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A.d.P.
Per le manifestazioni organizzate a Preston nel quadro del
5Omo anniversario della sua proclamazione a Città,
Guido Sgaravatti ha avuto l'opportunità di allestire
una sua "personale" di dipinti e sculture.
Questa di Preston è la sua 42ma mostra.
Interessantissimi i suoi quadri, che all'occhio profano potrebbero
essere, alla spicciola, definiti astratti ma che racchiudono
nella grafica concetti su alienanti forme di nevrosi e sull'inconscio
collettivo.
Questo lato della sua espressione artistica è alquanto
difficile, ad un primo contatto, ma bastano brevi parole di
commento sulle sue composizioni per definire gli scopi e il
significato di esse.
Quello che è comunemente lo sfondo di un quadro, sia
esso un ambiente o un paesaggio, diventa nel contesto di Guido
Sgaravatti una piattaforma per descrivere i processi della
mente, cioè tutto quello che avviene all'interno e
all'esterno delle sue figure, in una sorta di scontro magnetico
tra l'inconscio sociale che ci circonda e le spinte interne
della mente umana costretta a continue relazioni.
La scultura da un altro verso gli offre la possibilità
di plasmare immagini, sensazioni penetranti con un preciso
riferimento al ruolo intimo del perso-
naggio con la vita spirituale dell'osservatore.
Quella che è la materia, che in terracotta viene incisa,
toccata, rigirata, possiede dentro di sè un'aggressività
velata, un voler salire verso il metafisico, un risvolto che
se nelle pitture sfugge in direzione della sfera psichica,
nelle sculture si autoproduce su istanze filosofiche.
In esse il rapporto etica-estetica è completo.
In un linguaggio più semplice si può dire anche
che le produzioni in terracotta sono armoniche, piene di vivacità
e di ritmo.
Particolarmente apprezzata una testa di pagliaccio, che è,
nel suo, un piccolo capolavoro di sequenze ritmiche.
Abbiamo chiesto qualcosa a Sgaravatti circa questa statua.
Era un personaggio che è diventato un clown - e rispondendo
sorride - di più non posso dirti...".
E' l'unico argomento tra i tanti affrontati in cui è
rimasto reticente, ed immaginiamo chissà quali segreti
fanno da sfondo tante volte ad un'idea, a un sentimento che
sebbene espresso per tutti rimane sempre uno scrigno segreto
della coscienza.
Dai significati profondi alle semplici forme, mostra persona/e,
Preston (Australia), 1976
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