento fu confermato dal Vicario diocesano Lello de Galera con decreto del 20.12.145065.

All’inizio della prima metà del XVI secolo, alla Percettoria seguì la Commenda.

L’immobile fu poi lentamente abbandonato. Già  da una relazione di Visita Pastorale del 1567 risulta , infatti, che il visitatore imponeva al reverendo Francesco Arcano e al procuratore  Paduano  Bisorcio66 di rifare la chiesa.

 

 

GLI ORDINI RELIGIOSI

 

  L’Ordine della SS. Trinità fu fondato da  S. Giovanni de Matha67e da S. Felice di Valois68 con approvazione di Papa Innocenzo III (bolla del 16.5.1198), con lo scopo di riscattare i Cristiani fatti prigionieri dai Musulmani.

La prima sede dell’Ordine fu il monastero di Cerfroid  presso Meaux69. Non si hanno precise notizie circa il tempo in cui i  “ Trinitari “ s’insediarono in Barletta dove disposero di un ospedale, di una chiesa e di un monastero ( fig.5A)- (Fig.5/B)

L’ospedale risulta da un testamento (1304) del notaio Renzo de Maroldo70 che disponeva,tra l’altro, d’impiegare la residua somma destinata alla costruzione della chiesa di  S. Maria  de Episcopio (odierna S. Maria Maggiore) nell’acquisto di pannorum de lecto pro hospitali Sanctae Trinitatis de Barolo.Alla chiesa si può risalire da un altro testamento (1383) che riguarda un legato disposto da Riso Cognetti a favore di essa71.

Del monastero si ha notizia da un ulteriore testamento (1406): don Antonio de Santo Salvatore, fondatore della chiesa dell’Ascensione in Barletta in ruga Carrotiarum (odierna via Cialdini) legava infatti tre tarì fratri Johanni Ordinis Mathacensis, priori monasterii S.Trinitatis de Barolo72.

Il complesso edilizio, costituito dall’insieme chiesa, monastero, ospedale, fu fatto costruire dai Trinitari verso la metà del XIII secolo.Molti anni dopo, l’edificio risulta occupato dai Celestini, come attestato dalla disposizione testamentaria (1411)73 di Giovanni Groy che legava tre case a diverse chiese, tra le quali Ecclesia et Monasterio S.Trinitatis Ordinis Celestinorum74.

Sul finire del XV secolo, nella chiesa della SS.Trinità si costituì una omonima Confraternita che con apposito atto (1506)75 ottenne la concessione dal Priore e dai frati “quel certo sito “ dov’era l’ospedale perché si provvedesse a ricostruirlo. La ricostruzione dell’ospedale non avvenne e pertanto i procuratori ed i monaci della SS. Trinità, con un atto del 154976 cedettero il sito all’Università (Comune). In tale atto si stabilì anche che il Comune e la Confraternita, a spesa comune, dovevano costruire “una sepoltura ne la Ecclesia de la  SS.Trinità  e si terrà la lampada innanzi al SS. Sacramento”.Successivamente, la Confraternita ebbe diversi lasciti che consentirono di apportare miglioramenti alla chiesa. In particolare fece ricostruire l’altare dove fu sistemato un dipinto della  SS.Trinità realizzato dall’artista Narcisio Guidone di Barletta (atto del 12.5.1581)77.

Nel 1777, la Confraternita si diede nuove Regole riconosciute giuridicamente da re Ferdinando IV.

Nel 1797, i Padri Celestini ospitarono nel monastero il re Ferdinando IV di Napoli, la regina Maria Carolina, principi, principesse ed altri personaggi di Corte78.

Nel 1799, a seguito della requisizione avvenuta ad opera delle truppe francesi (dal 24 marzo dello stesso anno adibiti ai feriti dell’assalto di Andria), la Confraternita rimase senza una propria chiesa.

Nel 1817, la Confraternita ottenne, però, dal parroco della chiesa di s. Giacomo Maggiore la chiesa di S. Gaetano. Questa chiesa, che con l’attiguo convento79 appartenne ai Padri Teatini80, era stataconcessa in precedenza allo stesso parroco dal Comune.

  Sopra: In primo piano, a sinistra, la facciata principale con il portale arricchito da due colonne che sostengono la balaustra. Con la demolizione della balaustra, le due colonne furono collocate sulla scalinata dell’androne che immette nell’antico chiostro dell’ex convento dei domenicani (Via Cavour).

Sotto: facciata principale sprovvista delle due colonne e della sovrastante  balaustra.       

 

 

I Canonici regolari “fratres” e le loro chiese in Barletta.

 

In Oriente, qualche secolo prima che Sant’Elena ritrovasse la Croce di Cristo, raggruppamenti di chierici conducevano, alla maniera dei monaci, vita comune. Questi chierici, chiamati canonici regolari “fratres”81, si dedicarono all’assistenza realizzando anche ospedali.

All’inizio della prima Crociata diversi fratres si trasferirono dalla Palestina in Barletta costruendo, con elargizioni e donazioni avute da fedeli, chiese ed ospedali.

Particolare riguardo meritano le chiese, e gli annessi ospedali, del  S.Sepolcro e di S. Maria di Nazareth.

 

 


 

54 F. Carabellese “La Puglia e il suo Comune nell’alto Medioevo”, 1905, p.372.

55 Carlo II, con rescritto del 24.10.1300 (S. Loffredo “Storia della città di Barletta”- Ried. A. Forni  Ed. Sala Bolognese,1978, vol.II, p.237, doc.XXIX) dispose di  ampliarlo.

56 Re Carlo II: a) il 23.8.1270 ordinò l’esportazione di mille salme di frumento e orzo e cento di legumi, raccolte a Barletta, per Acri;  b) il 2.6.1271 scrisse a Risone de Marra di non molestare una nave già carica nel porto di Barletta, che aspettava di salpare per Acri. Seguono altre disposizioni ( F.Carabellese “La Puglia e la Terrasanta – in “Rassegna Pugliese , vol.XVII, n.10 del 31.10.1900).

57 C.D. barese, vol. X, p.55, doc.35.

58 ibidem,  vol. X,  p.57, doc.57.

59 Il re di Francia, Luigi VI, tornato dalla Palestina, donò all’Ordine il territorio di Boigny, un castello e una chiesa.

60 C.D.barese, vol. X, p.32, doc.20.

61 Ibidem, p.301, doc.240.

62 C.D.barl. ,vol.III,  p.61, doc. 94.

63 Ibidem, vol.  IV, p.24, doc. 34.

64 Il de Tenco compare come teste nel documento datato  6.1.1438 (C.D. barl. Val. IV, p.91, doc. 140).

65 Sabino Loffredo “Storia della città di Barletta “, vol. II, p.95,96 ( Cfr. G:Beltrani  “Le carte dell’archivio del duomo di Trani).

66 Salvatore Santeramo “ Le chiese distrutte di Barletta” (Tip. G. Dellisanti, Barletta, 1921, p. 65).

67 Cittadina della Francia.

68 ibidem.

69 ibidem.

70 C.D. barl. Vol. III, p. 180, doc. 249.

71 Ibidem, p. 133, doc. 183.

72 C.D. barl., vol. III, p. 287,  doc. 383.

73 ibidem, p.24, doc.34.

74 Sembra che i Trinitari fossero federati con i Benedettini, i Celestini ed i Cistercensi.

75 C.D. barl., vol. VII, p. 380, doc. 641.

76 ibidem, p.

77 C.D. barl., vol. XI, p. 43, doc. 3.

78 Cronaca di Camillo Elefante 1795-1813 (Biblioteca comunale di Barletta).

79 A seguito della soppressione dei Teatini, avvenuta con R.D. del 7.9.1809 di Gioacchino Murat, il convento fu concesso al Genio Militare con R.D. 19.1.1810.

80 La Congregazione dei chierici regolari (Teatini) fu fondata a Roma il 3.5.1524 da S. Gaetano da Tiene (Chieti) e da Gian Pietro Carafa (salito al soglio pontificio nel 1555 col nome di Paolo IV).  La Congregazione riportò l’approvazione di papa Clemente VII il 24 giugno e il 14 settembre 1524. La presenza dei Teatini in Barletta  si ebbe  nel primo ventennio del 1600. Essi vi costruirono la chiesa sotto il titolo di S. Giuseppe, che, ingrandita, con la costruzione del convento, nel 1667, a spese di Roberto Mola, fu dedicata a S. Gaetano. Il Mola dispose il lascito con testamento del notaio Paolo Zaccardo del 14.1.1662 (Cabreo dei Teatini, p.218).

81 Nei secoli  XI e XII, nel quadro della riforma cluniacense e gregoriana, quando adottarono la regola di S. Agostino, i  “ fratres”  ebbero un notevole incremento.

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