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  CITTÀ INVISIBILI - Michelangelo Ricci
di V. Cruciani
RACCE AMNESTICHE
I Diavoli
Professione reporter


LINÀMI
Logica e inganno dell'opera di massa
L'Arte come scelta politica


IVACE INQUISIZIONE
11 09 01
Le città invisibili
Contro recensione


O EHIUOI
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Pensieri e spensieri

 

CONTRORECENSIONE - Questa è la mia breve e veloce recensione realtiva al film di Michelangelo. Una serie di puttanate. Mi ricorda il mio "calci ai piccioni", è uguale nella struttura e nelle intenzioni, a parte la differenza sostanziale della qui presente disponibilità di mezzi. Il particolare che mi rende odiosa questa operazione demagogica pseudo-artistica, perché sia ben chiaro, non ci troviamo di fronte a del "cinema", è la disonestà con cui è stato girato. Due mesi di laboratorio di sceneggiatura sono stai completamente spazzati via da una volontà che democraticamente si è considerata superiore a tutti noi che il film l'abbiamo scritto.
Dunque: c'era una sceneggiatura che è stata spazzata via senza alcun criterio. E tutto questo contro le ripetute dichiarazioni di voler arrivare ad un prodotto che ci rappresentasse tutti. Ma io non mi sento rappresentato affatto. La demagogia non mi rappresenta. Il mio giudizio sarebbe stato ben differente se avessi visto un film, un'opera che poteva anche spazzare via la nostra sceneggiatura, pur rimanendo un film. Invece no: la ricetta di salvezza per tutti gli artisti di oggi è la solita: grida, luci sparate (o viceversa buio assoluto), incomprensibilità, anti narrazione. Non c'è niente di meglio per appoggiare il "potere".

Valerio Cruciani

 


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