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CONTRORECENSIONE - Questa
è la mia breve e veloce recensione realtiva al film di
Michelangelo. Una serie di puttanate. Mi ricorda il mio "calci
ai piccioni", è uguale nella struttura e nelle intenzioni,
a parte la differenza sostanziale della qui presente disponibilità
di mezzi. Il particolare che mi rende odiosa questa operazione
demagogica pseudo-artistica, perché sia ben chiaro, non
ci troviamo di fronte a del "cinema", è la disonestà
con cui è stato girato. Due mesi di laboratorio di sceneggiatura
sono stai completamente spazzati via da una volontà che
democraticamente si è considerata superiore a tutti noi
che il film l'abbiamo scritto.
Dunque: c'era una sceneggiatura che è stata spazzata via
senza alcun criterio. E tutto questo contro le ripetute dichiarazioni
di voler arrivare ad un prodotto che ci rappresentasse tutti.
Ma io non mi sento rappresentato affatto. La demagogia non mi
rappresenta. Il mio giudizio sarebbe stato ben differente se avessi
visto un film, un'opera che poteva anche spazzare via la nostra
sceneggiatura, pur rimanendo un film. Invece no: la ricetta di
salvezza per tutti gli artisti di oggi è la solita: grida,
luci sparate (o viceversa buio assoluto), incomprensibilità,
anti narrazione. Non c'è niente di meglio per appoggiare
il "potere".
Valerio Cruciani
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