|
Si scavava in un sito soltanto fino a quando dava risultati reinterrandolo e passando ad altro qualora i rinvenimenti non fossero ritenuti degni di essere esposti al museo. Addirittura si "rumavano" i pavimenti se non ornati e le pitture, se non gradite, al fine di dare unicità a quanto recuperato per il re. Ciò nonostante il lavoro, seguito da ingegneri, fu ben documentato: furono redatte 19 tavole di disegni e grafici di sorprendente precisione, che ancora oggi sono la base di partenza per la conoscenza della Stabiae antica. Si scovarono e si documentarono sei ville sul ciglio della collina di Varano, l'impianto urbano per un'estensione di 45.000 mq. e dieci ville nell'entroterra. Oggi delle sei ville ne sono state riconosciute quattro mentre restano ancora non localizzate le dieci ville dell'ager resta ancora interrato l'impianto urbano. Dopo gli scavi borbonici, il territorio stabiano fu nel 1 813 e nel 1 831 si eseguirono dei saggi esplorativi sostenuti dal ministro plenipotenziario d'Austria, il conte di Lebezelstein; nel 1 834 si rinvennero due tombe ed una statua sulla strada per Nocera, nel Una ripresa sistematica dello scavo avvenne solo vent'anni dopo, grazie alla tenacia ed allo spirito pionieristico del preside L, D' Orsi. Questi, sfidando le autorità costituite, i proprietari e le difficoltà materiali legate ad un'impresa di scavo, nel gennaio 1950 con Lo scavo di D' Orsi comportò il distacco degli affreschi e delle decorazioni più importanti che furono raccolti presso i locali interrati dello scuola media Stabiae, dove nel 1957 fu inaugurato l'Antiquarium |
Storia degli scavi II |
E-mail: giuseppe.cesino@tiscali.it |
Villa San Marco. |
POST FATA RESURGO |
Liceo Classico "Plinio Seniore" di Castellammare di Stabia |