Fondillo 06-10-2002

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06-10-2002: DAL FONDILLO AL CANNETO: UN’ESCURSIONE DI FONDO ?

Certamente, raggiungere una vetta costituisce il coronamento più bello e significativo di ogni escursione e ciò tanto più sarebbe stato vero per l’escursione originariamente prevista per il 6.10 p.v. la quale aveva per meta il Monte Petroso, aguzzo tetto del gruppo della Meta (m.2249) Il difetto di autorizzazione da parte del Parco Nazionale d’Abruzzo ci impone però un dirottamento, ma forse non un ripiego. Provare per credere. L’escursione sostitutiva prevede una lunga (ma agevole) traversata, sempre nel cuore del Parco, dalla Val Fondillo alla Val Canneto, dal versante Adriatico a quello Tirrenico, essendo il torrente Fondillo affluente del Sangro ed il fiume Melfa affluente del Liri. Possiamo allora dire che quel che perderemo in altezza lo guadagneremo in profondità. Profondità ovviamente non sotterranea, ma profondità di penetrazione e conoscenza, giacchè attraverseremo due fra le più belle valli del comprensorio. Profondità di osservazione, giacchè sgravati dalla fatica di una ripida ascesa, potremo più distesamente immergerci nel suggestivo abbraccio dell’ ambiente. Un ambiente dapprima fatto di verde assoluto, quello della Valle Fondillo, svolgentesi fra morbidi prati ed armoniose faggete, e quindi nel più rupestre ambito del Canneto, dominato sulla sinistra dalla rocciosa catena del Petroso-Altare-Tartaro-Meta. Rimirando dal basso questi giganti, avremo si un po’ di nostalgia per le loro cime, ma nel sostituire la reverenza alla dominazione, ne apprezzeremo forse meglio la natura e la possanza. Una qualche ascensione, del resto, l’affronteremo:  dai 1080 metri dell’attacco della Val Fondillo (a margine della strada statale che da Pescasseroli mena a Villetta Barrea) si sale, quasi sempre per strada sterrata, sino ai 1672 mt. del Valico Passaggio dell’Orso. Qui si chiude la valle, sbarrata a destra dalla brulla Serra delle Gravare ed a sinistra dalla Forca Resuni, patria del camoscio d’ Abruzzo ed anticamera del Petroso. Dal valico, per sentiero ghiaioso, si scende ai Tre Confini (m. 1496) constatando il mutamento del paesaggio: più grame sono le faggete, incombono e si rendono visibili le alte cime, cespugli, macchie e scogli rocciosi costellano la via, prende forma pian piano il letto  fluviale del Canneto-Melfa. Letto asciutto che percorremo agevolmente, in lieve discesa con decisa direzione sud per sbucare, infine, presso il Santuario della Madonna di Canneto. La costruzione, che giace nel fondo valle a quota 1008 e risulta in buona parte rimodernata, non rende giustizia all’antichità ed alla importanza del suo culto. Da secoli il tempio è meta delle popolazioni del Lazio e dell’Abruzzo le quali hanno incarnato la loro sincera fede mariana in una singolare tradizione. Sgorgava presso il Santuario una delle principali sorgenti della Melfa e nelle sue acque era dato talvolta reperire delle piccole pepite d’oro: le “stellucce”. La ventura di scorgerne una e di prenderla era considerata segno di aver ottenuto la Grazia impetrata da Maria. Altri tempi: ora la sorgente è captata a fini idroelettrici e le stelle  più ricercate sono quelle della TV. Il Tempio e la Fede comunque sopravvivono, così come queste suggestive memorie. Da esse confortati e commossi, così come dalle vivide sensazioni attinte lungo il cammino, affronteremo più disponibili il ritorno alla vita ordinaria. Ci attende il mezzo meccanico alla periferia di Settefrati.

 

SABATO 5 - DOMENICA 6 OTTOBRE  2002 * Parco Nazionale d’Abruzzo – Traversata Val Fondillo – Val di Canneto

* Dislivello: m. 592 in salita – 672 in discesa * Durata ore 6 * Difficoltà media (E) *  Percorso: S.S. 83 – Val Fondillo – Varco Passaggio dell’Orso – I Tre Confini - Val di Canneto – Santuario - Settefrati * Partenza ore 15 di sabato *  Direttori di gita: Ennio Capone e Francesco Mazzei * Sez. CAI Salerno *

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