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mercoledì 31 gennaio 2001, S. Giovanni Bosco IGLESIAS |
«Fermate
lo scontro politico» Dai lavoratori Carbosulcis un appello per il lavoro «Il progetto carbone non può essere spinto verso il fallimento» Erminio Ariu NURAXI FIGUS. Un invito accorato è stato lanciato dai delegati della Rappresentanza Sindacale Unitaria della Carbosulcis alle forze politiche nazionali e regionali perchè in periodo preelettorale siano accantonati gli interessi dei partiti a scapito di quelle che hanno valenza collettiva. «Per una volta - si legge in un comunicato stampa della Rsu-Carbosulcis - si eviti di far diventare i lavoratori, le altre categorie produttive e i disoccupati ostaggio di promesse elettorali, fatte pealtro da chi ha il solo scopo personale di "arrivare"» Attenzione e prospettive, chiedono i lavoratori, «mirate allo sviluppo, per porre fine all'emigrazione costante che sta impoverendo il tessuto sociale. Sono diversi i soggetti che auspicano il fallimento del progetto carbone - sostengono i minatori di Nuraxi Figus entrando nell'ambito della sfera di loro competenza - proprio in un momento di sofferenza». I minatori continuano a credere nella validità del progetto IGCC e sono convinti che la realizzazione del progetto passi esclusiamente attraverso la privatizzazione della miniera di carbone. «E nessuno pensi di deviare il percorso già tracciato - aggiunge la nota sindacale - perchè i minatori non sono disponibili a immollarsi sull'altare di carriere politiche di nessuno. Dichiariamo di essere per lo sviluppo del territorio ed un tassello importante di questo tipo di progresso è fondato sullo sviluppo tecnologico ma anche sul recupero del patrimonio immobiliare delle società minerarie». Dopo quasi 90 giorni di occupazione di Pozzo Sella da parte di Giampiero Pinna e dei lavoratori Lsu di Igea, i minatori di Nuraxi Figus respingono i tentativi di strumentalizzare la lotta dei lavoratori. «Siamo anche convinti che le risorse statali per l'affermazione del Geoparco devono essere utilizzate correttamente. Tali stanziamenti devono essere prioritariamente destinati alla stabilizzazione dei lavoratori Lsu, alla bonifica del territorio e alla riabilitazione ambientale oltre che alla valorizzazione dei beni culturali». Tutte queste iniziative, a parere dei delegati sindacali della Carbosulcis, devono affermarsi senza ostacoli partitici perchè il Sulcis Iglesiente non è più in grado di sopportare intralci di alcun genere. «L'istituzione del Parco può rappresentare un'occasione strategica per la riconversione economica e sociale delle aree minerarie dismesse - conclude il documento sindacale -. Per questo intendiamo che il Geoparco e l'impianto IGCC devono diventare una battaglia del territorio e di tutte le foze politiche». |
mercoledì 31 gennaio 2001, S. Giovanni Bosco IGLESIAS |
Gonnesa.
L'opposizione abbandona l'aula Statuto del Geoparco, rinvio tra le polemiche ea GONNESA. Scontro in consiglio comunale tra maggioranza e opposizione con abbandono dell'aula da parte dei consiglieri di minoranza che, a loro parere, avrebbero fatto mancare il numero legale mettendo a nudo, nella coalizione guidata dal sindaco Pier Giuseppe Mandis (nella foto), le frequanti assenze di alcuni eletti nella lista di centro-sinistra. Oggi la Confereza dei servizi sul Geoparco convocata dall'assessore Pani. Nonostante il numero ristretto dei presenti, il sindaco ha deciso di andare avanti nei lavori assembleari per approvare il programma socio-assistenziale 2001, per espimere il parere sul campo eolico di Monte San Giovanni e per la discussione della bozza dello statuto del Parco Geominerario della Sardegna. La maggioranza, ridotta nel numero, ha deciso di continuare i lavori con sette consiglieri e quindi sulle delibere adottate pende il ricorso dell'opposizione. «Non siamo più disponibili a sostenere questo manipolo di persone - hanno detto Erminio Melis, Roberto Ecca , Pietro Allori, Angelo Gaviano e Eligio Sanna - che continuano a fare scommesse dopo avere cagionato danni gravissimi al paese. Sicuramente anche questa sera (ieri per chi legge, ndr) garantiranno cose eccelse sul sociale, garantiranno nuovi posti di lavoro ai disoccuati locali negli alberghi di Sa Masa. Nessuno li crede più». Di diverso avviso l'interpretazione del regolamanto comunale da parte del sindaco che è convinto della validità della seduta anche con la presenza di sette consiglieri. Indubbiamente l'argomento principe della seduta era la discussione sulla bozza del Geoparco che interessa in gran parte anche Gonnesa. Tre i presenti nei banchi del pubblico una ventina Lsu dell'Igea che certamente non hanno gradito l'imprevisto intermezzo. Sul Geoparco tutti d'accordo ma per l'approvazione si dovrà riconvocare il consiglio dopo il vertice che si terrà oggi alle 10 a Cagliari nel salone della Compagnia portuale tra i sindaci dei centri interessati. |
30/01/2001 |
Marco Congiu, Siena |
Ad essere precisi, Massa Marittima (nelle Colline Metallifere, zona ad alta tradizione mineraria)è in provincia di Grosseto. La provincia di Massa Carrara non ha nulla a che vedere con Massa Marittima: in mezzo ci sono le provincie di Pisa e Livorno! Cordialità |
martedì 30 gennaio 2001, S. MartinaIGLESIAS |
Legambiente in viaggio nel Geoparco IGLESIAS. Prosegue l'iniziativa di Legambiente a sostegno del Parco Geominerario, considerato dall'associazione lo strumento per risanare le ferite ambientali e quindi fare emergere e e valorizzare tutti i tasselli di un patrimonio ambientale e culturale di inestimabile valore. Dopo le tappe già effettuate nel territorio, Legambiente organizza un nuovo incontro sabato 3 febbraio alle 10.30 a Monteponi con il responsabile nazionale per le Aree protette Fabio Renzi. All'inizaitiva, ha spiegato il presidente Vincenzo iana, saranno invitati i sindaci, i sindacati, le associazioni, i cittadini e studenti dell'area interessata. |
IGLESIAS |
domenica 28 gennaio 2001, S. Tommaso d'Aquino |
LEGAMBIENTE
IN VISITA A FLUMINI E BUGGERRU «Una galleria che porta sviluppo» Vincenzo Tiana: «Questa nostra iniziativa è a sostegno del Geoparco» Gonnesa: Qs, corso Matteotti. BUGGERRU. Una delegazione di LegAmbiente in giro per i paesi minerari del Sudovest sardo ha visitato nella giornata di ieri Buggerru e Fluminimaggiore. Ad attenderli davanti al municipio il sindaco Gianni Algisi, che ha dato il benvenuto a nome dell'amministrazione locale. «Come LegAmbiente - ha dichiarato il presidente Vincenzo Tiana - abbiamo costruito una serie di iniziative a supporto del Parco Geomineario Sardo, per farne conoscere le bellezze». Nella zona la prima tappa del viaggio. L'itinerario di LegAmbiente è partito la scorsa settimana, da Montevecchio nel guspinese e si concluderà il 3 febbrario nel piazzale di Monteponi, con la partecipazione di Fabio Renzi della segreteria nazionale. «La tappa odierna ci ha permesso di incontrare i sindaci a Buggerru e a Su Zurfuru - ha proseguito l'ingegnere Vicenzo Tiana, presidente dell'associazione ambientalista - abbiamo incontrato i sindaci di Buggerru e di Fluminimaggiore, vogliamo collaborare alla promozione del parco, su due direttrici: risanamento ambientale del territorio e valorizzazione della cultura e dell'archeologia industriale». A Buggerru la delegazione ha visitato la galleria Henry. Accompagnati dai minatori che hanno restaurato la struttura, i partecipanti sono arrivati al piazzale sotto Pranu Sartu. Affascinati dalla bellezza dell'opera rimessa a nuovo con assoluta maestria, hanno potuto ammirare alcuni scorci di paesaggio da favola che si godono dalle uscite a mare che il percorso, un tempo solcato da un trenino, offre. «È importante far conoscere queste opere - ha commentato Ruggero Ruggeri, rappresentante della LegAmbiente di Guspini -, ci si rende conto di quanta fatica c'è stata e di come i nostri minatori hanno sofferto per guadagnarsi un tozzo di pane». Tra i visitatori c'era un partecipante d'eccezione, la signora Rosina Carta, che in passato ha lavorato proprio nella miniera di Buggerru come cernitrice, esperta in cultura mineraria locale, ha seguito il gruppo in tutto il percorso. I componenti di LegAmbiente, percorrendo la galleria, hanno in più di un'occasione potuto ammirare il lavoro di armatura della struttura effettuato da mani esperte seguendo con precisone tutti dettami dell'arte mineraria. «Auspichiamo lo stesso livello di professionalità per tutte le opere di risanamento che dovranno precedere la fase turistica nella nostra zona, anche se desta forti preoccupazioni il rilascio di metalli pesanti che si riversano nei Rio Irvi per poi finire a Piscinas. Il danno ambientale è notevole - hanno denunciato i rappresentanti dei circoli delle zone minerarie del Guspinese - incide certamente anche sulla fauna locale, ecco perché va fatto con assoluta serietà, anche con sistemi di captazione che consentano di demineralizzare l'acqua, tutti qusti lavori eseguiti da mani esperte con capacità minerarie». Hanno svolto la funzione di accompagnatori i minatori di Carbosulcis e di Igea "prestati" per eseguire i lavori di restauro e di messa in sicurezza dell'opera, assieme al perito minerario Carlo Plaisant e all'ingegnere Stefano Massole. Alcuni ragionamenti sono stati prontamente ripresi da Marino Muscas, minatore in commando da Carbosulci: «Queste strutture non sono cavità naturali - ha dichiarato - sono gallerie scavate dai minatori, solo i minatori sanno quali difficoltà esistono e come si opera, non possono certamente essere gestite da personale non qualificato, lavori come la galleria Henry devono consentire la continuità al lavoro dei minatori, che dovranno avere un ruolo rilevante all'interno del Parco Geominerario, è inutile che ci si adoperi per negarlo, tantissime persone farebbero bene a rilasciare dichiarazioni solo a titolo personale, quando parlano dei minatori della Carbosulcis». La delegazione ha visitato Cala Domestica e quindi, passando per Su Zurfuru, ha terminato la tappa ad Antas. |
sabato 27 gennaio 2001, S. Angela Merici IGLESIAS |
LA
POLEMICA L'assessore Pirastu replica alla Cgil: «Credo nel carbone» E.A. NURAXI FIGUS. Secca smentita da parte dell'assessore regionale all'industriale, Andrea Pirastu, alle notizie fatte circolare di rcente in ambienti sindacali del Sulcis Iglesiente sulla possibilità che il progetto carbone venga cancellato e chiuso in un cassetto. La replica è indirizzata soprattutto al segretario generale della Cgil, Sergio Usai, che aveva mosso dubbi, sull'impegno della Regione a sostenere l'iniziativa industriale. Inziativa, si sa, destinata a collegare estrazione del carbone, gassificazione e produzione di energia elettrica. «Prendo atto che il sindacalista Usai, con le sue dichiarazioni, è entrato in campagna elettorale - scrive l'assessore regionale all'Industria, Andrea Pirastu - dimenticandosi di avere un altro ruolo, quello di segretario territoriale della Cgil. Non ho mai ipotizzato di inserire i minatori della Carbosulcis nel Parco Geominerario della Sardegna e per quanto mi concerne di far fallire il progetto carbone. Le affermazioni del sindacalista - ha aggiunto l'assessore Pirastu - sono decisamente gratuite e possono essere smentite dalle precedenti iniziative ed azioni assunte da me all'interno del Comitato di Coordinamento del Piano energetico del Sulcis, nei vari ministeri e all'interno dell'esecutivo regionale. Mi auguro che in futuro il segretario della Cgil - conclude la nota firmata da Andrea Pirastu, nella sua veste di sindacalista, abbia la sensibilità, prima d'attribuirmi affermazioni mai fatte, di consultarmi almeno con una telefonata». Recentemente l'esponente della Cgil territoriale aveva affermato che l'assessore regionale all'Industria pensava di trasferire gli 827 minatori della Carbosulcis nei quadri del Parco geominerario della Sardegna. In questo modo, oltre ai 550 lavoratori socialmente utili già presenti in Igea, l'organico in dotazione del costituendo Parco si sarebbe triplicato di colpo. L'assessore Pirastu, sempre di recente, aveva anche richiamato all'ordine i vertici di Ati-Sulcis invitandoli ad entrare nella gestione della miniera. Ma in effetti l'ingresso dei privati sarebbe ancora ostacolato dall'aumento del costo dell'impianto Igcc deciso dalla Snam-Progetti. Dell'arrivo o meno dei privati a Nuraxi Figus si riparlerà comunque a fine marzo. Soltanto allora si saprà che fine dovrà fare il progetto carbone. |
sabato 27 gennaio 2001, S. Angela Merici IGLESIAS |
«Non
cadiamo nelle guerre tra poveri» «Ci battiamo anche per il gassificatore ma è demenziale dirottare i nostri fondi» IGLESIAS. «Siamo qui da 82 giorni per una lotta che ha obiettivi assai chiari, perciò respingono con sdegno questa ipotesi giudicandola demenziale e provocatoria». I lavoratori socalmente utili che occupano da 82 giorni il Pozzo Sella nella miniera di Monteponi, non ci stanno. L'ipotesi paventata l'altro ieri a Roma sull'eventuale dirottamento al progetto del gassificatore di parte dei fondi ottenuti con la loro lotta per l'avvio delle opere di preparazione del Parco Geominerario, appare decisamente provocatoria: destinata ad alimentare aspettative turistiche che non hanno consistenza e fondamento. I lavoratori socialmente utili impegnati nella preparazione del Parco Geominerario ribadiscono con determinazione che «i finanziamenti ottenuti con la lotta di Pozzo Sella (38 miliardi di fondi dello Stato a valere sulla legge 426/98 per le bonifiche - 207 miliardi per il disinquinamento e i ripristino ambientale di fondi comunitari inseriti nel completamento di programmazione del Por Sardegna, cui aggiungono altri 50 miliardi di fondi statali e comunitari per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, nonché la quota parte dei 41 miliardi stanziati dallo Stato con la convenzione per la stabilizzazione occupazionale di tutti i lavoratori Lsu della Sardegna) devono essere utilizzati prioritariamente per la loro stabilizzazione occupazionale». Sono così annientate come «inaccettabili le strumentalizzazioni di chi tenta in tutti i modi di far fallire il progetto di gassificazione in nome di uno sviluppo turistico ancora tutto da costruire come è avvenuto per la ex Sardamag di Sant'Antioco dove sono stati cancellati 120 posti di lavoro nell'industria senza crearne neanche uno nel turismo, generando solo sperpero di denaro pubblico con nuovi posti di potere parassitario nei consigli di amministrazione delle risuscitate società a capitale regionale, doppioni di società più qualificate già esistenti». I lavoratori che lottano a Monteponi non hanno dubbi: «Ci battiamo per l'istituzione del Parco Geominerario anche per il grande contributo che con esso può venire per lo sviluppo del settore turistico nel nostro territorio, ma siamo nettamente contrari alla cancellazione di importanti progetti strategici per il territorio come quello per la gassificazione del carbone Sulcis già finanziato per volontà dei governi di centrodestra (Berlusconi) e di centrosinistra (D'Alema)». |
sabato 20 gennaio 2001, SS. Fabiano e SebastianoIGLESIAS |
LE
LETTERE DEGLI SCOLARI «Presidente Floris, dacci oggi il nostro Parco Geominerario» Grande sostegno all'iniziativa del consigliere ds Giampiero Pinna e dei lavoratori che occupano da settantacinque giorni la galleria Villamarina a Monteponi Teresa Boi MONTEPONI. Visite nella galleria occupata, scambio d'impressioni con i protagonisti di questa vicenda. Poi, in classe le riflessioni, le impressioni su un'esperienza decisamente forte. Nasce un lavoro d'insieme che comprende anche le lettere. I ragazzi della 3ªD della scuola media statale Lamarmora-Canelles di Iglesias, scrivono ai lavoratori e a Giampiero Pinna che occupano ormai da settantacinque giorni la galleria Villamarina della miniera di Monteponi, ma indirizzano i loro pensieri anche al presidente della giunta regionale, Mario Floris, gli rivolgono un appello perchè sia anche lui in prima fila in questa battaglia che i ragazzi, nelle lettere che qui pubblichiamo, interpretano come possibilità molto importante per conquistare un futuro «che dev'essere di tutti». Al presidente della Regione autonoma della Sardegna Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze di 13 anni che frequentano la 3ª media. Abitiamo a Iglesias e nelle frazioni vicine, dove un tempo i nostri nonni lavoravano in miniera. Le stiamo inviando questa lettera per sollecitare da parte dei ragazzi della nostra età l'attuazione della legge sul Parco Geominerario. Questo progetto va bene ed è importante per tutti noi e per il nostro futuro. Il Parco Geomineraio riporterebbe la vita nei nostri territori. Gli allievi della 3ª D della scuola media Lamarmora-Canelles di Iglesias (seguono le firme) ****** Al presidente della Regione Signor presidente sono un alunno di terza media. Le scrivo affinchè lei lotti insieme a noi per la realizzazione del Parco. Il suo contributo è fondamentale, quindi le chiedo a nome di tutti i ragazzi di scendere in campo per regalarci un futuro dignitoso. Simone Virgilio ****** A Giampiero Pinna e a tutti i lavoratori che hanno preso parte all'occupazione per l'approvazione della legge sul Parco Geominerario, storico, ambientale della Sardegna. Sono passati oltre due mesi da quando il grande gesto è stato compiuto e io e la mia classe lo stiamo seguendo mentre si concretizza smepre di più. Lei si ricorderà sicuramente di noi, le abbiamo già scritto un'altra volta e abbiamo anche preso parte alla manifestazione del 16 novembre. Avete lottato contro l'indifferenza. Io penso che gli indifferenti non pensino a come potrebbe essere migliore il loro futuro ma soprattutto quello dei propri figli, che con il lavoro non saranno più costretti a emigrare e andarsene dalla propria terra. Penso che voi abbiate capito e vogliate cambiare questa brutta realtà. Faccio riferimento a questo perchè ho vissuto in prima persona questo problema: mia sorella e suo marito sono dovuti emigrare perchè qua non si trova lavoro e come loro anche molti miei amici. Cinzia Floris ******* Siamo due ragazzine di 13 anni e con la nostra classe abbiamo discusso del problema che riguarda il Parco Geominerario. Viviamo a San Benedetto, un villaggio minerario, i nostri nonni erano minatori come tutti gli abitanti. Ora questo paesino è morto. Secondo noi il Parco Geominerario esiste da tanto tempo ma nessuno ne ha saputo fare tesoro. Molte persone guardavano davanti e si chiedevano se c'era un tesoro da potere sfruttare, ma una sola persona, Giampiero Pinna, ha dimostrato che gli interessa anche del nostro futuro. Potrebbe essere utile come punto d'incontro per i turisti che ammirerebbero la nostra vita del passato. Mettendo in risalto quest'isola, che per la maggior parte delle cose non viene considerata. Il Parco è un grande patrimonio che con l'aiuto di tutti può valorizzare le nostre risorse. Roberta Carta Francesca Panzali ******* Ai lavoratori di Monteponi Salve, in classe, da quando Giampiero Pinna ha occupato la galleria di Monteponi, stiamo seguendo assiduamente lo svolgimento e i progressi dell'approvazione della legge sul Parco Geomineraio. Penso che voi, occupando la galleria insieme a Giampiero Pinna, state dimostrando di essere delle persone oneste e coraggiose. Vi voglio incoraggiare a continuare nel vostro nobile gesto. P.S. ****** È trascorso molto tempo dall'ultima lettera che la nostra classe vi ha scritto. Noi vi seguiamo giorno per giorno. Sono una ragazza di 13 anni e questa volta non scrivo solo per Giampeiro e per quelli che occupano con lui ma per gli adulti. All'inizio di questa lotta gli adulti sono preoccupati, invece adesso nessuno si interessa, anzi si sono ritirati. Vorrei dire che non è giusto che gli altri si ritirino adesso che il sogno del patrimonio archeologico si sta avverando. |
martedì 16 gennaio 2001, S. Marcello24 ORE |
Università
e ambientalisti esclusi dal parco geominerario Nell'elaborare lo statuto i sindaci interessati si sono dovuti attenere alla legge istitutiva Luciano Onnis GUSPINI. Nello statuto del Parco Geominerario della Sardegna non potranno figurare le Università di Cagliari e di Sassari (che però potrebbero rientrare con una delega del ministero dell'Università), l'Associazione mineraria sarda, i gruppi ambientalisti WWF, Italia Nostra e Legambiente e l'Associazione per il Parco Geominerario. Nell'elaborazione dello statuto da parte del comitato ristretto dei sindaci dei Comuni minerari sardi è stato tenuto conto della legge istitutiva del Parco varata con la recente Finanziaria, che non prevede appunto il coinvolgimento diretto dei soggetti «tagliati» nel consorzio del Parco. Le esclusioni di Università e associazioni è stata ufficializzata con la trasmissione della bozza di statuto ai sindaci dei Comuni del Geominerario, ai presidenti delle quattro province isolane e all'assessore regionale all'Ambiente Emilio Pani. Il documento statutario scaturisce dagli incontri-fiume che il comitato ha tenuto il 10 e l'11 scorsi nel municipio di Iglesias, preceduti dall'assise di Piscinas, ad Arbus, dove la bozza era stata presentata per la prima volta ai sindaci intervenuti. Negli incontri di Iglesias il testo è stato poi in alcune parti modificato e integrato e adesso verrà sottoposto alla valutazione dei Comuni e delle quattro Province. Dopo di che, se eventualmente ci sarà da aggiungere e correggere ancora qualcosa tenendo conto dei contenuti della prossima intesa Stato-Regione, la bozza passerà alla definitiva stesura per l'approvazione finale. Sulla dovuta rinuncia nello statuto alle Università e alle associazioni minerarie e ambientaliste, il coordinatore Agus ha chiarito che «la commissione ha ritenuto in ogni modo, per tutta una serie di valenze e di notevole importanza, di inserire a pieno titolo le Università e le associazioni nel comitato tecnico-scientifico e di mantenere invece le Province per il loro ruolo e le competenze specifiche». Punto fermo del documento statutario è rimasto il 51 per cento ai Comuni delle quote di partecipazione al consorzio del Parco, «in quanto soggetti titolari dello sviluppo economico e civile delle comunità locali, nello spirito del massimo decentramento possibile e della sissidiarietà fra gli enti coinvolti». |
domenica 14 gennaio 2001, S. FeliceSULCIS |
La
visita del presidente della Provincia Balletto e
dell'assessore Pinto nel pozzo Sella occupato «Fronte unito per il Geoparco» Via libera anche dagli altri enti intermedi dell'isola Erminio Ariu MONTEPONI. Fronte unico da parte delle istituzioni a favore del Parco Geominerario della Sardegna. Dopo l'assenso, quasi unanime dei Comuni minerari, ora c'è anche la piena disponibilità della Provincia di Cagliari, che dopo i primi tentennamenti, è scesa in campo proponendosi come ente di riferimento sulle problematiche di messa in sicurezza, ripristino ambientale dei cantieri minerari dismessi e di gestione del Geoparco. La richiesta del consiglio provinciale è stata ribadita ieri nel pozzo Sella. La conferma è stata data in forma ufficiale dal presidente della giunta provinciale Sandro Balletto nel corso di una visita ai lavoratori Lsu che da circa 70 giorni presidiano la galleria Villamarina con il consigliere regionale Giampiero Pinna. L'incontro con i lavoratori, nonostante le perplessità iniziali, si è svolto in un clima di reciproca cordialità anche se non sono mancati reciproci rimproveri. Sandro Balletto, ha subito rimarcato l'esclusione della Provincia dai lavori di stesura della bozza dello statuto per la gestione del parco. «La Provincia di Cagliari rivendica con forza un ruolo di primo piano nel consorzio di gestione del Parco - ha detto - di concerto con i Comuni interessati e soprattutto con le popolazioni minerarie. Il consiglio provinciale, nella seduta di giovedì scorso, ha votato all'unanimità un ordine del giorno da me presentato, e fatto proprio da tutti i gruppi politici, che ribadisce le esternazioni comparse sulla stampa nei giorni scorsi: la Provincia, con le competenze che le vengono assegnate dal testo unico sugli enti locali, non può essere esclusa da questo importante strumento di sviluppo delle aree minerarie dismesse, proprio perchè il parco ha le stesse finalità che la legge assegna alle provincie in materia di ambiente, difesa del suolo, delle acque e della fauna». La presenza a Monteponi del presidente Balletto e dell'assessore ai Lavori pubblici Maria Gabriella Pinto, è stata apprezzata dai lavoratori che chiedevano da tempo il coinvolgimento di tutte le istituzioni. «Siamo convinti che con il dialogo - ha precisato Emanuele Atzei (Lasu) - si possono superare certe polemiche e difficoltà. Importante è discutere ed evitare di dare etichettature all'iniziative». Il presidente Balletto ha anche annunciato di aver avuto mandato dai presidenti delle giunte provinciali di Nuoro, Sassari e Oristano a sostenere qualsiasi iniziativa a favore del Geoparco. «Siamo qui per questo - hanno rimarcato Balletto e la Pinto - perchè non possiamo permetterci di perdere quest'importante occasione di sviluppo». I lavoratori Lsu non hanno mancato di evidenziare che va eliminato lo stato di precarietà di quanti stanno lavorando in Igea e nei lavori socialmente utili. «In questo momento parlo da uomo e non da politico e presidente della giunta provinciale - ha concluso Sandro Balletto -. Vogliamo accelerare i tempi proprio per dare risposte a chi, come voi, sta lottando per un diritto sacrosanto come il lavoro». Soddisfazione anche negli ambienti sindacali sull'esito dell'incontro. «Occorre ora accelerare le conclusione - ha aggiunto Sergio Usai - perchè il ministro possa varare il decreto entro il 28 febbraio». |
sabato 13 gennaio 2001, S. IlarioCAGLIARI |
MONTEVECCHIO Oggi Legambiente per il Geominerario l.on. MONTEVECCHIO. Manifestazione di Legambiente in favore del Parco Geominerario questa mattina alle 10.30 nel piazzale della direzione mineraria. Dopo la solidarietà ai lavoratori socialmente utili del Parco, Legambiente sta allestendo una mostra itinerante per pubblicizzare i beni culturali e architettonici delle aree del Parco. |
sabato 13 gennaio 2001, S. IlarioCAGLIARI |
Guspini.
Agus scrive all'assessore Emilio Pani Il sindaco alla Regione: «Lavoriamo insieme per il parco geominerario» L.On. GUSPINI. Il rendiconto dell'incontro di giovedì, a Iglesias, del comitato ristretto dei sindaci dei Comuni minerari per il varo della bozza di statuto del costituendo Parco Geominerario, è stato presentato all'asesssore regionale all'Ambiente Emilio Pani dal coordinatore, il sindaco di Guspini Tarcisio Agus. Un atto, quello di Agus, che, non essendo dovuto, evidenzia il clima di grande collaborazione che i Comuni del Parco intendono mantenere con le massime istituzioni isolane, fra cui le quattro amministrazioni provinciali. Nei lavori del Comitato dei sindaci - come scrive il coordinatore all'assessore Pani - grande attenzione è stata prestata al problema delle quote dei singoli Enti all'interno del consorzio del Parco. «Nel ribadire la volontà di mantenere in ogni modo per i Comuni la maggioranza del 51 per cento delle quote del consorzio - chiarisce Agus all'assessore - abbiamo ritenuto opportuno inserire, pur non prevista dalla legge istitutiva, la partecipazione attiva delle quattro amministrazioni provinciali isolane». Ai lavori del comitato ristretto hanno preso parte con Tarcisio Agus il sindaci di Iglesias Paolo Collu, di Carbonia Antonagelo Casula, di Pau Gianfranco Marras, di Villasalto Silvestro Frau, i vice sindaci di Arbus Franco Atzori e di Iglesias Sergio Matzuzzi e due assessori del comune di Gadoni. |
sabato 13 gennaio 2001, S. IlarioSULCIS |
AMBIENTE Patto sociale per il parco Gli Lsu: «Il primo esempio di decentramento» g.f.b. IGLESIAS. Il Parco Geominerario e Ambientale, con la sua capacità di coinvolgere tutti i livelli istituzionali dallo Stato fino ai Sindaci, può essere il primo, vero esempio pratico di sussidiarietà e decentramento. Ne sono convinti gli Lsu del comitato di lotta che da oltre due mesi occupa il pozzo Sella di Monteponi, manda fax ed e-mail, organizza riunioni e concerti e trasmissioni tv, con lo scopo di mantenere alto l'interesse nei confronti del costituendo Parco. «E' una battaglia partita da un singolo, che lungo strada ha convinto tutti del fatto che questa per il parco non ha né etichette politiche di parte, né reconditi scopi di promozione personale o elettorale - dice Emanuele Atzeni, uno dei portavoce degli Lsu - è una battaglia di tutti per la realizzazione di un progetto che per la prima volta non è fatto contro qualcuno o qualcosa, ma a favore di tutti gli enti coinvolti, dal governo alla regione, dalle province ai comuni, che possono sperimentare nella pratica il messaggio strategico lanciato nel discorso di fine anno dal presidente della giunta regionale Mario Floris: un patto sociale fondato su progetti ed obbiettivi unitariamente condivisi senza personalismo ed etichette politiche di apparteneneza». La legge istitutiva del parco ha passato il vaglio del parlamento, ha incassato l'impegno del governo alla realizzazione concreta entro tempi certi, gli asssessori regionali Pani ed Onida hanno a loro volta dichiarato la volontà di fare bene e in fretta, i sindaci dei comuni minerari hanno approvato avant'ieri la bozza definitiva di statuto del consorzio che gestirà il parco, mentre sempre avant'ieri è giunta la dichiarazione di interesse da parte della Provincia di Cagliari, che ha espresso la volontà di adesione attraverso un ordine del giorno del Consiglio, cui è seguito l'invito al presidente Balletto per una visita a Monteponi. La lunga occupazione sembra dare buoni frutti, dopo aver superato perplessità e diffidenze: «La nostra soddisfazione è nell'essere riusciti a convincere tutti dell'importanza di un progetto valido e condiviso, il cui governo partirà dal basso - aggiunge Mario Baraglia - un tentativo serio di realizzare un vero federalismo municipale». Sono i motivi con i quali gli Lsu del Geoparco auspicano l'ingresso delle province all'interno degli organi di gestione. Un giudizio positivo sull'istituzione del Parco viene anche dal responsabile regionale del Wwf Emanuele Concas, nel quale vede "una importante opportunità di sviluppo in aree deboli", ma auspica anche che venga data, nelle attività del Parco, la priorità al risanamento ambientale, visto che ogni evento atmosferico sposta dalle innumerevoli discariche che costellano il territorio dell'isola, grandi quantità di metalli pesanti ed altri inquinanti, che vanno a distribuirsi nell'ambiente circostante. Una preoccupazione degli ambientalisti va anche alla pratica di chiudere l'imbocco delle miniere, con grave danno per alcune specie protette, come i pipistrelli ed i geotritoni. |
giovedì 11 gennaio 2001, Battesimo di GesIGLESIAS |
Strada
spianata per i sindaci Positivo l'incontro per mettere a punto lo statuto Erminio Ariu IGLESIAS. Giornata di intenso lavoro dei sindaci del parco Geominerario della Sardegna che, ieri mattina, si sono riuniti ad Iglesias per un ritocco alla bozza del consorzio che dovrà regolare la vita, la gestione e i rapporti tra le otto zone minerarie dell'isola comprese nel progetto. La seduta è stata aggiornata al pomeriggio di oggi anche per precedenti impegni da parte di quasi tutti i convenuti. Una prima bozza di statuto era già stata fatta circolare qualche settimana fa a Piscinas ma in quell'occasione alcuni sindaci avevano ravvisato la necessità di avere una versione riveduta e corretta del primo documento anonimo. Ieri non ci sono stati risultati definitivi ma al termine dell'intera giornata i sette sindaci, Arbus, Carbonia, Fluminimaggiore, Iglesias, Laconi, Guspini, Villasalto, si sono dichiarati soddisfatti dei risultati conseguiti. «Un certo numero di sindaci - ha spiegato il primo cittadino di Iglesias Paolo Collu (foto a sinistra) - non poteva mettere a disposizione tempo pomeridiano perchè impegnato in consiglio comunale, in riunioni di giunta o alla Regione. Si può dire comunque, senza entrare nei particolari, che il lavoro svolto è stato decisamente proficuo. Molte delle difficoltà riscontrate precedentemente sono state superate, sono stati apportati importanti correttivi al documanto originario ma tutto si è svolto nella massima collaborazione». In pratica quindi la "costituente" del Geoparco ha lavorato sodo e proficuamente. Sotto il palazzo municipale, ad attendere l'esito del vertice della delegazione sindacale, dalle prime ore del mattino, c'erano oltre 200 tute verdi che spingono per disporre, in temi brevi la carta istitutiva del parco. Il momento più difficile è rappresentato dall'articolo 17, che regola la nomina del direttore del Parco e altre figure rappresentative. «Domani (oggi per chi legge, ndr) - ha spiegato Tarcisio Agus (foto a destra), coordinatore dell'associazione parco - si definirà se dovranno essere nominati rappresentanti tecnici o rappresentanti delle aree interessate. Anche questo dubbio sarà sciolto senza traumi. C'è anche la necessità di valorizzare le competenze dell'Università, rimaste fuori, ma è possibile inserirle attraverso il comitato tecnico-scientifico». Entro la prossima settimana una bozza dello statuto sarà consegnata al ministro perchè l'importante documento dovrà far parte dell'accordo Stato-Regione. Entro lunedì una copia dello statuto sarà inviato ai Comuni interessati e per la prossima settimana è prevista una seduta congiunta, a Cagliari, di tutti i consigli comunali per una visitazione complessiva del documento. «Quello che preme mettere in evidenza - hanno confermato Paolo Collu e Tarcisio Agus - e che gli aspetti più controversi sono stati superati senza eccessive difficoltà». Il parco insomma, nato tra mille difficoltà e diffidenze, il Parco Geominerario storico, ambientale e culturale della Sardegna sta nascendo finalmente all'insegna della concordia. |
giovedì 11 gennaio 2001, Battesimo di GesIGLESIAS |
Parla
il segretario territoriale della Uil Mario Crò «La bonifica va fatta, non servono contrasti» e.a. IGLESIAS. Parco Geominerario e Igea possono convivere? «Si, perchè gli interventi di ripristino ambientale, di messa in sicurezza e di bonifica dei cantieri minerari dismessi - esordisce Mario Crò (nella foto) della Uil del Sulcis Iglesiente - impongono tempi molto lunghi. Nessuno si faccia illusione che il Parco Geominerario della Sardegna possa decollare senza aver ottemperato alle esigenze di una qualsiasi iniziativa imprenditoriale. Si badi bene che si sta parlando di garanzie professionali e di progetti perchè questa volta ci sono le risorse finanziarie per rimediare ai guasti millenari delle società minerarie». I dubbi, le perplessità e i tentativi di boicottare la nascita del Geoparco da parte di gruppi politici trovano proseliti in chi propone lo scoglimento della società Igea. «Sarebbe un errore - insiste Mario Crò- perchè prima di valorizzare a scopi turistici Masua, Nebida, Buggerru, Ingurtosu, S. Giovanni Miniera, Villasalto devono essere cancellati i motivi che hanno tenuto lontano i turisti da queste zone. Che il soggetto attuatore degli interventi di bonifica, messa in sicurezza e ripristino ambientale ma anche di restauro sia Igea o un altro poco importa. Una cosa però è certa: questi lavori devono essere fatti. Lo stesso ministro dell'Ambiente Willer Bordon, ha riconosciuto, con un primo finanziamento di 38 miliardi, l'esigenza di cambiare il volto alle zone martoriate delle attività estrattive. Nel recente incontro con l'assessore regionale all'ambiente, Emilio Pani, il responsabile politico del dicastero all'ambiente ha già annunciato che al Sulcis Iglesiente dovranno essere riconosciuti oltre 1000 miliardi per rimettere le cose a posto». In effetti l'ente gestore del parco avrà anche il compito, oltre della riuscita dell'iniziativa, anche della messa in sicurezza. «Ebbene c'è posto per tutti - assicura l'esponente della Uil territoriale - perchè si dovrà lavorare a lungo e bene. Chi tenta di boicottare l'iniziativa crede di poter esercitare vendette contro chi sta lottando per il parco o è intimidito per eventuali successi elettorali. La verità invece è una sola: si sta di andar contro ad un'opportunità che si è presentata alle otto aree minerarie interessate. Ad onor del vero, sulle cose nuove, spesso si accompagnano diffidenze ed espressioni di ignoranza. «In verità chi ha avuto l'accortezza di ascoltare - ha concluso Crò- si è schierato a favore del Geoparco e le conferme non mancano. Bisogna anche dire che non tutti i lavoratori LSU potranno trovare occupazione all'interno del parco ma è possibile come è stato sperimentato in altri comuni (S.Antioco) che con un corso di formazione professionale si possa disporre di altre figure professionali in grado di rispondere alle nuove esigenze del mercato». |
giovedì 11 gennaio 2001, Battesimo di GesIGLESIAS |
GLI
ACCORDI SINDACALI «L'Igea deve sopravvivere con i presidi minerari concordati» Francesco Carta Segretario generale Filcea-Cgil Il dibattito odierno sull'attività mineraria e le pressioni psicologiche effettuate da più parti e con svariate tecniche sul personale Igea mi costringono, in un momento poco felice per questo territorio, a fissare, con queste brevi riflessioni, alcune questioni irrinunciabili per la Filcea Cgil e per gli iscritti del settore minerario, ma, senza presunzione penso, valide per tutti i lavoratori al di là dell'iscrizione al sindacato. Il tenore dei ragionamenti mi porta indietro agli inizi degli anni Novanta e mi fa ritornare in mente la sofferenza di quei lavoratori da più parti additati come il «freno dello sviluppo del territorio», loro responsabili solamente di essere minatori o impiegati che lavoravano in un settore che oggi ricorda solamente luminari ingegneri o ville che accoglievano mogli e parenti nei periodi estivi. Questo per dire che, se in quella fase alcuni, presi da una incomprensibile fretta, acconsentirono la dipartita dell'allora ente di stato Sim-Eni, in virtù di una reindustrializzazione mai attuata, oggi non è più possibile fare passi folli con salti nel buio per cose ipotizzate e di non facile realizzazione, seppure auspicabili ed apprezzabili, così come non è possibile, con la stessa solerzia regalare pezzi del patrimonio: ville, macchine o laverie. Igea è un'azienda che è nata dall'unificazione di due realtà industriali portate al declino da una politica industriale dissennata che negli anni precedenti al 1990 privilegiò i grandi investimenti e le mega strutture che poi hanno succhiato migliaia di miliardi allo Stato garantendo al territorio solamente i salari e qualche appalto, oggi pur con grandi difficoltà, con tutte le incertezze del panorama politico regionale e con l'assenza di programmazione industriale dell'attuale giunta regionale, che ha affidato tutto il settore ad un ente minerario in perenne commissariamento ed attualmente in liquidazione, si è ritagliata un pezzo di occupazione che potrà garantire lavoro a quei minatori e impiegati che dovranno restare in forza sino alla data di accompagnamento alla pensione. Tutto il resto delle ipotesi, smembramenti, ricostituzioni, in virtù di cose che esulano gli accordi di fermata delle produzioni del 1997 e 1999 sono solo fantasie, utili solo ai dibattiti e ai salotti bene. Io credo sia utile ricordare che gli accordi vanno rispettati, vanno attuati nelle parti ancora evase, va realizzata quella parte auspicata di continuità prevista con la realizzazione dei presidi minerari, elemento fondamentale che convinse i minatori a fermare le produzioni anche in quei cantieri che non erano soggetti ad allagamento. In ultimo mi preme ricordare, pur con un pizzico di rammarico, che le lotte degli anni Novanta, contro la politica dei due tempi, che oggi ha fatto intervenire l'assessore all'Industria per risanare la beffa del fallimento di alcune iniziative buone solo sulla carta, furono spinte sino all'estremo per garantire al territorio martoriato dalla disoccupazione, quelle risposte che tutti volevano, un lavoro dignitoso per i giovani, per i disoccupati e per tutti coloro che versavano in uno stato precario perché espulsi da precedenti cicli produttivi. Tutto questo è ancora valido ed è ancora l'obiettivo dei minatori e di questa categoria. Dividere, creare malcontenti o addirittura fare illazioni non è nella storia dei minatori. |
giovedì 11 gennaio 2001, Battesimo di GesIGLESIAS |
IL
COORDINAMENTO LSU «Il Parco sarà d'aiuto anche all'azienda e ai lavoratori» MONTEPONI. «È importante ch la battaglia avviata due mesi fa dai lavoratori spocialemnte utili e sostenuta dalla Cgil e dalla Uil e da una vastissima solidarietà popolare, possa superare tutte le diffidenze e diventare una lotta di tutti i lavoratori». Nel dibattito sindacale interviene anche il Coordinamento dei lavoratori Lsu del Parco Geominerario. Il ruolo della società Igea, le posizioni distaccate della Cisl sia nella segreteria della Flerica e sia con i propri rappresentanti nell'organismo sindacale interno della stessa società, hanno suggerito al Coordinamento di mettere in campo alcuni chiarimenti. «Sconcerta sentire che dopo 67 giorni di occupazione ci sia chi mette in contrasto la nostra lotta con gli interessi dei lavoratori Igea: anzi può costituire un vantaggio anche per le prospettive della stessa società». In particolare, spiegano al Coordinamento Lsu, «per quanto riguarda il ripristino ambientale la competenza per l'esecuzione degli interventi operativi, senza escludere il necessarrio apporto di privati, dovrà restare di competenza dell'Igea. Infatti i finanziamenti pubblici che dovrà acquisire il Consorzio per il Parco (207 miliardi di Fondi europei inseriti nel Complemento di Programmazione del Por Sardegna approvato dal Consiglio regionale il 6 dicembre 2000, 38 miliardi stanziati dalla Legge 426 /98 e confermati dal ministro dell'Ambiente Bordon e gli altri che ancora potranno essere acquisiti) rappresenteranno il volano finanziario che consentirà l'avio del massiccio e concreto recupero ambientale delle aree del Parco, per la cui realizzazione non basteranno probabilmente neppure le prestazioni dei 250 dipendenti Igea e dei 420 lavoratori Lsu del Parco Geominerario. Questa previsione, confermata nei giorni scorsi anche dal vice sindaco di Iglesias che ben conosce i problemi dell'Igea e quelli del risanamento ambientale, non può lasciare più spazi alle speculazioni strumentali, nè dubbi sulla possibilità di utilizzare proficuamente le professionalità presenti nell'Igea e negli Lsu». Lo scenario viene dunque osservato con ottimismo, sopratutto dopo i passi registrati in questi ultimi giorni in sede istituzionale. «Con questi presupposti - spiega il Coordinamento Lsu - noi siamo certi che, assieme alle nostre rivendicazioni stiamo difendendo concretamente anche i dipendenti dell'Igea che altri dovrebbero rappresentare e tutelare. Questa convinzione si basa sugli atti concreti del governo e della Regione come anche riconosciuto dai diversi livelli di responsabilità territoriale e regionale della Cisl che, pur avendo espresso riserve sulla forma di lotta in atto, non hanno mai messo in discussione gli obiettivi della stessa lotta che può dare prospettive anche ai minatori Igea, evitando di offendere i 16 lavoratori ex calzaturieri del Parco geominerario che hanno già subito pesanti umiliazioni nella loro vita lavorativa». Non viene tuttavia nascosta qualche perplessità. «La nostra preoccupazione è che Igea diventi una società efficente e che il suo gruppo dirigente sia capace di elaborare un concreto piano industriale anzichè limitarsi a piangere sulle spalle di mamma Regione che ha già provveduto recentemente a stanziare ulteriori 38 miliardi per finanziare la messa in sicurezza dei cantieri minerari dismessi. Se il grupo dirigente di Igea sarà capace di fare questo, la assunzione a tempo determinato dei lavoratori socialmente utili del Geoparco non farà diventare la stessa società un "carrozzone", almeno non più di quanto lo sia attualmente ma potrà aprire nuove prospettive all'azienda che potrebbe così estendere i suoi interventi su tutte le aree minerarie dismesse della Sardegna e ampliare le sue competenze verso tutti i settori di intervento del Consorzio del Parco che vanno dalla bonifica e il recupero ambientale, alla realizzazione e gestione delle strutture museali, al recupero e valorizzazione dei Beni culturali (strutture di archeologia industriale, archivi, documentazione, siti archeologici), che rappresentano i principali obiettivi del Parco Geominerario della Sardegna. Siamo del parere, in sostanza, che la società Igea debba diventare il braccio operativo del Consorzio del Parco creando le condizioni perchè la stessa società possa uscire dalla morte certa alla quale è stata condannata con i suoi dipendenti dalla legge regionale 33 /98». |
domenica 7 gennaio 2001, S. Raimondo da Penafort |
SULCIS |
Sit-in
dei lavoratori in attesa del vertice Domani Pani sarà a Roma da Bordon A Monteponi un concerto polifonico Erminio Ariu IGLESIAS. Incroceranno le braccia, domani mattina, tutti i lavoratori Lsu del Parco Geominerario della Sardegna, in occasione del vertice romano che vedrà impegnati l'assessore regionale all'ambiente Emilio Pani e il ministro Willer Bordon. I lavoratori, secondo i rappresentanti di Cgil e Uil dovranno convergere a Monteponi dove si attenderà l'esito dell'incontro. L'assessore Pani manifestato la richiesta di separare le problematiche del parco dell'Asinara dal Geoparco, per differenziare le questioni. Tuttavia summit romano di lunedì si cercherà di superare le difficoltà del Parco marino e di dare un'accelerata al Parco Geominerario. Fino a qualche settimana fa da questo incontro veniva considerato determinante per il recupero delle aree dismesse a fini culturali, artigianali e turistiche ma le dichiarazioni del ministro Bordon alla Nuova hanno rassicurato tutti. «C'è anche un altro aspetto positivo - ha aggiunto Sergio Usai della Cgil del Sulcis Iglesiente - e riguarda la convinzione dell'assessore regionale all'Ambiente di arrivare, in tempi brevi, all'accordo Stato-Regione». Si è in procinto della tanto attesa svolta nonostante i tentativi di rallentamento, frenate e sterzate che giungono anche dalla Regione sarda. «Non è contro il ministro il sit in che i lavoratori Lsu faranno domani - ha tenuto a precisare Giorgio Piras della Uil territoriale - ma per far conoscere, a quanti in Regione remano contro, che i 550 operai sono pronti a rispondere con decisione a chi vuole affossare una legge dello Stato. «Ci sono due momenti diversi da rispettare - aveva detto recentemente l'assessore all'Ambiente Emilio Pani, nel corso di una visita a Monteponi -. La prima operazione spetta alla Regione che dovrà stabilizzare per almeno 5 anni i lavoratori Lsu. Non è ammissibile che dopo soli 18 mesi si debba intervenire nuovamente; il resto è di competenza del binomio Stato-Regione che devono trovare l'intesa sulla realizzazione del Geoparco. Per quanto mi riguarda ho le idee chiare». I risultati del vertice romano potrebbero dare un senso positivo anche all'iter dello statuto del Consorzio del Parco che dovrà essere approvato dai Comuni. Il sindaco di Iglesias Paolo Collu, saluta con favore l Geoparco ma a patto che si configuri come interesse storico, culturale e scientifico. Vale a dire, senza toccare il patrimonio immobiliare. Dopo la serata musicale di ieri, nell'area di Monteponi proseguono le iniziative in favore del progetto: oggi alle 17.00 è in programma un concerto del Coro polifonico della parrocchia di San Pio X. |
domenica 7 gennaio 2001, S. Raimondo da Penafort |
POLITICA REGIONALE |
I
Democratici alla giunta: «Servono scelte coraggiose» CAGLIARI. Un giudizio fortemente negativo sull'operato della giunta regionale, in ordine alle politiche attive del lavoro a favore dei disoccupati impegnati nei lavori socialmente utili, è stato espresso dal coordinamento regionale dei Democratici. Secondo questi ultimi, infatti, la maggioranza di Centrodestra ha effettuato una scelta miope. «Una scelta che mette in evidenza la volontà di disconoscimento e di rifiuto degli oneri e delle incombenze da sempre di competenza delle forze politiche di governo». «Mentre si rende indispensabile la rivisitazione dei principi ispiratori di tali decisioni, peraltro chiaramente condannate nell'opinione dei più sensibili a recepire le istanze popolari - è detto in un documento - va ribadito che è precipuo interesse di tutti i sardi che agli obiettivi di sviluppo di cui si sono fatti portatori con le loro richieste i lavoratori socialmente utili sia riconosciuto un ruolo centrale nel quadro della programmazione regionale. In questo ambito può trovare naturale collocazione la necessità di interventi finalizzati alla valorizzazione ambientale ed economica dei siti minerari della Sardegna, anche attraverso l'attuazione del Parco Geominerario». Una prospettiva - secondo i Democratici - non solo di sicuro interesse naturalistico e storico-culturale ma soprattutto capace di rendere suscettibile di valorizzazione una risposta dalla quale può arrivare un non trascurabile contributo allo sviluppo economico e occupazionale dei territori interessati. Il coordinamento chiede, quindi, al governo regionale scelte coraggiose e coerenti volte a favorire l'emersione di tutte le potenzialità connaturate a un percorso occupativo ancorchè temporaneo e precario. Un tale processo può introdurre nel mercato del lavoro elementi di innovazione e modernizzazione che possono, a loro volta, favorire l'avvio di un ciclo virtuoso che può generare nuove opportunità di lavoro. «Su questo terreno, i Democratici, perseguendo nella loro iniziativa, non abbasseranno - conclude la nota - il livello della vigilanza affinchè non venga meno l'impegno del governo nazionale a svolgere il ruolo che gli è proprio sia sul versante della promozione e dello stimolo di nuove azioni occupative sia su quello dell'utilizzo di tutte le possibili risorse». |