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La Gommalacca
Preparazione della Gommalacca
Il solvente più comune usato per preparare la vernice è l'alcool etilico. Questo
vale anche per quasi tutte le gommalacche premiscelate vendute in commercio. È
anche il solvente più comune, in forma denaturata, per le preparazioni
hobbistiche.
La miscelazione è semplicissima. In un contenitore di vetro o plastica, dal
collo relativamente stretto (ma non una bottiglia, od introdurvi le scaglie
diventa una penitenza), versate la quantità desiderata di scaglie, e poi
aggiungete l'alcool. Agitate per qualche minuto. Lasciate riposare per 15. Poi
agitate ancora. Nel giro dei primi 30 minuti quasi tutte le scaglie si saranno
in gran parte sciolte. A quel punto potete travasare in una bottiglia (una
bottiglia di PET dell'acqua minerale va benissimo), o comunque in un contenitore
con un coperchio ermetico. Se vi và, agitate di tanto in tanto. Dopo alcune ore,
la gommalacca si sarà sufficientemente disciolta per essere usata. Per la nostra
esperienza è però preferibile lasciar maturare la gommalacca per almeno 24 ore
prima dell'uso, meglio qualche giorno.
In questo modo ci si accerta che tutta la gommalacca sia perfettamente
disciolta. Il piccolo innalzamento di temperatura provocato in un contenitore
trasparente ermetico, aiuta la maturazione (tra le tante altre storie, si dice
che Stradivari facesse maturare la vernice per un anno. Chissà, allora una
vernice parzialmente esterificata è acusticamente migliore...ma chissà quante
frottole si dicono di quell'illustre Cremonese).
Le proporzioni della miscela possono variare a piacere, variando ovviamente la
densità della vernice.
Secondo il tipo di applicazione della vernice, una particolare densità può
andare meglio di un'altra. Nei paesi anglosassoni, la densità si esprime in cut,
dove si intende il peso in libre delle scaglie sciolte in un gallone di vernice
finita. In Europa continentale usiamo il più elegante percento, dove esprimiamo
il peso percentuale delle scaglie secche su una unità di peso di prodotto
finito. Si tratta di una definizione scientificamente esatta. Una ragionevole
approssimazione empirica usa i grammi per le scaglie, ed i litri per il prodotto
finito. Quindi se diciamo una vernice al 30%, indichiamo 300 grammi di scaglie
secche messe in un contenitore da un litro colmato con alcool.
Una volta che le scaglie si sono sciolte in etanolo, incomincia un processo
chimico noto come esterificazione, che non è altro che la lenta modifica della
resina in una gomma appiccicosa che non essicca. Questo processo è il
responsabile di una delle lamentele più comuni sulla gommalacca. Quindi bisogna
stare alla larga dalla gommalacca venduta già premiscelata (a parte il suo
prezzo), a meno che sul contenitore non sia riportata la data di scadenza. La
gommalacca comune ha una durata tipica, in forma miscelata, di tre anni. Altri
tipi di gommalacca (ma più rari o addirittura introvabili sul mercato
hobbistico) possono avere durata inferiori ai sei mesi. Tutto ciò porta a
preferire l'acquisto di gommalacca in scaglie che, oltre ad essere più
economica, permette maggiore flessibilità nella sua conservazione e nel suo uso.
Le scaglie di gommalacca si conservano molto a lungo, se mantenute nelle
condizioni corrette; ma non in eterno. Col tempo, particolarmente in condizioni
di caldo umido, la gommalacca reagisce con sé stessa per formare polimeri
insolubili. Le gommalacche a basso tenore di cera sono particolarmente prone
alla polimerizzazione spontanea. Quindi attenzione a conservare le scaglie al
fresco asciutto: per i perfezionisti si tratterebbe di metterle in un
contenitore ermetico in frigorifero. Ma si sa, i frigoriferi domestici sono
dedicati ad altri usi... Se si è in dubbio sulla utilizzabilità di un
particolare sacchetto di scaglie, basta scioglierne un po' e verificare, dopo
tre giorni, che non vi siano residui gelatinosi in sospensione. Nei mesi estivi
è possibile che le scaglie si raggrumino; questo però non è un problema, né un
segno di guasti, basta frantumarle prima di mescolarle con l'alcool, come
solito.
A parte l'etanolo, le scaglie sono solubili anche in metanolo e alcool butilico
e propilico. Il metanolo garantisce l'evaporazione più veloce, mentre gli altri
alcool sono più lenti, nell'ordine nel quale sono stati citati (non sorprende:
la velocità di evaporazione è inversamente proporzionale al peso molecolare).
Questa caratteristica fa sì che si possano usare alcool butilico e propilico
come additivi ritardanti di gommalacche preparate con etanolo; la vernice così
preparata, che rimane liquida più a lungo, si presta meglio per applicazioni a
pennello. Come noto, il metanolo è altamente tossico, quindi, a parte la
difficoltà per un hobbista di procurarselo in commercio, è decisamente
preferibile non usarlo.
Comunque quanto sopra può essere visto da un hobbista più come cultura generale
che come suggerimenti pratici. Di gran lunga il metodo più economico e che
comunque dà risultati più che soddisfacenti è l'uso del normale alcool
denaturato per uso domestico e disinfettante. Solo pochi consigli. Attenzione al
contenuto in acqua degli alcool denaturati in commercio: alcuni sedicenti alcool
sono in realtà delle miscele di detergenti vari, dove l'alcool vero e proprio è
presente in percentuali minoritarie. Leggere attentamente le etichette. Un altro
caso, benché rarissimo, dove il comune alcool denaturato può non andar bene, è
nel caso di uso di gommalacche chiare (se riuscite a trovarle...), cui la
colorazione rosata del denaturante di stato potrebbe fare brutti scherzi. La
scelta dovrebbe quindi andare all'alcool etilico industriale, che non ha
coloranti. Ma dubito che l'hobbista riesca a procurarselo facilmente, ed allora
bisognerebbe fare il sacrificio ed usare etanolo puro, quello usato dalla nonna
per le amarene sotto spirito e così gentilmente tassato...., come menzionato più
sopra.
Una volta dissolto in alcool, la gommalacca eventualmente esterifica.
Bisognerebbe quindi sempre sciogliere solo la quantità necessaria nell'immediato
futuro e datare tutti i contenitori di vernice avanzata (ricordarsi anche
di indicare la densità percentuale). Dopo sei mesi dalla miscelazione, è
opportuno provare la vernice prima dell'uso: basta farne cadere una goccia su un
pezzetto di vetro, controllando se la goccia è asciutta dopo 5 minuti. Se non lo
è, e meglio buttare la vernice in questione: sempreché non siate Stradivari...
Estrazione della sezione cerosa
Si può estrarre gran parte della cera contenuta nella gommalacca con un
procedimento semplice. Si prepara una soluzione in alcool con densità del 50%, e
la si lascia in un contenitore ermetico per una settimana circa. Quindi si
filtra con carta filtro, o altri filtri cartacei eventualmente reperibili. La
soluzione filtrata è quasi completamente priva di cera, e si può usare come
tale, o dopo ulteriore diluizione con alcool. Si può anche lasciar evaporare per
estrarre la gommalacca (in scaglie più piccole, stavolta), per conservazione
prolungata o se si necessita di gommalacca con densità superiore al 50%.
Quanto rimane nel filtro va buttato. Questo procedimento è necessario per la
gommalacca Seedlac o Buttonlac.
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