SFRPG - Science Fiction Role Playing Game
 Allarme rosso       

Durante le esplorazioni del TEAM in un determinato ambiente, capiterà spesso di imbattersi in altri personaggi, che potranno naturalmente rivelarsi amichevoli, indifferenti od ostili. Ogni caso di incontro darà luogo a una situazione di allarme rosso, e come tale verrà gestita in turni sequenziali.

Innanzitutto è necessario scoprire chi potrà agire per primo: il giocatore del personaggio in testa nell’ordine di marcia del TEAM e il MASTER in vece del personaggio incontrato - tireranno lo stesso dado e chi avrà il punteggio più alto potrà agire per primo. Particolari ABILITA’ - come il sesto senso dei mutanti - o BONUS - come lo stato di allerta dei gunner - possono in ogni caso modificare questa procedura.

Al suo turno, il TEAM dovrà prendere una rapidissima decisione - consultandosi per non più di dieci secondi - sulle azioni da compiere, e quindi tutti i suoi componenti dichiareranno uno dopo l’altro le loro azioni. In caso di disaccordo, i personaggi saranno costretti a muoversi comunque, e quel che ne risulterà sarà dunque un’azione disomogenea e probabilmente poco efficace. I personaggi muoveranno normalmente rispettando l’ordine di marcia dichiarato a inizio partita.

Le conseguenze dell’incontro potranno portare a una serie di azioni pacifiche (come parlare, gesticolare o mostrare oggetti) o a uno scontro. In ogni caso ci si dovrà comportare rispettando l’ordine delle azioni descritto nelle situazioni di allarme rosso, anche se quando cessa la situazione di pericolo questo è meno importante. Al contrario, quando il TEAM si appresta a ingaggiare battaglia sarà estremamente importante muoversi ordinatamente per non dar luogo a contestazioni.

Normalmente cominciare uno scontro significa ingaggiare un conflitto a fuoco, utilizzando le armi da fuoco (GUN). In questo caso ogni personaggio verificherà sulla sua scheda il dado che gli è permesso tirare per tentare di colpire l’avversario e lo lancerà: tanto il punteggio sarà superiore allo SHIELD del bersaglio, tanto sarà il danno; se il punteggio dovesse essere invece inferiore, il bersaglio sarà ovviamente da considerarsi mancato.

Qualora nel corso della sparatoria più personaggi volessero colpire lo stesso bersaglio, al tiro GUN - o MELEE - si potrà sommare un +1 per ogni tiro. Questo simulerà la difficoltà del bersaglio in una situazione di attacco da più fronti.

Non è tuttavia consentito utilizzare armi da fuoco su caselle immediatamente confinanti con l’avversario. In questo caso - che potrebbe rendersi necessario in funzione delle situazioni di gioco - i personaggi dovranno utilizzare le armi bianche (MELEE), controllando il dado consentito in questo caso sulla propria scheda e procedendo come già descritto. Le armi bianche possono naturalmente essere utilizzate soltanto da caselle confinanti con l’avversario. Imbracciare un’arma bianca dopo un’arma da fuoco e viceversa è un’azione che non richiede alcuna perdita di tempo.

<<Girato l’angolo mi trovo faccia a faccia con un gugger-blauto grosso come una montagna. Sono in stato di allerta e mi muovo prima che lui possa aprire solo una delle quindici bocche. Il gruppo è con me. Ci disponiamo a ventaglio e facciamo fuoco: quel brutto coso riesce a schivare il mio colpo, poi Mauxer, Frodny e Skawn vanno tutti a segno. Ma quel bastardo è ancora in piedi. Ci viene incontro: è lento, ma noi non possiamo indietreggiare. Gli facciamo piovere addosso una seconda scarica, ma non troppo precisa, e solo Mauxer va a segno. Quindi lui si scaglia su Frydny, il più vicino, e tenta di morderlo mentre con le cinque chele lo tiene fermo. Non possiamo più sparare - rischieremmo di far fuori Frydny - e gli balziamo addosso coi coltelli laser e il mio perforatore, andando tutti a segno! Poi quel fottuto - ancora vivo - si gira, e tenta di afferrarmi con le sue dannate chele, ma il mio esoscheletro regge, e mi divincolo. Ora la bestia è un bersaglio sicuro: facciamo tutti quanti tre passi indietro e gli scarichiamo addosso un’altra raffica: questa volta andiamo tutti a segno, e per quel fottuto non c’è più nulla da fare! Corro per primo a soccorrere Frydny, che non si è rialzato. Che spettacolo atroce, ragazzi: il gugger-blauto gli aveva staccato di netto una gamba... “Mi senti, Frydny?”, gli urlo. “Cristo, mi senti?”, gli urlo di nuovo. E quello stronzo d’un replicante, leggendomi le labbra, sapete cosa mi risponde? “No che non ti sento, stronzo: ho il sensore acustico nella coscia destra! Dovrai riattaccarmela se vuoi fare conversazione”.>>

Scrivete, scrivete, scrivete!

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