|
SEI RICETTE DA BRIVIDO:
- LA CUCINA DEL TENENTE COLOMBO;
- LA CUCINA DI PEPE CARVALHO;
- LA CUCINA DI ARSENIO LUPIN;
- LA CUCINA DI MAIGRET;
- LA CUCINA DI MONTALBANO;
- LA CUCINA DI NERO WOLFE.
La
cucina e i romanzi gialli.
Gastronomia e giallo è un connubio decisamente appetitoso.
Dopo la "sciapezza" dell'Ottocento, secolo nel quale gli investigatori
hanno con il cibo un non-rapporto, perché il "mangiare" è
considerato solo la risposta a un bisogno fisico, ecco che
nel XX secolo il menù diventa molto più gustoso. Quando Simenon
racconta i pasti nelle brasserie francesi di
Maigret, quando
Rex Stout scrive dei pranzi prelibati di
Nero Wolfe
e quando Montalban descrive con doviziosa precisione le ricette
del commissario
Carvalho la
cucina diventa finalmente un ingrediente fondamentale dell'indagine
poliziesca.
Gli
altri protagonisti della cucina in giallo.
Ma oltre a questi grandi chef dell'intrigo, la gastronomia
a sfondo giallo, vanta un'infinità di protagonisti e comprimari
che offrono un ricchissimo menù di specialità locali :
Holmes e Poirot
hanno spesso un "appuntamento" all'ora del tè e Thomas Milian,
nelle vesti del "commissario Monnezza", non si lascia sfuggire
un buon piatto di spaghetti. Gli Stati Uniti, dal canto loro,
anche attraverso telefilm polizieschi
come Chips, Stursky & Hutch,
Colombo e la
Signora in Giallo,
hanno imposto nel mondo la gastronomia a stelle e strisce.
Fateci caso; la chiamata urgente via radio, che segna l'inizio
dell'azione, scatta sempre quando gli eroi del momento sono
sul punto di fermarsi per la la pausa pranzo, a base di mac
panini o ciambelle.
Il
caffè di Colombo.
Ma la cucina, il mangiare, spesso diventa particolare fondamentale
nella caratterizzazione dei personaggi: un personaggio-mito
come il tenente
Colombo non
perde occasione di citare le ricette di famiglia o di bere
un "buon" tazzone di caffè che, spesso, rischia di rovesciare
sul suo strapazzato impermeabile.
Quincy, il
primo medico patologo della tv lo si vede spesso con in mano
un panino mentre è sul punto di iniziare un'approfondita autopsia.
Mentre, la rivisitazione di questa figura sempre più di moda
nel mondo giallo, la bella dottoressa delle Hawaii protagonista
di Moonlight, tra un esame degli intestini delle vittime e
l'altro, per capire le portate del loro ultimo pasto, ha sostituito
i panini con cene nei ristoranti che si affacciano sull'oceano.
Ma torniamo al classico.
Viaggio
a Londra.
Fra i personaggi che animano il mondo del romanzo giallo,
Sherlock Holmes
soltanto in rare occasioni si lascia andare a brindisi o è
protagonista di pranzi, un evento davvero eccezionale, come,
d'altra parte, sono eccezzionali le avventure nella quali
un pranzo o una cena appaiono come uno scenario importante.
Un'altra visione della Londra vittoriana e ottocentesca è
offerta da Anne Perry e dai suoi romanzi, nei quali il protagonista
è l'ispettore Pitt. L'intelligente poliziotto è aiutato nelle
sue indagini, che spesso sconvolgono l'alta società londinese,
dalla moglie e dalla cognata Emily che appartengono per nascita
all'high-society. Anne Perry, nei suoi romanzi, tratteggia
le consuetudini e il costume dell'epoca, la Londra del 1880,
e ci dà un "assaggio" delle nobili famiglie. Il momento del
pranzo o della cena o, ancora, del tè diventano importanti
momenti di indagine o divertenti "quadri" durante i quali
studiare le espressioni, gli atteggiamenti e le reazioni dei
personaggi.
Agatha Christie e la cucina.
L'ora del tè è un classico in molti romanzi di "scuola
inglese" e non fa eccezione la Perry, che la utilizza per
far compiere indagini alle sue eroine,
ma già all'inizio del secolo la baronessa Emmuska Orczy, aristocratica
ungherese rifugiatasi a Londra, nel suo Un caso per miss Elliot
sceglie come luogo ideale per sciogliere i "nodi" del caso
una sala da tè. Una tradizione questa che prosegue anche nei
romanzi di Agatha Christie come
per esempio Dieci piccoli indiani. Per
l'autrice il cibo e le bevande diventano utili per mescolare
il veleno con il quale viene data la morte. La cena e il pranzo,
inoltre, sono i momenti di socialità, nei quali i protagonisti
si ritrovano, soprattutto quando la scena si svolge nelle
grandi case di campagna, come accade nel racconto L'avventura
di Natale. Con il nuovo secolo anche le detective-story
hanno un nuovo approccio con la cultura dell'alimentazione
grazie a nuovi personaggi:
Maigret,
Nero Wolfe,
Carvalho,
Kay Scarpetta,
Ambrosio o
Montalbano
portano il gusto del cibo a trionfare accanto ad assassini,
ladri e poliziotti.
Il novecento.
Uno splendido esempio di alta cucina e omicidi è il film
giallo-rosa Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Europa,
(regia di Ted Kotcheff, con George Segal, Jacqueline Bisset,
Robert Morley, Jean-Pierre Cassel, Philippe Noiret, Jean Rochefort,
Stefano Satta Flores e Luigi Proietti), che riporta al libro
di Nan & Ivan Lyons Cadaveri su piatti di classe. Tra questi
gourmet non poteva mancare
Pepe Carvalho.
Un investigatore privato che vive a Barcellona, con un passato
da rifugiato in America, che ha intrattenuto rapporti con
la CIA, ed è nato grazie a Manuel Vàzquez Montalban. Il suo
rapporto con la cucina è intenso e le sue avventure sono scandite
dai piatti che il protagonista ama cucinare da sé e gustare
in compagnia di persone che li sappiano apprezzare. Le sue
imprese culinarie sono talmente numerose che lo stesso Montalban
le ha raccolte nel volume Le ricette di Pepe Carvalho. Se
è vero che la cucina è il regno della donna ecco che Patricia
Cornwell con la
Kay Scarpetta,
direttrice del centro medico legale di Richmond, ci introduce
in un mondo di cadaveri e piatti genuini. Molti dei quali
dalle solide (?) radici italiane.
La
cucina italiana.
E la patria dei piatti più buoni del mondo? In Italia non
mancano certo i detective gastronomi. Primo tra tutti il commissario
Ambrosio, che
si deve a Renato Olivieri, e il commissario
Montalbano,
creato da Andrea Camilleri. Il primo svela i misteri delle
nebbie padane e della grande Milano, mentre le vicende del
secondo sono ambientate nell'assolata Sicilia, regione per
la quale la narrazione offre spunti inequivocabili, dagli
accenni linguistici, alle ambientazioni, ai piatti gustati
dal commissario. Indagando il presente, però, non si può dimenticare
il passato, ed ecco che grazie a Danila Comastri Montanari
si può riscoprire la tradizione dell'antica Roma. Gialli d'epoca
che ci fanno scoprire assassini e criminali ma anche tradizioni
culturali, modi di vita e gastronomia del nostro glorioso
passato. PS Uno splendido esempio di alta cucina e omicidi
è il film giallo-rosa Qualcuno sta uccidendo i più grandi
cuochi d'Europa, (regia di Ted Kotcheff, con George Segal,
Jacqueline Bisset, Robert Morley, Jean-Pierre Cassel, Philippe
Noiret, Jean Rochefort, Stefano Satta Flores e Luigi Proietti),
che riporta al libro di Nan & Ivan Lyons Cadaveri su piatti
di classe.
|
|