La
relazione di coppia e l'intimita'
In questi ultimi anni si registra una sempre maggior consapevolezza
dell'importanza dei legami sociali per la vita umana e, soprattutto, emerge, con
sempre più chiarezza, il desiderio crescente delle persone di soddisfare il
bisogno di entrare con gli altri in "relazioni intime", cioè
relazioni strette, prolungate nel tempo, implicanti vicinanza emotiva, capaci di
promuovere il legame e di garantire rispetto, sostegno e comprensione.
Ma quali sono i fattori che consentono alle persone di sperimentare
legami intimi e duraturi? L'intimità può essere incrementata e migliorata?
In
questo articolo viene presentato il modello a spirale dell'intimità,
sviluppato dal Prof. Cusinato, Docente all'Università di Padova e dal
Prof. D'Abate, psicologo americano.
Premessa
L'uomo
per sua natura, è un animale sociale, ha bisogno di confrontarsi con gli altri,
di sentirsi parte di un gruppo e di entrare in relazione, seppur a livelli
diversi, con le altre persone.
Se
pensiamo alla nostra storia personale, ci possiamo facilmente rendere conto del
fatto che siamo nati in un mondo di "relazioni significative", siamo
cresciuti confrontandoci con chi ci stava vicino, abbiamo imparato dal riflesso
che le nostre azioni avevano sugli altri, ci siamo definiti riconoscendoci in
alcuni aspetti uguali e in altri diversi dalle persone, soprattutto quelle per
noi significative, che ci hanno circondato.
Anche
la letteratura scientifica ha registrato ultimamente una presa di consapevolezza
dell'importanza dei legami sociali per la vita evidenziando come ci sia un
desiderio crescente delle persone di soddisfare il bisogno di entrare con gli
altri in relazioni intime, cioè strette, prolungate nel tempo, implicanti
vicinanza emotiva, capaci di promuovere il legame e di garantire rispetto,
sostegno, comprensione.
Si tratta di un desiderio che investe tutte le nostre relazioni significative.
Una
ricerca condotta da Sternberg e Grajek nel 1984, "The Nature of
Love", ha messo in luce come la struttura dell'intimità in amore non
sembra differire da una relazione affettiva all'altra, anzi, sembrerebbe che
l'intimità sia un terreno comune non solo per la relazione di coppia, ma anche
per le relazioni familiari in senso lato e per le relazioni amicali.
Tuttavia,
benché sia assodato che tutti abbiamo bisogno e cerchiamo il contatto e il
confronto con gli altri, da più parti emerge come vada diminuendo la capacità
di instaurare relazioni intime. In effetti, spesso si assiste ad un'ambivalenza
tra il desiderio e il timore nei confronti di questa esperienza.
Hatfield
(1987) ha messo a fuoco alcune ragioni per cui le persone talvolta rifuggono
dalle relazioni intime: si tratta del timore di fidarsi, di essere
abbandonate, di essere attaccate nelle proprie fragilità, di perdere la propria
individualità.
L'intimità
in una relazione dipende quindi dal modo di percepirsi: saldi nella nostra
identità o fragili e non ben definiti. Infatti, la condizione essenziale per
entrare in relazioni intime, superando i timori, è "percepirsi
provvisti di un'identità personale solida e ben definita", fattore che
ci consente di entrare in relazione con l'altro senza perdersi, senza avere
l'impressione di vedere dissolversi nell'altro le proprie caratteristiche, la
propria individualità e originalità.
In questo senso, autonomia individuale e capacità di amare sono associate
e quindi, tanto più una persona ha raggiunto la propria autonomia ed è
consapevole di se stessa, tanto più è capace di entrare in intimità con
l'altro rispettandone l'unicità.
Tutto
questo è estremamente importante nell'ambito della relazione di coppia, dove,
per poter sperimentare intimità, è essenziale favorire l'identità personale e
l'unità di coppia, che in altri termini significa favorire la capacità di
ciascuno di sperimentarsi come separato e diverso dall'altro all'interno di un
rapporto, di un'alleanza basata sulla capacità di essere presenti a sé e
all'altro.
Il modello "a spirale" dell'intimità
A
partire da questi presupposti, Cusinato e L'Abate (1992) hanno messo a
punto un modello teorico a spirale dell'intimità che comprende sei fattori tra
loro interdipendenti che formano un circolo dinamico, una spirale ricorsiva,
così che ciascuno di essi alimenta il successivo ed è dagli altri alimentato.
Uno
degli aspetti pregevoli e importanti del modello è dato dal fatto che considera
l'intimità in termini molto concreti e operativi: non viene infatti considerata
semplicemente come un fattore intrapsichico, ma è vista principalmente come un
qualcosa che può tradursi in comportamenti concreti, e quindi come un qualcosa
che può essere arricchito e migliorato.
In questo senso l'intimità non è considerata come un qualcosa di scontato,
dato una volta per tutte sulla base del fatto che ci si vuole bene, ma viene
considerata come un aspetto della relazione di coppia che, per essere mantenuto,
richiede impegno e riflessione e soprattutto, come aspetto della relazione che
può essere migliorato.
Ma vediamo nello specifico
quali sono i fattori di questo modello.
Capacità
dei partner di comunicarsi reciprocamente i propri
valori personali
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La
comunicazione è essenziale alla vita di relazione e
assume qualità specifiche a seconda che sia a servizio
della negoziazione e quindi del fare e dell'avere, dove
si comunica in vista del raggiungimento di obiettivi
comuni, o dell'intimità e quindi dell'essere, dove il
parlare si fa confidenza e l'ascoltare diventa disponibilità
esplicita alla persona del partner.
Risulta essenziale, perché si verifichi questo tipo
di comunicazione, il fatto che all'interno della
relazione di coppia ci sia un clima di libertà e non di
costrizione o controllo, la percezione di una uguale
importanza di sé e dell'altro e la consapevolezza che
questa condivisione non potrà mai essere totale: ognuno
ha una propria individualità e non può
"fondersi" o "confondersi" con
l'altro.
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Capacità
di rispettare i sentimenti personali dell'altro
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Il
nucleo centrale di ogni individualità è rappresentata
dal fatto che ciascuno ha una propria storia, familiare
e sociale, dei propri sentimenti, gusti, preferenze,
memorie, sensibilità, bisogni aspettative, ecc. Da
questo punto di vista, amarsi, entrare in intimità con
l'altro non significa sentire allo stesso modo, ma
significa poter potenziare e dispiegare le
proprie capacità individuali per arricchire la
relazione di due differenti sensibilità. In altre
parole, intimità e condivisione sono raggiungibili
accettando e rispettando se stessi e l'unicità
dell'altro.
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Accettazione
reciproca dei limiti personali
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Tutti
noi siamo fallibili e abbiamo dei limiti: la convivenza
e la solidarietà umana si basano proprio su questi
assunti. Se questo è valido per ogni relazione tra
persone è particolarmente tangibile per due coniugi che
hanno scelto di condividere la propria esistenza.
In questo senso essere intimi significa:
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lasciare
che l'altro ci veda per quello che siamo,
evitando di cadere nella tentazione di voler
sempre apparire adeguati o perfetti e sopportando
di sentirci vulnerabili ed esposti alla possibilità
di un rifiuto;
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accettare
l'altro nei suoi limiti, alcuni dei quali conosciuti e altri che si
scopriranno nella vita insieme;
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essere
solidali l'un
l'altro, aiutandosi reciprocamente, per quanto
possibile, ad andare oltre i limiti stessi.
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Valorizzazione
reciproca delle rispettive potenzialità
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Fortunatamente
le persone non hanno solo limiti, ma possiedono anche
delle potenzialità che vanno valorizzate.
Si tratta di un processo per cui ciascun partner
favorisce la crescita personale dell'altro, stimolandone
le risorse nascoste e apprezzandone i comportamenti e
gli atteggiamenti positivi.
E' essenziale, perché questo processo porti all'intimità
che:
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sia
reciproco e veda entrambi lavorare per la
realizzazione di ciascuno: se così non fosse,
non si sperimenterebbe intimità e collaborazione,
ma competizione ed egoismo
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renda
possibile riconoscere a se stessi e all'altro che
la propria realizzazione passa anche attraverso
l'aiuto e la vicinanza del partner.
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Capacità
dei partner di condividere i dolori e il timore di
essere feriti
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E'
il fattore chiave per raggiungere e mantenere l'intimità
e racchiude due aspetti:
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il
potersi mostrare all'altro senza maschere
con tutta la propria fragilità e vulnerabilità
chiedendo e ottenendo dall'altro la sua presenza,
il suo esserci
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il
tollerare che quanto più un legame è stretto,
tanto più alta è la possibilità di ferire ed
essere feriti.
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In
effetti, non veniamo feriti dagli estranei, il potere di
ferire solitamente è riservato a poche persone: quelle
per noi importanti, alle quali siamo legati da vincoli
di attaccamento e di amore.
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Capacità
di perdonare e tollerare gli sbagli dell'altro
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Ciò
non significa lasciar perdere, ma implica che, a partire
dal riconoscimento dell'errore:
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si
cerchi di capire le ragioni che hanno portato
allo sbaglio
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si
sappia differenziare ciò che è importante
da ciò che non è di primaria importanza nella
relazione
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si
permetta e si aiuti l'altro a riparare
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