La villa, sita nella parte più alta del paese, in via Casa Salese, è stata scavata nel 1974. L'area esplorata, che costituisce solo una parte dell'intero impianto, ricade tuttora in proprietà privalo. E' costituita da una serie di ambienti disposti intorno ad un cortile porticato e parzialmente coperto dalla struttura di un piano superiore.
Entrando a destra si nota un ambiente (2) probabilmente un'aia, di forma rettangolare con basse pareti e pavimento in cocciopesto inclinato verso ovest per il deflusso dell'acqua piovana. Tutto il lato meridionale della villa è attraversato da un grande collettore di acqua (3) con pareti in cocciopesto, il cui scopo ero quello di isolare la villa stessa. Si entra, attraverso un portico con pilastri (i 4), non interamen- te scavato, nell'ambiente 1 3; sullo parete S si aprono il vano d'ingresso e la finestra dell'ambiente 10; restano le tracce dell'alloggio di una scala lignea che conduceva al piano superiore in corrispondenza de- gli ambienti 10 e 15, forse adibiti a dormitorio per gli schiavi. Si accede, quindi, al cortile porticato (12), anch'esso scavato solo in parte, che probabilmente costituiva lo porte centrale dell'intero edificio. Sono attualmente in luce solo cinque colonne in laterizio prive d'intonaco. Nell'angolo SO vi è una cucina a base quadrata in opera incerta; essa presenta superiormente due muretti in laterizio per l'appoggio del pentolarne. Si accede, quindi, nell'ambiente 9, molto ampio, che prende luce da tre finestre. Le pareti sono dipinte semplicemente a fondo nero nello zoccolo e nella parte superiore a fondo bianco. Sulla parete E vi è un piccolo forno ad una sola camera, costituito da una base rettangolare, in opera mista di tufelli e tegole fratte, sulla quale si inserisce una piccola volta semicircolare, realizzata con parti di doli opportunamente tagliati.
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