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Home PageIGLESIAS 30 giugno 2001
Nella galleria occupata incontro tra “tute verdi” e gli amministratori di Arbus
Sale la protesta per il Parco Geominerario. Un attacco alla Regione arriva dai sindacati confederali del territorio. «A quest’ora il Parco sarebbe dovuto essere una realtà - esordisce Sergio Usai, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente - invece i lavoratori sono ancora in occupazione perché non è stato fatto ancora nulla». Alla protesta del leader della Cgil si unisce Giorgio Piras, rappresentante della Uil. «Siamo vicini ai lavoratori - fa sapere - e al più presto questa vertenza deve essere conclusa». Ieri mattina intanto una rappresentanza delle tute verdi che continuano a occupare la Galleria Villamarina ha incontrato il Consiglio comunale di Arbus. Per lunedì mattina intanto Tarcisio Agus, sindaco di Guspini e rappresentante dei Comuni minerari ha convocato tutti i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni a Montevecchio. «È necessario che la Regione ci dica cosa vuole fare del Geoparco - fa sapere Agus - non si piò infatti continuare ad aspettare. Sino a questo momento è stato perso tempo e basta». In caso di risposta negativa della Regione, Agus ha fatto sapere di essere pronto a occupare le gallerie con i lavoratori e gli altri sindaci. (d. m.)

 

Home PageMEDIO CAMPIDANO 29 giugno 2001
Malore per l’operaio barricato nel pozzo Sant’Antonio Il medico: deve uscire subito

Montevecchio  Enrico Scanu, il lavoratore socialmente utile che da domenica sera attua lo sciopero della fame nel pozzo Sant’Antonio, ieri pomeriggio ha avuto un malore. Per prestargli assistenza sono interventi il suo medico di famiglia, Renato Melis, e i colleghi Enrico Floris e Mariano Usai. Lo hanno trovato con la pressione alta e disidratato. «Per le sue condizioni fisiche non può continuare lo sciopero della fame. Oltrettutto fuma e questo certamente non lo aiuta. Dovrebbe lasciare subito l’ambiente polveroso in cui si trova», ha affermato Renato Melis. I tre medici si sono trattenuti con lui per circa un’ora. Hanno cercato di convincerlo ad abbandonare la protesta. «Ma non ne vuole sapere», ha aggiunto Floris.
In trepidazione, davanti al cancello d’ingresso del pozzo Sant’Antonio, c’era anche la moglie Gigliola Cocco. «Sono preoccupata per la sua salute. Vorrei che uscisse. Si trova in un ambiente malsano. Non può continuare così, già prima di iniziare lo sciopero della fame non stava bene di salute». Le trema la voce, non nasconde la rabbia che ha in corpo. «Bisogna mettere a repentaglio la propria vita per chiedere il diritto al lavoro? Questi sono tutti padri di famiglia; alcuni di loro, come mio marito, hanno conosciuto l’emigrazione. Chiedo solo a chi ha il potere di farlo di riconoscere il diritto di questi padri di famiglia». Appena i tre medici sono usciti la donna ha voluto parlare con loro. Ha ascoltato in silenzio. Li ha ringraziati e si è avvicinata al cancello d’ingresso del pozzo. Enrico Scanu, viso tirato e pallido, appoggiato al cancello, ha guardato la moglie come se volesse chiederle scusa. Si son parlati a lungo, poi mentre lei si allontanava con le lacrime agli occhi, lui è andato a stendersi. Le ombre della sera cominciavano ad invadere il cantiere. Si preparava un’altra lunga notte per Enrico e per i suoi compagni che piantonano il cantiere.

Gian Paolo Pusceddu

 

venerdì 29 giugno 2001
SULCIS

Alta tensione tra i lavoratori Lsu
in attesa dell'incontro con Floris
L'esito della vertenza legato all'intervento del presidente della giunta regionale

Erminio Ariu

IGLESIAS. Rimane alta la tensione tra i lavoratori Lsu del Parco Geominerario anche dopo l'incontro tra le forze sociali e il commissario liquidatore dell'Emsa, Franco Martucci, che giovedi pomeriggio ha preso atto delle rivendicazioni dei 450 lavoratori in cassa integrazione. La vertenza ormai è bloccata sul piano di stabilizzazione degli Lsu e sul ruolo di Igea nei lavori di messa in sicurezza e di recupero ambientale delle aree compromesse dalla attività minerarie.
Il sindacato, ancora una volta, ha ribadito al commissario liquidatore la propria convinzione che Igea non può rimanere estranea ai lavori di bonifica nelle aree designate a diventare

 

Parco Geominerario e se le autorità politiche regionali e nazionali dovessero mantenere la determinazione che le redini dell'importante intervento di risanamento dovessero essere affidate, in esclusiva, a due imprese della penisola, la risposta del sindacato non sarebbe conciliante. «E' stato detto a chiare lettere al commissario liquidatore - hanno precisato Mario Crò (Uil), Bruno Saba (Cisl) e Sergio Usai (Cgil) - che i lavoratori del Geoparco non consentiranno a nessuno di entrare nei cantieri dove Igea dispone di concessioni minerarie. Se la controparte proporrà fermezza nel portare avanti il progetto di recupero delle aree minerarie affidando tutto alle imprese continentali, anche il sindacato dovrà reagire di consenguenza. Nessuno ha mai chiesto che Igea debba assumere dipendenti ma è chiaro che questi lavoratori devono avere garanzie occupazionali. Si può creare un'Associazione temporanea di imprese (Ati) con la partecipazione di Igea e questo è il segnale di distensione che parte del sindacato». Su questa proposta è arrivato l'impegno del presidente della giunta regionale, Mario Floris, ad incontrare le forze sociali regionali e territoriali per tentare di raggiungere un accordo. «C'è da aggiungere poi - hanno continuato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Sulcis Iglesiente - che occorre regolare l'orario e l'area contrattuale. Queste conclusioni arriveranno lunedi mattina a Montevecchio dove è previsto un vertice». Fino ad oggi non ci sono fatti concreti per far decollare il Parco Geominerario. Il sindacato insiste con fermezza per ottenere la nomina del comitato provvisorio del geoparco. «Se il presidente Floris sarà disponibile a trattare con il sindacato i problemi sorti dopo la firma del piano di stabilizzazione dei lavoratori Lsu - hanno concluso, Usai, Crò e Saba - si può dire che la soluzione dei problemi è vicina. I lavoratori, e lo dimostra la mobilitazione in corso con l'occupazione di quasi tutti i cantieri minerari, sono decisi a sfruttare l'opportunità di un lavoro stabile nel Parco ma anche negli interventi preliminari».


Home PageMEDIO CAMPIDANO28 giugno 2001
Agus convoca i sindaci: ora troviamo un accordo
MONTEVECCHIO. L’appuntamento è per le 10,30 di lunedì nella sala della direzione della miniera. Il sindaco di Guspini Tarcisio Agus, in qualità di coordinatore dei Comuni minerari della Sardegna, ha invitato a Montevecchio il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, i sindaci, l’assessore regionale dell’ambiente Emilio Pani, il presidente della Provincia Sandro Balletto e le organizzazioni sindacali regionali per trovare un accordo sul Parco Geominerario e far cessare tutte le manifestazioni di protesta in atto nel Sulcis-Iglesiente e nell’Arburese-Guspinese. «Credo sia necessario incontrarci per fare il punto della situazione e valutare le prospettive con un atto responsabile e un impegno reciproco per l’attuazione degli impegni assunti ad ogni livello per il Parco geominerario», afferma Tarcisio Agus. Per il momento è garantita la presenza dei sindaci, che in tutta la vertenza si sono dimostrati uniti. Sembra che il ministro Altero Matteoli invierà in Sardegna un suo rappresentante. «L’augurio è quello di ritrovarci tutti quanti per porre fine alle pastoie burocratiche e alle lungaggini amministrative, ma anche alle reciproche diffidenze per dare concreto avvio alle opere di risanamento ambientale e far decollare il Parco geominerario, che coinvolge centoventicinque comuni», rimarca il sindaco. Il primo obiettivo è la nomina del comitato di gestione, senza il quale il parco non può essere avviato. Lunedì a Montevecchio ci sarà anche una delegazione dei lavoratori socialmente utili.(g.p.p.)