Identificare
e cambiare le proprie distorsioni cognitive per entrare meglio in relazione con
il partner
Per migliorare le nostre relazioni interpersonali e in
particolare quelle amorose, può essere molto utile cominciare ad osservare ed
ascoltare quei pensieri che svolgono un ruolo fondamentale nella nostra vita
emozionale.
Molte delle nostre reazioni
emozionali sono prodotte da un costante fluire di pensieri, ciò che viene
definito monologo interno, che ci aiuta a interpretare e comprendere il mondo.
Fin qui tutto bene se non fosse che non sempre noi stessi ci diciamo la verità,
qualche volta omettiamo delle parti importanti, qualche volta le esageriamo,
qualche volta ragioniamo secondo criteri di bianco o nero. Queste indicazioni
"false" si chiamano distorsioni cognitive e generalmente sono
irrazionali perché basate su dati incerti.
La terapia cognitiva comportamentale si è interessata in modo particolare al
fenomeno evidenziando i meccanismi classici e i possibili strumenti per
migliorare.
Il meccanismo di base di una distorsione cognitiva agisce all'interno di una
sequenza definita A B C (antecedente, atteggiamento, conseguenza).
Ci vuole tempo per riuscire a riconoscere le proprie distorsioni cognitive,
comunque si possono seguire delle indicazioni per tentare di farlo.
Proviamo insieme a vedere
quali sono i passi fondamentali da svolgere:
1° Passo: Ascoltare il proprio monologo interno.
È importante che si ponga
attenzione a ciò che io mi dico e non solo a ciò che dice l'altro. Ci si può
aiutare tenendo un diario dei propri pensieri.
Esempio:
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Evento
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Pensieri
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Sentimento
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Appuntamento
mancato
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Io
non sono importante, sono invisibile
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Rabbia
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Piatti
sporchi
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Nessuno
mi aiuta, devo fare tutto da sola
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Tristezza
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Cominciando ad osservare i pensieri e le emozioni che determinano le reazioni,
si può cominciare a capire che nella progettazione del comportamento non c'è
solo una risposta al comportamento dell'altro ma anche un'idea iniziale
preconcetta.
2° Passo:
Una volta che si comincia a
osservare il proprio monologo interno è possibile cominciare ad indagare sulle
proprie distorsioni cognitive. Per aiutarci possiamo pensare che ci sono otto
distorsioni cognitive che hanno maggiore impatto sulle relazioni interpersonali.
Vediamole:
E' importante sapere che
una conoscenza adeguata di se stessi e delle proprie convinzioni aiuta e
facilita la relazione di coppia. Quindi a chi è alla ricerca delle
"Felicità di coppia" auguro buon lavoro!
Crisi di coppia: come evitarla, come
risolverla
"E'
cambiato non è più la persona che ho conosciuto". Quante volte abbiamo
sentito o detto questa frase parlando del nostro lui (o della nostra lei). Ma è
proprio così? Siete sicure che a cambiare non siete stati entrambi, travolti
dalle difficoltà e dalle incomprensioni quotidiane? Ecco i consigli per
ripartire e ritrovare quella sintonia che vi aveva fatto batte forte il cuore
quando lo/la avevate incontrato
Non
dare il partner per scontato
Come ti comporti con il tuo partner? Sei gentile, cortese e attento come lo
saresti con una conoscenza casuale? Per moltissimi di noi, la risposta è no.
Come è potuto succedere che la persona cui dedichi a stento qualche attenzione
sia la stessa che una volta amavi e apprezzavi, e a cui dedicavi tutto te
stesso? Quando una relazione raggiunge un punto in cui disattenzione e pretese
sostituiscono gratitudine e apprezzamento, si entra in una zona pericolosa.
Che fare? Comincia a considerare che le cose che il partner fa per te non sono
proprio obbligatorie. Scrivi tutte le azioni che il tuo partner svolge per te
ogni giorno, e poi chiediti per quante di queste dimostri mai il minimo
apprezzamento o la tua gratitudine. Eppure, basterebbe un semplice
"grazie"
Non
indovinare
Evita di indovinare quello che il tuo partner sta pensando e sentendo, perché
potresti sbagliarti e finire (inutilmente) per litigare. Quante volte ci capita
di trarre conclusioni sbagliate, e di scoprirlo dopo troppo tempo o solo per
caso? A volte arriviamo ad attribuire al partner intenzioni, fantasie e desideri
che sono falsi, o solo parzialmente veri: un partner distante potrebbe essere
semplicemente triste o afflitto da problemi, e così via. Allora non presumere,
controlla!
Non
accusare
Come è facile dire "è tutta colpa tua". Senz'altro molto più facile
che chiedersi se si ha qualche ruolo in una situazione insoddisfacente. Accusare
non risolve i problemi, ma non solo, solitamente innesca una reazione negativa
per cui alla prima accusa ne segue un'altra, e così via all'infinito. Le accuse
impediscono di fermarsi a riflettere sulla realtà e fondatezza di
un'affermazione, e soprattutto di stare in tema: una tira l'altra, come le
ciligie, e in un attimo si passa da quello che si voleva dire ad accuse a tutto
campo, sempre più offensive e sempre meno pertinenti.
Non
ignorare i messaggi dell'altro
Non pensare di poter sempre capire le motivazioni più profonde del partner o le
sfumature più sottili del suo comportamento. E' difficile essere obiettivi
quando si è coinvolti in una relazione, e si fa leva, più che altro,
sull'abitudine. Invece ascoltare è importantissimo: ascoltare come farebbe un
amico, una persona che si occupa di noi, cioè con attenzione e con amore.
Non
dire sì quando pensi no
A volte abbiamo qualche remora a esprimere le nostre vere opinioni al partner:
temiamo che si irriti o sia deluso da noi. Allora, invece di essere diretti e
chiari rispetto a quanto pensiamo, finiamo per acconsentire a cose che poi non
saremo disposti ad accettare, causando alla fine più guai e più discussioni di
quanto sarebbe avvenuto se fossimo stati sinceri dall'inizio. Uno dei più
grandi danni che un atteggiamento falsamente condiscendente apporta alla
relazione di coppia consiste nel sottrarle sincerità; e una relazione insincera
manca di intimità e di onestà, e in definitiva, di spessore. Dovremmo cercare
di ricordare che le discussioni non necessariamente conducono alla rottura, ma
anzi spesso servono ad avvicinare i partner ancora di più, creando un legame più
stretto.
Non
usare il silenzio come un'arma
Il silenzio può essere un'arma letale. E' ovviamente più facile affrontare una
discussione non violenta nella quale almeno si è in grado di capire che cosa
disturba l'altro, piuttosto che un silenzio glaciale nel quale si è costretti a
tentare di indovinare in quante maniere il partner ci sta odiando. Allora, se
non si vuole uccidere il rapporto, è bene imparare a esprimere il risentimento
in maniera tale da farlo ascoltare, capire e risolvere. Come si può imparare a
dire tutte quelle cose che sono difficili da dire? E come si può imparare a
farsi ascoltare? Con molta pazienza e con molta sincerità, partendo da
affermazioni di rinforzo positivo (va tutto bene, ma…) e proseguendo sui
propri punti con una certa fermezza. E stando al tema: è inutile affrontare
dieci questioni in una volta, meglio concentrarsi su una sola e risolverla, che
iniziare una guerra a tutto tondo oppure tacere e continuare a nutrire
tonnellate di silenzioso risentimento.
Non
dare in escandescenze
E' talmente banale che si potrebbe quasi evitare di dirlo, ma le relazioni
migliori sono quelle in cui le interazioni tra i partner sono migliori. La
qualità della vita di una coppia è data da molti elementi, ma il modo in cui
due persone interagiscono ogni giorno è fondamentale: una coppia in cui si urla
e ci si insulta facilmente e per ogni minima cosa è ben diversa da una in cui
ci si parla, si discute e si litiga senza perdere rispetto per l'altro, e in cui
le interazioni sono per la maggior parte gentili e amorevoli perché il piacere
di stare insieme all'altro è forte e costante. Comunicare non basta: bisogna
comunicare nel modo giusto.
Non
minacciare
Anche la relazione più amorevole può degenerare in una lotta estenuante tra
nemici. Non minacciare mai il tuo partner e non comportarti mai in maniera da
spaventarlo, intimidirlo o tormentarlo. Se chiedessimo alle coppie i cui partner
si tormentano a vicenda se veramente intendono ferirsi l'un l'altro, la risposta
sarebbe probabilmente negativa. Si può arrivare a comportamenti estremi quando
si è tentato per troppo tempo di affrontare il partner in modi civili senza
ottenere alcun risultato, perché l'impotenza rende cattivi e in mancanza di
risultati, spinge a ferire. Se siete ripetutamente arrivati a questo punto, o
peggio se lo avete oltrepassato, non abbiamo molto da dirvi…
Non
sminuire il partner
Questo è uno dei più grandi torti che possiamo fare a un essere umano:
sminuire le sue vittorie, le sue capacità, le sue amicizie, le sue conquiste,
le sue sofferenze… non prendere mai sul serio un'altra persona è una forma
particolare e sottile di crudeltà mentale ed è un pessimo segno riguardo a chi
è incapace di misurarsi con gli altri da pari a pari. Nel pieno della rabbia
ognuno di noi è capace di pensare, e poi di dire, cose cattivissime; da alcune
di queste si può tornare indietro, ma se l'umiliazione che abbiamo provocato
nell'altro è troppo forte, il rapporto può essere compromesso. Oltrettutto,
raramente in questo modo si arriva alla soluzione di un eventuale conflitto,
perché l'altro sarà tentato di negare, oppure di rispondere per le rime.
Non
cercare alleanze esterne
Quando le cose non vanno bene tra due persone, aggiungere alleati è inutile e
deleterio. Se siete arrivati a un punto morto, se vi rimproverate continuamente
le stesse cose e la situazione non cambia mai, l'introduzione di altre persone
nello scenario non renderà la situazione più semplice o più gestibile.
Lasciate il mondo fuori dalla porta: siete adulti e responsabili, voi soli
sapete se c'è ancora qualcosa da salvare o se è troppo tardi. Se continuate a
girare in tondo ma vorreste davvero provare a far tornare tutto come – o
meglio – di prima, cercate un aiuto professionale, cioè una persona esterna
alla vostra coppia e alla vostra storia che non “tenga” né per voi, né per
il vostro partner.