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mercoledì 31 gennaio 2001, S. Giovanni Bosco IGLESIAS
«Fermate lo scontro politico»
Dai lavoratori Carbosulcis un appello per il lavoro
«Il progetto carbone non può essere spinto verso il fallimento»

Erminio Ariu

NURAXI FIGUS. Un invito accorato è stato lanciato dai delegati della Rappresentanza Sindacale Unitaria della Carbosulcis alle forze politiche nazionali e regionali perchè in periodo preelettorale siano accantonati gli interessi dei partiti a scapito di quelle che hanno valenza collettiva.
«Per una volta - si legge in un comunicato stampa della Rsu-Carbosulcis - si eviti di far diventare i lavoratori, le altre categorie produttive e i disoccupati ostaggio di promesse elettorali, fatte pealtro da chi ha il solo scopo personale di "arrivare"»
Attenzione e prospettive, chiedono i lavoratori, «mirate allo sviluppo, per porre fine all'emigrazione costante che sta impoverendo il tessuto sociale. Sono diversi i soggetti che auspicano il fallimento del progetto carbone - sostengono i minatori di Nuraxi Figus entrando nell'ambito della sfera di loro competenza - proprio in un momento di sofferenza». I minatori continuano a credere nella validità del progetto IGCC e sono convinti che la realizzazione del progetto passi esclusiamente attraverso la privatizzazione della miniera di carbone. «E nessuno pensi di deviare il percorso già tracciato - aggiunge la nota sindacale - perchè i minatori non sono disponibili a immollarsi sull'altare di carriere politiche di nessuno. Dichiariamo di essere per lo sviluppo del territorio ed un tassello importante di questo tipo di progresso è fondato sullo sviluppo tecnologico ma anche sul recupero del patrimonio immobiliare delle società minerarie».
Dopo quasi 90 giorni di occupazione di Pozzo Sella da parte di Giampiero Pinna e dei lavoratori Lsu di Igea, i minatori di Nuraxi Figus respingono i tentativi di strumentalizzare la lotta dei lavoratori. «Siamo anche convinti che le risorse statali per l'affermazione del Geoparco devono essere utilizzate correttamente. Tali stanziamenti devono essere prioritariamente destinati alla stabilizzazione dei lavoratori Lsu, alla bonifica del territorio e alla riabilitazione ambientale oltre che alla valorizzazione dei beni culturali».
Tutte queste iniziative, a parere dei delegati sindacali della Carbosulcis, devono affermarsi senza ostacoli partitici perchè il Sulcis Iglesiente non è più in grado di sopportare intralci di alcun genere. «L'istituzione del Parco può rappresentare un'occasione strategica per la riconversione economica e sociale delle aree minerarie dismesse - conclude il documento sindacale -. Per questo intendiamo che il Geoparco e l'impianto IGCC devono diventare una battaglia del territorio e di tutte le foze politiche».
mercoledì 31 gennaio 2001, S. Giovanni Bosco IGLESIAS
Gonnesa. L'opposizione abbandona l'aula
Statuto del Geoparco,
rinvio tra le polemiche

ea

GONNESA. Scontro in consiglio comunale tra maggioranza e opposizione con abbandono dell'aula da parte dei consiglieri di minoranza che, a loro parere, avrebbero fatto mancare il numero legale mettendo a nudo, nella coalizione guidata dal sindaco Pier Giuseppe Mandis (nella foto), le frequanti assenze di alcuni eletti nella lista di centro-sinistra. Oggi la Confereza dei servizi sul Geoparco convocata dall'assessore Pani.
Nonostante il numero ristretto dei presenti, il sindaco ha deciso di andare avanti nei lavori assembleari per approvare il programma socio-assistenziale 2001, per espimere il parere sul campo eolico di Monte San Giovanni e per la discussione della bozza dello statuto del Parco Geominerario della Sardegna. La maggioranza, ridotta nel numero, ha deciso di continuare i lavori con sette consiglieri e quindi sulle delibere adottate pende il ricorso dell'opposizione. «Non siamo più disponibili a sostenere questo manipolo di persone - hanno detto Erminio Melis, Roberto Ecca , Pietro Allori, Angelo Gaviano e Eligio Sanna - che continuano a fare scommesse dopo avere cagionato danni gravissimi al paese. Sicuramente anche questa sera (ieri per chi legge, ndr) garantiranno cose eccelse sul sociale, garantiranno nuovi posti di lavoro ai disoccuati locali negli alberghi di Sa Masa. Nessuno li crede più». Di diverso avviso l'interpretazione del regolamanto comunale da parte del sindaco che è convinto della validità della seduta anche con la presenza di sette consiglieri. Indubbiamente l'argomento principe della seduta era la discussione sulla bozza del Geoparco che interessa in gran parte anche Gonnesa. Tre i presenti nei banchi del pubblico una ventina Lsu dell'Igea che certamente non hanno gradito l'imprevisto intermezzo. Sul Geoparco tutti d'accordo ma per l'approvazione si dovrà riconvocare il consiglio dopo il vertice che si terrà oggi alle 10 a Cagliari nel salone della Compagnia portuale tra i sindaci dei centri interessati.

 

Home Page30 gennaio 2001IGLESIAS
Il Parco minerario conquista i sindaci di Massa e Carrara

Il Parco Geominerario attraversa il mare e conquista gli amministratori di Massa e Carrara. Il progetto Geoparco è stato illustrato nei giorni scorsi a Massa Marittima, in occasione di un convegno sui villaggi minerari abbandonati. «L’articolo approvato con la Finanziaria per l’istituzione del Geoparco -spiega Tarcisio Agus, sindaco di Guspini e presidente dell’associazione dei Comuni minerari - porterà benefici anche ai Comuni di quella zona che vorranno realizzare un parco simile al nostro, proprio valorizzando le vecchie miniere chiuse». Il sindaco di Guspini aggiunge anche un altro particolare. «Contrariamente a quello che succede da noi, in Toscana sono tutti d’accordo per l’istituzione di un consorzio». Ma attorno al Geoparco non cessano le polemiche. A schierarsi contro Sergio Usai, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente è Marino Muscas, cassintegrato Carbosulcis con tessera Uil in tasca. Motivo della polemica: l’eventuale trasferimento dei lavoratori Carbosulcis nel Geoparco. «Usai parla solo a nome e per conto suo, i lavoratori della Carbosulcis e i rappresentanti del consiglio di fabbrica, dissentono da quello che ha detto». Le accuse dell’operaio riguardano anche il progetto per la costruzione dell’impianto di gassificazione. «Il segretario della Camera del lavoro dimentica che seppure il gassificatore dovesse essere realizzato non si risolverebbe il problema dei 900 dipendenti». Perché? «In miniera potrebbero lavorare 400 operai, 150 nell’impianto. Resterebbero a casa gli altri 250». Alle polemiche sollevate nei giorni scorsi dal segretario della Cgil del Sulcis Iglesiente, ha risposto anche l’assessore regionale all’Industria Andrea Pirastu. «Sergio Usai si è inventato questa mia proposta -precisa l’assessore- non ho parlato di inserire i lavoratori della Carbosulcis nel Geoparco». L’assessore all’Industria aggiunge: «Vuole strumentalizzare i lavoratori della Carbosulcis in campagna elettorale». Domani i sindaci dei 125 Comuni minerari si incontreranno nella sala dell’Autorità portuale a Cagliari.

Davide Madeddu
30/01/2001
Marco Congiu, Siena
Ad essere precisi, Massa Marittima (nelle Colline Metallifere, zona ad alta tradizione mineraria)è in provincia di Grosseto. La provincia di Massa Carrara non ha nulla a che vedere con Massa Marittima: in mezzo ci sono le provincie di Pisa e Livorno! Cordialità
 
martedì 30 gennaio 2001, S. MartinaIGLESIAS
Legambiente
in viaggio
nel Geoparco


IGLESIAS. Prosegue l'iniziativa di Legambiente a sostegno del Parco Geominerario, considerato dall'associazione lo strumento per risanare le ferite ambientali e quindi fare emergere e e valorizzare tutti i tasselli di un patrimonio ambientale e culturale di inestimabile valore. Dopo le tappe già effettuate nel territorio, Legambiente organizza un nuovo incontro sabato 3 febbraio alle 10.30 a Monteponi con il responsabile nazionale per le Aree protette Fabio Renzi. All'inizaitiva, ha spiegato il presidente Vincenzo iana, saranno invitati i sindaci, i sindacati, le associazioni, i cittadini e studenti dell'area interessata.

IGLESIAS
domenica 28 gennaio 2001, S. Tommaso d'Aquino
LEGAMBIENTE IN VISITA
A FLUMINI E BUGGERRU
«Una galleria
che porta sviluppo»
Vincenzo Tiana: «Questa nostra iniziativa è a sostegno del Geoparco»

Gonnesa: Qs, corso Matteotti.

BUGGERRU. Una delegazione di LegAmbiente in giro per i paesi minerari del Sudovest sardo ha visitato nella giornata di ieri Buggerru e Fluminimaggiore. Ad attenderli davanti al municipio il sindaco Gianni Algisi, che ha dato il benvenuto a nome dell'amministrazione locale. «Come LegAmbiente - ha dichiarato il presidente Vincenzo Tiana - abbiamo costruito una serie di iniziative a supporto del Parco Geomineario Sardo, per farne conoscere le bellezze». Nella zona la prima tappa del viaggio.
L'itinerario di LegAmbiente è partito la scorsa settimana, da Montevecchio nel guspinese e si concluderà il 3 febbrario nel piazzale di Monteponi, con la partecipazione di Fabio Renzi della segreteria nazionale.
«La tappa odierna ci ha permesso di incontrare i sindaci a Buggerru e a Su Zurfuru - ha proseguito l'ingegnere Vicenzo Tiana, presidente dell'associazione ambientalista - abbiamo incontrato i sindaci di Buggerru e di Fluminimaggiore, vogliamo collaborare alla promozione del parco, su due direttrici: risanamento ambientale del territorio e valorizzazione della cultura e dell'archeologia industriale».
A Buggerru la delegazione ha visitato la galleria Henry. Accompagnati dai minatori che hanno restaurato la struttura, i partecipanti sono arrivati al piazzale sotto Pranu Sartu. Affascinati dalla bellezza dell'opera rimessa a nuovo con assoluta maestria, hanno potuto ammirare alcuni scorci di paesaggio da favola che si godono dalle uscite a mare che il percorso, un tempo solcato da un trenino, offre.
«È importante far conoscere queste opere - ha commentato Ruggero Ruggeri, rappresentante della LegAmbiente di Guspini -, ci si rende conto di quanta fatica c'è stata e di come i nostri minatori hanno sofferto per guadagnarsi un tozzo di pane». Tra i visitatori c'era un partecipante d'eccezione, la signora Rosina Carta, che in passato ha lavorato proprio nella miniera di Buggerru come cernitrice, esperta in cultura mineraria locale, ha seguito il gruppo in tutto il percorso.
I componenti di LegAmbiente, percorrendo la galleria, hanno in più di un'occasione potuto ammirare il lavoro di armatura della struttura effettuato da mani esperte seguendo con precisone tutti dettami dell'arte mineraria. «Auspichiamo lo stesso livello di professionalità per tutte le opere di risanamento che dovranno precedere la fase turistica nella nostra zona, anche se desta forti preoccupazioni il rilascio di metalli pesanti che si riversano nei Rio Irvi per poi finire a Piscinas. Il danno ambientale è notevole - hanno denunciato i rappresentanti dei circoli delle zone minerarie del Guspinese - incide certamente anche sulla fauna locale, ecco perché va fatto con assoluta serietà, anche con sistemi di captazione che consentano di demineralizzare l'acqua, tutti qusti lavori eseguiti da mani esperte con capacità minerarie». Hanno svolto la funzione di accompagnatori i minatori di Carbosulcis e di Igea "prestati" per eseguire i lavori di restauro e di messa in sicurezza dell'opera, assieme al perito minerario Carlo Plaisant e all'ingegnere Stefano Massole.
Alcuni ragionamenti sono stati prontamente ripresi da Marino Muscas, minatore in commando da Carbosulci: «Queste strutture non sono cavità naturali - ha dichiarato - sono gallerie scavate dai minatori, solo i minatori sanno quali difficoltà esistono e come si opera, non possono certamente essere gestite da personale non qualificato, lavori come la galleria Henry devono consentire la continuità al lavoro dei minatori, che dovranno avere un ruolo rilevante all'interno del Parco Geominerario, è inutile che ci si adoperi per negarlo, tantissime persone farebbero bene a rilasciare dichiarazioni solo a titolo personale, quando parlano dei minatori della Carbosulcis».
La delegazione ha visitato Cala Domestica e quindi, passando per Su Zurfuru, ha terminato la tappa ad Antas.

 

sabato 27 gennaio 2001, S. Angela Merici IGLESIAS
LA POLEMICA
L'assessore Pirastu
replica alla Cgil:
«Credo nel carbone»

E.A.

NURAXI FIGUS. Secca smentita da parte dell'assessore regionale all'industriale, Andrea Pirastu, alle notizie fatte circolare di rcente in ambienti sindacali del Sulcis Iglesiente sulla possibilità che il progetto carbone venga cancellato e chiuso in un cassetto.
La replica è indirizzata soprattutto al segretario generale della Cgil, Sergio Usai, che aveva mosso dubbi, sull'impegno della Regione a sostenere l'iniziativa industriale. Inziativa, si sa, destinata a collegare estrazione del carbone, gassificazione e produzione di energia elettrica.
«Prendo atto che il sindacalista Usai, con le sue dichiarazioni, è entrato in campagna elettorale - scrive l'assessore regionale all'Industria, Andrea Pirastu - dimenticandosi di avere un altro ruolo, quello di segretario territoriale della Cgil. Non ho mai ipotizzato di inserire i minatori della Carbosulcis nel Parco Geominerario della Sardegna e per quanto mi concerne di far fallire il progetto carbone. Le affermazioni del sindacalista - ha aggiunto l'assessore Pirastu - sono decisamente gratuite e possono essere smentite dalle precedenti iniziative ed azioni assunte da me all'interno del Comitato di Coordinamento del Piano energetico del Sulcis, nei vari ministeri e all'interno dell'esecutivo regionale. Mi auguro che in futuro il segretario della Cgil - conclude la nota firmata da Andrea Pirastu, nella sua veste di sindacalista, abbia la sensibilità, prima d'attribuirmi affermazioni mai fatte, di consultarmi almeno con una telefonata».
Recentemente l'esponente della Cgil territoriale aveva affermato che l'assessore regionale all'Industria pensava di trasferire gli 827 minatori della Carbosulcis nei quadri del Parco geominerario della Sardegna. In questo modo, oltre ai 550 lavoratori socialmente utili già presenti in Igea, l'organico in dotazione del costituendo Parco si sarebbe triplicato di colpo.
L'assessore Pirastu, sempre di recente, aveva anche richiamato all'ordine i vertici di Ati-Sulcis invitandoli ad entrare nella gestione della miniera. Ma in effetti l'ingresso dei privati sarebbe ancora ostacolato dall'aumento del costo dell'impianto Igcc deciso dalla Snam-Progetti.
Dell'arrivo o meno dei privati a Nuraxi Figus si riparlerà comunque a fine marzo. Soltanto allora si saprà che fine dovrà fare il progetto carbone.

 

sabato 27 gennaio 2001, S. Angela Merici IGLESIAS
«Non cadiamo nelle guerre tra poveri»
«Ci battiamo anche per il gassificatore
ma è demenziale dirottare i nostri fondi»


IGLESIAS. «Siamo qui da 82 giorni per una lotta che ha obiettivi assai chiari, perciò respingono con sdegno questa ipotesi giudicandola demenziale e provocatoria». I lavoratori socalmente utili che occupano da 82 giorni il Pozzo Sella nella miniera di Monteponi, non ci stanno. L'ipotesi paventata l'altro ieri a Roma sull'eventuale dirottamento al progetto del gassificatore di parte dei fondi ottenuti con la loro lotta per l'avvio delle opere di preparazione del Parco Geominerario, appare decisamente provocatoria: destinata ad alimentare aspettative turistiche che non hanno consistenza e fondamento.
I lavoratori socialmente utili impegnati nella preparazione del Parco Geominerario ribadiscono con determinazione che «i finanziamenti ottenuti con la lotta di Pozzo Sella (38 miliardi di fondi dello Stato a valere sulla legge 426/98 per le bonifiche - 207 miliardi per il disinquinamento e i ripristino ambientale di fondi comunitari inseriti nel completamento di programmazione del Por Sardegna, cui aggiungono altri 50 miliardi di fondi statali e comunitari per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, nonché la quota parte dei 41 miliardi stanziati dallo Stato con la convenzione per la stabilizzazione occupazionale di tutti i lavoratori Lsu della Sardegna) devono essere utilizzati prioritariamente per la loro stabilizzazione occupazionale».
Sono così annientate come «inaccettabili le strumentalizzazioni di chi tenta in tutti i modi di far fallire il progetto di gassificazione in nome di uno sviluppo turistico ancora tutto da costruire come è avvenuto per la ex Sardamag di Sant'Antioco dove sono stati cancellati 120 posti di lavoro nell'industria senza crearne neanche uno nel turismo, generando solo sperpero di denaro pubblico con nuovi posti di potere parassitario nei consigli di amministrazione delle risuscitate società a capitale regionale, doppioni di società più qualificate già esistenti».
I lavoratori che lottano a Monteponi non hanno dubbi: «Ci battiamo per l'istituzione del Parco Geominerario anche per il grande contributo che con esso può venire per lo sviluppo del settore turistico nel nostro territorio, ma siamo nettamente contrari alla cancellazione di importanti progetti strategici per il territorio come quello per la gassificazione del carbone Sulcis già finanziato per volontà dei governi di centrodestra (Berlusconi) e di centrosinistra (D'Alema)».