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L'identità e il genere
 a cura di Mary Nicotra


1 ottobre 2001

 

 


Towanda! 

Quando le passioni si intrecciano con il quotidiano: intervista a Francesca Polo. 

 

Dopo una pausa di quasi due anni ad Aprile è ripresa la pubblicazione di Towanda! , il trimestrale  che si occupa di politica e cultura lesbica.

 
Div intervista Francesca Polo, titolare della casa editrice Il Dito e La luna che edita Towanda!

 

Francesca è una brillante e dinamica donna di 35 anni.

Ci racconta che nel '95, alle soglie dell'esame di Stato da procuratore, decise che la carriera da avvocata non le interessava.

Le interessava  di più far coincidere le proprie passioni e i propri interessi con il proprio quotidiano  professionale. E così un pò per gioco, un pò per curiosità e soprattutto per potere rispondere alle propria esigenza, come donna lesbica, di  leggere libri lesbici in italiano  pensò che forse quel vuoto editoriale  nel panorama italiano andasse colmato...fece un tentativo...

contattò le case editrici americane ed inglesi, chiese  di poter acquisire i diritti di pubblicazione dei loro testi in italiano e voilà, il gioco fu  fatto! Francesca iniziò così questa   nuova attività professionale.

Da quel lontano '95 la casa editrice Il dito e la luna di strada ne ha percorsa tanta e rappresenta un imprescendibile punto di riferimento per chiunque sia interessata/o  alla cultura del mondo lesbico.

 

 

Div.Quali libri hai pubblicato più volentieri?

F.P. Sicuramente il primo, e non solo perché c'era l'entusiasmo e la curiosità degli inizi. Si tratta di "Autoinseminazione - Scelta e Realtà della Maternità Indipendente", un saggio dedicato appunto al desiderio e all'esperienza della maternità delle donne omosessuali, con tutte le difficoltà, i problemi, ma anche le gioie. Nel libro molte madri e alcuni adolescenti nati attraverso la pratica dell'autoinseminazione raccontano la loro esperienza, e credo che far parlare le persone coinvolte sia il modo più efficace per affrontare un tema, quello della genitorialità omosessuale, che ancora suscita diffidenze e conflitti nella nostra società, benché si tratti di un fenomeno diffuso. 
Sono poi molto affezionata ai libri della collana "DuemilaWatt di ControCorrente", che è una collana nata nel 2000, l'anno del Giubileo, per il desiderio di affrontare alcuni argomenti per me importanti in modo semplice e divulgativo in un periodo in cui l'attualità, la politica e la cultura sembravano essere monopolizzate dagli eventi giubilari. Fanno parte di questa collana "Il papa chiede perdono - Le donne glielo accorderanno?" di Lidia Menapace, un saggio ironico ma ricco di obiezioni serissime rispetto ai divieti ecclesiastici nei temi che coinvolgono le donne come l'aborto, la contraccezione, l'inseminazione artificiale, l'omosessualità, il sacerdozio femminile; "Oltre il pregiudizio - Madri lesbiche e padri gay" di Daniela Ciriello, ancora sulla genitorialità omosessuale, questa volta con un approccio psicoanalitico ma sempre con l'obiettivo di scardinare i luoghi comuni e le certezze su cui sono state gettate le basi della convivenza nella nostra società; e infine "Transessualismo e transgender - Superando gli stereotipi" con il quale l'autrice, Diana Nardacchione, mette in discussione l'idea di normalità e affronta le radici di pregiudizio e discriminazione.
Ma naturalmente i libri che pubblico più volentieri sono sempre gli ultimi, quelli appena usciti: infatti ogni volta si tratta di una scommessa, un'idea che piano piano prende forma e diventa una cosa concreta, che va seguita, guidata, fino a quando non diventa autonoma. Oggi quindi il mio entusiasmo è per quattro libri: "Donne che ballano il Tic Tac" di Vanya Bennet e Alex Lacerteux, una raccolta di racconti romantici lesbici che hanno come filo conduttore il tempo e nei quali l'amore tra donne è vissuto con gioia e positività; "Le pioniere del sesso" di Elinor Rigby, due racconti divertentissimi, due incontri che sconvolgono la vita delle protagoniste alla ricerca di una ricetta italiana per il sesso estremo, nel Paese in cui la famiglia è cristiana e il sesso casalingo, più che alla vaniglia, è sempre stato all'amatriciana; "Resisté - Ricordi di una donna che ancora resiste" , un saggio di memorie con lo sguardo rivolto all'oggi con cui Lidia Menapace racconta la sua esperienza di staffetta durante la Resistenza ma soprattutto scrive contro la guerra e contro il revisionismo; e "Lettera alle Romane - Sussidiario per una scuola dell'obbligo di femminismo" di Lidia Cirillo, che spiega le teorie e le pratiche dei movimenti di donne del XX secolo, uno strumento utilissimo per conoscere la realtà italiana attraverso i percorsi seguiti dalle donne dagli anni '70 ad oggi.

Come vedi il focus de Il dito e La Luna è principalmente il lesbismo e l'omosessualità: questo è l'aspetto caratterizzante della casa editrice e quindi sono temi irrinunciabili; peraltro mi piace l'idea di potermi occupare anche di altri temi importanti, come appunto il superamento dei divieti imposti dalla Chiesa, l'antifascismo e la Resistenza, il femminismo. Soprattutto credo nella possibilità e nell'efficacia di possibili reciproche contaminazioni: infatti cerco di far circolare questi argomenti nella comunità omosessuale, ma anche di far circolare le riflessioni legate al lesbismo all'interno della società civile laica e democratica.

Div. Dove si possono acquistare i libri de Il Dito e La Luna?


F.P.Sia i libri che la rivista sono reperibili in libreria; dopo 5 anni di attività possiamo finalmente dire di essere presenti in tutta Italia. Naturalmente non tutte le librerie sono disponibili o scelgono di ospitare i prodotti de Il Dito e La Luna, anche se molte hanno addirittura deciso di dedicare uno spazio alla letteratura a tematica omosessuale. Ad ogni modo, avendo ormai una rete di distributori regionali che coprono tutta l'Italia, qualunque libreria è tenuta a ordinare i titoli che venissero richiesti dalle lettrici. Infine i libri e Towanda! possono essere acquistati direttamente da Il Dito e La Luna, mediante versamento sul c.c.p. 33757204 e il catalogo è consultabile presso il sito web www.ilditoelaluna.com.



Div Parliamo della rivista.Come è nata Towanda!?


F.P:La storia della rivista è abbastanza "esemplare" di ciò che è stato ed è il contesto lesbico e sociale in Italia. Towanda! è nata nel 1994 all'interno dell'omonima associazione milanese come generoso tentativo di dare vita a una rivista che offrisse informazione e cultura alle lesbiche, ma soprattutto che le aiutasse a mettersi in contatto tra loro. All'epoca la visibilità lesbica esterna era minima (se non quasi nulla). Molte associazioni erano attive, ma ciascuna prevalentemente sul proprio territorio e con poche occasioni di collegamento con le altre. In questo contesto era inevitabile il successo che la rivista ebbe (richieste di abbonamenti che fioccavano da tutta Italia, l'uso della rivista stessa per promuovere gli eventi lesbici, e dunque reali collegamenti tra gruppi e associazioni lesbiche), ma altrettanto inevitabile era la fragilità di questo strumento: difficoltà di distribuzione e di presenza nelle librerie, disorganizzazione e continui ritardi nella pubblicazione, difficoltà nella gestione sia economica (incapacità di trovare gli sponsor e di coprire i costi) che redazionale (assenza di una linea editoriale chiara, improvvisazione nella composizione dei singoli numeri). C'è stata poi una seconda fase, negli anni 1996-1998, caratterizzata ancora dal volontariato militante delle redattrici, ma anche da una maggiore organizzazione e visibilità (sia esterna che interna): migliore distribuzione, non più la pubblicazione indiscriminata di qualsiasi contributo ma la scelta di una precisa linea editoriale, gli articoli firmati con nomi veri e non più con pseudonimi fantasiosi, il tentativo di uscire dalla comunità lesbica anche con una maggior attenzione ai fatti del mondo. È di questo periodo il passaggio di Towanda! alla casa editrice "Il Dito e La Luna" e dunque la sua trasformazione da autoproduzione a prodotto, almeno nelle aspirazioni, "professionale". 
Oggi siamo nella terza fase, anch'essa figlia del suo tempo: siamo nell'anno primo del "dopo World Pride", la questione omosessuale ha dimostrato di poter essere fondamentale per destrutturare posizioni conservatrici o regressive e addirittura di essere aggregante per tutte le realtà antagoniste (anche non omosessuali); le lesbiche sono visibili come soggetto autonomo, intessono relazioni politiche con altri soggetti autonomi (i gay, le femministe, ma anche i partiti, le istituzioni) e sanno promuovere eventi culturali e politici di qualità. Towanda! ha ripreso ad uscire forte di questo panorama e, al tempo stesso, accettando la sfida che implicitamente viene proposta: essere una rivista rivolta in via privilegiata alle lesbiche di tutta Italia, per promuovere, diffondere e rendere condivisa una cultura che ci appartiene, ma al tempo stesso coinvolgere tutte le donne, sia come fruitrici che come propositrici di nuovi temi di riflessione; una rivista che sappia interpretare con uno sguardo lesbico ciò che accade nel mondo.

Div. Quali sviluppi per Towanda!?

F.P.Come rivista cartacea per ora è fondamentale il suo consolidarsi. Stiamo ricevendo molte richieste di abbonamento, da donne di tutta Italia, e anche la distribuzione in libreria sta andando bene. Sentiamo però il bisogno di incrementare la diffusione militante e la presenza nei punti vendita tradizionali; soprattutto vogliamo riuscire a utilizzare Towanda! come strumento di discussione e confronto, partendo proprio dalle pagine centrali dedicate agli approfondimenti monografici. 
Anche per questo ci stiamo proponendo di fare spesso delle presentazioni pubbliche della rivista: Towanda! può e deve diventare un occasione di scambio e di circolazione di idee e riflessioni.
Da metà ottobre, poi, verrà attivato il sito www.towanda.it che, oltre a presentare i vari numeri della rivista cartacea, ospiterà alcuni forum di discussione con i quali ci auguriamo si possa sia stringere il rapporto tra le lettrici e la redazione, con lo scambio di suggerimenti, critiche, consigli, ma soprattutto aprirsi un ulteriore luogo di confronto e dibattito.

 

Div: quali sono i contenuti della rivista, ci sono delle sezioni, delle rubriche, qual'è l'idea guida?

 

F.P. E' quella di creare una rivista lesbica che sappia coniugare divertimento e politica, intrattenimento e promozione di cultura, attualità e storia, e che dunque sia in grado di catturare l’attenzione di donne di differenti generazioni, di diversa estrazione culturale, donne omosessuali e non, politicizzate o lontane dall’impegno.

Molti gli appuntamenti fissi: la rubrica Tesori che propone percorsi di lettura dedicati alla ri/scoperta della storia lesbica e femminista (le opere di Carla Lonzi ad Aprile, il famoso DWF nero a Giugno, Monique Wittig nel numero di Settembre), la rubrica Elementi Sovversivi, che intervista i soggetti che oggi si pongono come antagonisti (Marcia mondiale delle donne oggi impegnata contro i G8, il Comitato delle prostitute, i transessuali), mentre la parte centrale della rivista è dedicata ogni volta all'approfondimento di un argomento diverso (la Politica, la Sessualità).
Nel numero 3, in uscita in questi giorni, l’approfondimento è dedicato al tema della Visibilità lesbica: le paure, le gioie, le difficoltà di dichiararsi omosessuale, l’esperienza della Linea Lesbica Amica di Milano, che risponde alle domande e ai dubbi di molte donne che spesso sono spaventate o insicure, i racconti dei coming out di alcune madri e sorelle di donne lesbiche.


La rivista mantiene l'equilibrio fra argomenti culturali e rubriche "leggere" e perciò non mancano le recensioni di libri, musica e spettacoli, una rubrica sulle discipline naturalistiche, l'oroscopo, ed una Lesbian Detective Story a episodi di Elinor  Rigby/Margherita Giacobino.

 
Distribuita a cadenza trimestrale, con spedizione in abbonamento, "Towanda!" si impegna per essere presente nelle librerie di tutta Italia e quindi accessibile ad un pubblico variegato e il più ampio possibile.


Towanda! infatti si rivolge prevalentemente alla comunità omosessuale, ma non solo: è destinata a tutte/i coloro vogliano conoscere il lesbismo e la sua capacità di trasformazione sociale.

Mary Nicotra

 

 


Per ricevere la rivista
Casella Postale 11124 – 20110 Milano
e-mail: towanda_redazione@iol.it

Tel. 02.52.20.97.43
Fax 02.55.21.03.59
In libreria a L. 10.000 oppure in abbonamento
Abbonamento a 4 numeri: L. 30.000 da versare sul conto corrente postale 33757204, intestato a Il dito e La Luna




 

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