In quest'ambiente sono stati rinvenuti numerosi oggetti di uso comune: tegole, lucerne, un peso di piombo, anfore vinarie, frammenti di dolia e parte di una macina in vicoite. La presenza del larario indica chiaramente che quest'area ero il centro delle attivitā domestiche e lavorative. Si passa, poi, nell'ambiente 5, ripostiglio con ballatoio e con scaffali e, quindi, nell'ambiente 6, probabilmente un triclinio. Di forma rettangolare e abbastanza ampio, esso presenta un pavimento in signino, nel quale il posto della mensa č indicato dal quadrato delimitante un cerchio con rombi e quadrati delineati in tessere bianche; le pareti sono affrescate a fondo nero con motivi tipici del tardo III stile. Nella parete O, ai lati della porta, sono ricavati due ripostigli a nicchia. All'esterno vi č la scala di accesso al piano superiore sostenuta da archi. L'intero sito della villa č coperto da uno strato di cenere vesuviana e lapillo meno alto di quanto si rileva a Pompei, data la maggiore distanza dal vulcano e la pendenza del terreno. La villa, databile in etā augusteo-tiberiana, mostra, allo stato attuale delle conoscenze, una situazione originale e ingegnosa dei vari ambienti destinati alle attivitā agricole e produttive che sono a stretto contatto con quelli adibiti ad abitazione.
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